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sabato 19 dicembre 2020

Christmas Blues: sconfiggere la tristezza e accogliere il Natale con il sorriso





Si chiama depressione natalizia e quest’anno rischiamo di sperimentarla un po’ tutti. Perché saranno delle feste diverse da tutte le altre, all’insegna del distanziamento sociale, del rigore e delle limitazioni, con pochi cari intorno a noi e senza tavolate di amici e parenti. Eppure si possono adottare piccole strategie per limitarne gli effetti del Christmas Blues, come spiega la psicoterapeuta Maria Claudia Biscione.

Non tutti riesco a farsi coinvolgere dalla magia del Natale. C’è chi vive queste festività con inadeguatezza, provando un malessere diffuso, tanta malinconia, tristezza e nostalgia. Uno stato d’animo negativo da “Grinch” che fa sentire anche parecchia solitudine. Perché non si riesce a entrare e a sposare lo spirito “felice” che aleggia nell’aria e che gli altri invece sembrano respirare. Si chiama Christmas blues o depressione natalizia e quest’anno rischiamo di sperimentarlo un po’ tutti. Perché saranno delle feste diverse da tutte le altre, all’insegna del distanziamento sociale, del rigore e delle limitazioni, per uscire il prima possibile da questa pandemia. Un Natale con pochi cari intorno a sé, senza tavolate di amici e parenti, né brindisi fino a tardi. E ci sarà anche chi lo passerà forzatamente da solo, accontentandosi di una video chat con i parenti lontani.

“Provare a immergersi nella magia del Natale ai tempi del Covid sarà una vera sfida perché, chi più chi meno, proviamo tutti la pandemic fatigue, la stanchezza pandemica che ci fa sentire sfiduciati, confusi, nervosi e depressi”, spiega la psicoterapeuta Maria Claudia Biscione. “E questo stato vitale di basse energie potrebbe accentuare ancora di più la tendenza del Christmas Blues in ognuno di noi. Quindi a provarlo saranno non solo quelle persone che normalmente soffrono il Natale, ma anche chi generalmente lo vive con grande motivazione e allegria”. È importante quindi non farsi catturare da questa tristezza natalizia, che di solito svanisce con la fine delle feste, perché mai come ora è giusto celebrare per darsi una carica e una speranza che ci dia la spinta e la forza per arrivare fino alla fine del tunnel. E per farlo può essere d’aiuto capire meglio che cos’è questo malessere emotivo e perché quest’anno sarà differente. Ne abbiamo parlato con l’esperta, che ci ha consegnato anche dei consigli, piccole strategie per limitare gli effetti del Christmas blues.

Che cos’è il Christmas blues

“Viene chiamata anche tristezza natalizia, una crisi esistenziale momentanea e circoscritta al periodo delle festività. Crea disagio e fastidio, un malessere diffuso fatto di ansia, di stress, di insonnia, di stanchezza fisica e mentale. I motivi che attivano il Christmas Blues sono tutti collegati al fatto che il Natale è una cassa di risonanza di una serie di emozioni forti e profonde. Le feste rappresentano idealmente il momento legato alla famiglia 'perfetta', all’amore idilliaco e che funziona, alla condivisione, allo scambio, all’allegria. Una visione da film della vita, un modello idealizzato e poco reale, che però fa risuonare dentro di noi le personali e specifiche rappresentazioni di famiglia, di socialità e di amore. E questo ci porta a fare dei bilanci, creando un impetuoso confronto che può scatenare un senso di inadeguatezza, d’inferiorità e di sconforto, facendoci sentire tristi e malinconici. Inoltre questa emotività viene pure censurata perché a questo si aggiunge la felicità forzata del Natale a cui sembra obbligatorio allinearsi. Invece se ci si sente malinconici è giusto e normale esprimerlo, senza per forza cambiare umore solo perché lo dice il calendario”.
 
Perché quest’anno il Christmas blues sarà differente dagli altri anni
“In questo momento siamo tutti impossibilitati a vivere le festività natalizie come le desideriamo e le sperimentiamo di solito. Stanno venendo a mancare riti e tradizioni che a Natale diamo per scontati: dallo shopping con le amiche ai cenoni con tanti parenti, ma anche le tavolate che riuniscono gli amici e tutti i baci e gli abbracci che ci scambiamo. Per cui non solo c’è questa dimensione idealizzata con la quale dobbiamo fare i conti, ma c’è anche la nostra esperienza positiva del Natale che quest’anno ci viene impedita. La differenza rispetto al passato sta nel fatto che ognuno di noi dovrà riorganizzare l’esperienza natalizia, non solo in termini pratici ma anche emotivamente. Dovremmo fare una rivoluzione interiore, perché dovremmo riadattarci a delle regole nuove, non scelte, che porteranno a fare tante rinunce e a rivedere le nostre abitudini. E questo può creare frustrazione, tristezza, impotenza che rischiano di far vivere male anche il Natale”.
 
