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giovedì 19 aprile 2018

Boy George parla dei suoi problemi di salute: “Avevo attacchi di panico, pensavo di morire”



Boy George dei Culture Club ha parlato dei suoi attacchi di panico, forti al punto da pensare di poter morire.

Boy George ha parlato dei suoi attacchi di panico e del pensiero che avrebbe potuto morire, durante un incontro pubblico avvenuto durante un incontro di Loose Women, programma di ITV. Boy George è una delle icone della musica degli anni 80, cantante e leader dei Culture Club, autori di hit come "Karma Chameleon" e "Do you really want to hurt me", e già in passato aveva parlato dei problemi che lo avevano inseguito in questi tanti anni di successi e cadute. Il cantante, comunque, ha parlato degli attacchi di panico con cui da anni deve combattere e che non ha ancora debellato del tutto, riuscendo, però, ad arginare per quanto possibile, ma che a un certo punto era arrivato al punto di pensare spesso che avrebbe voluto morire.


"Quando sei sotto i riflettori pubblici, procedi, procedi e poi all'improvviso realizzi di non avere pienamente il controllo della tua vita nel modo in cui credevi – ha spiegato il cantante durante l'incontro -. Ho avuto un periodo durante gli anni '90 in cui ho sofferto molto di questi attacchi di panico, andavo spesso in ospedale e davo di matto. Non c'era nulla che non andava in me, ma pensavo ‘Sto morendo'". Ovviamente, spiega, on tanti cercavano di dargli una mano, consigliandogli qualche soluzione: "Ogni tanto qualcuno mi diceva ‘Devi imparare a respirare, cambiare la tua dieta, tentare dio fare yoga, semplicemente calmarti un po'".

"Non era precisamente un dolore al petto, solo panico, non è una cosa logica, a volte non vi erano sintomi, ti senti semplicemente come se ti chiedessi ‘Cosa c'è che non va in me?'". Una sofferenza quotidiana che lo ha portato ad avere paura per la propria vita finché a un certo punto ha deciso di cambiare completamente stile di vita, soprattutto dopo l'intervento di alcuni amici, cominciando, ad esempio, a fare yoga regolarmente, anche se tuttora, dice, convive con un senso di insicurezza.


Articolo a cura di
Redazione Music
Dal Sito: music.fanpage.it

venerdì 9 marzo 2018

“La mia vita tra depressione e medicine”. 


La dura confessione del cantante italiano, amatissimo soprattutto dai più giovani, che parla dei quei momenti difficili lontano dai riflettori.
Le sue parole

Uno dei rapper del momento nel panorama italiano, tra gli artisti che meglio di tutti hanno saputo imporsi a suon di strofe in rima e allargare il numero di fan che lo seguono con passione. Parliamo di Ghemon, nome d'arte di Giovanni Luca Picariello, classe 1982, molto popolare in rete grazie a hit come Bellissimo o Un Temporale.Un artista che in concomitanza dell'uscita nelle librerie della sua autobiografia "Io sono. Diario anticonformista di tutte le volte che ho cambiato pelle", in vendita a partire dall'8 marzo, ha scelto di raccontarsi in un'intervista concessa alla testata Vanity Fair, dove non ha nascosto le difficoltà incontrate lungo il suo percorso. "Questo libro non è un prontuario, è una condivisione. Vorrei che chi lo leggesse dicesse: Sono le stesse cose che ho vissuto io, e lui è riuscito a scriverle". Ghemon si è definito un "transgender musicale" per le sue canzoni che fondono in realtà all'interno tanti generi e tante influenze diverse. In Mezzanotte, suo ultimo disco, ha cantato degli attacchi di panico e della depressione.
Proprio alla parte più intima di sé Ghemon ha dedicato una parte molto corposa della propria autobiografia. "Per tre mesi mi son svegliato tutti i giorni con l'ansia di non scrivere abbastanza: un giorno la ragazza che faceva l'editing mi ha chiamato urlando: sono già trecento pagine, basta!". Tante pagine in cui Ghemon parla della sua lotta alla depressione e del lavoro fatto su sé stesso negli anni: "Chi è depresso soffre il doppio, perché è una malattia che non si può "dimostrare": solo chi ce l'ha dentro ci deve fare i conti [...] Continuo con le medicine, con la terapia [...] è un lavoro lungo, ma sento di essere più solido".
Un libro che parla di crisi personale, ma anche di amore.  "Dico tutta la verità, non v'è nulla di romanzato [...] solo dei cambi di nome, dovuti". Come il nome di Maria, l'attrice con cui racconta di avere avuto una storia un paio di anni fa: "Chi sia davvero non lo rivelerò mai ed è giusto così: è un amore che abbiamo vissuto a porte chiuse". Ghemon rifiuta l'idea dell'artista tormentato e conclude affermando che né la gioia né la sofferenza devono essere il motore dell'arte, ma la sensibilità.

Dal Sito: caffeinamagazine.it