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venerdì 6 settembre 2019

A new life - La parole di Erika

Due anni fa mi sono ammalata di depressione. Odiavo ogni aspetto della mia  vita. Ogni giorno mi sembrava infinito e l'unica cosa che volevo fare era liberarmi dei miei doveri quotidiani e poi  buttarmi sul letto a piangere e a dormire, sola con i miei pensieri ossessivi, con il mio buio infernale. Poi anche dormire era diventato un problema per gli incubi che facevo.Pulire casa era un'inferno. Non riuscivo a sostenere un discorso con gli altri per più di qualche minuto. Uscivo poco e senza gioia anche se poi riuscivo ad essere simpatica e gentile. Davo la colpa al buio d'inverno,  al sole d'estate e ancora alla pioggia d'autunno. Ho messo in discussione qualsiasi aspetto della  mia vita: un giorno era colpa del lavoro, un giorno del posto in cui vivevo, un giorno della mia famiglia, un giorno era colpa della gente.

Oggi, invece,amo la mia vita. E sapete cosa è  cambiato?Assolutamente nulla perché ho lo stesso lavoro, gli stessi amici, la stessa famiglia, la stessa casa. Sono cambiata io, però,  il momento in cui ho deciso di mettermi in discussione, di scrollarmi e di fare qualcosa per me.  Questo per dire che prima di dare la colpa alla vita che ci è capitata, a meno che non ci siano problemi davvero seri,  il guaio spesso ce lo creiamo noi, per come vediamo e affrontiamo le cose. Non è una frase fatta quando dicono   "se sei positivo le cose andranno meglio". È proprio così. Ma non si può essere positivi da un momento all'altro. La positività è un percorso che parte da noi. Piano piano curandomi, ho  cominciato  vedere quel giardino di fiori che prima non vedevo perché ero troppo presa dai miei pensieri brutti. Ho cominciato ad apprezzare  quel sorriso fatto da qualcuno per strada  senza pensare di doverlo ricambiare per forza. Non mi agito più se fanno qualche battuta stupida. Mi godo il mio riposo. Non assisto più allo scorrere della mia vita. La vivo e sono protagonista. Senza più  paure. Non abbiate paura del domani perché la vita è  adesso. Lasciamoci andare. Smettiamola di voler controllare tutto perché semplicemente non si può. Il tempo non torna più. Io a 32 anni ci sarò  solo una volta nella storia dell'intero universo!

Usciamo dalle nostre stanze e viviamo questa unica vita che abbiamo.

Erika

giovedì 9 maggio 2019

-Tratto da una storia vera-

Cari coetanei, ragazzi e ragazze della mia generazione.

Molti di voi lavorano, molti cercano ancora il proprio percorso e molti di voi stanno studiando, coltivando giorno dopo giorno il proprio futuro. Da qui vi parla un ragazzo. Mi chiamo **** e ho 22 anni.

E' luglio e manca poco alla mia Laurea triennale. Conto di laurearmi per dicembre, massimo gennaio. Il mio percorso di studi fin qui è stato veramente ottimo. Ho un terribile carattere perché chiedo di più da me nonostante i miei successi e il riconoscimento dei miei colleghi. Tutto ciò mi mette però anche pressione perché sento di dover essere perfetto sempre, ma io non sono una macchina! Sono abbastanza  stanco, la mia vita è fatta di sacrifici su sacrifici e sento di star perdendo tanto della mia gioventù. Ci sono quasi però, stringo i denti perché al successo si arriva solo attraverso la sofferenza.

Ciao **** ho ricevuto la tua lettera. Scusami se ti rispondo solo due anni e mezzo dopo. 

Sono te stesso a 25 anni. 

Non puoi neanche immaginare cosa sia successo qualche giorno dopo che tu mi hai scritto. La tua vita è cambiata profondamente. Un fulmime si è abbattuto sulla tua persona,sulla tua vita,sui tuoi sogni, sul tuo modo di pensare e non meno importante sul tuo corpo. Si è creato uno squarcio che giorno dopo giorno sto cercando di risanare per te, crescendo e maturando. Ho bisogno ancora di te peró.Ho bisogno di sapere a cosa ti ispiravi per avere quella voglia, quella determinazione con cui volevi mangiarti il mondo, bruciare le tappe per raggiungere il tuo successo personale.Era così evidente questa passione dentro di te che tutti te la riconoscevano. Ora non la trovo più! Il fulmine se l'è portato via con sé con il riecheggio del suo tuono che ancora risuona nelle mie orecchie.

E tutti voi, ragazzi e ragazze che siete sulla strada della vostra realizzazione, non perdete la forza. Ritenetevi fortunati se sul vostro percorso nessun fulmine ha portato via con sé quello che credevate nessuno potesse strapparvi.

Per chi ha dovuto e sta incassando pugni nello stomaco, non desistete. Arriveranno giorni migliori. Giorni di sole tanto da aprire le braccia al cielo e poter gridare al mondo : ce l'ho fatta! Ho vinto io.

