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martedì 15 settembre 2020

Gisele Bundchen: «Quando gli attacchi di panico mi consumavano»


La top model è tornata a parlare dell'ansia, di cui ha sofferto soprattutto nei suoi 20 anni. «Mi hanno stremata, e ho cercato aiuto. vita è il nostro regalo più grande e ogni giorno merita di essere vissuto»

Nessun filtro, nessun trucco o blando tentativo di edulcorare la realtà. Gisele Bündchen ha preso tra le braccia il cane di famiglia, Lua, e con il viso nascosto tra il suo pelo ha scattato un selfie. «Nella vita, ho imparato che nulla è definitivo. Qualche volta, accade che un gentile sollecito atto a ricordarci che i sentimenti negativi se ne possono andare ha la capacità di far emergere un filo di speranza», ha scritto la top model, affrontando con trasparenza il peso di un fardello chiamato ansia.

«L’ansia può consumarti per intero e, a volte, abbiamo bisogno di un supporto che ci spinga a rompere il circolo vizioso delle nostre preoccupazioni. I miei attacchi di panico mi hanno stremata, e ho cercato aiuto», ha ammesso la signora Brady, spiegando come «In momenti come questi, la famiglia, gli amici e gli specialisti possono aiutare, e così pure gli esercizi di meditazione e respirazione. La cosa più importante», ha continuato, «È tirarsi fuori dallo stato di inerzia e cercare delle alternative. La vita è il nostro regalo più grande e ogni giorno merita di essere vissuto», ha concluso la modella, che dal marito ha avuto i figli Benjamin, dieci anni, e Vivian, sette.

Gisele Bündchen, la cui carriera è cominciata a diciassette anni, ha parlato più volte delle difficoltà, emotive e psichiche, che il dover essere sempre perfetta le ha causato. Gli attacchi di panico sono cominciati nel corso dei vent’anni, e la top model ha detto di essere riuscita a tenerli a bada solo quando ha rinunciato a vecchie e cattive abitudini. Il fumo, la caffeina, i prodotti zuccherati hanno ceduto il passo alla corsa, alla meditazione, allo stretching e ad una dieta sana, che avrebbe ridotto in lei lo stato d’ansia.


Dal Sito: vanityfair.it

venerdì 12 ottobre 2018

“Non respiravo più, avevo continui attacchi di panico”: Gisele Bündchen e la doppia faccia del successo



Il successo, il contratto da $25 milioni per Victoria’s Secret, poi il vuoto. E un grande senso di colpa che ha innescato in Gisele Bündchen il bisogno di aiuto.

“Le cose da fuori possono sembrare perfette ma nessuno ha idea di cosa stia realmente accadendo dentro”: Gisele Bündchen ha parlato per la prima volta dei suoi attacchi di panico, facendo una confessione umana che apre gli occhi al mondo. Ovvero che ogni donna è umana. E che ogni donna riesce a uscire – sempre e comunque - dal tunnel della sofferenza.

Il primo passo avanti di Gisele Bündchen è stato marcato dal suo libro recentemente pubblicato, Lessons: My Path to a Meaningful Life, in cui ha raccontato il forte stato di ansia che ha dominato costantemente la sua vita al picco della sua carriera. Un successo da vera star, il contratto di $25 milioni con Victoria Secret’s. Poi, il vuoto. Il panico. Da allora al suo racconto odierno a People, Gisele Bündchen ha percorso quella lunga strada che tante altre donne avranno già intrapreso in attesa di rivedere la luce: “Ho sentito che il momento di condividere le mie vulnerabilità era arrivato. E ho realizzato che non cambierei mai tutto ciò che ho vissuto perché penso abbia definito la persona che sono oggi”.

Gisele Bündchen ha avuto il suo primo attacco di panico nel 2003, sviluppando anche un forte senso di claustrofobia che si alternava a quei momenti di buio puntuali e senza avviso. E all’apice di quel successo per cui aveva sempre duramente lavorato, Gisele iniziò a sentirsi in colpa per ciò che stava attraversando: “Mi sentivo senza potere. Il mondo diventa sempre più piccolo e non riesci più a respirare, che è la sensazione più orribile che io abbia mai provato”. Ma il peggio è che quando ascolti la voce dell’ansia, quando lasci che sia il panico a dominare te e non viceversa, arrivano i pensieri peggiori: “Una volta pensai che se mi fossi lanciata dal balcone tutto questo sarebbe finito. Non avrei dovuto preoccuparmi mai più di questo opprimente stato d’animo”, ha raccontato la star brasiliana. Ma quel pensiero suicida fu la svolta: aveva bisogno di aiuto per cambiare in meglio la sua vita.

Come vincere gli attacchi di panico? Gisele Bündchen si è riappropriata della sua vita iniziando da uno psicoterapeuta. No, lei Xanax non ne ha voluto. Ha smesso di fumare, bere alcol e mangiare zuccheri. Si è avvicinata allo yoga. Ha posto fine alla sua relazione con Leonardo Di Caprio (che stava frequentando a quel tempo). Ma, più di ogni altra cosa, è stata la volontà di riscatto a guidarla verso la guarigione. Perché la verità (e chi ha sofferto di panico lo sa) è che è nel momento in cui consapevolizzi la presenza del problema che senti di dover chiedere aiuto. È nel momento in cui tendi la mano per farti aiutare che sei già a metà dell’opera. E se gli specialisti ripetono sempre che “di panico non si muore”, la storia di Gisele Bündchen insegna: di panico si guarisce soltanto. Perché ci sarà sempre un giorno in cui il respiro ritorna. E poi il sole.


Dal Sito: elle.com