venerdì 10 maggio 2019

I cambiamenti climatici generano ansia, stress e depressione


Si chiama solastalgia e indica l’ansia e lo stress generati dai cambiamenti climatici

 I cambiamenti climatici generano ansia, stress e depressione. Una tesi sempre più supportata e oggi rivendicata anche dalla CNN che collega questa relazione tra clima e disagi psicologici anche all’elezione del presidente americano Donald Trump.

Letteralmente si tradurrebbe ansia climatica, dall’inglese climate anxiety: uno status che può nuocere alla salute mentale sfociando in depressioni da curare farmacologicamente. I cambiamenti climatici hanno assunto una rilevanza tale nella vita delle persone da non poter essere più trascurati: «Nel 2007 la questione assomigliava ad un topo all’interno di una stanza; poi si è tramutato in elefante e infine dal 2016 la problematica ha assunto carattere davvero imponente cominciando ad inondarci», ha spiegato alla Cnn Wendy Petersen Boring, docente presso la Willamette University (Oregon) ed esperta di storia del cambiamento climatico.

Una studentessa che frequentava la classe della Boring ha ammesso di essersi svegliatain piena notte piangendo per due ore a causa del riscaldamento degli oceani«Una laureata in scienze informatiche», ha tenuto a precisare la professoressa. “Con l’elezione di Trump, il cambiamento nei miei studenti, il senso di dolore, paura e paralisi è diventato palpabile”, ha aggiunto Boring.

Negli Stati Uniti esiste anche un termine specifico per indicare questo tipo di disturbo: solastalgia. Si tratta di un neologismo coniato da Glenn Albrecht nel 2003 e che nel 2015 la rivista medica ‘The Lancet’ lo ha inserito come «concetto che contribuisce all’impatto dei cambiamenti climatici sulla salute e sul benessere dell’uomo» .

Stando a quanto afferma l’Associazione degli psicologi americani, che ha redatto una guida di 70 pagine sul tema, i professori e i professionisti della salute mentale devono «iniziare discussioni sui cambiamenti climatici e le conseguenze che essi hanno sull’uomo» al fine di «portare a conoscenza dei più la correlazione tra essi e disagio psichico/salute mentale»

Dal Sito: rinnovabili.it

Un modo efficace per affrontare l'ansia: Il Ballo!

Fare sport migliora il benessere emotivo. Muovere il corpo in movimento induce il cervello a secernere serotonina, ormone direttamente collegato allo stato d’animo e alle endorfine, sostanze chimiche che promuovo il sentimento di soddisfazione. Per questo motivo ballare aiuta a gestire l’ansia ed è utile se soffriamo di stress o siamo di malumore.


Non tutti sono predisposti a fare attività sportiva. Alcuni la considerano noiosa, altri troppo faticosa e c’è chi non trova mai la forza per mettersi in moto. Proprio in questi casi, ballare può rappresentare una validissima opzione. Secondo alcuni studi, ballare aiuta a gestire l’ansiae ad allentare parte della tensione fisica che accompagna questo stato mentale.

Per molte persone, la danza è un sollievo, un mezzo di espressione e un rifugio nel quale ripararsi. Si tratta di un’attività molto divertente e, a volte, anche impegnativa. Per questi motivi è un’attività ideale per chi ha bisogno di distrarsi e di concentrarsi su qualcosa di positivo. E, tra i tanti benefici, aumenta la creatività.

Alcuni studi dimostrano che il corpo ha una profonda influenza sulla mente. Proprio grazie al modo in cui il corpo si muove quando si danza, possiamo dire che ballare aiuta a gestire l’ansia e qualsiasi altra emozione che ci blocca. Approfondiamo l’argomento nei seguenti paragrafi.

Ballare aiuta a gestire l’ansia attraverso l’espressione delle emozioni a livello corporeo e a scacciare le preoccupazioni concentrandosi sul momento presente.

Ballare per connettere corpo ed emozioni

Ballare offre numerosi benefici a livello fisico e mentale; benefici che possono aiutare a rendere meno noiosa la nostra routine. Inoltre, ballare è un grande strumento per esternare i sentimenti attraverso il movimento. In altre parole, per connettersi con le emozioni che proviamo e imparare a esprimerle.

Ma tra tutti i balli esistenti, alcuni si sono dimostrati più terapeutici di altri. Per esempio, secondo uno studio, il tango è perfetto per le persone affette da depressione e morbo di Parkinson.

Ma non è tutto. Ballare riduce, calma e dirada i pensieri grazie alla piena concentrazione che il corpo rivolge ai movimenti da fare. Ballare aiuta a gestire l’ansia perché distoglie l’attenzione dagli stimoli minacciosi. Uno studio condotto da Peter Lovaat afferma che ballare stimola il cervello a creare nuovi pensieri e nuovi circuiti neuronali.