I sentimenti negativi del Christmas blues quindi si accentuano e quest’anno vengono portati da... un nuovo Grinch: il Covid
“Questa pandemia rischia di accentuare tutte le tendenze della tristezza natalizia. Come la nostalgia e la malinconia, attivate dal confronto con le feste passate visto che questo sarà un Natale ridotto ai minimi termini. Anche il senso di solitudine può ingigantirsi, perché oltre alla lontananza ci sono il distanziamento sociale e la mancanza di contatto, tranciando di netto un emblema delle festività che è la vicinanza fisica. Il Covid è sicuramente il nuovo Grinch, il guastafeste per definizione che fa proprio male, perché impedirà di sentire il calore virtuoso natalizio così come lo abbiamo sempre sperimentato e di cui abbiamo estremo bisogno”.

Strategia “salva felicità” per vivere un Natale sereno

Anche se non saranno le solite feste, è importante non farsi agganciare dal Christmas blues e provare a vivere il bello dell’atmosfera natalizia, che può essere fonte e stimolo da cui trarre momenti di gioia. Ecco 5 consigli della psicologa che possono ispirarti.

1) Inventa una nuova tradizione.Intristirsi perché non ci si può sedere a tavola con 20 parenti e amici non cambia le cose, anzi le peggiora. Quindi per godere del Natale è importante non continuare a pensare qualcosa che non c’è, ma creare ex novo dei riti e delle tradizioni, inventandosi modi differenti per sentirsi vicini, anche se lontani. Rendiamo virtuosa questa mancanza creando nuove regole di un sistema familiare che sì, è ridotto, ma non per questo manca di calore, di amore, di affettività, di condivisione.

2) Previeni lo stress. Per metterti al riparo dalla nostalgia e dalla malinconia rispetto al ricordo del Natale passato, valuta quali saranno le 'mancanze' che durante le feste potrebbero creare momenti di delusione e di sconforto. Anticipando la delusione dentro di te, puoi lavorare per trovare delle soluzioni per colmare i vuoti. Un esempio? Se nessuno in famiglia è un abile cuoco e quest’anno non c’è la zia a preparare il pranzo di Natale, sfrutta il delivery per mangiare comunque quello che vi piace.

3) Tira fuori la gratitudine. Questa è una grande occasione per vivere un Natale più intimo, riscoprire la vera essenza di questa festa e in generale capire cosa conta davvero nella vita. È importante essere grati per le piccole cose, quelle che spesso diamo per scontate, perché mai come ora ci stiamo rendendo conto che 'piccole' non lo sono affatto. Fai quindi un elenco mentale di cose per le quali devi ritenerti fortunato; un esercizio che aiuta ad apprezzare il “qui e ora” e la bellezza di ogni momento.

4) Accogli le tue emozioni e indagale.Sentirti triste in un periodo che altri vivono come felice non vuol dire essere 'sbagliati' né che per forza ci si debba omologare alle emozioni altrui. Ascoltare quello che provi senza giudicarti può essere prezioso, perché può aiutarti a capire da dove vengono e da dove nascono le sensazioni che ti fanno sentire giù. Cerca il confronto, perché parlare con un'amica o un amico che vive come te questo disagio regala reciproca comprensione. In questo momento può essere normale sentirsi tristi e dirlo può far bene, perché ci si sente meno soli.

5) Ricorda che essere felici è una scelta.Il Natale può essere un’occasione di ritrovare gioia e speranza, rilanciare i dadi anche in un periodo difficile. La felicità è soprattutto una decisione, uno stato mentale, e può essere 'accesa' guardando le cose da un punto di vista differente. Prova ad allargare lo sguardo, quindi, per prendere le distanze da sentimenti di autocommiserazione e sensazione di tristezza, puntando il riflettore sulle tue risorse e sulle tue potenzialità. Ricordati che questo è solo un momento di tradizione, e che passerà. 

Dal Sito: d.repubblica.it

lunedì 23 dicembre 2019

Christmas blues: cos'è la depressione natalizia e i consigli per affrontarla




Il “Christmas blues“, o depressione Natalizia, è più frequente di quanto forse si creda. Paradossale, eppure, circondati da luci sfavillanti ed alberelli colorati, a molti capita di sentirsi profondamente tristi.

 

Depressione natalizia: differenze col disturbo affettivo stagionale

Una tristezza, quella da Christmas Blues, che va necessariamente distinta dal disturbo affettivo stagionale, descritto dal DSM5 come “Disturbo depressivo maggiore, ricorrente, con andamento stagionale”. Il DAS riguarda episodi depressivi importanti, aventi esordio stagionale (solitamente in autunno/inverno); non collegabili ad altri fattori stressanti (es. disoccupazione stagionale); con remissioni che avvengono tipicamente in un periodo dell’anno (frequentemente la primavera).

A differenza del disturbo stagionale, il Christmas blueso depressione natalizia è direttamente collegata al periodo festivo: un vero e proprio “tour de force” di convenzioni sociali e festeggiamenti “obbligati” che, per alcuni, porta con sé ansia, insonnia, crisi di pianto, pensieri negativi, anedonia.

