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giovedì 30 luglio 2020

10 segnali per ricoscere la rabbia repressa e come gestire questa potente emozione



Leggi come affrontare la rabbia repressa, per non reprimere i propri sentimenti ma viverli senza ansia e blocchi emotivi, e come poter sfogare e liberare le emozioni.

La rabbia repressa in psicologia è un accumulo di tensione e rabbia, che si verifica a seguito di traumi o di un lungo periodo vissuto in balia della rabbia interiore, in cui si tiene tutto dentro senza capire come incanalare la rabbia e come sfogarsi. La rabbia repressa può portare a sintomi fisici e psichici, infatti, depressione e rabbia repressa sono spesso correlate. In sé, la rabbia è un sentimento naturale, che sicuramente hai già provato nella tua vita e che proverai nuovamente. In alcuni casi, potresti trovarti in difficoltà nella gestione della rabbia. Se hai questa difficoltà e tendi ad accumulare la rabbia e la tensione, potresti chiederti come sfogare la rabbia repressa. Esistono metodi per ritrovare la calma e liberare le emozioni, per tornare a vivere serenamente.

La tua è rabbia repressa? 10 segnali per capirlo

  1. La rabbia repressa, o rabbia interiore, si esprime attraverso segnali specifici del corpo e del comportamento. Eccone alcuni:
  2. Eviti il confronto: nei rapporti con gli altri il confronto è necessario ed è una situazione in cui ci si trova continuamente. Se odi confrontarti con gli altri e fai di tutto per evitarlo potrebbe essere un segnale di repressione di emozioni come rabbia o tristezza. Quando impedisci alle tue emozioni di liberarsi inizi ad accumulare rabbia inespressa che, con il passare del tempo, può trasformarsi in attacchi d’ira o in rabbia incontrollata.
  3. Ti innervosisci molto facilmente: in questo caso è possibile che la tua rabbia interiore abbia cause profonde. Potrà sembrarti che le piccole situazioni ti facciano innervosire ma in realtà quella è solo la scintilla che fa uscire poco a poco tutta la rabbia repressa accumulata nel tempo.
  4. Sei costantemente occupata: tendi a riempire il tuo tempo con qualsiasi attività pur di non stare in contatto con le tue emozioni? Attenta, anche la rabbia è un sentimento e va accettata e vissuta per quella che è. Le conseguenze della rabbia repressa possono essere peggiori rispetto alla scelta di esprimersi. In alcuni casi, da questa situazione possono nascere dipendenze come quella dall’alcol, dal gioco d’azzardo o dallo sport eccessivo.
  5. Soffri di depressione, ansia, attacchi di panico: rabbia repressa e ansia sono strettamente collegate, così depressione e rabbia repressa. Mentre pensi a come contenere la rabbia, il tuo corpo pensa a come sfogarsi e questo conflitto si esprime attraverso il corpo.
  6. Sei quella gentile che non si arrabbia mai: spesso, quando gli altri ti vedono così docile, in realtà hai tanta rabbia dentro e hai un’immagine di te negativa. Inoltre, di solito la rabbia e la tristezza si presentano insieme e, anche se una copre l’altra, non vuol dire che non siano entrambe lì!
  7. Hai sintomi fisici come dolori e tensione muscolare, mal di schiena, mal di stomaco, problemi alla pelle: la rabbia repressa provoca sintomi fisici proprio perché il desiderio naturale del corpo è proprio quello di liberarsi di quel peso. Per questo motivo, potresti essere soggetta a influenze frequenti o a fatica cronica, perché il tuo sistema immunitario si è indebolito.
  8. Sono guai se non hai sempre la situazione sotto controllo: dall’inizio alla fine devi sapere quello che sta accadendo ed è ancora meglio se ad averlo deciso sei tu. Questo può farti sentire forte, ma a lungo andare potrebbe diventare troppo stressante.
  9. Dormi male: di notte ti svegli spesso, o non riesci proprio ad addormentarti.
  10. Non riesci a dire di no: accetti di fare cose che dentro di te senti di non voler fare e il risultato è solo una grande rabbia verso te stessa, proprio per aver accettato!
  11. Hai attacchi d’ira o di rabbia incontrollata: senza neanche rendertene conto ti ritrovi a urlare contro qualcuno (o anche da sola!) per motivi apparentemente futili. Non è colpa tua, è colpa dell’aggressività repressa che non hai incanalato e sfogato nel tempo.
Come controllare la rabbia repressa?

