Bolg informativo sui disturbi legati all'Ansia e agli Attacchi di panico - Facebook https://it-it.facebook.com/insiemedap/
martedì 27 novembre 2018
'Mal d'autunno' per 1 italiano su 3, in agguato ansia e malumore
(AdnKronos Salute) - L'autunno è ormai arrivato e, complice il cambio d'ora, le giornate diventano più corte. Con meno ore di luce a disposizione e condizioni meteo più opprimenti, un italiano su 3 (32%) è prossimo a provare ansia e malumore. Ad angosciare maggiormente sono la perdita del senso del tempo (41%) e il timore di non riuscire a far tutto (12%). Gli esperti però invitano a non chiudersi in casa (34%): insieme a una sana alimentazione e corretta idratazione (25%), è un approccio utile contro il seasonal affective disorder (Sad). E' quanto emerge da un'indagine di In a Bottle (www.inabottle.it) condotta con metodologia Woa (Web Opinion Analysis) su circa 2.600 italiani - uomini e donne tra i 20 e i 55 anni - attraverso un monitoraggio online sui principali social network, forum e community digitali e su circa 20 tra psichiatri, psicologi e nutrizionisti, per capire come approcciare al meglio il passaggio alla stagione autunnale. Ben un italiano su 3 (32%), spiegano i promotori dell'indagine, in questo periodo dell'anno confessa complessivamente malumore (17%) e ansia (15%), mentre solo il 7% prova una certa felicità e appena il 4% rilassatezza. E se l'8% si definisce intollerante, non mancano coloro che si sentono rassegnati (17%) o tristi (12%). Ma cosa accentua i sentimenti negativi? Al primo posto quasi 4 italiani su 10 (37%) mettono la poca luce a disposizione durante il giorno. Per un italiano su 3 (31%) la 'colpa' è invece di freddo, nebbia (16%) o pioggia (11%). Il 41% dei soggetti intervistati, inoltre, è inquieto per via della perdita del senso del tempo a causa anche del cambio d'ora e della riduzione delle ore di luce. Circa 2 italiani su 10 (21%) fanno i conti con l'ansia di non riuscire a fare tutto, mentre il 21% non sopporta di dover lavorare nelle ore di buio. Il 16%, infine, lamenta di non avere tempo per la vita sociale. Così circa un quarto dei soggetti monitorati (24%) confessa di avere problemi con il sonno e di dormire poco e male. Il 27% si sente triste e ha difficoltà nel rapportarsi con le altre persone durante le normali faccende quotidiane. Il 19% ammette di trovare rifugio nel cibo mentre il 18% si scopre poco reattivo e abbastanza apatico. Infine, il 9% degli italiani indagati confessa di avere un calo del desiderio sessuale. "Umore triste, irritabilità, astenia e stanchezza, maggior ritiro sociale, difficoltà nella concentrazione, aumento dell'appetito e del sonno sono sintomi che permettono di inquadrare questo tipo di disturbo definito a 'pattern stagionale' e descritto nella quinta edizione del Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali (Dsm-5) come Disturbo depressivo maggiore ricorrente con andamento stagionale - spiega Emanuela Napoli, psicologa e sessuologa - Le persone che manifestano il Sad si dimostrano molto sensibili ai cambiamenti stagionali ed è per questo motivo che il calo della temperatura, l'aumentare delle ore di buio, la pioggia e i temporali condizionano il loro equilibrio psicofisico. La sintomatologia inizia a comparire durante la stagione autunnale per poi raggiungere il massimo dell'intensità in inverno, risolvendosi parzialmente o completamente con l'arrivo della primavera". Cosa fare allora per difendersi dal 'mal d'autunno'? Per il 34% degli esperti intervistati occorre non chiudersi in casa, ma continuare a coltivare la propria vita sociale. Per un esperto su 4 (25%) è bene non lasciarsi andare a un'alimentazione sregolata: una dieta sana deve essere accompagnata da una corretta idratazione, raccomandano. Il 16% degli esperti, infine, suggerisce l'approccio cromatico: indossare vestiti e accessori colorati fa da contrasto con il clima e i colori grigi dell’autunno e dà un certo relax e sollievo alla vista.