Va detto che, di per sé, i festeggiamenti natalizi comportano una serie di potenziali stressors: frequenti riunioni familiari (che possono tra l’altro coinvolgere persone che ci sono più o meno gradite); liste di regali da individuare ed acquistare (ed eventuali difficoltà economiche); diminuzione degli impegni lavorativi/scolastici in favore del tempo trascorso in famiglia, con conseguente acutizzazione della sofferenza e del senso di solitudine in coloro che affrontano il dolore per una perdita recente (la morte di una persona cara, una separazione o una crisi nell’ambito affettivo-relazionale, un problema legato alla salute) o stanno attraversando un grande cambiamento (ad esempio un trasferimento, un pensionamento, la perdita del lavoro); l’abituale inclinazione a “tirare le somme” dell’anno appena trascorso (e quindi insoddisfazione e dolore laddove si senta di non aver conseguito i traguardi prestabiliti).

I concomitanti cambiamenti stagionali, quali la diminuzione delle ore di luce e della produzione di Serotonina, possono ulteriormente incidere sullo stato di tristezza della Christmas blues influenzando: umore, ritmo sonno-veglia, sessualità, memoria e altri ambiti associati al nostro benessere.

Come affrontare, dunque, la malinconia del Christmas blues?

Rivolgendosi rapidamente ad un professionista, in tutti i casi nei quali lo si ritenga utile. La consultazione di un esperto può rivelarsi decisiva, in particolare quando la remissione dal Christmas blues non avviene in maniera spontanea e il disturbo da depressione natalizia assume forme ingravescenti o fortemente limitanti.

Può essere d’aiuto attivare qualche strategia di fronteggiamento, quali ad esempio le seguenti:

Allentare la pressione indotta dalle aspettative, dalle convenzioni sociali e dallo stress delle “mille cose da fare”:

Organizzarsi per tempo, per non ritrovarsi coinvolti nell’estenuante “corsa ai regali” dell’ultimo minuto; acquistare con criterio, pianificando le spese e stabilendo in anticipo un budget massimo adeguato alle possibilità. Secondo alcuni ricercatori (Kasser e Sheldon), lo shopping natalizio può infatti essere fonte di stress, malessere ed insoddisfazione;

Partecipare agli eventi sociali nel rispetto dei nostri “limiti”, imparando a “dire di no” agli appuntamenti con persone che sappiamo ci provocheranno profondo malumore, e cercando di aumentare, invece, gli incontri gradevoli.

Accogliere le proprie emozioni: il fatto che in un clima festoso ci si senta tristi o malinconici non significa che siamo “sbagliati” o che ci dobbiamo sforzare per uniformarci al contesto. Al contrario, ascoltare la nostra tristezza e cogliere il significato del nostro Christmas blues può essere per noi prezioso. Forzarsi di apparire gioiosi per sentirsi “adeguati” comporta infatti un aumento del livello di stress; confidare a persone fidate il proprio stato d’animo, parlare della propriadepressione natalizia invece, ci permetterà di sperimentare la condivisione, di lenire il senso di solitudine e di sviluppare resilienza.

Abituarsi a “lasciar andare” i pensieri ricorrenti, abbandonando il rimuginìo sul passato o sui problemi della vita: il pensiero ricorsivo non contribuisce a risolvere i problemi, non aiuta a prendere decisioni, non lenisce l’ansia. Li mantiene, al contrario, continuamente vividi e presenti, col risultato di un aumento dei livelli di ansia e di una riduzione delle abilità di problem solving.

Rimanere agganciati al “qui ed ora”: intorno a noi ci sono cose, emozioni, persone, situazioni, delle quali non riusciamo a godere appieno, se naufraghiamo nei pensieri del passato (e di ciò che abbiamo perduto) o nelle ansie per il futuro (e di quel che potrebbe succedere);

Godere delle ore di luce: una passeggiata di almeno un’ora all’aria aperta, se il clima lo permette, ha effetti positivi sul nostro benessere psicofisico e aiuta a contrastare gli effetti del Christmas blues (al contrario della visione di trasmissioni televisive natalizie, che rischiano di accrescere la malinconia e la depressione natalizia)

Mantenere un contatto con la propria quotidianità: può essere d’aiuto per non lasciarsi travolgere dai ritmi e dagli impegni fagocitanti connessi al periodo, che creano una distanza notevole dalla vita di tutti i giorni (ruoli, attività, impegni lavorativi) e possono acuire il senso di solitudine e di estraneazione tipico del Christmas blues;

Prendersi cura di sé: dedicare del tempo ad attività piacevoli, alla cura del proprio corpo, alla lettura o al cinema, ai propri hobbies. Anche facendosi un piccolo regalo, nei limiti delle proprie possibilità, anziché – magari – attenderlo.

Nutrire la propria flessibilità, ridimensionando l’importanza del periodo natalizio e provando a vivere le Feste non come una imposizione, ma come una scelta, da compiersi in modo coerente con i propri valori.

Dal Sito: stateofmind.it