giovedì 7 dicembre 2017

Ansia e depressione, proprio a Natale?



"L’Albero di Natale è una di quelle antiche usanze che nutrono l’anima e che nutrono il mondo interiore" Jung

Simboli, rituali e nevrosi: arriva il Natale.
Inizia la corsa contro il tempo: gli ultimi acquisti, i doni per chi amiamo, la spesa per le festività e, per finire, le recite ed i saggi di fine anno dei nostri bambini.

Il Natale è senza dubbio un amplificatore di emozioni, un detonatore per l'inconscio ed un momento topico di - tanti - bilanci di fine anno, non sempre accompagnati da altrettanti buoni propositi.

La frenesia stordisce, lenisce le più segrete solitudini e compensa le più profonde mancanze.

Il modus operandi per vivere (o sopravvivere) il Natale è solitamente di tue tipi:
chi rimane e chi fugge via.

Chi riunisce la famiglia attorno ad un tavolo o di fronte ad un camino, l'albero di Natale stracolmo di lucine e di addobbi ha ai suoi piedi i doni per i più piccoli, ed anche per i più grandi.

Sorrisi di circostanza, magari dei migliori, stress dell'ultimo momento ed infiniti parenti - spesso mai visti prima - per festeggiare animosamente e rumorosamente una festività che di religioso, di spirituale e di intimo, ha smarrito le tracce.

Chi ancora, per tutta una serie di vicissitudini della vita, non può trascorrerlo con chi ama davvero.

Chi invece parte per terre lontane per non assaporare lo spirito natalizio.

"Nevrosi da felicità obbligata", o obbligatoria, da pranzi protratti e da forzata convivenza.

Per non parlare poi del cellulare o dei social: infiniti messaggi - cari, formali, riciclati o copiati - aforismi scaricati dal web, pre confezionati per tutti e, per finire, frasi lacrimevoli e stucchevoli su amore, gentilezza e benevolenza.

Che grande recita a copione!

I dati confermano che ansia e depressione a Natale aumentano e che, purtroppo, aumentano anche i tentativi di suicidio ed i suicidi.

Chi svolge il nostro lavoro, può confermare che è esattamente così: i nostri telefoni non smettono di squillare e la nostra posta verrà abitata dai più svariati Sos psichici e relazionali.

Sembra infatti che il Natale obblighi alla felicità e che, tutte le coppie che fino a quale momento erano naufragate in acque tempestose, abbiano deciso di risolvere proprio adesso.

Ebbene si, entro la vigilia!

Quando poi, con garbo e gentilezza, procrastiniamo la prima consulenza dopo l'Epifania, come sempre, la coppia si dilegua, e della loro sofferenza non avremo più notizie.

Il benessere di coppia, forse, andrebbe impacchettato e depositato sotto l'albero di Natale di casa, unitamente a doni concreti.

Natale, umore e dinamiche familiari I pranzi di famiglia, talvolta hanno ben poco di "famiglia".I pregressi conflitti vengono nascosti come la polvere sotto il tappeto e, spesso, taciuti proprio per le festività.

Durante la convivenza protratta e forzata delle festività, l'acredine e le incomprensioni negate o tacitate, emergeranno prepotentemente nel lasso di tempo che va dall'antipasto al panettone, dando vita a frequenti scenate, spesso plateali e nevrotiche.

Le coppie separate di cuore, ma non di tetto, vivono con ancora più sofferenza e tormento la loro situazione.

I sensi di colpa aumentano ed inquinano lo spirito natalizio, soprattutto per la consapevolezza di non stare bene come si dovrebbe proprio per Natale, o per il desiderio inconscio - spesso non tanto inconscio - di essere altrove.

Molti si costringono a partecipare ai rituali famigliari, storditi da alcool, cibo e dagli scambi di regali, per far piacere ad anziani e a bambini, interpretando una sorta di copione recitativo con sottofondo di sofferenza e di insofferenza.

Questo particolare - forse ancora suggestivo - periodo dell’anno, ci mette di fronte ad "aspetti irrisolti" delle nostre relazioni familiari che, solitamente, contribuiscono a generare ansia e tensioni.

L'epoca in cui viviamo non tollera inoltre stati d’animo come la malinconia o la tristezza, siamo obbligati ad omologarci alla "felicità collettiva" da calendario dell'avvento.

Dopo i cenoni, arrivano i bilanciLe festività obbligano a rallentare, così solitamente quando ci si ferma - il fine settimana, ad agosto ed a Natale - il nostro mondo interno bussa per essere ascoltato, e con lui, tutto quello che di irrisolto, conflittuale o doloroso ci sia.

Ecco i bilanci da festività.

Bilanci di fine anno, di mezza vita, esistenziali e di coppia, ed unitamente al calendario dell'avvento, si arriva spesso alla notte di San Silvestro, con tanti desideri chiusi in un cassetto, tanti altri disillusi, talvolta tanta amarezza e tanti nuovi propositi per il nuovo anno.

Un augurio di cuore a tutti, per un Natale ricco d'Amore.

Dr.ssa Valeria Randone

Dal Sito: www.medicitalia.it

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