09/05/19


Dalla Pagina Facebook: Ansia-Attacchi di panico-Agorafobia Associazione Insieme Onlus 

lunedì 31 dicembre 2018

A new life - Storie di Panico - La storia di Simona





"Le vostre storie, il vostro coraggio, la vostra forza."

Ciao ,sono Simona .

Ho sofferto d'ansia e attacchi di panico a 24 anni ora ne ho 39,nel giro di un'anno senza farmaci e psicoterapia avevo superato la cosa pensavo che mai più ne avrei sofferto in quel modo.

Una sera di fine maggio 2016 mentre ero al computer sentii una forte ansia ,pensavo che sarebbe passata perché ogni tanto avevo un po' di ansia, il giorno dopo di nuovo ansia forte e continuava tutti i giorni, le notti divennero insonni ,iniziarono gli attacchi di panico,ma mi dicevo passerà come era già successo ..passai mesi con ansia forte attacchi di panico frequenti e le notti dormivo poco..

Una notte di novembre stravolta mi son arresa , sembrava non respiravo più ,un fortissimo attacco di panico ,ho detto stò male e mi son fatta portare alla guardia medica ,mi hanno dato dell'ansiolitico dopo avermi visitato ed era tutto apposto  ,tornata a casa mi sentivo peggio via stavolta al pronto soccorso,mi hanno fatto una puntura di non ricordo cosa ,ho dormito tutta la notte dopo mesi che non dormivo così,ma il giorno dopo stavo male ,da lì è iniziato l'inferno. tutto ritornò in modo più violento . Ho lasciato il lavoro, non volevo più uscire , non volevo stare sola ,non guidavo più ,non ridevo e scherzavo più ,stavo male tutti i giorni, prendevo l'ansiolitico che non mi aiutava . Ho iniziato psicoterapia a gennaio 2017 ,prima a pagamento ma era costoso poi mi chiamarono dalla asl .

Non vedevo comprensione intorno a me, mi sentivo sola con qualcosa più grande di me , con una sofferenza troppo grande , la psicoterapia mi aiutava a capire , e a sentirmi meno sola e capita .

piano piano iniziai a scalare le gocce nonostante stavo male volevo così , iniziai a fare piccoli tragitti in macchina a lavorare ,avevo ripreso con un'ora al giorno di pulizie andavo sola ed è stata dura ..

Stavo di nuovo sola a casa con una paura enorme , avevo smesso di lamentarmi che stavo male ,tanto nessuno capiva , nei duri momenti stavo zitta ,cercando ogni volta cosa poteva calmarmi , a volte mi buttavo nel divano a volte ascoltavo musica, la notte mi mettevo sempre un film per stare concentrata su quello ,non agitarmi ,e prendere sonno.

A oggi non stò  come vorrei ,ma ho ripreso a fare piccole cose, ho momenti devastanti ,ma anche momenti in cui mi sento tranquilla , rido e scherzo come una volta anche se dentro me è un caos .

Stò  cercando di convivere con questo, quando  arriva l'ansia o il panico cerco di agitarmi il meno possibile ,

incoraggiandomi respirando e dicendomi tra poco passerà…

La psicoterapia mi ha salvata … ne avrei bisogno anche ora ma purtroppo non posso permettermi questa spesa…

Mai arrendersi ,lottare e non mollare e una cosa fondamentale….

Anche quando siamo soli ,disperati con il nostro dolore … MAI MOLLARE ..e farsi sempre aiutare da un professionista .. E AUGURO A TUTTI COLORO CHE SOFFRONO DI NON ESSERE MAI SOLI,E DI TROVARE SEMPRE UN POSTO  DOVE RIPOSARE L'ANIMA , E TROVARE SEMPRE SORRISI CHE SCALDANO IL CUORE …  E  DI AVERE SEMPRE LA FORZA DI NON MOLLARE….

Simona

Dal gruppo Facebook DAP attacchi di panico "Inarrestabile voglia di vivere" 

sabato 29 dicembre 2018

A new life - Storie di Panico - La storia di Eleonora 




"Le vostre storie, il vostro coraggio, la vostra forza."

