venerdì 13 dicembre 2013

La nostra forza.



La vita è fatta di delusioni, botte e lividi che nemmeno il tempo è capace di cancellare. La Vita è fatta di partenze e di ritorni, però una cosa ho imparato, in tutta questa spirale di esperienze negative… che si potrà anche soffrire, stare male, piangere fino a sentir doloranti gli occhi… ma ci si rialza sempre, perché nulla è più importante di noi stessi e della nostra vita, che è il dono più prezioso che abbiamo… QUINDI BISOGNA REAGIRE E RIALZARSI!
Luciano Ligabue


Il nostro muro.



Gli attacchi di panico arrivano e all'improvviso si innalza un muro davanti a noi.

Arrivano con uno “STOP” immenso, ora ti devi fermare, la vita che stai vivendo non è quella che hai deciso tu, non sei in grado più di proseguire, fermati e osserva il tuo “MURO”.

Che cosa lasci fuori dal tuo muro? Cose belle, brutte, delusioni, scelte difficili, tristezza... No! 
Questa non è la nostra vita, è ora di cambiare, è ora di tirare fuori la vera parte di noi stessi.

Piano piano iniziamo a scalare questo nostro immenso muro, alle volte scivoliamo e torniamo al punto di partenza e proprio in quel momento non dobbiamo mollare, tiriamo fuori tutta la nostra forza e iniziamo di nuovo fino a quando non arriveremo in cima.

Da lassù guardiamo oltre a questo muro, cosa vediamo?

Tutte quelle emozioni che non percepivamo più, quelle piccole felicità, l'immensa bellezza di tutto ciò che ci circonda, ascoltarsi anche nella propria solitudine, saper ascoltare il prossimo, quell'arte magica che in pochi sanno fare, tendere la mano a chi ha bisogno, tutte queste sfumature, colori, profumi e suoni, che in un tempo passato forse abbiamo del tutto dimenticato.

Torniamo ad essere parte integrante 
di questo mondo!

Eli ❤


“Tutto comincia in un attimo,
in un giorno qualunque della vita…
quando meno te lo aspetti.”
Romano Battaglia

CHI NON SCAVALCA QUEL MURO … 
NON RIUSCIRÀ MAI A VEDERE OLTRE!


giovedì 21 novembre 2013

Cromoterapia.


Dal punto di vista del loro effetto psicofisiologico, dividiamo i colori in caldi (rosso, arancione, giallo) e freddi (azzurro, indaco, violetto). Il verde, è collocato al centro dello spettro della luce, quindi rappresenta il punto di equilibrio tra questi colori.

I colori caldi, il rosso in particolare, hanno un effetto eccitante, aumentano l’attività muscolare, la pressione del sangue, la frequenza del respiro e il battito cardiaco, sono quindi riconducibili alla tonicità e all'azione, è quindi consigliato evitarli nella camera da letto, ove invece bisogna confidare nei toni freddi, come per esempio il blu, i toni freddi hanno un effetto calmante e rilassante e abbassano i parametri della pressione sanguigna, della frequenza cardiaca e respiratoria.

Il verde ha un’azione riequilibrante e di benessere generale.

Indossare dei capi dai toni caldi ci aiuterà durante le giornate pesanti, quando bisogna affrontare delle prove che necessitano di energie. Potremo indossare dei toni freddi quando ci accingiamo a trascorrere delle giornate rilassanti o durante le meditazioni.

La cromoterapia si è molto sviluppata in questi ultimi tempi e suscita notevole curiosità e interesse.

L’azione dei colori sull’uomo, sia a livello fisico che psicologico è ormai riconosciuta. La sua efficacia può variare in funzione della tipologia della persona. Cioè una persona emotivamente più sensibile, recettiva sul piano intellettuale, con la mente libera da pregiudizi, si pone nelle migliori condizioni per ricevere dai colori il massimo effetto. Allo stesso modo i bambini traggono il massimo dell’efficacia.

L’ansia è uno spiacevole stato di agitazione interna che si prova in presenza di un’incapacità di espressione esterna, sia motoria che emotiva. I muscoli tendono a essere utilizzati per contenere piuttosto che per esprimere le emozioni e si contraggono, la respirazione viene trattenuta o accorciata, indubbiamente vivere in un ambiente con colori aggressivi peggiora lo stato.

Si può indossare il blu per la guarigione, il viola per aiutare la connessione con il divino, il giallo se si ha bisogno di energia, il rosso per comunicare passionalità, il verde per la connessione con la natura.


Il rosso e' stato chiamato ''il grande attivatore energetico'', il'' padre della vitalità''' a causa del suo immenso effetto elementare sulla struttura fisica dell'uomo.
Quale forza animatrice del sangue sono ottimi il Rubigas e il Purpurgas.
Il rosso ha potere calorifico: esso riscalda il sangue arterioso e quindi favorisce la circolazione.
Il rosso e' molto ricco di raggi calorigeni; esso e' alcalino, non elettrico, non astringente. Associato al primo Chakra
I metalli che irradiano raggi rossi sono: ferro, rubidio, titanio, bismuto, zinco, rame (quest'ultimo irradia anche il suo colore complementare, il verde)

Arancione

L'arancio ha un'azione risolvente delle funzioni organiche e mentali,mitigando le sensazioni di oppressione.
Questo colore combina l'energia fisica col discernimento mentale, favorendo la trasformazione fra il Sè inferiore e quello superiore.
L'arancio agisce inoltre beneficamente nei casi di deficienza mentale, e aiuta la mente ad aprirsi e a svilupparsi; esso viene perciò sovente chiamato ''IL RAGGIO DELLA SALVEZZA''.
Il suo impiego ci consente di curare il corpo fisico e in pari tempo d'inculcare nella mente la maniera di conservare la salute quando la si e' raggiunta.
L'arancio e' riscaldante, euforizzante, non elettrico, non astringente. Associato al secondo Chakra
I metalli che irradiano raggi arancio sono: selenio, ferro, calcio, nickel, zinco, (non consigliabile per usi curativi), rubidio, manganese.

