A partire dalla definizione di “Salute” proposta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, che la intende come uno “stato di benessere fisico, psicologico e sociale, non caratterizzato dalla semplice assenza di malattia, ma dall’equilibrio delle diverse componenti dell’individuo stesso” è possibile affermare che la DanzaMovimentoTerapia, coinvolgendo l’individuo nella sua globalità, possa interagire su questi diversi piani e ristabilirne un armonico equilibrio.
L’American Dance Therapy Association definisce nel 1974 la DanzaMovimentoTerapia come l’uso psicoterapeutico del movimento quale processo che favorisce l’integrazione emotiva e fisica della persona. Tale attività si rivolge a bambini, adulti e anziani, non ci sono limiti di età né di condizioni fisiche. Il percorso può essere sia individuale che di gruppo.
A cosa serve la DanzaMovimentoTerapia? Il movimento permette di entrare in contatto significativo con quella parte dell’individuo non descrivibile a parole ma ricca, conoscibile, comprensibile, diversamente esprimibile. Il corpo e la psiche sono indissolubilmente connessi tanto che un blocco emotivo si può manifestare fisicamente (tensione muscolare, eruzioni cutanee, dolori, problemi a relazionarsi con alcune parti fisiche, ecc) ed una trauma fisico può influire sulla tranquillità psicologica (fratture che fanno sentire instabili o fragili, operazioni complicate il cui ricordo continua a dare angoscia, violenze subite che non permettono di vivere serenamente le relazioni, ecc).
La memoria somatica è molto antica e sconosciuta alla parte razionale. I momenti gioiosi e dolorosi sono registrati nel corpo dell’individuo. La DanzaMovimentoTerapia dà voce a quelle parti che non sono in grado di esprimersi attraverso la parola, aprendo la strada a nuovi modi di muoversi e quindi di percepire ed essere. È un percorso di conoscenza di sé e può essere intrapreso: per un desiderio di maggiore consapevolezza corporea (postura, coordinazione, mobilizzazione, limiti e risorse, ecc), come sostegno e rinforzo per momenti difficili e delicati e per migliorare le relazioni con gli altri e con il mondo circostante.
La DanzaMovimentoTerapia viene applicata in molteplici campi tra cui: problemi di ansia e disturbi correlati; depressione; disturbi dell’infanzia; assistenza alla gravidanza e post parto; problematiche di tipo psichiatrico; disturbi alimentari; pazienti ospedalizzati; problemi psicosomatici; dipendenza da sostanze; casi di violenze ed abusi; ecc.
La pratica si svolge in tre fasi:
1) Riscaldamento: contattare il corpo
2) Svolgimento: sviluppo delle tematiche (fisiche/psichiche) portate dal o dai pazienti
3) Chiusura: rielaborazione
L’incontro, individuale o di gruppo, si può suddividere in tre fasi principali: il movimento, in alcuni momenti, è guidato dal terapeuta mentre in altri è libero. Si parte sempre dal ‘qui ed ora’ e cioè dal corpo, come lo si sente, quali sono i disagi e le difficoltà (tensioni, dolori, ecc) e quali i bisogni (sgranchirsi, stirarsi, rimanere a terra sdraiati, saltare, battere, ecc). In questo modo, senza giudizio e senza aspettative, il corpo viene ricontattato, portando alla consapevolezza ciò che si sente per poi iniziare a prendercene cura. Possono essere utilizzati: musica; supporti artistici; oggetti che facilitano la percezione di movimenti o l’espressione di essi. L’obiettivo è quello di creare un ambiente favorevole dove sia possibile dare forma corporea a contenuti emotivi, elaborare modi espressivi e forme simboliche rappresentative dei vissuti.
È importante sottolineare come la DanzaMovimentoTerapia possa essere una “Terapia” a tutti gli effetti, ma possa anche semplicemente rappresentare una metodologia che offre uno spazio di benessere, di relax e anche di divertimento. Parimenti è fondamentale essere a conoscenza che non è assolutamente necessario saper ballare per intraprendere questo percorso. Naturalmente il movimento è parte integrante della metodologia, ma ognuno può partecipare con la propria soggettività che viene accolta come risorsa e mai giudicata. Non vi sono faticose tecniche o particolari “passi” da apprendere; il movimento nasce dal profondo “sentire” di ogni partecipante. Con tale pratica si sciolgono le tensioni muscolari, si armonizza il corpo, si rasserena la mente e si raggiunge un piacevole stato di “rilassamento dinamico”, inducente “piacevoli stati di benessere”. Infine, l’utilizzo della musica è giustificato poiché può servire da “contenitore sonoro” e facilitare il movimento, in alcuni momenti serve a risvegliare le energie, in altri è utile per rilassare e sciogliere le tensioni.
Dal Sito: benessere.com
Foto: Sheila Murciano Insegnante di danza
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