Verissimo! Uno dei principali responsabili della sindrome del colon irritabile (o IBS, dall’inglese Irritable Bowel Syndrome) sembra proprio essere l’ansia. In Italia circa il 7% della popolazione soffre di questa patologia, che sembra colpire più frequentemente il sesso femminile rispetto a quello maschile.
Non è ancora del tutto chiaro come ansia e sindrome del colon irritabile siano correlati tra loro, ma diversi studi hanno messo in evidenza come queste patologie tendano a presentarsi nella maggioranza dei casi in contemporanea. Cerchiamo di capirne di più.
La relazione tra ansia e sindrome del colon irritabile
La sindrome del colon irritabile è un disturbo cronico e ricorrente che riguarda le funzioni dell’apparato gastrointestinale, che interessa il colon e l’intestino tenue. Questa sindrome, nota anche con il termine di colon spastico, si manifesta in assenza di danni organici ed è tale da provocare sintomi come:
Intenso dolore addominale
Gonfiore
Fastidi gastrointestinali
Diarrea alternata a periodi stitichezza
Presenza di muco nelle feci
Sensazione di incompleto svuotamento anche dopo la defecazione
Le cause alla base di questa patologia non sono ancora del tutto chiare anche se è emersa, dai risultati di numerose ricerche, la presenza di più di una correlazione diretta tra la colite spastica e i disturbi dell’umore.
L’ansia e, più in generale, i nostri stati emotivi sarebbero in grado di provocare gli spasmi del colon lamentati dai soggetti affetti dalla sindrome del colon irritabile. Ricordiamoci, infatti, che il colon è ricco di terminazioni nervose che lo mettono in stretto collegamento con il nostro cervello.
Studi condotti nell’ambito della neurofisiologia hanno accertato l’origine comune del sistema nervoso e di quello digerente: entrambi sarebbero controllati dallo stesso foglietto embrionale (il tronco cerebrale). Le terminazioni nervose presenti nel colon si occupano di controllarne le normali contrazioni che nei momenti di particolare ansia o stress sono tali da provocare intenso dolore addominale e gli altri sintomi tipici dell’IBS.
Inoltre, nei soggetti ansiosi il cervello è sicuramente più reattivo nei confronti delle proprie sensazioni corporee e quindi anche del dolore, a causa della costante “situazione di allarme” generata dall’ansia. Questa aumentata suscettibilità al dolore sembra essere correlata alla produzione di alcuni neurotrasmettitori: è stato infatti riscontrato come gli individui che soffrono di colon irritabile mostrino livelli piuttosto bassi di serotonina, il neurotrasmettitore del buon umore e del benessere, che ha alcuni dei suoi recettori proprio nel fegato.
Un altro possibile fattore che potrebbe spiegare la correlazione tra questi due tipi di disturbi è la tensione muscolare. Nei soggetti ansiosi, lo stress provoca una pressione maggiore su tutta la muscolatura, tale da causare il rallentamento o l’accelerazione dei movimenti del tratto intestinale, sintomi tipici della sindrome del colon irritabile.
Insomma, le correlazioni descritte evidenziano il ruolo dell’ansia e degli stati emotivi nell’insorgenza e nel mantenimento della sindrome del colon irritabile. Di conseguenza, il trattamento ottimale per la cura della sindrome del colon irritabile sembra essere quello che prevede una terapia di tipo farmacologico (utile ad alleviare i sintomi) alla quale affiancare un adeguato percorso psicologico, volto a potenziare le risorse personali utili ad affrontare e contrastare l’ansia e lo stress quotidiano.
Martina Valizzone
Dal Sito: pazienti.it
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