Giallo

Caratteristiche del colore
Questi raggi emanano correnti positive e sono non astringenti; il loro effetto e' alcalinizzante e tonifica i nervi.
I raggi gialli hanno un potere vivacizzante, ispirando e stimolando efficacemente le facoltà superiori - le capacità i ragionamento -, facoltà che ne traggono un effetto notevolissimo.
Attraverso la luce colorata, il giallo facilita l'autocontrollo.
Associato al terzo Chakra I Metalli che irradiano raggi gialli sono: bario, calcio, cromo, nickel, zinco, rame, stronzio, cadmio, cobalto, manganese, alluminio, titanio.


Verde

Caratteristiche del colore:
Il verde e' il colore della natura, il colore delle forze equilibrate, il colore dell'evoluzione della mente e del corpo.
Il verde favorisce l'armonia in quanto ha un'influenza calmante sul sistema nervoso.
La filosofia indiana associa il verde della terra e sostiene che questo colore sviluppa le vibrazioni armoniche dei nostri pensieri e da' pace ai nostri sensi.
Il desiderio di verdi prati e di alberi che si prova dopo un periodo trascorso fra i ciottoli grigi e i mattoni rossi delle città rappresenta l'istintivo anelito verso il colore tonicizzante della natura, che da' calma e ristoro; il verde e' il colore neutro rispetto al fulcro dello spettro solare, il punto equilibrante.
Il verde non e' ne' riscaldante ne' astringente, non e' ne'
acido ne' alcalino. Il verde mela rappresenta la radiazione della fratellanza, la vibrazione di movimenti impersonali, il denominatore comune della natura Associato al quarto Chakra
I Metalli che irradiano raggi verdi : sodio, rame nickel, cromo, cobalto, alluminio, titanio.

Azzurro

Caratteristiche del colore:
''Il raggio azzurro e' uno dei piùpotenti antisettici del mondo''
La sua luce e' rinfrescante, elettrica, soporifera, astringente.
La luce azzurra, abbassa la febbre, cura le infiammazioni della gola e, qualora sia applicato nella maniera adeguata, a cose in apparenza inspiegabili.
Il raggio azzurro comporta tutti gli aspetti della Verità, e la scienza sottolinea questa caratteristica.
In apparenza presenta anche un aspetto negativo, nel senso di indurre a compiere ricerche miranti a realizzare vantaggi materiali, per esempio, nella produzione di nuova armi da guerra.
Inoltre ''sentire blu'' (espressione inglese che significa ''essere di cattivo umore'' (indica l'istintivo richiamo alla proprietà sedativa del raggio blu).
Noi diciamo anche ''azzurro come il cielo'', ''blu puro'', e di qualcuno, che ha il ''sangue blu''.
Si e' detto che la verita' puo' vincere ogni cosa, ed e' talvolta spietata, sebbene ciò sia più apparente che reale.
L'azzurro e' usato integralmente soltanto in uno stato di perfezione. Associato al quinto ChaKra
I Metalli che irradiano raggi azzurri sono: stagno, piombo, cobalto, rame, zinco, cadmio, manganese, alluminio, titanio.


Indaco

Caratteristiche del colore:
Questo colore è un grande purificatore del sistema circolatorio fisico, è un potentissimo purificatore del sistema circolatorio fisico, è un potentissimo purificatore mentale, in quanto controlla le correnti psichiche dei nostri corpi più sottili.
L'indaco e' una combinazione del profondo blu della devozione e del chiaro pensiero logico e delle tracce più tenui del rosso stabilizzatore.
E' dunque un raggio che associa una grande potenza alla praticità; un colore mediante il quale trasformazioni radicali avvengono ad ogni livello del nostro essere.
L'indaco e' elettrico, rinfrescante e astringente e può produrre anestesia locale e, occorrendo, totale. Associato al sesto Chakra
I Metalli che irradiano raggi indaco sono: cromo, ferro, rame, stronzio, titanio.

