sabato 3 marzo 2018

Guarire dalla malattia che non c'è

Chi soffre di ipocondria vive nella costante paura delle malattie e spesso rifiuta qualsiasi aiuto; per liberarsi dall'ipocondria, largo alle nuove passioni.



L'iponcondria fa soffrire "per davvero"

Chi non ne soffre non riesce a capirla e la considera una paturnia o un'invenzione. Ma l'ipocondria, per chi la vive, è un vero inferno: si vive in uno stato di costante paura che il corpo produca una malattia grave se non letale. Si continua a ricorrere a consulti e diagnosi, sia in seguito a piccoli sintomi reali che in loro assenza, e quand'anche una patologia temuta venga esclusa, subito l'ipocondria si sposta sul fantasma di un altro disturbo orribile. Tumore, ictus, infarto sono i più temuti, ma oggi, con la divulgazione televisiva e la possibilità di ricerca su Internet, chi soffre di ipocondria conosce molti più nomi di malattie rispetto a un tempo e talora, ad esempio, si fissa su una forma rara di leucemia o di malattia autoimmune, per la semplice coincidenza di un solo sintomo, peraltro transitorio, con quel quadro patologico. Entra nel panico, la sua mente è ossessionata fino a quando non trova una momentanea pace nell'evidenza clinica che non ha nulla o nelle rassicurazioni di un medico di cui si fida, ma poco dopo ricomincia.

L'ipocondria nasconde un narcisismo irrisolto

L'ipocondria è un disturbo che può avere alla base cause differenti, non di rado traumi psichici, ma in molti casi il problema centrale è un bisogno narcisistico irrisolto, un'ansia da prestazione di chi cerca continue conferme. In pratica l'ipocondriaco, inconsciamente, cerca di attirare l'attenzione su di sé, di essere protagonista attraverso le sue devastanti paure e la sua drammatica "pantomima" sintomatica. La soluzione deve necessariamente passare dalla presa di coscienza che l'ipocondria è la "maschera accettabile" di questo bisogno di essere amati e approvati e al contempo l'alibi per non affrontare la vita e le sue prove in modo più maturo.

Cosa fare subito

In primis occorre spostare l'attenzione:

dal proprio corpo a se stessi, imparando a chiedere in modo sano e lineare ciò di cui si ha davvero bisogno

da se stessi alla realtà esterna, trovando un'attività che piaccia veramente e che distragga dall'idea della prestazione. La vera pace dell'ipocondriaco non è la fuga dalle malattie, ma il non dover essere qualcosa che non si è.

Ipocondria: le cose da non fare

Fare diagnosi "personali" cercando su Internet

Parlarne con tutti alla ricerca di aneddoti tranquillizzanti

Consultare troppi medici fino a non capirci più nulla

Trascurare la problematica psicologica che è alla base

Puoi uscire dall'incubo se prendi la strada che senti tua

Un nuovo centro
Se soffri di ipocondria, osserva bene la tua vita e vedrai che va rimessa a fuoco: troppe cose che non ti appartengono o non ti interessano, nessuna vera passione in atto. Puoi risolvere tutto in un sol colpo se individui o ritrovi un ambito che ti piace e ti "rapisce" e lo metti al centro. A volte servono svolte radicali, ma non puoi pensare di guarire senza un po' di coraggio.

Rispetta di più lo "spazio vitale" degli altri
L'ipocondria mette alla corda anche chi ti vive accanto: le tue paure continue agitano, destabilizzano, annoiano. Trova momenti precisi in cui incanalare le tue ansie (ad esempio psicoterapia o counselling), evitando di pesare quotidianamente su chi, in ogni caso, non sei disposto ad ascoltare.

Scegli un medico, UNO!
Evita di sostituirti ai dottori facendo tu diagnosi tramite Internet ed enciclopedia medica. Eleggi un medico di riferimento e impegnati seriamente a fidarti di ciò che dice. Ciò non significa tempestarlo di telefonate ma dare importanza alle sue parole. Questo tuo impegno, perseguito nel tempo, si trasformerà in un maggior senso di sicurezza.

Dal Sito: www.riza.it

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