lunedì 6 febbraio 2017

Psiche e i rischi legati alle malattie del secolo: l’agorafobia.


Ansia, attacchi di panico, agorafobia, depressione. Sono questi i disturbi sempre più in crescita negli ultimi anni. A volte molto simili tra loro, a volte una conseguenza dell’altra, e spesso sottovalutate. 
Vengono chiamate le malattie del secolo, perché sempre più persone ne soffrono, specie nell’universo femminile.

Ma come facciamo a capire quando ci troviamo in una di queste situazioni? L’ansia ad esempio, è una malattia? No, per assurdo l’ansia è una risorsa, perché ci avvisa, ci mette in guardia dei possibili pericoli che stiamo affrontando, così come la paura. Diverso è quando l’ansia è costante e viene per situazioni del tutto immotivate. In questo caso il consiglio è quello di rivolgersi a specialità, che possono valutare e capire insieme al paziente, quali siano le cause e di conseguenza le soluzioni per stare meglio.

Un’ansia trascurata può sfociare anche in attacchi di panico, situazioni in cui la persona crede di essere al di fuori dal mondo, si estranea e diventa irrazionale, dando spazio alla paura.

Spesso chi prova un attico di panico, pensa di avere un attacco di cuore, cardiaco e si reca al pronto soccorso. Una volta rassicurato, la calma torna sovrana. L’attacco di panico ripetuto nel tempo può portare a conseguenze limitative, o meglio all’evitamento.

Se ho un attacco di panico in treno, non prenderò più il treno, oppure l’auto, oppure sul lavoro.La persona colpita da continui attacchi di panico, evita di ritrovarsi nelle situazioni in cui ha vissuto la situazione di pericolo, autolimitandosi e stringendo sempre di più il proprio raggio di azione, spingendosi fino all’agorafobia la paura di allontanarsi dai luoghi considerati sicuri o di trovarsi in situazioni in cui sarebbe difficile o imbarazzante chiedere aiuto. Il vero problema è che poi si crea la cosiddetta “ansia anticipatoria“, in cui la persona prova paura di provare paura in determinate situazioni. In tutti questi casi, si creano nelle menti degli schemi, in cui appena si ripresentano delle situazioni, scatta un allarme per cui il cervello pensa che ci sia del pericolo e mette in moto una serie di meccanismi di difesa.

Per questo l’aiuto di un medico psicoterapeuta, con la volontà delle persona interessata, aiuta ad uscire da queste situazioni, del tutto risolvibili. Per assurdo, non è mai morto nessuno per un attacco di panico.

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