Amare se stessi è l’inizio di una storia d’amore che dura una vita.Molte persone non riescono ad essere serene e ad accettarsi per quel che sono e come si pongono agli altri: perché accade questo? Questa mancata accettazione pone le sue radici nell’inconscio che farebbe costruire dentro di se una sorta di “elaborazione distorta intrusiva” del tipo: “se io sono perfetto/a, nessuno avrà alcunché da criticare di me: così non sarò rifiutato/a nè criticato/a, e quindi sarò accettato/a”.
Oscar Wilde
Ogni volta che qualcuno ci critica o ci fa sentire inadeguati, perdiamo una piccola dose di quell’amore che avevamo per noi stessi
Impariamo che, se vogliamo essere accettati dagli altri, dobbiamo corrispondere a determinati standard e se non lo facciamo, gli altri ci faranno notare che siamo fuori dalla loro cerchia. A questo punto smettiamo di amarci incondizionatamente e iniziamo a condizionare la relazione con il nostro “io” ai nostri successi e fallimenti.
Nel momento stesso in cui iniziamo a giudicarci applicando le regole degli altri, smettiamo di amarci per quello che siamo
Si tratta di un processo doloroso nel quale siamo passati tutti. Come risultato non sorprende che molte persone, anche adulti di successo, continuino a sperimentare una sensazione di disagio con se stessi attribuendosi costantemente delle colpe. Queste persone hanno perso il contatto con il loro “io” più profondo perché hanno costruito un “io sociale” che lo ha sepolto.
Lo scopo finale è quello di essere accettati
Accettati da chi? Ecco che ritorna il pensiero inconscio: “dagli altri, forse originariamente non deluderò le aspettative dei genitori. Forse non deluderò e sarò degno/a delle persone più belle, più raffinate, più intelligenti di me, più mature, quelle che ci sanno fare molto più di me…”.
I segnali che indicano che non ci accettiamo incondizionatamente
Ci sentiamo spesso inadeguati in situazioni e contesti diversi
Pensiamo di non meritare l’amore degli altri
Ci paragoniamo costantemente agli altri e finiamo sempre per sentirci inferiori
Pensiamo di non essere abbastanza intelligenti/belli/interessanti/socievoli
Non intraprendiamo nuovi progetti per paura di fallire
Ci reprimiamo costantemente, non ci permetti di essere noi stessi
Ci sentiamo a disagio con noi stessi e non ci piace stare da soli con i nostri pensieri
Quando ci assumiamo il 100 per cento della responsabilità e amiamo veramente noi stessi, la gentilezza, la considerazione e la responsabilità verso gli altri vengono facilmente, perché quando amiamo noi stessi viene naturale amare gli altri. Mabel Katz
Per evitare che l’insicurezza ci invalidi l’esistenza è bene elaborare le cause che ci hanno portato ad essere insicuri
E’ fondamentale accettare e comprendere che i difetti non esistono in sè; sono le nostre distorsioni cognitive che ci fanno credere di essere inadeguati. E’ fondamentale inoltre non guardare a chi dovrebbe giudicarci come quando eravamo bambini: in questo modo eviteremo di mantenere inconsciamente la odiata, ma anche cercata dipendenza dallo sguardo censore degli altri (ma che ormai abbiamo interiorizzato).
Suggerimenti pratici per accettarsi con serenità
Accettarsi incondizionatamente è il primo passo per amarsi incondizionatamente. Non possiamo stare bene con noi stessi se ci critichiamo costantemente, se pensiamo di essere dei falliti o non abbastanza intelligenti e attraenti.
È interessante il fatto che accettare i nostri difetti o imperfezioni non significa non impegnarsi a migliorare. L’accettazione implica, prima di tutto, la piena consapevolezza. Questo vuol dire che siamo consapevoli degli errori che abbiamo fatto ma non continuiamo a punirci per questi, piuttosto cerchiamo di correggerli. Significa che siamo consapevoli dei nostri limiti e cerchiamo di fare un ulteriore passo avanti.
L’accettazione incondizionata implica sperimentare la realtà così com’è, senza alcuna negazione o rifiuto. Con il passare del tempo, se questo atteggiamento è davvero sincero cancellerà le sensazioni negative e spiacevoli che provavamo verso noi stessi e lascerà il posto all’amore.
Il processo di accettazione incondizionata è lungo e doloroso. Ma alla fine del percorso scoprirete che è anche liberatorio. Infatti, troviamo difficile praticare l’accettazione incondizionata perché ci è stato insegnato a criticarci e diventare il nostro giudice più severo. Ci è stato insegnato ad adattarci alla società, ma non a convivere con noi stessi.
Riscopriamo chi siamo
Per accettarci dobbiamo conoscerci. Dedichiamo tutti i giorni qualche minuto a guardare dentro di noi. Chiediamoci cosa ci piace e cosa detestiamo, cosa ci rende felice, cosa non ci piace di noi, chi siamo veramente… possono sembrare domande banali, ma forse ci sorprenderemo scoprendo che non abbiamo risposte per molte di queste perchè da molto tempo abbiamo perso la connessione con il nostro “io interiore”. L’importante, non arrendersi, concedersi piuttosto il tempo necessario.
Accettiamoci senza criticarci
Ogni volta che commettiamo un errore o scopriamo una parte di noi che non ci piace, invece di giudicarci e criticarci accettimolo semplicemente. Prendiamo atto della realtà come fossimo un osservatore imparziale. Chiediamoci cosa possiamo imparare e in che modo questo errore o “difetto” può trasformarci in una persona migliore. Accettiamo di non essere perfetti e che non abbimo bisogno di esserlo per amarci ed essere una persona di valore.
RICORDATE…
Quando si comincia a mettere a frutto le proprie doti, facendo del meglio con il poco che si ha, quel poco si moltiplica e si scopre di avere delle risorse inaspettate.
Ana Maria Sepe
Dal Sito: psicoadvisor.com
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