Definizione clinica e psicoterapeutica dell' attacco di panico, sintomatologia e trattamento
 
Dura un arco di tempo brevissimo, ma causa alla persona dispnea, vertigini, sudorazione, tremore e tachicardia; oltre a questi sintomi, vi è una sensazione di morte imminente.
La persona con attacchi di panico soffre anche di agorafobia (paura di essere intrappolata in un luogo aperto da cui è impossibile fuggire; per questo, la persona tende a restare vicino a porte di uscita o alla propria auto, temendo l'avvicinarsi imminente del prossimo attacco). E, proprio per questo, i pazienti sviluppano una forma secondaria di ansia anticipatoria, chiedendosi dove avverrà e come sarà l'attacco successivo.
Eziologia del disturbo da attacco di panico
Nessun dato neurobiologico è in grado di spiegare cosa scateni l' inizio di un attacco di panico.
I fattori che, più frequentemente, si riscontrano nei pazienti con attacchi di panico sono i seguenti: 
 
 
  1. alterazione nel livello delle aspettative nei confronti del paziente;
  2. cambiamenti legati alla sfera lavorativa;
  3. perdite di figure significative nella vita dei pazienti (da esperienze infantili, in cui era stato minacciato l'attaccamento a un genitore, a lutti familiari);
  4. percezione che i genitori fossero minacciosi, irritabili, critici, controllanti ed esigenti.
Oltre a questi fattori sono stati, inoltre, rilevati anche:
  1. schemi di ansia rispetto alla socializzazione nell' età infantile;
  2. genitori non supportivi;
  3. sensazione di essere intrappolati (rabbia ed aggressività sono, infatti, di difficile gestione per la maggior parte di questi pazienti).
Nella maggior parte degli individui con attacchi di panico, si riscontra, però, un maggior numero di eventi stressanti nel mese che precede l'esordio dell' attacco.
Fattori predisponenti nell'attacco di panico
I pazienti che sviluppano un attacco di panico hanno una vulnerabilità neurofisiologica predisponente che può interagire con fattori stressanti ambientali per produrre il disturbo. Molti bambini sviluppano una inibizione comportamentale a ciò che non è noto.
Così pure, molte pazienti di sesso femminile che soffrono di attacchi di panico hanno subito abusi sessuali e fisici durante l' infanzia.
Comprensione dell'attacco di panico e trattamento psicoterapeutico
La teoria dell' attaccamento di Bowlby (per cui il bambino, a seconda di aver avuto genitori supportivi o meno), può servire per un approccio psicodinamico alla terapia. Persone che soffrono di attacchi di panico hanno difficoltà nel gestire la separazione e l'attaccamento, in quanto vorrebbero staccarsi dalle figure di riferimento ma nello stesso tempo provano un senso di perdita.
Secondo Milrod (1998), gli individui che sviluppano un disturbo da attacchi di panico hanno un Sè frammentato, e possono avere bisogno di un terapeuta o di altre figure importanti che li aiutino a sentire di avere un senso stabile di identità.
Le persone con attacchi di panico hanno bisogno di una combinazione di terapia farmacologica e psicoterapia, e anche quando la prima viene sospesa, necessitano di continuare un cammino psicoterapeutico per sconfiggere quella paura che ancora è rimasta.
Per concludere, ogni paziente è a sè, e il terapeuta dovrebbe esaminare, attentamente, gli attacchi e la storia di ciascun paziente, per determinare se vi siano fattori psicologici rilevanti.