“Quando ballo non posso giudicare, non posso odiare, non posso separarmi dalla vita. Posso solo essere felice e completo. Questo è il motivo per cui ballo.”
-Hans Bos-

Ballare aiuta a gestire l’ansia: benefici psicologici del ballo

A seguire vi mostriamo i benefici psicologici del ballo e in che modo questa forma di espressione può aiutare nella gestione e riduzione dell’ansia.

Aiuta a connetterci con noi stessi

Ballare ci consente di entrare in connessione con noi stessi. Ci dà l’opportunità di conoscerci attraverso il linguaggio del corpo e di risvegliare i nostri sentimenti ed emozioni. In questo modo, possiamo connetterci con quell’ansia che tanto respingiamo per esprimerla e canalizzarla, favorendo così una corretta gestione emotiva.

I balli di gruppo o di coppia ci aiutano anche a connetterci con gli altri.

Migliora lo stato d’animo

Ballando liberiamo la mente dalle nostre paure e preoccupazioni, migliorando il nostro stato d’animo. Per questo motivo si tratta di un’attività estremamente consigliabile tanto per le persone sole quanto per quelle che soffrono di stress e ansia.

Sviluppa la concentrazione

Ballare richiede molta concentrazione mentale, dato che esige una grande attenzione verso i movimenti che si devono fare. Proprio questo è uno dei principali motivi per il quale ballando ci liberiamo dalle preoccupazioni e cominciamo a concentraci sul qui e ora, sul momento presente.

Rinforza l’autostima

Quando cominciamo a ballare, dobbiamo saper essere pazienti e pronti a migliorare col tempo. Di conseguenza, sapere che con il tempo miglioreremo e acquisiremo maggior destrezza, innalza subito anche il livello di fiducia in noi stessi.

Allo stesso modo, il ballo favorisce aumenta le nostre energie. Se lo pratichiamo in modo regolare, noteremo un migliore rendimento fisico e maggiori potenzialità. E questo avrà inevitabilmente un impatto diretto su come ci sentiamo.

Fonte: https://lamenteemeravigliosa.it/ballare-aiuta-a-gestire-lansia/

Dal Sito: aprilamente.info 

giovedì 9 maggio 2019

-Tratto da una storia vera-

Cari coetanei, ragazzi e ragazze della mia generazione.

Molti di voi lavorano, molti cercano ancora il proprio percorso e molti di voi stanno studiando, coltivando giorno dopo giorno il proprio futuro. Da qui vi parla un ragazzo. Mi chiamo **** e ho 22 anni.

E' luglio e manca poco alla mia Laurea triennale. Conto di laurearmi per dicembre, massimo gennaio. Il mio percorso di studi fin qui è stato veramente ottimo. Ho un terribile carattere perché chiedo di più da me nonostante i miei successi e il riconoscimento dei miei colleghi. Tutto ciò mi mette però anche pressione perché sento di dover essere perfetto sempre, ma io non sono una macchina! Sono abbastanza  stanco, la mia vita è fatta di sacrifici su sacrifici e sento di star perdendo tanto della mia gioventù. Ci sono quasi però, stringo i denti perché al successo si arriva solo attraverso la sofferenza.

Ciao **** ho ricevuto la tua lettera. Scusami se ti rispondo solo due anni e mezzo dopo. 

Sono te stesso a 25 anni. 

Non puoi neanche immaginare cosa sia successo qualche giorno dopo che tu mi hai scritto. La tua vita è cambiata profondamente. Un fulmime si è abbattuto sulla tua persona,sulla tua vita,sui tuoi sogni, sul tuo modo di pensare e non meno importante sul tuo corpo. Si è creato uno squarcio che giorno dopo giorno sto cercando di risanare per te, crescendo e maturando. Ho bisogno ancora di te peró.Ho bisogno di sapere a cosa ti ispiravi per avere quella voglia, quella determinazione con cui volevi mangiarti il mondo, bruciare le tappe per raggiungere il tuo successo personale.Era così evidente questa passione dentro di te che tutti te la riconoscevano. Ora non la trovo più! Il fulmine se l'è portato via con sé con il riecheggio del suo tuono che ancora risuona nelle mie orecchie.

E tutti voi, ragazzi e ragazze che siete sulla strada della vostra realizzazione, non perdete la forza. Ritenetevi fortunati se sul vostro percorso nessun fulmine ha portato via con sé quello che credevate nessuno potesse strapparvi.

Per chi ha dovuto e sta incassando pugni nello stomaco, non desistete. Arriveranno giorni migliori. Giorni di sole tanto da aprire le braccia al cielo e poter gridare al mondo : ce l'ho fatta! Ho vinto io.