Viola

Caratteristiche del colore:
Il violetto e' il purificatore ideale, e il purificatore degli ideali.
La sua elevata frequenza di vibrazioni ha un effetto deprimente nelle turbe mentali, poichè queste menti non possono coglierne la sostanza.
Il violetto e' stimolante delle qualità intuitive (o spirituali).
Aiuta l'ispirazione, infatti le grandi opere d'arte in musica, prosa, pittura, scultura, ecc., sono attribuite all'influenza del raggio violetto, lo stimolatore dei più alti ideali umani.
Il violetto nutre tutte quelle cellule della nosra mente superiore, la cui funzione e' di estendere l'orizzonte della nostra conoscenza divina.
Leonardo da Vinci, uno dei più grandi ricercatori nella scienza dei colori, sosteneva che il nostro potere meditativo può essere decuplicato se la meditazione avviene sotto una luce violetta che cada dolcemente attraverso i vetri colorati di una tranquilla chiesa.
Tutti questi esempi confermano l'impulso spirituale che imprimono le alte frequenze del violetto.
Un noto sacerdote inglese afferma di ritenere che una delle ragioni della nostra insoddisfazione nervosa in questo mondo risiede nel riconoscere il fallimento della nostra vita religiosa, la mancanza di equilibrio che risiede nella nostra conoscenza interiore.
La meditazione con l'Ametista aiuta a raggiungere questa auto-realizzazione.
Associato al settimo ChaKra
I Metalli che irradiano raggi violetti: manganese, bario, alluminio, ferro, rubidio, calcio, cobalto, stronzio, titanio.
Elementi Chimici Cloruro d'argento, arsenico, ecc. Il miglior vetro da usare per il trattamento dei vari disturbi contiene manganese e cobalto.


Più nello specifico vediamo i singoli colori e le loro proprietà.

  • Rosso: stimola l’attività fisica e intellettuale, è euforizzante, migliora la circolazione e la produzione di globuli rossi, è antibatterico.
  • Blu: calmante e rilassante, elimina il mal di testa, diminuisce la pressione sanguigna, è antisettico e attenua i dolori.
  • Giallo: stimola intelletto e concentrazione, rafforza il sistema immunitario, agisce sul pancreas, è depurativo.
  • Verde: allevia insonnia, mal di testa, problemi di stomaco e intestino, è antibatterico e agisce nei casi di esaurimento nervoso.
  • Viola: rilassante, favorisce concentrazione e meditazione, combatte dolori e stanchezza, agisce sulla milza.
  • Arancione: stimola il metabolismo, i polmoni, cura spasmi e crampi, ridona equilibrio al sistema nervoso per superare ansie e paure.


Il modo più efficace di applicazione della cromoterapia consiste nell’irradiare una luce del colore adatto al problema da risolvere verso tutto il corpo o verso il punto specifico in cui si trova lo squilibrio energetico, per esempio una luce blu verso la testa per depressioni e stress, una luce gialla verso l’addome per stimolare la digestione, il fegato e l’intestino.

Indipendentemente dalle teorie e dalla pratica olistica possiamo sperimentare noi stessi gli effetti benefici di un colore o di un altro, per esempio se siamo in un periodo di stress prendiamoci qualche minuto per osservare un oggetto blu, se siamo svogliati e giù di tono un oggetto rosso o giallo se necessitiamo di ritrovare concentrazione, a volte in gesti semplici e naturali è possibile ritrovare una soluzione senza dover per forza aprire l’armadietto dei medicinali.


dal libro : ''I colori della guarigione''

Tesi : Teresa Cavallo



domenica 10 novembre 2013

Se tornassi a vivere...

Qualcuno mi ha chiesto giorni fa se, potendo rinascere, avrei vissuto la vita in maniera diversa. Lì per lì ho risposto di no, poi ci ho pensato un po' su e... Potendo rivivere la mia vita, avrei parlato meno e ascoltato di più. Non avrei rinunciato a invitare a cena gli amici soltanto perché il mio tappeto aveva qualche macchia e la fodera del divano era stinta. Avrei mangiato briciolosi panini nel salotto buono e mi sarei preoccupata molto meno dello sporco prodotto dal caminetto acceso. Avrei trovato il tempo di ascoltare il nonno quando rievocava gli anni della sua giovinezza. Non avrei mai preteso, in un giorno d'estate, che i finestrini della macchina fossero alzati perché avevo appena fatto la messa in piega. Non avrei lasciato che la candela a forma di rosa si sciogliesse, dimenticata, nello sgabuzzino. L'avrei consumata io, a forza di accenderla. Mi sarei stesa sul prato con i bambini senza badare alle macchie d'erba sui vestiti. Avrei pianto e riso di meno guardando la televisione e di più osservando la vita. Avrei condiviso maggiormente le responsabilità di mio marito. Mi sarei messa a letto quando stavo male, invece di andare febbricitante al lavoro quasi che, mancando io dall'ufficio, il mondo si sarebbe fermato. Invece di non veder l'ora che finissero i nove mesi della gravidanza, ne avrei amato ogni attimo, consapevole del fatto che la cosa stupenda che mi viveva dentro era la mia unica occasione di collaborare con Dio alla realizzazione di un miracolo. A mio figlio che mi baciava con trasporto non avrei detto: "Su, su, basta. Va' a lavarti che la cena è pronta". Avrei detto più spesso: "Ti voglio bene" e meno spesso: "Mi dispiace"... ma soprattutto, potendo ricominciare tutto daccapo, mi impadronirei di ogni minuto... lo guarderei fino a vederlo veramente.., lo vivrei... e non lo restituirei mai più. 

(Enna Rombeck)


martedì 5 novembre 2013

Il rimuginio.


Il rimuginio          

Preoccuparsi è del tutto normale! Capita a tutti di avere pensieri e dubbi e spesso pensarci un po’ su è utile per trovare una soluzione o comprendere meglio il nocciolo della questione.

Capita anche, però, che questi ragionamenti durino intere ore, se non addirittura giornate e che non apportino nessun beneficio, anzi: peggiorano il nostro umore e finiscono col farci sentire ancor più angosciati.

