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giovedì 28 febbraio 2019

Ricordati di te… ora!

Non aspettare più qualcosa che arrivi dall’esterno e che abbia il potere di trasformare in meglio la tua vita. Sei tu e soltanto tu che puoi fare la differenza.

Noi non siamo qui per fare numero, noi siamo qui per fare la differenza e secondo il potenziale di autostima che vogliamo impegnare, possiamo farla per noi e per la nostra famiglia, ma anche per il pianeta stesso.

Cambiare modo di guardare le cose importanti che ci riguardano, comporta anche  la possibilità di ascoltarci di più e di rispondere da subito ed in maniera prioritaria alle nostre esigenze. Tu che leggi, sei disposta a credere che già oggi avresti tutto quello che chiedi, se ieri ci avessi creduto davvero? Certo, se lo avessi fatto in precedenza, saresti giunta dove volevi, avresti già quello che dicevi di volere, faresti già quello che dicevi di voler fare. Ma non è troppo tardi!

Anzi è proprio questo il momento di crederci ancora di più, basta alzarsi e riprovarci: smetti di dire che tutto è finito per colpa di qualcun altro o della crisi. Questo è un buon modo per continuare ad adagiarsie non far nulla, perché tanto è inutile.

Spesso ci accontentiamo di quello che non abbiamo, ma non di quello che abbiamo. Alzati e vola!!! Metà delle nostre ferite si rimarginerebbero immediatamente se avessimo voglia di capire che niente è davvero perduto. Si può nascere anche più volte nel corso della stessa vita, reinventarsi, cambiare luoghi, lavori, prospettive, rimettersi alla prova, attivare la capacità di uscire dalla zona comfort in cui però non eravamo neppure capaci di essere autosufficienti e misurarsi con le nostre reali possibilità… spesso non sperimentate.

Amati subito e comincia ad accettare il concetto che tu possa fornire, da ora a te stessa, quello che sembra mancarti. Solo tu sei in grado di farlo, perché tu sola sai che cosa è che ti manca. Solo tu puoi dargli un nome, riconoscere quel bisogno, inserirlo nelle priorità che hai e soddisfarlo.

Quella di cui sto parlando non è una vita che vedi di riflesso nelle vetrine in cui ti specchi, è la tua vita. Non sto parlando di una realtà virtuale a cui accedi collegandoti con uno schermo, non sei su “Second Life”, questa è la tua straordinaria occasione di vita. Come hai potuto in passato dimenticarti di te? Sei stata proprio tu che in certi casi hai aggiunto un “no” a tutti gli altri che in precedenza avevi ricevuto. Il tuo quello decisivo!

Quel no che ancora ti sembra di non sapere, di cui non vorresti nemmeno accorgerti, che fatichi a ricordare. L’unico “no”, invece, di cui non avresti dovuto tener conto, poiché il solo tristemente invalidante, quello che non avresti dovuto dirti mai. Ma forse lo intuivi che proprio quello sarebbe stato il no più potente, il più importante, il più apparentemente irrisolvibile, proprio perché tuo. Ed è forse in quel momento che tutto si è fermato.

Ma se infelicemente eri tu a dirti di no, a frenarti, ad impedirti l’accesso, a non autorizzarti al momento giusto, proprio per questo dovrebbe essere ora più facile invertire la rotta. Sarebbe una magia se tu volessi rimediare e se volessi smettere di restare chiusa in quella stanza.

Fermati un attimo e prova a pensare: oggi nel tuo cuore che stagione è? E’ ora che decidi tu che stagione è, non devi per forza lasciarlo fare ad un vecchio calendario che dice che è sempre inverno per te. Prova a sciogliere quell’inverno e a provare a liberarti dalla sensazione di non essere capace di prendere una vera decisione di trasformazione, senza farla seguire dai “ma” e dai “però”.

Esci dall’ordinarietà a cui ti eri uniformata, tu sei speciale, unica, irripetibile. Ricordati di te, che ci sei, che puoi contare su di te ogni volta che vuoi. Più ti ricorderai di farlo e più capirai che veramente ogni giorno non solo merita di essere celebrato, ma è proprio questo atteggiamento che potrà diventare un modo assolutamente fantastico di predisporti a vivere la tua esistenza, riempiendola di significati.

Che cosa è ad un passo, oggi, per te? Che cosa sta arrivando? Che cosa si allontana? Che cosa puoi lasciare andare per far posto al nuovo? Che cosa vuoi che si avvicini e che cosa vuoi che si allontani?

Pochezza, improvvisazione, inadeguatezza, la sensazione di non essere come gli altri, di aver sbagliato in più occasioni importanti, ti avevano lasciato una sottile e scarsa considerazione di te, che ti avevano candidato alla convinzione che le tue capacità fossero scarse e i tuoi progetti irrealizzabili. Quando ci si guarda dentro per costruire un passaggio da un equilibrio preesistente a uno nuovo da conquistare, si avverte una sorta di confusione che dirige l’attenzione verso cose che importanti non sono. La gente non capisce che può avere tutto e che tutto dipende da sé, che si decida di perdere o di vincere è la medesima cosa per l’Universo.