Dal Sito: notizie.tiscali.it
giovedì 3 maggio 2018
Mal di primavera ecco perché l’umore cambia
SALUTE. Sbalzi d’umore, disturbi d’ansia e dintorni. È un caleidoscopio la psiche. E in un momento di passaggio come la primavera i suoi mille lati sembrano voler uscire ancor di più allo scoperto. Metro ha chiesto alla psicologa e psicoterapeuta Maddalena Cialdella di srotolare una sorta di filo d’Arianna ed esplorare l’argomento.
Ci sono legami fra la psiche e le stagioni?
Il legame tra le manifestazioni di problemi psicologici e le stagioni è dato soprattutto dalla maggiore o minore presenza di luce. Dal punto di vista fisiologico l’aumento delle ore di luce e della sua intensità porta ad una maggiore produzione di cortisolo (il cosiddetto “ormone dello stress”) che l’organismo secerne per far fronte all’aumentato fabbisogno di energia che segue la fine dell’inverno e l’allungamento del periodo di luce giornaliero. Questa variazione può provocare un temporaneo disequilibrio in tutte le persone causando nervosismo, insonnia, inappetenza e sbalzi d’umore.
Aumenta anche l’ansia?
Sì, le conseguenze peggiori le ha chi già soffre di un disturbo ansioso (e/o depressivo). La maggiore quantità di melatonina e serotonina, infatti ,può determinare variazioni biochimiche che possono portare all’aumento dell’attivazione fisiologica che provoca maggiore disagio nei soggetti che soffrono per l’appunto di ansia.
E gli attacchi di panico?
Sembrano aumentare proprio durante il cambio di stagione. Questa maggiore sofferenza non è dovuta solo al mutamento meteorologico e alle modifiche che il nostro organismo subisce, ma soprattutto alla scarsa capacità di affrontare i cambiamenti. La persona che soffre di questi disturbi, infatti, tende a ricercare un equilibrio in modo tale da rimanere tranquillo e sereno. Di solito, questo equilibrio viene raggiunto evitando cambi di programma, novità e nuovi stimoli. Ma in primavera, così come in autunno, il clima cambia repentinamente.
LUISA MOSELLO
Dal Sito: metronews.it
venerdì 16 marzo 2018
Depressione primaverile: quando la tristezza colpisce nel cambio di stagione
Sebbene la primavera sia la stagione della rinascita, la natura si risveglia, i colori del cielo e delle piante assumono sfumature che a parecchie persone infondono felicità, ci sono purtroppo anche moltissimi individui che in questo periodo dell'anno soffrono di Sad, ovvero disturbo affettivo stagionale che viene chiamato anche depressione primaverile.
Secondo alcune stime sono più di 3 milioni gli italiani che tra aprile e maggio presentano umore irritabile, stanchezza, insonnia e ansia.
Chi sono i soggetti più a rischio? Quali i sintomi ? E cosa fare per evitare che questo stato si cronicizzi diventando una vera e propria malattia?
Un cambiamento
Il passaggio dall'inverno alla primavera è per molte persone uno shock in quanto il nostro organismo deve adattarsi velocemente a diversi cambiamenti: le temperature spesso instabili, l'aumento delle ore di luce e il clima “ballerino”.
Inoltre, con il passaggio all'ora solare , aumenta la produzione di serotonina e melatonina, due ormoni che spesso aumentano insonnia e instabilità umorale.
Se l'organismo fatica ad adattarsi può svilupparsi una forma di depressione primaverile che in psichiatria viene chiamata Sad, Disturbo Affettivo Stagionale.
I sintomi
Le persone che incorrono in questa forma di disordine dell'umore sono il più delle volte soggetti inclini agli stati ansiosi, hanno già sofferto di depressione nel passato o hanno una predisposizione genetico-familiare.
I sintomi principali della depressione primaverile sono ansia, insonnia, umore instabile, tristezza, agitazione, stanchezza, diminuzione di peso e scarso appetito, calo del desiderio sessuale.
Tutti possiamo avere uno o più di questi fenomeni sporadicamente ma è importante fare qualcosa se i disturbi perdurano per settimane.
Rimedi
In caso di depressione primaverile è importante rivolgersi al proprio medico per individuare la cura più adatta; talvolta bisogna ricorrere agli psicofarmaci, ma nella maggior parte delle situazioni sono sufficienti i rimedi naturali e una terapia comportamentale.
Se i sintomi sono lievi una corretta alimentazione a base di vitamine e sali minerali, e integratori come magnesio, ferro e vitamina C, aiutano a riequilibrare l'organismo.