Spesso usiamo e sentiamo frasi del tipo “ci ho rimuginato per ore” oppure “è sempre lì a rimuginare”. Vediamo di comprendere cos’è davvero il rimuginio e che ruolo gioca nei disturbi d’ansia.

1. Cos’è?

Rimuginiamo quando ci preoccupiamo per un tempo prolungato, immaginando situazioni e scenari negativi che potrebbero capitare (soprattutto in condizioni di incertezza) senza elaborare concretamente strategie per fronteggiare il pericolo.

Il rimuginio è orientato al futuro, a differenza della ruminazione che è rivolta al passato.

Attenzione: è uno dei fattori di mantenimento dei disturbi d’ansia, poiché mantiene alto e costante il livello di attivazione fisica e mentale anche in assenza di uno stimolo ansiogeno reale.


2. Ma allora perché rimuginiamo?

Il rimuginio è la strategia che usiamo per gestire pensieri intrusivi del tipo “e se domani mi licenziano?”.

I vantaggi (apparenti) del rimuginio:
  • Il rimuginio ci da l’impressione che scannerizzando gli eventi negativi che potrebbero capitare riusciremo ad evitarli
  •  Ci da anche l’impressione che ragionando e riflettendo su di essi saremo maggiormente in grado di gestirli qualora si verificassero
Gli svantaggi del rimuginio:
  • Rischiamo di sprecare tutte le nostre energie fisiche e mentali determinando così un peggioramento delle nostre performance
  • Finiamo col pensare che esso sia incontrollabile (e noi un po’ deboli)
  • Ci spaventiamo, credendo sia pericoloso e in grado di condurci all’esaurimento fisico e mentale

3. Qualche piccolo suggerimento.


Cosa fare:

• Definire il problema in termini pratici e concreti
“C’è una situazione da risolvere oppure mi sto preoccupando per un pensiero, per qualcosa che mi è venuto in mente?”

• Pensare a una o più soluzioni

• Ce ne sono? Se si, metterle subito in pratica

• Se non c’è nessuna soluzione non allarmarsi ma riflettere proprio su questo: sul fatto che a quel problema non c’è soluzione! Quindi perché continuare a ragionare?!

• Accettare un minimo grado di incertezza e imprevedibilità, che tanto nella vita è ineliminabile, malgrado i nostri sforzi.
“Sarà quel che sarà, tanto purtroppo io non posso farci niente”

• Concentrarsi su ciò che si stava facendo, sul “qui ed ora” e ripetersi anche mille volte se necessario “A che mi serve pensarci ora se tanto non c’è soluzione?”

Cosa non fare:

• Riflettere e ragionare per ore su problemi che non sono risolvibili. Le soluzioni, quando ci sono, vengono in mente dopo pochi minuti

• Pensare di avere poteri magici con cui poter prevedere ciò che accadrà in futuro

• Pensare di avere poteri magici con cui poter evitare che situazioni negative si verifichino in futuro

• Bocciare soluzioni in quanto imperfette: la certezza e la prevedibilità al 100% non esistono!

• Ritenere che preoccupandosi e riflettendo per ore si troverà la soluzione o ci si calmerà….è proprio il contrario!

• Ritenere che sia nostro dovere preoccuparci fino allo sfinimento. Dove sta scritto?!


4. In sintesi.

È molto importante distinguere i fatti reali dalle emozioni e dai pensieri.

Per es. al pensiero “il capo potrebbe licenziarmi” non è detto che corrisponda un evento reale negativo. Vuol dire solo che sto avendo quel pensiero, come tanti altri nel corso della giornata.

I pensieri sono solo e semplicemente immagini della mente. Non vuol dire che hanno il potere di influenzare gli eventi né, quindi, è obbligatorio dargli un seguito arrovellandocisi per ore.

Possiamo imparare a prendere consapevolezza dei nostri pensieri e a guardarli per quello che sono, con distacco; e a non dargli seguito.

Quando questo si rivela particolarmente arduo non facciamoci scoraggiare; in questi casi è meglio affidarsi con fiducia ad un professionista con cui ci sentiamo a nostro agio e che possa diventare un supporto esperto nel percorso verso il benessere.

Dott.ssa Cristiana Aprile
Psicologa
Psicoterapeuta cognitivo-comportamentale in formazione


(Non si tratta nè di un articolo scientifico ne di un'elaborazione esaustiva sull'argomento; bensì solo di una riflessione con qualche piccolo suggerimento pratico che parte dall'esperienza clinica con i pazienti.)

Bibliografia:


“Accertare l’ansia: Assessment cognitivo comportamentale dei disturbi d’ansia” Incerti Alessia, Scarinci Antonio - 2008 – Erikson

“Il benessere della mente con la terapia cognitivo comportamentale per negati” Willson Rob, Branch Rhena – 2009 – Oscar Mondadori

“La relazione terapeutica in terapia cognitivo comportamentale” Gilbert P.; Leahy R. L. - 2009 - Eclipsi

“Psicoterapia cognitiva dell'ansia. Rimuginio, controllo ed evitamento” Sassaroli Sandra, Lorenzini Roberto, Ruggiero Giovanni Maria – 2006 - Raffaello Cortina Editore

“Terapia metacognitiva dei disturbi d'ansia e della depressione” Wells Adrian - 2012 - Eclipsi

martedì 29 ottobre 2013

La Terapia Cognitivo Comportamentale

La psicoterapia cognitivo-comportamentale è uno dei più diffusi approcci terapeutici nella cura dei diversi disturbi psicopatologici. Tale forma terapeutica combina due modelli di terapia significativamente efficaci.