Se leggendo i segnali ti sei accorta di averne alcuni ti starai chiedendo come controllare la rabbia repressa ed evitare le sue conseguenze. Il passo più importante è quello che hai appena fatto, ovvero quello di aver riconosciuto in te la rabbia inespressa. Brava! Sei già un passo avanti. Ci sono dei metodi per sfogare la rabbia. Se hai deciso di imparare come incanalare la rabbia e come gestirla inizia a osservare il tuo comportamento. Cerca di capire quando stai per arrabbiarti e prova a controllare la tua reazione in modo consapevole, all’inizio sarà difficile ma vedrai che con il tempo riuscirai a incanalare la rabbia in modo sano. Cosa puoi fare nel momento in cui senti arrivare la rabbia? Allontanati dalla fonte di stress e datti il tempo di calmarti, in modo da non farti prendere dall’impulsività: fare una passeggiata di qualche minuto e respirare profondamente ti darà un grande vantaggio in quella situazione. Cerca di capire quali sono per te i fattori scatenanti degli attacchi d’ira, per ogni persona sono diversi e variano anche da cultura a cultura. È molto utile avere con sé un quaderno o un’agenda in cui appuntare gli episodi in cui hai provato questo sentimento, da cosa è stato causato e come hai reagito in quel momento. Annotare tutti gli episodi con costanza per un certo periodo ti può essere utile per capire cosa ti causa quella rabbia incontrollata. Una volta che avrai identificato le cause scatenanti potrai mettere in atto delle strategie per gestire la rabbia in quelle determinate situazioni.

Generalmente, la rabbia nasconde altre emozioni come la tristezza o la paura: permettiti di vivere la tua rabbia per dare voce a quelle emozioni, esternarle ti renderà tutto più facile. Dopo aver capito le cause della tua rabbia incontrollabile, falla uscire! Sfogati nel modo che ritieni più adatto a te, puoi cantare a squarciagola, colpire un sacco da boxe o un cuscino, affrontare una persona che ti causa rabbia… anche semplicemente urlare è un ottimo modo per sfogarsi. L’aggressività repressa può essere un ottimo strumento se incanalato nell’arte: esprimiti cantando, ballando, suonando o creando qualcosa che ti dia soddisfazione e sollievo immediato.

Prova a guardare la situazione con un’altra prospettiva, magari chiedendo a un’amica di raccontarti il suo punto di vista e soprattutto non colpevolizzarti! La rabbia interiore che provi non è voluta ed è già un ottimo traguardo averla riconosciuta e volerla controllare. In linea generale, è davvero utile per controllare la rabbia e sfogare le tensioni fare attività fisica: le endorfine rilasciate dallo sport sono un toccasana per il tuo umore. Allo stesso modo è fondamentale migliorare la dieta e la qualità del sonno. Provare per credere!

Dal Sito: cosmopolitan.com

venerdì 19 aprile 2019

È arrivato il momento di trasformare il rancore in perdono

Succede a tutti di arrivare a un punto nella vita in cui non tolleriamo più una persona o una cosa, come per esempio il comportamento di uno dei nostri amici o parenti.

Tuttavia, cosa succede quando non tolleriamo più noi stessi? Quando riflettiamo su come abbiamo potuto fare una cosa del genere, come abbiamo potuto accettare quel lavoro, come abbiamo potuto mangiare tanto…

Senza esserne coscienti, diventiamo il nemico di noi stessi e ciò è il risultato di una rabbia o collera verso un’altra persona. Un risentimento che non ci permette di tollerare nemmeno noi stessi.