Inoltre, come per molte altre forme ansioso-depressive, lo sport e le tecniche di meditazione e di respirazioneconsapevole hanno effetti positivi sull'umore.
Infine anche la fitoterapia e l'omeopatia possono essere benefici nel trattamento dei disturbi stagionali: la Maca è una pianta sudamericana utile per combattere la depressione primaverile perché ricca di aminoacidi essenziali e oligoelementi; il triptofano e la melatonina, aiutano a ripristinare il corretto ciclo sonno-veglia e l'erba di San Giovanni viene consigliata per le depressioni lievi. Infine la Rhodiola Rosea aiuta l'organismo ad adattarsi allo stress dei cambiamenti climatici ed ha effetti positivi anche sul desiderio sessuale.
Di Bianca Fracas PsicoSessuologa
Dal Sito: amando.it
lunedì 12 marzo 2018
Mal di primavera: cos’è e come prevenirlo
Il mal di primavera affligge ogni anno circa 2 milioni di italiani ed è legato all’arrivo della bella stagione.
Ecco cos’è e come prevenirlo.

L’arrivo della bella stagione per circa 2 milioni di Italiani è sinonimo di mal di primavera. Proprio l’arrivo della primavera, infatti, si acuiscono problemi come ansia, stanchezza, spossatezza, insonnia, cambiamenti d’umore e irritabilità, cui si affiancano problemi legati ad una cattiva digestione (bruciore di stomaco, acidità, nausea, reflusso, pesantezza) e disturbi gastrointestinali (colite, colon irritabile). Come prevenire il mal di primavera e ritrovare il giusto equilibrio psico-fisico? Un ottimo aiuto può essere offerto da fitoterapia, terme e fiori di Bach, oltre che esercizi di respirazione che attivano e sviluppano la respirazione diaframmatico-pelvica, che agisce da carica energetica, fronteggiando stress e depressione. L’ideale è fare movimento, praticando, possibilmente, attività fisica all’aperto, per stimolare endorfine che migliorano il tono dell’umore, tenendo a bada stress e ansia.
E’ consigliabile dedicare più tempo a se stessi, alla cura del corpo e alle proprie passioni, senza mai trascurare eventuali indizi di malessere, né l’esigenza di sonno e riposo. Se si è certi di avere un’alimentazione inadeguata, ben vengano gli integratori di vitamine e sali minerali, così come ginseng e pappa reale per fornire il giusto apporto energetico, ginkgo bilobla per la circolazione cerebrale e la concentrazione. Occorre, inoltre, alternare momenti di lavoro a quelli di pausa, riposando almeno mezzora ogni due ore di lavoro; e adottare un regime alimentare equilibrato, senza mai saltare i pasti, ma, piuttosto, facendo pasti leggeri ma frequenti, bandendo le diete drastiche in quanto, con un po di forza di volontà, usufrendo dei mesi ancora a disposizione, è possibile arrivare in perfetta forma alla fatidica prova costumeA cura di Caterina Lenti
mercoledì 22 marzo 2017
Il “mal di primavera” è in agguato… le regole per vivere al meglio la stagione
Aprile dolce dormire, ma non è altrettanto "dolce" svegliarsi con quel senso di stanchezza e spossatezza che nulla ha a che vedere con la "bella stagione". Dilaga sempre più negli italiani il "mal di primavera", riconducibile nella maggior parte dei casi a fastidi e disturbi generati, ad esempio, dalle allergie che esplodono proprio in questo periodo. Una stagione decisamente controversa e non solo dal punto di vista climatico, ma anche per l'influenza che la primavera ha sull'organismo. Ad esempio, l'aumento di luce non per tutti è sinonimo di energia e maggiore vitalità, perchè in molti casi subentrano, al contrario, episodi di asma, bruciore agli occhi, eruzioni cutanee e, nei soggetti più sensibili, si arriva anche ad avere sintomatologie più fastidiose come ipertensione, ulcere e disturbi gastrointestinali. Tutto ciò determina di conseguenza stanchezza, mancanza di forze, irritabilità, difficoltà di concentrazione e disturbi del sonno. Tipico di questa stagione inoltre, è il mal di testa. La causa, secondo uno studio di Kenneth Mukamal del Beth Israel Deaconess Medical Center di Boston negli Stati Uniti e pubblicato sulla rivista "Neurology", è legata al clima, ad un abbassamento improvviso della pressione atmosferica, al cambio dell'ora, con il passaggio all'ora legale, che incide sul nostro orologio biologico.
