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giovedì 27 aprile 2017
Il vaso della felicità – Elizabeth M. Gilbert
«Circa un anno fa, quando ho lanciato la mia pagina Facebook, ho postato una foto del mio Vaso della Felicità.
Il Vaso della Felicità è un progetto che ho iniziato nella mia vita molti anni fa ed è rimasta una pratica che ho cercato di mantenere con regolarità da allora. (Anche se con delle dimenticanze, perché mi capita di impigrirmi e talvolta sono sopraffatta dalla vita, come tutti noi).
Nella sua essenza, il Vaso della Felicità è un’idea semplicissima e quasi assurda – ogni singolo giorno, a fine giornata, prendo un pezzo di carta (l’angolo di una bolletta telefonica o il pezzo di una vecchia to-do-list) e ci scrivo il momento più felice di quel giorno. E ci metto la data. E poi piego la nota e la inserisco nel vaso. E questa è l’intera pratica.
Ci vogliono circa 35 secondi per farlo, ma quello che mi porta questo esercizio è enorme – non solo il piacere di trovare un buon momento ogni giorno (anche i giorni orribili hanno un momento meno brutto degli altri), ma benefici duraturi dal registrare quel momento per sempre.
Col passare degli anni, ogni volta che sto vivendo un periodo difficile, scavo attraverso il barattolo e tiro fuori casualmente foglietti di carta, e gioia attraverso loro – tutte quelle istantanee gemme vita che avrei subito dimenticato, se non le avessi annotate. Essi mi portano infinito conforto.
Sono continuamente sorpresa di come di solito il mio momento più felice della giornata sia semplice. Quasi mai è un momento di successo esplosivo o un eccesso delirante. Nonostante tutti i miei sforzi e le mie ambizioni e tutta la mia ricerca di esperienze straordinarie, è importante riconoscere che i miei momenti più felici sono generalmente molto comuni, silenziosi e pure insignificanti.
In realtà, il mio momento più felice ogni giorno di solito è solo un colpo d’occhio di qualcosa di dolce e piccolo, il fluire inaspettato di un’emozione, un po’ di sole sul mio viso, un piacevole incontro sul marciapiede, un fresco bicchiere di acqua proprio al momento giusto, la mia gioia felina dopo un pisolino, la vista fugace di un uccello appena con la coda dell’occhio, il riconoscimento di qualche piccola e bellissima cosa.
Per esempio, il giorno in cui ho iniziato ad andare allo show di Oprah Winfrey (che era ovviamente l’esperienza in assoluto di maggior spicco nella mia vita) il mio momento più felice si è verificato la mattina in camera d’albergo, quando mia mamma mi stava aiutando a prepararmi per andare allo show, stirando la fascia del mio vestito per me. (Guardandola, mi sentivo come di nuovo bambina, andare al mio primo giorno di scuola, o ad un ballo della scuola media. E ho sentito il suo amore per me, ed è stato bellissimo). Niente è stato migliore, durante quella giornata (ed è stata fantastico e avventurosa), di quel piccolo, dolce momento.
Così ho presentato ai miei amici di fb il mio vaso della Felicità, e la gente ha iniziato a fare il proprio e ad inviarmi foto, che ho poi condiviso. E’ stato così straordinario vedere la diffusione di questa pratica!
Le persone fanno i loro vasi con tutto, dai vecchi contenitori di sottaceti, a splendide ceramiche fatte a mano, a vasi situati al centro del tavolo, a rari pezzi d’antiquariato, all’artigianato di un bambino. Abbiamo avuto Vasi della Felicità da tutto il Nord America, ma anche dall’Egitto, Filippine, Polonia, Iran, Turchia, Russia, Brasile, Colombia, Indonesia. Mi hanno inviato Vasi della Felicità familiari, relativi al rapporto madre-figlia, Vasi della Felicità post-divorzio, Vasi della Felicità di attraversamento del cancro, Vasi della Felicità di Capodanno (da leggere il seguente nuovo anno, per celebrare i momenti più felici dell’anno passato) – e ogni iterazione immaginabile. Amo ognuno di loro.
Devo anche aggiungere come a volte mi si spezza il cuore -nel modo più dolce- quando sento alcune delle domande riguardo a ipotetiche “regole” del Vaso della Felicità. E’ come se la gente non volesse finire nei guai, facendo un Vaso della Felicità sbagliato! Mi è stato chiesto: “Posso leggere sempre i foglietti che ho scritto, anche più volte?” Oppure: “Posso scrivere a volte una preghiera, invece di un momento di felicità?” O, “Va bene se permetto a qualcuno di mettere un momento felice nel mio barattolo?” Oppure: “Il mio Vaso della Felicità ha bisogno che abbia scritto Vaso della Felicità su di esso?” O, “Va bene se il mio Vaso della Felicità è in realtà una ciotola?” Oppure, “Si possono mettere pietre fortunate nel proprio Vaso della Felicità?” Oppure (e questo è di solito chiesto con un senso di panico): “Cosa succede quando il mio Vaso della Felicità è PIENO?!!” Oppure (e questo mi spezza il cuore ancora di più): “Dove posso acquistare un Vaso della Felicità??? L’ho cercato ovunque su Internet e non riesco a trovarlo da nessuna parte”
Vedi come queste domande sono toccanti e rivelanti? Vedi quanto queste preoccupazioni ci raccontano di che incertezza abbiamo riguardo alla nostra felicità, o le autorizzazioni che sentiamo il bisogno di cercare? Come disperatamente vogliamo sapere le regole? Come i nostri timori di finire nei guai ci bloccano la nostra felicità? Senza contare l’idea che la nostra felicità è, naturalmente, qualcosa che deve essere acquistato da una fonte commerciale legittima! (Fidati di me, queste domande mi risuonano, perché sono tutti i tipi di domande che mi faccio, quando sto complicando quelle che dovrebbero essere interazioni molto semplici nella mia vita).
Quali sono le regole, vi chiederete?
Ragazzi, non ci sono regole! Non ne ho idea! Ho appena fatto questa cosa, perché funziona per me! E’ la tua felicità; puoi farci assolutamente tutto ciò che ti piace!
Metti quello che vuoi là dentro – tutto ciò che ti porta pace e gioia. E quando il tuo vaso si riempie (come mi auguro accada), non ti resta che farne un altro. Leggi i foglietti, se ti va; oppure lasciali tranquillamente piegati, se lo preferisci. E lo puoi fare con una scatola di tessuto vecchio, se vuoi!
Il vaso non è la parte magica; il vaso è il vaso.
Cosa c’è dentro è semplicemente – molto semplicemente – la parte migliore della tua vita sulla terra.»
E voi? Che cosa metterete nel vostro vaso della felicità?
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