venerdì 23 febbraio 2018

Depressione invernale fra sonnolenza e mancanza di entusiasmo. Riconoscerla e curarla


Un disturbo che riguarda il 2-8% della popolazione, più diffuso tra le donne e che spesso si manifesta come iper-sonno ed estrema necessità di carboidrati 

PER MOLTI l'umore cambia in funzione delle stagioni. Anzi per alcuni è un vero e proprio disturbo, di depressione. Il più diffuso è quello che comunemente viene definito "depressione invernale" - si fa avanti puntualmente tra autunno e inverno e si allontana con l'inizio della primavera. Tra i sintomi più comuni si riscontra mancanza di energia, maggiore necessità di dormire e minore entusiasmo nelle attività che fino a poco prima ne davano. Ne soffre il 2-8% della popolazione, soprattutto Canada, Danimarca e Svezia, dove i molti affetti può addirittura essere difficile lavorare. Ma i sintomi non si fermano qui. Vediamo quali sono gli altri.

·CHE SIGNIFICA SOFFIRE DI SAD (DISORDINE AFFETTIVO STAGIONALE)
Non soltanto sintomi legati alla depressione, ma anche estremo bisogno di carboidrati - aumenta spesso il peso corporeo – un sintomo opposto al consueto identikit di chi soffre di depressione che ha fatto ritenere erroneamente il Sad (disordine affettivo stagionale) una versione più leggera della depressione, ma non è così. In realtà è una versione diversa della stessa 'malattia'. "Le persone che soffrono di Sad stanno male proprio come chi è affetto dal disturbo depressivo (propriamente detto) - spiega Brenda McMahon, ricercatrice di psichiatria all'università di Copenhagen -. Possono presentare episodi depressivi non stagionali, ma l'innesco stagionale è la causa più comune. È importante però ricordare che questa condizione è uno spettro: ci sono molte persone che hanno quello che noi chiamiamo sub-sindrome". A soffrire di questa sub-sindrome è il 10-15% della popolazione, che presenta molti dei sintomi depressivi seppur il disturbo non è clinicamente riscontrato. Di depressione invernale ne soffre soprattutto il sesso femminile – l'80% del totale degli affetti - in età adulta. E alcuni studi ne stanno ricercando le ragioni.

·I SISTEMI BIOLOGICI COINVOLTI NELLA 'DEPRESSIONE STAGIONALE'
Tra i neurotrasmettitori coinvolti nella depressione invernale, spicca la serotonina, quello che regola la felicità, l'ansia, dunque l'umore. Alcune analisi condotte su animali (roditori, in particolare) rivelano che la luce solare gioca un ruolo fondamentale nella regolazione dei livelli di serotonina. D'inverno, dunque, quando la luce è più carente, questo sistema di regolazione risulta essere meno attivo. Il che si traduce, specialmente negli individui più suscettibili, ad aumentare la probabilità di un episodio depressivo. Per quanto riguarda la discrepanza tra i due sessi nel Sad, i ricercatori chiamano in causa lo stesso neurotrasmettitore: "C'è una stretta connessione tra l'estradiolo, il principale ormone sessuale femminile e il trasportatore della serotonina – sostiene McMahon -. E crediamo che i livelli fluttuanti di estradiolo in determinate fasi, come la pubertà o il post parto, possono influire sulla produzione di serotonina". Ma se questo disturbo sembra essere maggiormente diffuso quanto più ci si allontana dall'Equatore, l'Islanda rappresenta l'eccezione: "Gli islandesi sembrano essere geneticamente protetti dal Sad - spiega Robert Levitan, docente della University of Toronto -. Quando si spostano in luoghi che hanno elevati tassi di Sad, come il Canada, i loro tassi sono comunque molto inferiori rispetto ai coetanei". Il motivo? La risposta è nuovamente serotonina – anzi nello specifico è legato alle varianti di un gene che controlla il trasportatore di questa: gli individui meno soggetti a Sad hanno una variante che induce un aumento della produzione di serotonina durante l'inverno.

·ESISTE UNA TERAPIA?
Ma esiste una cura per affrontare questa patologia? Sì, anzi più di una. Tra queste la terapia luminosa – mezzi che producono luce artificiale che stimolano in questo modo la produzione dei neurotrasmettitori del cervello, come appunto serotonina. Ma per chi ha un disturbo più grave la terapia della luce non è sufficiente – va quindi combinata con la terapia antidepressiva. E la 'terapia del triptofano', che può essere somministrata come trattamento aggiuntivo: il triptofano è un aminoacido che viene convertito in serotonina dal nostro corpo.


Dal Sito: www.repubblica.it 

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