Non solo allergie, ma anche uno stile di vita frenetico
Anche uno stile di vita scorretto e stressante può indurre al malessere. Le allergie, infatti, non sono le uniche colpevoli di questi stati di disagio perché, in generale, a scatenare la recente ondata di allergie, è lo stile di vita caratterizzato da alimentazione scorretta, l’elevata esposizione agli agenti inquinanti, il diverso microclima presente nelle case e, più in generale, i ritmi quotidiani quasi insostenibili e poco salutari.
Secondo gli esperti la primavera è il periodo dell'anno che mette a maggior rischio la salute, fisica e psicologica, ma per fortuna esistono alcune regole da seguire per superare indenni questa fase. Innanzitutto, è bene dedicare più tempo e attenzione verso se stessi scegliendo, ad esempio, un momento della giornata tutto per se per la cura del corpo o per svolgere un'attività legata alle proprie passioni; in questo modo, si combattono stress e irritabilità.
Fondamentale è anche l'attività fisica da svolgere quotidianamente ma che, attenzione, non deve diventare uno stress legato alla fretta di tornare in forma in vista dell'estate. Una semplice e piacevole passeggiata, in particolare al mattino, aiuta a liberare la mente e a rilassarla per affrontare al meglio il resto della giornata. La sera, invece, si dorme perché il sonno è un grande alleato del corpo in quanto gli permette di riposare e rilassarsi, sopratutto in primavera, periodo in cui le ore di sole sono maggiori.
La corretta alimentazione è un altro fattore determinante per combattere il mal di primavera. È consigliabile non saltare i pasti perchè la concentrazione si indebolisce e rallenta, ma neanche abbuffarsi, alternando pasti leggeri ma frequenti, ricchi di vitamine, proteine e sali minerali utili a reidratare in caso di sbalzi di temperatura.
Per favorire la concentrazione, ginseng, pappa reale o ginkgo biloba. È importante evitare cibi eccessivamente calorici e che richiedono un processo digestivo più macchinoso. Se si lavora troppo in questo periodo, è importantissimo trovare momenti di pausa e relax (ogni due ore di lavoro, almeno 30 minuti) e svolgere le attività che richiedono maggiore concentrazione la mattina perchè si è più ricettivi. Ricordiamoci, inoltre, di vestirci a strati, in quanto il sole è ingannevole, le temperature altalenanti e i colpi di freddo favoriscono influenze e malesseri, in particolare negli organismi debilitati. Le donne, infine, per via della loro natura ciclica, avvertono maggiormente questi disturbi tipici del periodo primaverile: la temperatura esterna di alza, la pressione si abbassa e ci si sente stanche e spossate. Tutto ciò provoca anche l’affaticamento di gambe e piedi che tendono a gonfiarsi.
Il "mal di primavera" non risparmia nessuno
Uomini, donne, anziani, bambini, persone in sovrappeso sono i soggetti più colpiti dal malessere di questa stagione come anche quelle persone che normalmente conducono vite stressanti, come manager o imprenditori. Il mal di primavera colpisce anche i single ma tra i soggetti più a rischio ci sono sicuramente gli "allergici" che in questo periodo vivono un forte stress. Questi ultimi è bene che evitino i luoghi che possono scatenare reazioni allergiche come parchi o aperta campagna. Per far si che l’organismo abbia la giusta spinta energetica bisogna iniziare dalla "tavola" partendo da un rinforzo di verdure, possibilmente crude, ricche di potassio, magnesio, ferro, calcio e minerali ristrutturanti e rigeneranti, efficaci anche contro altri disturbi come gastriti e mal di stomaco. Via libera dunque ad agretti, fagiolini, spinaci, cavoli, asparagi, insalate ma anche a carni bianche, pesce (non frutti di mare) e fermenti lattici senza dimenticare mai di bere tanta acqua. Anche un giusto apporto di carboidrati, che inducono alla produzione di serotonina (che favorisce il rilassamento e il buon umore), apporterà benefici al corpo così come il cioccolato fondente che, se consumato moderatamente (un pezzettino al giorno) non comprometterà di certo la linea.
Dopo Pasqua… disintossichiamoci!
