Superare la morte di una persona cara è un’esperienza molto difficile che in taluni casi, per fortuna rari, può innescare sindromi depressive. Non bisogna però confondere la normale reazione ad un lutto, che presenta manifestazioni molto simili a quelle della depressione, con una vera malattia.
Le fasi del dolore Il dolore che provoca un lutto si sviluppa normalmente in cinque fasi.
- Negazione della realtà e isolamento Si tratta di un meccanismo di difesa che ci permette di attenuare l’intensa fase iniziale del dolore. E’ una risposta psicologica temporanea.
- Rabbia Quando gli effetti mascheranti della negazione della realtà e dell'isolamento cominciano a svanire, la realtà ed il relativo dolore riappaiono. Ma non si è ancora pronti. L'emozione intensa è deviata dall’oggetto del dolore e riorientata e si esprime come rabbia. Rabbia che si può anche orientare verso il soggetto che ci ha provocato il dolore. A questo si può aggiungere un senso di colpa per essere arrabbiati e questo non fa che alimentare la rabbia stessa.
- Auto recriminazioni Si incomincia poi una fase in cui si auto recrimina su azioni che si sarebbero potute compiere per evitare o ritardare il lutto. Se ci fossimo rivolti al medico prima, se avessimo richiesto l’intervento di altri specialisti, in altre strutture…
- Depressione Due tipi di depressione sono associati al dolore che provoca un lutto. Una depressione più profonda ed una più legata agli aspetti pratici che il lutto può comportare. La durata di questa fase varia da alcune settimane e sei mesi. Le manifestazioni più tipiche sono umore depresso, sentimenti di tristezza, inappetenza, crisi di pianto, agitazione e scarsa concentrazione. La maggior parte delle persone ha la sensazione che il defunto sia in qualche modo ancora presente.
- Accettazione Dopo la fase di depressione, i sintomi depressivi regrediscono e la persona tenta di tornare alla normalità. La durata di questa fase è variabile e non tutti riescono a raggiungerla.
Non bisogna troppo reprimere i sentimenti, bisogna lasciare sfogare le emozioni, anche se in una fase iniziale possono apparire eccessivamente intense.
Conviene cercare la comprensione di parenti ed amici, non chiudersi in se stessi. Sostenersi a vicenda può essere di grande aiuto.
Il ricorso ad uno specialista, psicologo, è richiesto solo in casi speciali, dove il passaggio attraverso le varie fasi del dolore non riesce a risolversi.
Psicofarmaci
L’assunzione di antidepressivi può essere controproducente nelle prime fasi creando delle interferenze con il processo progressivo di risoluzione del lutto. Se non si riesce a dormire le prime notti, il medico può prescrivere dei tranquillanti, ma soltanto per un periodo limitato di tempo superato il quale il trattamento dovrebbe essere interrotto.
Dal Sito: benessere.com
1 commento:
E già ne so qualcosa, sicuramente è stato l innesco di tutto, ma è stata dura, anni di dolore, depressione, attacchi di panico, aumento di peso ed ora, mi accorgo di aver perso tanti anni, di aver fatto soffrire le mie figlie e nn sono più tornata quella di prima. Non viaggio, ma con grande difficoltà e grande stress di tutti riesco a fare una gita di un giorno, che se posso evito. Solo nelle cose di ogni giorno ho ripreso il controllo, tranne che x gli ascensori, bus, treni, banche ecc. Io l ho accettata questa mia vita, ma gli altri intorno a me?
Posta un commento