La psicoterapia cognitiva ha l’obiettivo di individuare pensieri ricorrenti, schemi rigidi di ragionamento e di interpretazione della realtà, al fine di correggerli, arricchirli, integrarli con altri pensieri più oggettivi e funzionali al benessere della persona. Ciò che caratterizza e distingue la psicoterapia cognitiva è la spiegazione dei disturbi emotivi attraverso l’analisi della relazione tra pensieri, emozioni e comportamenti. L’assunto fondamentale, è che le rappresentazioni mentali del paziente (credenze, pensieri automatici, schemi) permettono di spiegare il disagio psicologico e il suo perpetrarsi nel tempo. Le reazioni emotive disfunzionali e il disagio sono frutto di distorsioni contenutistiche e formali di tipo cognitivo: la patologia è frutto di pensieri, schemi e processi erronei di pensiero. La non modificazione di tali schemi contribuisce al mantenimento del disturbo.

La psicoterapia comportamentale aiuta a modificare la relazione fra le situazioni che creano difficoltà e le abituali reazioni emotive e comportamentali che la persona ha in tali circostanze, mediante l’apprendimento e la sperimentazione pratica di nuove modalità di reazione.

La psicoterapia cognitivo-comportamentale è:

Centrata sul “qui ed ora”. La terapia è principalmente centrata sul presente e sul futuro, mira ad ottenere dei cambiamenti positivi, ad aiutare la persona a uscire dalle proprie “trappole cognitive”.Il percorso psicoterapico si preoccupa di attivare tutte le risorse del paziente e di scovare insieme allo stesso valide strategie funzionali al proprio benessere. Questo vuol dire che agendo attivamente ed energicamente sui nostri pensieri e sui nostri comportamenti attuali, possiamo liberarci da molti dei problemi che ci affliggono da tempo. A breve termine. La durata della terapia varia di solito dai quattro ai diciotto mesi, a seconda del caso, con cadenza il più delle volte settimanale. Non si esclude, tuttavia, per problemi psicologici più gravi, un periodo di cura più prolungato, in concomitanza con una possibile farmacoterapia di supporto.
Orientata allo scopo. Il terapeuta cognitivo-comportamentale lavora insieme al paziente per stabilire gli obiettivi della terapia, formulando una diagnosi e concordando con lo stesso un piano di trattamento che si adatti alle sue esigenze.
Attiva. Sia il paziente che il terapeuta giocano un ruolo attivo nel percorso terapeutico. Il terapeuta mostra al paziente ciò che caratterizza la sua problematica e le possibili soluzioni ad essa. E’ compito del professionista individuare le tecniche piu’ appropriate che potranno aiutare la persona a raggiungere questi obiettivi, mentre sara’ compito di quest’ultima impegnarsi durante gli incontri e nella vita reale per seguire le indicazioni dell’operatore.
Collaborativa. Terapeuta e paziente lavorano insieme per capire e sviluppare strategie che possano indirizzare quest’ultimo alla risoluzione dei propri problemi. Tale approccio necessita di un’imprescindibile collaborazione tra paziente e terapeuta.

Attualmente la Psicoterapia Cognitivo-Comportamentale copre il campo del trattamento di tutti i disturbi mentali: disturbi dell’area nevrotica (disturbi d’ansia, fobie, ossessioni-compulsioni, depressione), disturbi del comportamento alimentare (anoressia e bulimia), disfunzioni sessuali, disturbi di personalita’, disturbi da abuso di sostanze, psicosi (disturbo delirante, schizofrenia), problemi psicopatologici dell’eta’ evolutiva, psicopatologia nell’anziano.

Dott. Marco Marco Forti Psicologo
Psicoterapeuta Cognitivo-Comportamentale
Sessuologo

http://www.psicologosanbenedettodeltronto.it/index.php





giovedì 26 settembre 2013

"LA RUOTA GIRA PRIMA O POI"



"DARE E' LA MIGLIORE COMUNICAZIONE"

"LA RUOTA GIRA PRIMA O POI"

SE FAI DEL BENE TI RICORDERANNO SEMPRE ♥ 


"Wonderful Life" Vita Meravigliosa


Eccomi di nuovo al mare 
la luce del sole riempie i miei capelli 
e i sogni sono appesi all'aria 

e ho bisogno di un amico 
che mi renda felice 
invece che stare qui tutta sola 

guardami mentre sono qui da sola di nuovo 
proprio alla luce del sole 

non ho bisogno di ridere e urlare 
è una vita meravigliosa 
non ho bisogno di correre e nascondermi 
è una vita meravigliosa 

i gabbiani volano nel cielo 
e con i miei occhi blu 
sai che sembra ingiusto 
c'è magia ovunque 

guardami mentre sono qui da sola di nuovo 
proprio alla luce del sole 

non ho bisogno di ridere e urlare 
è una vita meravigliosa 

non ho bisogno di correre e nascondermi 
è una vita 
guardami mentre sono qui da sola di nuovo 
proprio alla luce del 
non ho bisogno di ridere e urlare 
è una vita meravigliosa 

non ho bisogno di correre e nascondermi 
è una vita meravigliosa 

non ho bisogno di correre e nascondermi 
è una vita meravigliosa 

non ho bisogno di ridere e urlare 
è una vita meravigliosa 
è una vita meravigliosa, 
non ho bisogno... 
è una vita meravigliosa...