Colomba, cioccolato, arrosti, agnello, paste e pastiere; dopo le ultime abbuffate tradizionalmente legate alle festività pasquali, è necessario svolgere un po’ di attività sportiva e rimettersi in forma, non solo per tornare in linea ma soprattutto per disintossicare il fisico: "Non è una missione impossibile - spiega il dietologo Pietro Migliaccio, della Società Italiana di Scienza dell'Alimentazione (SISA) – e per disintossicarci si intende migliorare le funzioni di intestino, reni e digestione. Per questo motivo è consigliabile seguire una dieta che non ecceda nell'apporto di grassi e di proteine di origine animale e prediliga il consumo di cereali integrali, legumi, verdura e frutta".
Ma è vero che la primavera risveglia gli ormoni?
In primavera si risvegliano anche gli ormoni. Questo, forse, è l’unico tra i "virus" benefici che colpiscono il corpo. Ma la cosiddetta "ormonella" non avrebbe riscontri a carattere scientifico in quanto, a detta di ginecologi e sessuologi, è invece l’inverno il periodo in cui gli incontri sessuali sono più frequenti e intensi. Forse per la voglia di “calore”, di coccole e di intimità ma anche perché sembra che l’uomo "funzioni" meglio a basse temperature. Pertanto gli studiosi attribuiscono questa sorta di “risveglio dei sensi” in primavera, per lo più a fattori psicologici. Con la bella stagione, i bollori primaverili nell'universo maschile sono probabilmente determinati dalla bellezza delle donne che esce allo scoperto: dalle gambe alle scollature fino ai tessuti leggeri e chiari che ne valorizzano le forme. Ed è proprio quando la bellezza della donna viene fuori, che l’uomo non può fare a meno di notarla e apprezzarla. Tutto ciò però, non è attribuibile agli ormoni "impazziti" ma soltanto ad odori, colori, immagini, luci e temperature miti che favoriscono un senso di serenità e spensieratezza e, di conseguenza, l’innamoramento e la voglia di conquista e felicità.
di Simona Rombaga
Dal Sito: www.piusanipiubelli.
giovedì 16 marzo 2017
Effetti collaterali del cambio di stagione: il disturbo affettivo stagionale (SAD)
La primavera è finalmente arrivata!
Molti aspettavano con ansia l’uscita dall’inverno, altri guardano al nuovo cambio di stagione con un po’ di apprensione.
Può succedere, infatti, che il passaggio dall’ora solare a quella legale (e viceversa) rappresenti un momento critico in grado di scombussolare i nostri equilibri neurochimici, provocando uno stato di malessere molto vicino alla depressione.
Se all’inizio della primavera o con l’arrivo dell’autunno regolarmente cominciate a sentirvi stanchi, irritabili, apatici…con ogni probabilità soffrite di un Disturbo Affettivo Stagionale (SAD), legato all’influsso delle variazioni climatiche sul sistema endocrino.
Ma niente paura! A tutto c’è un rimedio…a volte più di uno!
L’inizio della primavera è sempre un periodo molto atteso ma è anche una fase piuttosto difficile dal punto di vista psicofisico per gli effetti che il cambio di stagione ha sulla nostra fisiologia, sullo stile di vita e sull’umore.
Così disturbi temporanei come stanchezza, sonnolenza, depressione, senso di malessere generale, possono essere frequenti.
E non solo: il cambio di stagione è un momento critico anche per chi già soffre di depressione poiché le sollecitazioni acutizzano i disturbi preesistenti.
Già Ippocrate nel 400 a.C. descriveva una depressione legata alle stagioni, ed anche oggi circa il 25% della popolazione, va incontro a cambiamenti dell’umore, del sonno e dell’attività socio-lavorativa.
In particolare, quando i mutamenti sono ciclici, ad ogni inizio di primavera (in percentuale minore) e d’autunno, si può presentare quello che scientificamente viene definito disturbo affettivo stagionale (SAD).
Il SAD (Seasonal Affective Disorder, sigla coniata da Rosenthal et al. nel 1984) è un disturbo ciclico dell’umore vero e proprio ed è descritto anche nella guida ai disturbi psichiatrici, il DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorder) come modalità di decorso dei disturbi dell’umore. Colpisce circa il 2-3% della popolazione europea in una fascia di età compresa fra i 20 e i 40 anni, con una maggiore incidenza nelle donne.
