martedì 6 marzo 2018

Il vademecum per gli attacchi di panico: cosa sono, cause e rimedi


I sintomi sono vari, così come la loro durata nel tempo. Possono manifestarsi durante il giorno o nel pieno della notte, la cura migliore è unire la terapia farmacologica a quella psicologica.
Da tempo oggetto di un ampio dibattito scientifico non ancora concluso, gli attacchi di panicosono costantemente sottoposti all'attenzione di medici e psicologi. Cosa sono? Come si manifestano? Come si curano?La prima cosa da sapere è dunque il filo conduttore che unisce i vari punti di vista: di ansia non si muore. I rimedi esistono, così come le cure. Se vietato è sottovalutarli, altrettanto obbligatorio è non esasperare la situazione, capendo di cosa si tratta e come comportarsi.

Inseriti all'interno del Manuale Diagnostico e Statistico dei disturbi mentali (DSM-5), appartengono a quella grandissima categoria rappresentata dai disturbi d'ansia. Ma cosa sono? Crisi di inquietudine e turbamento acute di durata variabile, limitata o estesa per vari minuti, dovuti a circostanze emotive attivanti per l'individuo. Si possono manifestare all'improvviso, come un fulmine a ciel sereno, oppure essere situazionali e reiterabili, figli di un malessere specifico.

Non c'è un limite di età, sia i bambini sia gli adulti possono esserne vittime. Di solito, l'incidenza è prettamente femminile, con un rapporto di 2:1 rispetto ai maschi. Cercheremo qui di svelare falsi miti e scavare all'interno dell'argomento, spiegando:

Attacchi di panico: cosa sono, sintomi

Gli attacchi di panico notturni

Le cause scatenanti

Cosa fare

Rimedi e cure

I sintomi

A lavoro, a casa o durante la notte non fa differenza, gli attacchi di panico possono manifestarsi sempre, accompagnati da sintomi somatici, dovuti all'attivazione del sistema nervoso simpatico, e cognitivi: le palpitazionidiventano accelerate, c'è un incremento della sudorazione, si possono avere vampate di calore. Ma anche tremori, dolori al petto o muscolari, nausea, una sensazione di soffocamento o asfissia, brividi e formicolio. Nella peggiore delle ipotesi ci si sente addirittura morire, senza alcuna via di fuga. Un'esperienza non certo piacevole, ma di sicuro risolvibile. Dopo i primi sintomi, si cambia e si stravolge la propria vita temendo il ripetersi dell'evento: un errore questo, assicurano gli esperti, in cui non cadere.

Gli attacchi di panico notturni

Non è raro che l'attacco di panico si sperimenti durante la notte: le possibilità sono elevate, soprattutto se si va a letto nervosi, agitati o presi da mille preoccupazioni. Al buio, si diventa più vulnerabili, arrivando a svegliarsi all'improvviso in preda a una crisi di ansia. La prima sensazione è un profondo turbamento, spesso accompagnata dalla confusione dovuta alla poca lucidità. A questo punto, meglio uscire dalle coperte e distrarsi. 'Costringersi' a riaddormentarsi peggiora le cose e riuscirci è quasi impossibile. L'attacco di panico notturno non è un incubo, ma trattarlo come tale rappresenta una soluzione valida.

Le cause scatenanti

Perché si manifestano? Tante risposte per una sola domanda. Le cause sono diverse: da una certa predisposizione geneticafino a una situazione di stress intenso, come un lutto o un problema serio in famiglia. Anche il passato gioca la sua parte: gli eventi traumatici accrescono il presentarsi degli attacchi di panico, soprattutto in persone sensibili o profondamente emotive. Ma gli episodi di ansia possono essere dovuti anche a specifici disturbi fisici - come ad esempio l'iperattività della ghiandola tiroide - o all'utilizzo di sostanze illecite e illegali.

Cosa fare?

Consultare l'oracolo non serve, così come aspettare che il tempo sistemi la situazione. Le cose da fare sono principalmente due: non vergognarsene e ricordarsi che di ansia non si muore. Fondamentale diviene moderare l'agitazione, distrarsi e focalizzare l'attenzione su altro: chiamando un amico, leggendo un libro, uscendo con il cane per una lunga passeggiata. Una volta tornata la calma, è d'obbligo prendere consapevolezza di quanto accaduto. La soluzione più efficace è anche quella più semplice: chiedere aiuto ad un professionista che sappia insegnare come guardare l'evento con distacco al fine di conoscerlo.

Rimedi e cure

Il trattamento migliore per gli attacchi di panico è coniugare alla terapia farmacologica quella psicologica di stampo cognitivo-comportamentale. Le medicine hanno come risultato diretto la riduzione delle reazioni neurovegetative, cioè indipendenti dalla nostra volontà: il cambiamento di temperatura, l'alta tensione sanguigna, il battito accelerato e molto altro. Agli aspetti positivi fanno da contraltare quelli negativi: oltre a spiacevoli effetti indesiderati, un ampio utilizzo delle stesse rischia di creare dipendenza e, se non portata a termine a dovere, all'interruzione della terapia si possono avere ricadute. Per questo l'ideale è combinare tale modalità ad una psicologica: con l'aiuto di un professionista, la persona è aiutata a conoscere il problema, a cercare di intervenire modificando i pensieri disfunzionali e a individuare quelle strategie e quei metodi che hanno il fine di desensibilizzarla davanti ad eventi traumatici. Perché se i rimedi esistono e sono efficaci, la prevenzione rimane la cura migliore.

Dal Sito:www.foxlife.it 

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