"non riesco a finire il respiro" dissi a chi stava con me. Poi venne la sensazione di soffocamento, quella di cadere nel vuoto da seduta, le vertigini e il blocco in gola così forte da farti venire paura di mangiare.
È ansia mi continuavano a ripetere...ma ansia di cosa? Non ho nulla per cui essere in ansia...con la psicoterapeuta imparai un po' di cose, ora la sentivo arrivare. Poi all' improvviso più niente. Tutto a posto: mangiavo, dormivo, guidavo, viaggiavo ...finché lei non è tornata e non riesco a liberarmene, credo che dovrò solo capire come tenerla a bada, farmela amica perché lei è qui sempre, la sento sempre. Arriva quando devo mangiare, guidare, viaggiare, dormire ...e come fai vivere? Esatto non vivo, boh vado avanti capita che magari per pranzo mi lasci stare ma poi per cena arriva e io mi sento soffocare e ho fame ma mi strozzo, guido ma solo in città, niente tangenziali autostrade ne viaggi lunghi, e se sono il passeggero beh va a momenti. Ho fatto voli da 12 ore con le ginocchia in gola senza fiatare, oggi scelgo tratte brevi un paio d'ore, se mi va bene riesco a distrarmi se no combatto tra la nausea le vertigini le gambe che mi scattano e
l'idea di essere in un affare chiuso dal quale non posso uscire. Ma io amo viaggiare voglio vedere quanto più posso, voglio muovermi.
Mi dicono che lei non va assecondata, che se la assecondi non vivi più perché lei si prenderà tutte le tue abitudini normali e tu per paura cercherai di evitarle, ma tanto non servirebbe lo stesso perché si prenderebbe anche quello che resta. Non voglio vivere col pensiero di aspettarla, aspettare con ansia l'arrivo dell'ansia è faticoso già solo scriverlo. Lei mi cammina affianco e si nutre dei momenti in cui sono più debole, più stanca, un po' agitata, anche se quelli che adora sono i momenti di pace, di relax, quelli in cui dici "ok ora stacco il cervello, mi riposo sto bene nulla può andare storto perche voglio e posso stare bene" eccola lì...non aspettava altro le gambe si fanno molli il respiro si affatica la gola si stringe il sudore si alterna ai brividi e hai completamente perso il controllo del tuo corpo, la vista è annebbiata e ti vedi come se stessi guardando te stessa in TV, ti vedi ma non puoi aiutarti. Inizi la respirazione, poi l' autoipnosi, poi pensieri positivi, training autogeno a volte preghi anche perché quando vedi che qualunque cosa non sembra funzionare allora preghi di addormentarti e svegliarti il giorno dopo quando è tutto passato, preghi che quel peso al petto si dissolva, preghi che qualcuno o qualcosa ti aiuti perché sei sfinita . Quando il giorno dopo ti svegli sei debole, ti senti stupida perché in fondo volevi solo passare una serata tranquilla, fare un viaggio,una gita... respirare, mangiare, guardare un film. Oppure, se hai avuto la fortuna di non essere sola ti senti in colpa per lui/lei, perché gli hai rovinato la serata, perché ha visto la parte più vulnerabile di te, perché lo hai fatto morire da paura o sentire disarmato.
Oggi è il 24 luglio, sono a Creta, in vacanza, dopo un periodo un po' tormentato ho pensato "una vacanza non potrà farmi che bene, così resetto, ricarico le batterie e quando torno sono pronta a ripartire".
Ho fatto le mie lotte in pullman, in aereo, e ce l'ho fatta, ieri sera ero al ristorante con il mio ragazzo,il mare, affamata, senza nessun motivo apparente che potesse farmi pensare all'incubo che poi ho /abbiamo vissuto. Prima il caldo asfissiante, la debolezza, il corpo ti abbandona, la testa vuole fare una cosa ma il risultato è pressoché l'opposto. Sono andata in camera "al sicuro" mi sono lasciata andare, lui non mi ha mai lasciata, mi ha detto le cose giuste, mi ha aiutata a respirare, mi ha guardata senza parlare, ha cercato di farmi mangiare e mi ha fatta piangere fino a sentirmi scarica...non mi ha mai fatta sentire in colpa, inadatta, malata...pazza. Stanotte ho di nuovo capito che ho bisogno di aiuto e che da sola è troppo difficile, sono combattiva, non ho intenzione di lasciarla vincere, anche se a volte non la penso così. Sono fortunata ho una famiglia, un fidanzato, degli amici che sanno e che capiscono che con curiosità e con l'intento di aiutarmi hanno accettato di entrare in questo mondo.
Questo è per chi non ha questa stessa fortuna, per chi affronta tutto sentendosi dire" è solo stress" "è un po' di ansia stai tranquilla", non è cattiveria, non sempre almeno, ma se non provi non puoi capire e non vi auguro di provare ma almeno di cercare di capire, magari affianco a voi c'è chi vive apparentemente una vita normale ma in realtà vive una lotta continua contro di lei.
Sara
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