I sintomi sono facilmente diagnosticabili: stanchezza, irritabilità e sbalzi d’umore, scarsa concentrazione, apatia, eccessivo appetito con forte desiderio di mangiare cibi ad alto contenuto di carboidrati, ed infine ipersonnia e letargia.
Ma quali sono le cause che provocano il disturbo affettivo stagionale?
Le cause non sono ancora chiare, le ricerche condotte finora suggeriscono che la ragione è da ricercare nelle variazioni climatiche di temperatura, umidità e pressione, in grado di influenzare alcune sostanze chimiche (neurotrasmettitori) responsabili del nostro umore, primo tra tutti la serotonina. Soprattutto la variazione di luce solare influirebbe sulla produzione di questo neurotrasmettitore che regola anche il ciclo di sonno-veglia e di melatonina, ormone anch’esso coinvolto nella regolazione del sonno, “inceppando” la capacità di adeguare e sincronizzare i ritmi fisiologici e causando stress, inizialmente solo fisico e poi anche psicologico.
Nella maggioranza dei pazienti con SAD infatti i livelli di melatonina, che viene prodotta durante la notte, non presenterebbero le normali fluttuazioni, rimanendo alti per circa due ore in più rispetto al normale.
In primavera così, il nostro corpo si prepara al caldo con variazioni endocrine, e alla maggiore esposizione alla luce variando il livello di secrezione di melatonina. Se questa variazione provoca livelli di produzione anormali (troppo alti o troppo bassi), è stato documentato che possono comparire sintomi collegati a disturbi psichici.
Con il cambiamento dell’ora legale, inoltre, il nostro corpo deve adeguarsi alle modificazioni dell’orologio solare: un processo lento che si può paragonare a quello che avviene quando siamo soggetti ad un cambiamento di fuso orario.
Col passaggio alla stagione invernale, invece, quando l’esposizione alla luce diminuisce, si è osservato che i livelli di trasportatori della serotonina, che servono a rimuoverla, aumentano. Questi trasportatori troppo veloci provocherebbero una eccessiva riduzione della concentrazione del neurotrasmettitore, che trasformato permette, tra l’altro, la sintetizzazione della stessa melatonina.
A livello pratico dunque, come si può diagnosticare il SAD?
Rosenthal et al. hanno elaborato un questionario retrospettivo di facile somministrazione per valutare la suscettibilità ai cambiamenti stagionali. Il SPAQ (Seasonal Pattern Assessment Questionnaire) è suddiviso in quattro sezioni:
- la prima, considerata la più importante, permette di calcolare la tendenza dell’umore a variare nel corso delle stagioni, valutando in che misura sonno, rapporti sociali, umore, peso, appetito e livello di energia mutano;
- la seconda sezione permette di delineare un profilo stagionale individuale;
- la terza raccoglie informazioni sulla reattività ai cambiamenti climatici;
- la quarta parte indaga se l’esaminato percepisce come un problema le eventuali variazioni.
Vengono poste domande come, per esempio:
Ci sono state due o più settimane durante le quali:
Le è capitato di avere difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno, oppure al contrario di addormentarsi?
Le è capitato di sentirsi stanco e con poca energia?
Le è capitato di avere poco appetito o di mangiare troppo?
Oppure di perdere o acquistare un peso considerevole nonostante fosse a dieta?
Dopo la diagnosi, il passo successivo è quello di curare il disturbo.
Con buoni risultati, ma ancora non scientificamente provati, il SAD potrebbe essere curato con la melatonina, già utilizzata contro la sindrome del jet-lag e, anche se i pareri medici sono discordanti, contro l’insonnia.
Inoltre, in Europa Settentrionale, non a caso la zona più colpita da questo tipo di depressione, nei mesi autunnali ed invernali è diffusa la “bright light therapy”, ovvero la fototerapia, in cui il paziente viene esposto a una sorgente luminosa superiore a 2000 lux.
Quando è efficace, la fototerapia si caratterizza per la precocità del miglioramento sintomatologico e la scarsità di effetti collaterali.
Forse meno specifiche, ma in ogni caso soluzioni significative, sono poi sia la terapia di gruppo, grazie alla quale ogni partecipante può condividere i propri vissuti e stati emotivi, uscendo dall’isolamento sociale, sia, a livello individuale, il mantenimento di uno stile di vita sano (un corpo forte e in buona salute avverte in maniera meno netta i disagi legati al cambio di stagione).
Dott.ssa Valeria Buono
Dal Sito: www.psicologiaok.com