Si... 
la vita è meravigliosa... non dubitarlo mai!

Amico mio

Amico mio,


non cercare mai di cambiare gli altri, accetta loro come sono e loro accetteranno te.


Non voler cercare amore a tutti i costi, l’amore ci fa grandi quando abbiamo la forza di donarlo.


Non perdere mai le speranze e non lottare per chi non lo merita.


Cerca di essere sempre te stesso.


Non perdere mai il sorriso.


Segui il tuo cuore egli non sbaglia mai.


Amati con tutte le tue forze.


Il tuo migliore amico su questa terra sei tu!


Devi volerti bene, coccolarti, amarti, ridere di te stesso, ballare e cantare anche se non hai nessuno vicino.


Facciamo lavorare i nostri muscoli più belli…


Il cuore per amare, la bocca per diffondere parole buone e sorridere sempre, gli occhi per ammirare quante cose belle ci sono in questo mondo, il naso per assaporare quei profumi di un nuovo giorno.


Amati e sarai ripagato sempre con la tua stessa moneta… L’amore!



Eli ❤






lunedì 16 settembre 2013

I 12 sintomi della pace interiore

1 - Una tendenza a pensare deliberatamente, invece che spinti da paure basate su esperienze passate;

2 - Un inconfondibile capacità di godersi ogni momento;

3 - Una perdita di interesse nel giudicare gli altri; 

4 - Una perdita di interesse nel giudicare se stessi; 

5 - Una perdita di interesse nella controversia; 

6 - Una perdita di interesse nell'interpretare le azioni altrui; 

7 - Una perdita della capacità di preoccuparsi; 

8 - Frequenti e travolgenti episodi di apprezzamento; 

9 - Paghe sensazioni di connessione con gli altri e con la natura; 

10 - Frequenti attacchi di sorriso dal cuore; 

11- Una sempre maggiore sensibilità alla gentilezza ricevuta; 

12 - Una crescente tendenza a permettere che le cose si sviluppino, piuttosto che resisterle e manipolarle.

(dal web)


Il Credo dell'Ottimista

Prometti a te stesso
  • Di essere così forte che niente potrà turbare la tua pace mentale.
  • Di augurare salute, felicità e prosperità a tutte le persone che incontri.
  • Di far sentire a tutti i tuoi amici che in loro c'è qualcosa.
  • Di guardare il lato luminoso di tutte le cose e di fare in modo che il tuo ottimismo diventi realtà.
  • Di pensare solo al meglio, di impegnarti solo per il meglio e di aspettarti solo il meglio.
  • Di essere felice del successo altrui come se fosse tuo.
  • Di dimenticare gli errori del passato e di tendere verso maggiori conseguimenti futuri.
  • Di essere allegro e di donare un sorriso a ogni creatura che incotri.
  • Di dedicare così tanto tempo al tuo miglioramento da non avere tempo per criticare gli altri.
  • Di essere troppo grande per albergare preoccupazioni, troppo nobile per accogliere ira, troppo forte per rinnovare paura e troppo felice per permettere che si creino problemi.
  • Di avere una buona opinione di te stesso e di proclamarlo al mondo non con grandi parole, ma attraverso grandi azioni.
  • Di vivere confidando che il mondo sia dalla tua parte, finché segui sinceramente la tua parte migliore.

Il Credo dell'Ottimista fu pubblicato per la prima volta nel 1912 in un libro di Cristian D. Larson.



mercoledì 11 settembre 2013

La linea sottile



.

..Vuoi vedere che non era niente

vuoi vedere che era già tutto lì

vuoi vedere che è venuto il tempo

e che è facile cosi

fra la voglia e il piacere

fra la noia e il bicchiere

c'è una linea sottile fra aspettare e scoppiare

cosa pensi di fare?

Da che parte vuoi stare?

la linea sottile fra baciare e mangiare

la linea sottile fra venire e partire

C'è una linea sottile

fra star fermi e subire

cosa pensi di fare?

Da che parte vuoi stare?

"Ligabue"



Panico e Vip


L'esperienza di Alessandro Gassman

«La prima volta è successo nel 2002», racconta Alessandro Gassman. «Ero a letto, un libro in mano, all'improvviso l'ansia che sale, un sudore freddo, il cuore che batte forte, più forte, sempre più forte... Un attacco di panico. Paura che accada di nuovo. E accade. Anni di lotta, durissima lotta».
«Nel 2003 sono entrato in cura: psicanalisi. Non mi vergogno. Ho seguito la terapia junghiana e poi sono passato all'analisi transazionale, un'evoluzione delle teorie di Freud. Vedo il mio terapeuta una volta alla settimana, è in contatto con il neurologo che mi ha prescritto un trattamento, un nuovo ritrovato che incrementa la serotonina, al contrario degli ansiolitici non mi abbatte. Una pasticca la mattina di questo serotoninergico, punto. Sto proprio bene, era da tanto che non stavo così bene. Dal punto di vista analitico, il mio problema è stato definito disturbo d'ansia generalizzato.
Dal punto di vista neurologico, ho sofferto di carenza di serotonina, quella che chiamano la molecola della felicità. A un certo punto, ho dovuto farmi aiutare perché il disagio si era evoluto, era diventato troppo grande: attacchi di panico. Spiegarli non è facile. Ecco, è la stessa sensazione che provereste se entrasse nella stanza un animale feroce, all'improvviso. Vuole attaccarvi e voi non potete combatterlo.
E allora monta la paura, il cuore esplode fuori dal petto, vi sembra di morire.
Se ho deciso di raccontare la mia lotta con questo strano male, è perché spero che serva a qualcuno. Chi ne soffre pensa: "Oddio, sono matto". La gente crede sia una malattia secondaria, magari un frutto dell'immaginazione. Invece no, ti sconvolge la vita. Quando hai avuto un attacco di panico, stai nel terrore che da un momento all'altro si ripeterà. Io non comunicavo più, ascoltavo solo me stesso, intrappolato nell'incubo che quella bestia crudele tornasse mentre lavoravo, mentre guidavo, mentre ero con mio figlio. Sbagliavo. Nei casi come il mio, è importante parlare. E avere fiducia. Gli attacchi di panico, ho letto le statistiche, sono in aumento in tutto il mondo occidentale. Sarà il sovraccarico di lavoro, di stress, di responsabilità. Ma io vi assicuro: è una cosa da cui si guarisce.
"Alessandro Gassman"