Quello che cambia e che crea la differenza è invece solo l’energia di chi ha scelto e la sua motivazione. Molti hanno difficoltà ad accettare che basta crederci per farcela e allora, non autorizzandosi a ricevere tutto, prendono i loro sogni e allo scopo di ridurli li smembrano dividendoli per dieci e accontentandosi di quello che resta. Ma c’è anche chi divide i propri sogni per cento o anche per mille e quindi si accontenta veramente di molto poco, in rapporto alle proprie possibilità.

Come hai potuto dimenticarti di te. Dove e quando è cominciato tutto ciò? Da quanto tempo? Hai abbandonato te stessa e poi soffrivi perché ti sembrava che tutti non vedessero l’ora di abbandonarti a loro volta, mentre eri solo tu che lo avevi fatto.

Eri come una “principessa addormentata” che di tanto in tanto si “baciava da sola” per non lasciarsi andare per sempre e per riprendere a vivere. Hai lasciato che gli altri occupassero i tuoi spazi e in certi casi li hai regalati cedendoli, fingendo di non essere interessata. Ma soprattutto ti sei allontanata da sola dalle occasioni che avrebbero potuto migliorare la tua situazione e dalla tua stessa attenzione, a volte con pretesti inconsistenti.

È nella nostra natura di uomini e donne mettersi alla prova, ma chi ha la capacità di generare una vita può anche trasformare la propria ogni volta che vuole.

Magari ci siamo convinti che quella persona che avevamo incontrato era così unica, che l’impegno per averla avrebbe giustificato la cessione del nostro potere, dell’ordine che avevamo dato alla nostra vita, ai nostri talenti, alle nostre idee e convinzioni.

Allora evitiamo di farlo ancora, da adesso ricordiamoci di noi senza rinunciare più a noi stessi e alle nostre possibilità!!!

Articolo di Gabriella Costa 

Sito web dell’autrice: www.ri-trovarsi.com – Riflessioni su Counseling Arte e Ben-Essere di Gabriella Costa ARTcounselor

Fonte: https://ri-trovarsi.com/2016/04/11/ricordati-di-te-ora/

via Conoscenze al Confine

Dal Sito: aprilamente

mercoledì 27 febbraio 2019

I disturbi del nostro corpo sono la risposta alle nostre emozioni



Spesso abbiamo dei dolori al corpo che non sappiamo da dove possano provenire: si pensa di aver preso un colpo d’aria, ma in realtà si trattano di veri e propri blocchi emotivi e il dolore è la risposta fisica a questa condizione perché coinvolgono il sistema nervoso autonomo e forniscono una risposta vegetativa a situazioni di disagio psichico o di stress.
I blocchi emotivi

L’ansia, la sofferenza, le emozioni troppo dolorose per poter essere sentite e vissute, trovano una via di scarico immediata nel corpo, ma imparando e riconoscendo questi malesseri psico-fisici, è possibile cercare di risolverli e riprendere la strada corretta delle nostre emozioni.

A seconda del punto del corpo che duole, esiste una risposta emotiva, e il dolore è curabile individuando la situazione o i sentimenti che ci bloccano.

Ad esempio, un dolore alle cosce indica che abbiamo paura di non soddisfare le richieste altrui, aspettative che non siamo in grado di portare a termine; le ginocchia doloranti sono sintomo di orgoglio ferito, mentre il dolore alla fronte indica che affrontiamo il mondo nella maniera sbagliata. Una cefalea può indicare il bisogno di allentare il controllo razionale e smettere di tenere sempre tutto sotto controllo, e indica inoltre il desiderio di lasciare spazio all’intuizione.

Le eruzioni cutanee possono rivelare che non si hanno chiari i propri confini e che per difendersi si cerca di tenere lontani gli altri o al contrario si ha voglia di tenerli più vicini quando non se ne ha la possibilità. Sintomi respiratori come asma, affanno, iperventilazione, respiro corto, possono indicare mancanza di gioia di vivere o paura di morire.

La stitichezza indica un attaccamento eccessivo ai beni materiali o la paura di esporre il proprio inconscio e le proprie emozioni, mentre la colite opprime chi non riesce a reprimere la propria rabbia e la propria aggressività, cosa che poi porta a sensi di colpa che somatizzano a livello intestinale. Anche le vaginiti e le cistiti possono essere sintomo di un’emotività fallata, ansia e irritabilità da una parte e remissione dall’altra. E per finire il dolore al petto o al cuore è sintomo di problematiche emotive basilari, relative agli affetti primari.

