L’ansia da prestazione divora chi vive anche queste ricorrenze come un banco di prova. La psicologa suggerisce come uscirne.
LE CASE e le strade luccicano di addobbi, i bambini sono eccitati all’idea di Babbo Natale, i negozi ci invitano ad acquisti più o meno preziosi. Eppure, spesso tutto questo non basta a sedare quell’ansia che ci divora dentro e ci stupisce. Perché prima e spesso anche durante le feste natalizie siamo più stressati o più tristi? Non dovrebbe essere un periodo di relax con qualche giorno di ferie da goderci in famiglia? Cosa rovina l’atmosfera e soprattutto come uscirne per non guastare le feste?
• ALLA RADICE DEL PROBLEMA
Secondo un sondaggio pubblicato dal network Cnbc, il mese di dicembre è ritenuto il più stressante dal 42% degli intervistati. Il fatto è che non si può essere felici o rilassati a comando. “Le feste tirano fuori da ognuno di noi ricordi, nostalgie in positivo ma anche quelle in negativo”, spiega Maria Malucelli, psicoterapeuta e docente in psicologia clinica per la Fondazione Fatebenefratelli. “I ricordi positivimotivano le persone a continuare la tradizione che hanno sempre vissuto, ma la festa fa riemergere anche le situazioni più brutte che abbiamo vissuto, come una perdita affettiva o un conflitto”. E’ quello che accade, ad esempio, agli adulti che stanno vivendo la separazione e devono dividersi i figli proprio durante le feste. “Se la separazione e i rapporti tra i coniugi hanno lasciato una traccia negativa – prosegue la psicologa – il Natale può diventare un grande amo a cui abboccano tutti i malesseri che ci portiamo dietro”.
• IL NATALE NON E’ UN ESAME DA SUPERARE A PIENI VOTI
La reazione che le feste scatena in noi dipende anche dalla personalità individuale. “C’è chi è sempre depresso ma vive lo stesso la sua vita e sopravvive alle feste aggrappandosi all’idea che tanto passeranno” spiega Malucelli. Poi c’è chi ha una personalità fobica e fa del pericolo e della paura il suo mestiere per cui essere costretto a fare regali o a stare troppo tempo a tavola potrebbe infastidirlo e irritarlo. Ma a soffrire in modo particolare durante questo periodo è chi ha una personalità ossessiva: “Sono quelli che io definisco soggetti alla ‘Edoardo De Filippo’, cioè quelli per i quali gli esami non finiscono mai ed il Natale rappresenta un altro banco di prova”, spiega l’esperta. Si tratta di persone che entrano in crisi perché sono dei perfezionisti, si impegnano in maniera ossessiva per fare in modo che tutto sia perfetto, dai regali alla cena per gli ospiti perché hanno bisogno di sentirsi dire che sono bravi.
• RECITARE LA PARTE DELLA PERSONA FELICE
Assodato che lo stato d’animo di questi giorni dipende dalla nostra personalità e dai ricordi del passato, come uscirne? Meglio essere spontanei e lasciar sfogare la tristezza oppure isolarsi per non dover fingere? Lo psichiatra americano William James diceva: “Dì ad un depresso di sorridere per 20 minuti e poi chiedigli se è ancora depresso”. Come dire che a volte la finzione serve. “Il trucco psicologico - conferma Malucelli - sta nel recitare la parte del contento, ovvero ricorrere all’adattamento sociale. Anche se non si condivide l’atmosfera festosa, bisogna sforzarsi di partecipare perché magari a sorpresa ci sentiremo meglio e riusciremo a superare il momento”.
• SEI SOLO? SCEGLI IL COLORE DEL TUO UMORE E INDOSSALO
Le feste possono essere ancora più tristi se si è soli perché magari è finito un rapporto di coppia oppure c’è stato un lutto. E’ innegabile che nulla, neppure la gioia del Natale, può ‘contagiare’ positivamente chi vive una condizione di solitudine. Ma una via per trovare almeno un po’ di sollievo c’è: “Bisogna dare alla propria emozione un colore ed usarlo per vestirsi – suggerisce l’esperta. Quindi, se ci sente ‘grigi’ è bene assecondare questo stato d’animo ma scegliendo del grigio il pantalone e la maglietta più bella che abbiamo, la sciarpa o la cravatta più elegante”.
• USCIRE DI CASA E OSSERVARE GLI ALTRI
E poi bisogna uscire di casa: “Recarsi in un posto dove ci sono tante persone come una piazza o una galleria di negozi, sedersi e cominciare ad osservare le persone perché gli stimoli esterni fanno compagnia. Insomma, non bisogna utilizzare il ritiro come difesa personale perché è vero che fa bene prendere sotto braccio la propria solitudine ma in un momento in cui il rito prevede lo stare insieme bisogna sforzarsi almeno un po’ e anche solo passeggiando per strada ognuno ha fatto già il suo Natale”. Anche aiutare chi ne ha bisogno può servire per sentirsi meglio: recarsi in un centro sociale o presso un’associazione che fa volontariato per offrire il proprio contributo concreto può essere un modo per dare meno peso alla propria solitudine.
• LO STRESS DEI REGALI
Secondo i dati della Deloitte Xmas Survey che ha monitorato i comportamenti di spesa di 9mila europei, per festeggiare quest’anno in Italia si spenderanno in media 541€ a famiglia, una cifra superiore rispetto a quella europea (456€) e anche rispetto ai 527€ di Natale 2017. Una grande fetta del budget viene riservata ai regali, 216€ per l’esattezza. Ma anche fare i regali è fonte di stress sia perché magari si vorrebbe avere una maggiore disponibilità economica sia perché non si ha tempo e non si hanno idee. Ma a volte ci complichiamo la vita da soli. Basterebbe anche solo chiedere quale regalo si preferisce oppure regalare una gift card o meglio ancora una ‘merce’ sempre più rara per tutti: il tempo. Per esempio, ci si può offrire di tenere i bambini dell’amica per un giorno intero così da lasciarle il tempo per fare quello che più le piace oppure ai propri genitori un pomeriggio per portarli a fare una passeggiata senza altre distrazioni.
Dal Sito: repubblica.it
Nessun commento:
Posta un commento