Nella quotidianità si può provare ansia, per esempio in vista di un
esame o di un compito importante che richiede attenzione e
concentrazione. Questa forma d’ansia può essere di tipo adattivo, cioè
svolgere la funzione di mettere in guardia l’individuo rispetto a una
situazione pericolosa, attivandolo a reagire in modo da evitare il
pericolo.
Se l’ansia è eccessiva, difficile da gestire e costante nel tempo, la
normale preoccupazione dell’individuo può diventare disturbo.
In questo caso l’ansia causa uno stress significativo che
interferisce con le attività lavorative e sociali. La qualità della vita
delle persone con il disturbo d’ansia è compromessa dalla costante
preoccupazione rispetto al futuro, per le circostanze della vita o per
la possibilità che succeda qualcosa di male a propri cari e per vari
altri aspetti della vita.
L’ansia, come la maggior parte dei sintomi psichici, è determinata da
varie tematiche e spesso può essere collegata dalla persona a una paura
specifica cosciente, più tollerabile della paura inconscia. Altre
persone invece, possono non avere idea di ciò che li rende ansiosi.
Episodi di ansia acuta possono scaturire attacchi di panico che
generalmente durano solo alcuni minuti, ma causano una profonda angoscia
nell’individuo.
La sensazione di soffocamento, le vertigini, la sudorazione, il
tremore e la tachicardia che compaiono all’improvviso, sono i sintomi
fisiologici dell’attacco di panico e le persone che ne soffrono spesso
hanno la sensazione di morire.
La possibile perdita di controllo delle proprie idee e delle proprie
azioni può lasciare nella persona una paura di fondo che se non risolta
causa seri problemi nella vita quotidiana.
Data la ricorrenza degli episodi di panico, la persona può sviluppare
una forma di ansia anticipatoria, inizialmente a livello inconscio in
risposta a una situazione temuta, poi gradualmente a livello consapevole
e riconosciuta nella preoccupazione costante di quando avverrà
l’attacco successivo.
L’individuo inizialmente può evitare per esempio di andare al
supermercato, prendere l’ascensore o guidare, in seguito le limitazioni
possono diffondersi in molti altri contesti.
Molte persone vivono la paura di essere in una situazione in cui la fuga può essere difficile.
Questo timore può instaurare nell’individuo dei comportamenti di
evitamento di tutte quellesituazioni che potrebbero essere fonti di
disagio, diventando un forte limite nella sfera sociale, affettiva e
dell’autonomia.
Il senso di demoralizzazione può essere centrale nell’individuo che
non vede via d’uscita dal disturbo e la paura di dover affrontare da
solo un altro attacco di panico può ridurre drasticamente l’autonomia
della persona che tenderà a ricercare costantemente la presenza di
parenti e amici che lo aiutino a sentirsi più sicuro.
L’ansia è segnale di pericolo proveniente dall’inconscio e originato
da un conflitto interno, per questo una maggiore conoscenza e padronanza
di se stessi può permettere di affrontare certe preoccupazioni in modo
più solido.Tale obiettivo è raggiungibile attraverso la psicoterapia che
in alcuni casi può essere associata a una terapia farmacologica.
Elisabetta Zamparini
elisabetta.zamparini@gmail.com
Viterbo News24
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