Sostanzialmente è dimostrato che se la nostra mente sta bene, allora anche il nostro corpo sta bene. Cercare di trovare pace, armonia ed equilibrio può essere quindi la strada giusta per guarire dai dolori psico-somatici.
La psicosomatica

Un esempio classico di questo processo è il risentimento, che covato in sé provoca seri malesseri, profondi e difficili da sradicare, fino a far risultare difficili le relazioni con la persona che ci ha offesi e a sfociare in malattie vere e proprie, come febbre o herpes. Di questa correlazione tra risentimento e malattie se ne è occupato Carsten Wrosch, dell’Università di Concordia (Canada), il quale ha stabilito che la rabbia porta ad avere problemi di cardiopatie ma non solo, ne viene coinvolto tutto il metabolismo, il sistema immunitario e le funzioni degli organi e si vanno a instaurare svariate malattie fisiche.

A seconda del punto del corpo che duole, esiste una risposta emotiva, e il dolore è curabile individuando la situazione o i sentimenti che ci bloccano. Un dolore al collo rispecchia quello che non diciamo, un dolore alle caviglie invece rappresenta la voglia di andare avanti o il desiderio di sfuggire alla realtà, un dolore allo stomaco è il classico sintomo del non “digerire” le situazioni che viviamo e la rabbia.

Se il dolore si manifesta sulla schiena di solito è legato alle preoccupazioni economiche o anche alla sensazione di mancanza di aiuto da parte di qualcuno, se il dolore si diffonde sulla parte alte della schiena e sulle spalle è invece sintomo di un lavoro che per noi è “troppo” pesante, di incarichi onerosi che non ci spettano.
Comprendere i doni ed i poteri nascosti dentro di te

Illumina il Tuo Lato Oscuro è un libro straordinario in cui Debbie Ford, famosa co-autrice di The Shadow Effect, ti invita a comprendere i doni e i poteri nascosti dentro di te: tutto l’amore e gli strumenti di cui hai bisogno saranno a tua disposizione una volta che ti sarai impegnato ad attraversare l’oscurità per entrare nella luce del tuo essere più magnifico.


Riprendi il tuo potere, la creatività, i sogni e la grandezza

Riconosci il tuo lato oscuro e impara ad amarlo, fallo diventare parte della tua vita e smetterai di soffrire, di nasconderti a te stesso e al resto del mondo.


Il sentiero verso l’illuminazione non comprende solo la ricerca del divino, ma anche la totale accettazione dell’ombra stessa: in questo suo profondo libro, Debbie Ford delinea in modo sistematico i passi che portano all’integrità e alla trasformazione.
Deepak Chopra, M.D., autore di Le sette leggi spirituali del successo

Devi imparare ad accettare che in te può esserci il santo e il cinico, il divino e il diabolico, il coraggioso e il codardo e che – spesso – desideri reprimere certi atteggiamenti, pensieri, comportamenti e sentimenti perché non sono ben accetti nell’ambiente in cui vivi.

Attraverso storie illuminanti ed esercitazioni pratiche, l’autrice mostra come riconciliarti con i tuoi impulsi più oscuri, trovare i doni che offrono e recuperare la tua interezza. Solo se riesci ad abbracciare ogni aspetto di te stesso puoi vivere in armonia e lasciare che la tua luce risplenda.
La psicosomatica della pelle

Lo stato della pelle è spesso spia di uno stato psicologico più o meno in equilibrio. Dalle prime fondamentali intuizioni di Anzieu qualche decennio fa, la psicosomatica è ormai diventata una scienza e la pelle uno dei suoi campi privilegiati di osservazione e di studio.

Il libro di Anna Zanardi, Psicosomatica della Pelle, è un viaggio nelle mille patologie della pelle analizzate alla luce delle ultime scoperte della psicosomatica. Traumi, ricordi dolorosi, alterazioni dell’equilibrio e del benessere interno, si traducono immediatamente in patologie specifiche a danno della pelle, nella quale viene “scritto”, a volte in maniera eloquente per uno specialista, il nostro passato: la pelle come uno specchio nel quale guardare al fondo di se stessi. Da questa convinzione nasce anche un rivoluzionario metodo terapeutico. Non più soltanto cure e trattamenti superficiali, ma l’occasione per trasformare la patologia della pelle in strumento per capire se stessi. E per imparare a stare meglio, ritrovare l’indispensabile equilibrio tra corpo e psiche. In altre parole, guarire.
La via della guarigione

Moltissimi specialisti hanno determinato e dimostrato ampiamente la relazione tra stato emozionale e disturbi del corpo. E’ quindi necessario prendere una certa coscienza in modo da seguire consapevolmente la cura più efficace per noi, ovviamente affiancata ad un percorso medico.

La guarigione inizia dalla nostra voglia di capire perché ci siamo ammalati e dalla forza di volontà nell’intraprendere un nuovo percorso di guarigione.

via Crescita Spirituale

Dal Sito: aprilamente