“Se una rinuncia dà origine al rancore, allora il sacrificio non ha più un valore”
-Giovanni Guareschi-

Quando proviamo rancore, non siamo felici. Reprimiamo una rabbia che lotta per uscire allo scoperto, per essere manifestata ed essere liberata per sempre.

Tuttavia, ciò che ci sfugge è che, in questi casi, siamo proprio noi a uscirne più danneggiati. Siamo noi a vivere la vita con amarezza, infelicità e rabbia costante verso tutto e tutti.

Il rancore ci rende ostili

Forse noi non lo percepiamo, ma di sicuro abbiamo visto persone con un’espressione sempre arrabbiata stampata in volto e allora ci domandiamo: ma perché è così arrabbiato? Non è forse meglio essere felici?

A noi accade lo stesso quando proviamo rancore verso qualcuno. Diventiamo ostili senza volerlo e ciò si manifesta sul nostro volto.

L’ostilità non farà che attrarre negatività nella nostra vita. Vi siete chiesti come mai niente vi riesce bene ultimamente? Osservate bene il vostro modo di agire e troverete la risposta.

Non ci rendiamo conto che l’ostilità rema sempre nella direzione opposta a dove vogliamo andare e ciò non ha ripercussioni solo su di noi, ma anche su ciò che ci sta intorno. Le persone che amiamo di più, tutti i nostri rapporti, soffriranno gli effetti di questo nuovo modo di affrontare la vita.

Essere ostili non implica nulla di buono. Infatti, è una condizione così grave da poter scatenare malattie serie a lungo andare.

“Nessun essere umano nasce con impulsi ostili o violenti, nessuno diventa ostile o violento senza prendersi il tempo necessario per imparare a esserlo”
-Ashley Montegu-

Cosa possiamo fare per smettere di essere ostili? Prima di tutto, dobbiamo circondarci di persone positive, che sprizzino simpatia e allegria da tutti i pori.

A volte, ci vediamo sommersi dall’ostilità perché siamo circondati da persone ostili, negative e cattive che ci distruggono mentalmente senza rendercene conto.

Imparare a perdonare

Quando proviamo così tanto ostilità e risentimento, ciò che dobbiamo imparare subito è come perdonare e non solo perdonare gli altri, ma anche noi stessi.


Come abbiamo già detto, a volte siamo pieni di rancore, non sopportiamo noi stessi perché ci infastidiscono i nostri stessi comportamenti, le nostre azioni.

Perdonarsi e perdonare richiede tempo. Per questo motivo, è necessario eliminare alcune cose che possono impedirci di raggiungere il perdono che cerchiamo:

Le ferite causate dagli altri.

I rancori che non fanno che impedirci di essere felici e perdonare.

L’egoismo che scatena tristezza e che ci impedisce di rallegrarci del potere della generosità.

Pensare e vivere nel passato, il che ci impedisce di avanzare e di camminare in avanti.

Infastidirsi per le piccolezze o preoccuparsi di ciò che gli altri dicono di noi.

Tutte queste cose, e molte altre, sono la causa del vivere la vita con amarezza e del non essere in grado nemmeno di perdonare noi stessi.

Tutti commettiamo degli errori e dobbiamo poter essere in grado di librarci da tutto ciò che gli altri possono scatenare in noi. Vi hanno ferito? Riflettete sul fatto che siete voi che permettete al dolore di esistere, perché non si tratta di una ferita fisica. Non siete voi, forse, ad avere il potere di decidere chi può farvi del male e chi no?

“Non esiste vendetta più completa del perdono”
-Josh Billings-

Ricordate che non permettere agli altri di farvi del male, ignorare le provocazioni e vivere nel presente senza pensare al futuro potrà farvi vedere tutto ciò che vi circonda potenziato.

Nonostante ciò, voi sarete liberi e nessuno vi farà del male. Spesso alle persone non piace sapere che quello che viene detto sul vostro conto non vi tange, le infastidisce vedervi vivere la vostra vita ignorando ciò che dicono gli altri. Dovete vivere la vostra vita, perdonare e perdonarvi. Siate liberi e siate felici.

via lamenteemeravigliosa 

Dal Sito: aprilamente.info