Breve guida su come prevenire e risolvere il problema degli attacchi di panico alla guida
Luoghi affollati, spazi aperti, mezzi pubblici. I posti dove possono verificarsi attacchi di panico sono più di uno e chi soffre di questa patologia viene colto da una vera e propria “crisi” (la crisi di panico, appunto).
Ma gli attacchi di panico possono sopraggiungere anche mentre si è alla guida.Proviamo a pensarci: se sbagliamo strada e non riusciamo più a tornare indietro, ci preoccupiamo. Bene, immaginate cosa può accadere a una persona che di norma soffre di ansia e crisi di panico. Dunque, il problema è serio e merita un approfondimento. Come si può rimediare alle crisi di panico al volante?
Attacco di panico alla guida: cosa può succedere
L’attacco di panico fa sorgere all’improvviso tremori, sudorazione, respiro corto, sensazione di soffocamento, tachicardia e altri sintomi, che in genere durano alcuni minuti ma fanno perdere letteralmente il controllo al soggetto che li subisce. E quando si sta guidando, le conseguenze possono essere gravi. Ad esempio si possono percepire le altre macchine in maniera strana (si ha la sensazione che ci vengano addosso) e si ha il pensiero di poter perdere il controllo dell’auto e provocare un incidente.
Come si esce da una situazione così critica? In molti pensano di risolvere il problema semplicemente“evitandolo”. In parole povere, l’auto mi fa paura e quindi non la uso più. Ma è sbagliato, perché l’evitare il problema non lo risolve affatto e, anzi, comporta dei costi ancora maggiori in termini sia di qualità della vita che di autostima.
Come risolvere il problema
Per risolvere il problema degli attacchi di panico bisogna anzitutto “non scappare”.Dunque niente barriere, muri o strategie di evitamento, ma piuttosto è meglio parlarne con il proprio medico o con uno specialista, che potranno indirizzare il paziente verso un percorso preciso di recupero.
E’ bene anche ricostruire l’evoluzione del disturbo, indagandone l’esordio fino ad arrivare a una minuziosa descrizione dello stato del momento. A partire dalla disamina degli attacchi di panico più recenti va infatti ricostruito lo schema del funzionamento del disturbo. Lo schema rappresenta una specie di “mappa”, che può orientare la persona a capire quello che gli succede nel corso di un attacco di panico. In questo modo si può “normalizzare”, per quanto possibile, l’esperienza. Ad esempio, individuando quelle credenze errate che innescano l’escalation del panico e mettendole in discussione (come la convinzione che la tachicardia sia segno di un imminente infarto o che la confusione mentale sia prova di follia).
Un altro aiuto è l’acquisizione di competenze e tecniche(respiro lento, rilassamento muscolare progressivo eccetera) finalizzate a migliorare la gestione dell’ansia. Anche l’esposizione graduale agli stimoli ritenuti pericolosi (pensieri, situazioni e occasioni in grado di innescare un attacco di panico) può aiutare a risolvere il problema della patologia.
Inutile poi dire che il rilassamento aiuta, e non poco. Quindi è bene cercare di creare nell’abitacolo una condizione piacevole e familiare, che può agevolare l’automobilista a prevenire l’attacco di panico alla guida. Ad esempio una bella musica rilassante, ma anche la vicinanza di persone che infondono sicurezza.
Di Niccolò Dolce
Dal Sito: www.motorionline.com
Nessun commento:
Posta un commento