Ciao a tutti, sono Eleonora, ho 27 anni (28 tra pochi giorni) e ho avuto i miei primi attacchi di panico a 17/18 anni. Ricordo ancora il primo come se fosse ieri: ero in macchina con amici che tornavamo da una fiera di paese, fuori pioveva tantissimo ed io ero seduta dietro spiaccicata tra altri due miei amici. La mia amica seduta davanti poi ha cominciato a litigare urlando al telefono con qualcuno, non ricordo bene chi, e da lí ho cominciato a sentire caldo, ad agitarmi, sensazione di scappare fuori dalla macchina e non poterlo fare, non avevo nemmeno il coraggio di dire “fermatevi che non mi sento bene”, ma i miei amici poi se ne accorsero e mi accompagnarono in Guardia Medica. Nel frattempo mi si erano informicolate le mani, le braccia..tutto, mi sentivo morire, non riuscivo a camminare e così uscì un volontario a prendermi in braccio e ricordo bene che mi disse “tranquilla non è niente, è un attacco di panico”. E nella mia testa iniziai a pensare “Cos’è? Non mi è mai successo”. Però da quell’episodio non mi tornarono più, non ci pensai più di tanto. Invece poi col passare degli anni, tornavano a periodi..e io mi spaventavo sempre di più cercando di capire i motivi. Me ne venne un altro molto forte una mattina dal dentista, anche lì tutta informicolata, cuore a mille e sensazione di morire, ma anche lì appena mi fecero alzare, me ne tornai a casa tranquilla a piedi, ma sempre cercando di capire come mai mi capitavano questi momenti bruttissimi. Gli anni più brutti furono il 2012 e 2013, quando ebbi una bruttissima delusione d’amore, venivo trattata male da questo ragazzo, mi prendeva in giro, ma io non accettavo tutto questo, volevo stare lo stesso con lui a tutti i costi. Ma il caro amico panico arrivó, e stava con me tutti i giorni per farmi capire che non potevo continuare così. Ogni giorno era bruttissimo, avevo paura di uscire, paura di andare in qualsiasi posto anche accompagnata, mi girava la testa e mi sentivo svenire quindi evitavo di allontanarmi da casa, la notte dormivo malissimo, sempre con attacchi d’ansia, piangevo sempre..era diciamo una specie di depressione. Un pomeriggio, precisamente il 21/10/2013, ero a casa con un’amica ed ebbi uno dei miei soliti attacchi giornalieri, le gambe tremavano e mi sentivo impazzire, non respiravo..così la mia amica decise di chiamare il mio medico, ma in quel momento era impegnato e non poteva venire e mi disse quindi di prendere delle gocce, ma in casa non avevo niente perché ero sempre stata contro a qualsiasi farmaco calmante. Così decise di chiamare l’ambulanza, ma io ne ero terrorizzata e non volevo andarci..la mia amica e un’altra mia vicina di casa riuscirono però a convincermi ad andare, che magari mi avrebbero aiutata molto, insomma era ora di fare qualcosa. Arrivata al pronto soccorso, mi fecero tutti gli esami ed era tutto a posto..mi diagnosticarono semplicemente dispnea ansiosa, e mi fecero una bella flebo di calmante. Poi mi fecero parlare con un bravissimo psichiatra che mi chiese un po’ la mia vita in generale e mi prescrisse dei farmaci, un antidepressivo e un ansiolitico. La mattina dopo andai all’Ausl del mio paese per parlare con uno psichiatra della cura prescrittami in ospedale, e lui  mi disse che andava bene, a parte che mi cambió solo l’ansiolitico, e gli dissi che volevo tornare la ragazza di prima..lui mi disse “tornerai a fare tutto”. Iniziai così la mia cura e fu la scelta migliore che potessi fare! Dopo mesi cominciai a vedere i risultati, ricominciai a uscire, a fare cose che non facevo da tempo..insomma, rimasi molto soddisfatta. Le medicine aiutano davvero tanto, ma è anche vero che una buona parte dobbiamo mettercela noi con la nostra volontá. Dopo un anno di antidepressivo, iniziai a scalarlo fino a toglierlo completamente. Oggi ho solo l’ansiolitico sempre con me nella borsa, ma non lo prendo da mesi..solo in caso di estremo bisogno, ma cerco sempre di farcela senza. L’anno scorso, a maggio 2017 ho iniziato un percorso di psicoterapia; avrei voluto iniziare anni fa, ma non avevo la possibilità. Inizialmente, nel 2013 ne trovai una vicino casa, ma non mi piaceva proprio, mi trovavo male..dopo due appuntamenti lasciai perdere, anche perché le sedute me le pagava mia madre, e diceva che spendevo soldi inutilmente. Così l’anno scorso, visto che lavoravo, decisi di trovarmene un’altra per conto mio, senza dirlo a nessuno e me la pagai da sola. Anche questa fu una delle scelte migliori che potessi fare. Ho fatto un anno di terapia con questa bravissima donna, che mi ha aiutata davvero tanto a capire tante cose di me e del mio carattere, a capire che sono fatta così e che l’ansia è un’emozione come tutte le altre e che si può ripresentare in vari momenti della mia vita. E infatti è così: spesso ritorna, e fa anche paura ogni tanto..ma non come prima, ora l’affronto, so che prima o poi se ne va, cerco di usare i miei metodi per affrontarla..e se dovessi averne un forte bisogno, perché no, ho il mio ansiolitico con me. Ora non vado dalla mia psicoterapeuta da giugno 2018, un po’ mi manca, ma non ne sento il bisogno..se dovessi averne necessità ci tornerò sicuramente in futuro. Scusate la lunghezza della mia storia ma volevo raccontarvela bene, e dirvi che con grande forza di volontà, tanta pazienza e coraggio e soprattutto facendovi aiutare dalle persone giuste, se ne può uscire e tornare a fare tante cose, o almeno..si puó imparare bene a gestirla. Non arrendetevi mai! 
Eleonora 
Dal gruppo Facebook DAP attacchi di panico "Inarrestabile voglia di vivere"