(estrapolato dal testo raccolto per OK La salute prima di tutto)


GIOVANNI ALLEVI 

“Il mio primo Attacco di Panico è arrivato al rientro dal tour in Cina. Per eccesso di “gioia” racconta. “Pensavo di avere un infarto. Mentre l'ambulanza volava verso l'ospedale, mi sono detto: se mi salvo voglio cantare la gioia di vivere. Ed è stato in quel momento che la melodia di Joy è venuta a trovarmi.
Ho capito tante cose durante quella corsa in ospedale, ad esempio che l'opera d'arte si realizza nell'ascoltatore. Il mio dovere è quello di coinvolgerlo e la mia responsabilità prima è una dedizione totale nei confronti della musica”.
Panico viene da Pan, il Dio Tutto, quindi “non è l'incontro con un vuoto paralizzante, ma è l'esperienza del nostro tutto, della dirompente energia creativa che è dentro ognuno di noi”.
Da quel giorno Allevi ha deciso che” il Panico è un dono”.
"Giovanni Allevi" 

(Da Repubblica)


FEDERICA PELLEGRINI

“Ad un certo punto ho avuto un momento di grande crisi, crisi personale, attacchi panico, l'impossibilità di entrare in acqua, sembra assurdo raccontarlo. Io questo dicembre ho avuto un attacco di asma, insomma chiamiamolo così, ho avuto la sensazione di annegare proprio durante una gara e da lì è successo un po' di Panico.
Io non volevo più tuffarmi in acqua per paura di rivivere le stesse sensazioni così è stato per qualche mese, però poi per fortuna ad agosto sono riuscita a vincere le miei paure, a vincere quella gara con il record del mondo.
"Federica Pellegrini"

(dal sito : http://www.disturbodaattacchidipanico.it)
MADONNA 


Persino Madonna ha provato terrore, paura di impazzire o morire, tutto questo accompagnato da tachicardia, palpitazioni, tremori, sensazione di soffocamento, nausea e altri sintomi ancora.
“Ci sono momenti in cui mi sento incredibilmente invincibile e sono capace di tenere il pubblico in pugno. So che tutto è assolutamente perfetto. Poi ci sono momenti in cui sono presa da attacchi di panico, mi manca l'aria, ho paura di non essere all'altezza e mi sento morire in scena.
A quel punto do la schiena al pubblico, faccio un bel respiro e ricordo a me stessa che è tutta una sensazione passeggera. E' difficile da descrivere.
Quando hai un Attacco di Panico non riesci ad essere razionale.
Mi sento soffocare, ovviamente so che c'è abbastanza ossigeno per tutti ma è come se la gente mi rubasse l'aria. Mi sento claustrofobica”.
L'artista, secondo quanto ha rivelato, affronta il suo Attacco di Panico facendo le due cose più corrette: respirando e non permettendo alla mente di costruire pensieri allarmanti, ma rassicuranti.
Qualcosa del tipo: è un malessere passeggero, ora passa.
"Madonna"

Da http://www.gossipblog.it/post/2061/madonna-e-le-crisi-di-panico


BRITNEY SPEARS

Britney Spears sta tutt'altro che bene, malgrado la splendida forma ritrovata, impegnata nelle prove del suo spettacolo, nei giorni che precedono il tour, la pop star soffre di violenti Attacchi di Panico.
Quello che sembrava un disturbo passeggero si sta rivelando invece un serio impedimento al suo show.
La cantante paralizzata da terribili attacchi di nervi fugge a mezzo di un'esibizione a rifugiarsi nel camerino e si barrica in bagno in preda al panico.
Fonte vicine alla star riferiscono che Britney è vittima di Attacchi di Panico paralizzante e rischia di dover cancellare le previste date del tour.
Ogni volta che è in preda ad una crisi la Spears urla e piange chiudendosi da sola nella sua stanza.
E' molto stressata all'idea del tour e si sente sotto pressione.

Da Notizie.liquida.it


Martina Stella : il terrore
mi assale, è attacco di panico

«È una mattina di primavera del 2006: un guasto tecnico ferma la corsa del treno in aperta campagna», racconta Martina Stella. «Vado in tilt, assalita da un demone sconosciuto che si dimena dentro di me. È stato il più grave, ma non l'unico, attacco di panico. Come ne sono uscita? Guardando dentro me stessa».
Può suonare stonato. Ma per me l'attacco di panico è stata un'opportunità, magari detestabile ma efficace per guardarmi allo specchio. Oggi vedo solo un'immagine, prima ne vedevo mille. Ma nessuna di quelle ero io».
"Martina Stella"

(estrapolato dal testo raccolto per OK La salute prima di tutto)


Max Pezzali: “Così io e Martina abbiamo sconfitto gli attacchi di panico”

Sono 8 milioni gli italiani e le italiane che soffrono di attacchi di panico, e tra questi vi era anche la moglie del noto cantante Max Pezzali, che più volte ha raccontato dei problemi della moglie, che tutt'oggi – a quanto sembra – ha dovuto affrontare questo grande disagio che l’ha condizionata per parecchio tempo. A parlare è proprio Max, durante un’intervista con il settimanale “Diva e donna“, dove ha dichiarato: “Non avevo idea di che cosa fossero gli attacchi di panico. Pensavo fossero un po’ come la paura e lo smarrimento che si hanno quando si sta per sostenere un esame, di maturità o si sta per salire su un palco”.
“Si rifiutava non solo di seguirmi a Milano per lavoro, ma anche di accompagnare la figlia Matilda a scuola, allora mi sono preoccupato: non sapevo più darmi spiegazioni. – racconta il famoso cantante italiano – Martina mi chiedeva addirittura di aspettarla in doppia fila in auto mentre lei faceva delle commissioni. La cose andavano sempre peggio, fino all'impossibilità di affrontare le piccole cose di tutti i giorni, fuori e dentro casa”.
La stessa Martina ammette che il supporto di Max in questo percorso è stato essenziale, come essenziale è stata la psicoterapia che ha seguito per quattro anni.
“È un percorso che scava nel tuo vissuto e non dà risultati immediati. – racconta la moglie del cantante – Bisogna avere pazienza e non pensare di potercela fare da soli. Oggi sono rinata. E voglio far capire a chi soffre di questa sindrome che è importante accettare il proprio disagio, senza vergogna o sensi di colpa. Chiedere aiuto non vuol dire essere sbagliati”.
"Max Pezzali"

(articolo estrapolato da "Leggo" e "Pour Femme"


L'ATTACCO DI PANICO DI ALEX BRITTI 

Il cantante Alex Britti ha raccontato a OK di non prendere più l'aereo, a causa di un attacco di panico avuto in alta quota. Racconta: «Volo di linea Olbia-Roma, 24 dicembre 1991. È tutto tranquillo. Eppure io sudo, tremo, sono nel panico: 50 minuti d'inferno. Afferro un pensiero che attraversa la mente e mi ci aggrappo con tutte le forze: "Se festeggerò il Natale sano e salvo, non salirò su un aereo per il resto della mia vita". Oggi posso dire di avere mantenuto quella promessa: non ho mai più volato. Eppure prima di allora lo facevo fin troppo spesso. Fatto sta che, giorno dopo giorno, ogni volta che allacciavo la cintura di sicurezza mi sentivo sempre più teso e non appena l'aereo si staccava da terra mi ritrovavo a fare oscuri calcoli delle probabilità. Volo dopo volo, ero sempre più terrorizzato. Fino all'attacco di panico»
"Alex Britti"

(articolo OK SALUTE E BENESSERE)



Questi sono alcuni esempi di personaggi famosi che soffrono o hanno sofferto di questi disagi.
Non sentiamoci gli unici, non sentiamoci soli, purtroppo questi disagi sono molto estesi.  

MA SAPPIATE CHE DAL PANICO SE NE PUÒ' USCIRE!

Non lamentarti



Non incolpare nessuno,
non lamentarti mai di nessuno, di niente,
perché in fondo
Tu hai fatto quello che volevi nella vita.
Accetta la difficoltà di costruire te stesso
ed il valore di cominciare a correggerti.
Il trionfo del vero uomo
proviene delle ceneri del suo errore.
Non lamentarti mai della tua solitudine o della tua sorte,
affrontala con valore e accettala.
In un modo o in un altro
è il risultato delle tue azioni e la prova
che Tu sempre devi vincere.
Non amareggiarti del tuo fallimento
né attribuirlo agli altri.
Accettati adesso
o continuerai a giustificarti come un bimbo.
Ricordati che qualsiasi momento è buono per cominciare
e che nessuno è così terribile per cedere.
Non dimenticare
che la causa del tuo presente è il tuo passato,
come la causa del tuo futuro sarà il tuo presente.
Apprendi dagli audaci,
dai forti
da chi non accetta compromessi,
da chi vivrà malgrado tutto
pensa meno ai tuoi problemi
e più al tuo lavoro.
I tuoi problemi, senza alimentarli, moriranno.
Impara a nascere dal dolore
e ad essere più grande, che è
il più grande degli ostacoli.
Guarda te stesso allo specchio
e sarai libero e forte
e finirai di essere una marionetta delle circostanze,
perché tu stesso sei il tuo destino.
Alzati e guarda il sole nelle mattine
e respira la luce dell'alba.
Tu sei la parte della forza della tua vita.
Adesso svegliati, combatti, cammina,
deciditi e trionferai nella vita;
Non pensare mai al destino,
perché il destino
è il pretesto dei falliti.
Pablo Neruda