09/05/19


Dalla Pagina Facebook: Ansia-Attacchi di panico-Agorafobia Associazione Insieme Onlus 

lunedì 6 maggio 2019

LA MATTINA NON VORRESTI MAI ALZARTI DAL LETTO? ECCO PERCHÉ!


Capita spesso al mattino di non voler abbandonare l'abbraccio del proprio letto. Se però questo desiderio è costante, può trattarsi di clinomania. Ecco di cosa si tratta (e come affrontarla)

E' un desiderio che tutti, prima o poi, abbiamo provato: quello di non abbandonare, al mattino, il confortevole abbraccio del letto, anche se la sveglia continua a richiamarci all'ordine. La voglia sarebbe quella direstare sdraiati e rilassati tutto il giorno, senza curarsi di obblighi lavorativi e impegni di ogni genere.

Vi riconoscete in questa descrizione? Be', sappiate che non siete soli: almeno il 70% delle persone prova, nella vita, una sensazione simile. Quando però questa situazione si fa frequente e si unisce all'ansia di alzarsi e affrontare la giornata quotidiana, si parla di clinomania o disania. Il termine clinomania deriva dal greco antico klínē (letto) e indica la patologia per cui si prova il desiderio incontrollabile di rimanere sdraiati a letto. Secondo il dott. Mark Salter del Royal College of Psychiatrists, che ne ha parlato in un articolo di BBC 3, è un sintomo di depressione. Psicologicamente, infatti, il lettoricorda il calore e il rifugio del grembo materno e fa sentire protetti dal mondo, dagli impegni da affrontare, dai rapporti sociali.

La clinomania colpisce le persone che sono già soggette a stati d'ansia e tendono alla depressione. Se dunque il desiderio di rimanere al letto al mattino è persistente e costante, bisogna capirne le cause e agire per risolvere il problema.

Tra i motivi che possono scatenare la clinomania c'è la depressione post partum. Altro motivo può essere la mancanza di autostima o la paura delle relazioni sociali.

Nei casi più acuti è consigliabile rivolgersi a uno psicologo. Se invece la clinomania non si accompagna a depressione, si possono mettere in atto semplici accorgimenti. Per esempio, basta dormire un numero di ore adeguato, tra le sei e le nove ore; concedersi, prima di andare a letto, dei momenti di relax, con un bagno caldo o una tisana; spegnere tutti gli apparecchi elettronici in camera e naturalmente computer e smartphone.

Dal Sito: radiomontecarlo.net

domenica 5 maggio 2019

Jessica Morlacchi “Ho sofferto di depressione e agorafobia. Oggi sono rinata”

Jessica Morlacchi intervistata a La Vita in diretta. “Ho sofferto di attacchi di panico, oggi sono rinata anche grazie a Red Canzian”

Francesca Fialdini, nella nuova puntata de La Vita in diretta, ospita e intervista Jessica Morlacchi. L’ex cantante di Gazoza, che abbiamo rivisto in gara nella seconda edizione di “Ora o mai più”, racconta del successo con la band ma anche del successivo declino, culminato in un momento molto buio. Se da una parte i Gazoza sono un bellissimo ricordo, dall’altro la fama arrivata così forte e in fretta da portarla a porsi importanti domande. “C’è stato un periodo in cui giravamo con le guardie del corpo. Tutte queste emozioni, tutte insieme e all’improvviso… – e ammette – poi ho cominciato ad avere attacchi di panico”. La Morlacchi racconta del difficile periodo che ne è seguito: “Qualcosa si è spezzato quando ho cominciato a capire che alla mia giovane età le responsabilità erano troppo grandi. Non ero più libera di fare quello che volevo fare realmente.”

Jessica Morlacchi: “Tre anni fa ho toccato il fondo”

La Vita in direttaJessica Morlacchi racconta di essere stata davvero malissimo: “Ho sofferto di agorafobia, non sopportavo nemmeno una passeggiata in spazi aperti. Non potevo vivere più la mia vita come facevo prima. Ho cominciato ad avere dei limiti tali che stavo bene solo a casa. Sono stata in crisi per dieci anni, dai 17 ai 27 anni. Mi sono chiusa in me stessa”. Eppure il peggio è arrivato qualche anno fa: “Tre anni fa ho toccato il fondo. – svela la cantante – Mi svegliavo tutte le mattine con 150 battiti al cuore. Era un accumulo di ansia, mi ero abituata a vivere la mia vita così. L’ansia era il comandante della mia vita.” La Morlacchi svela allora di essersi affidata ad uno specialista che l’ha aiutata tanto in un percorso molto difficile. Per sei mesi ammette di aver preso anche antidepressivi “che poi ho buttato in un cassonetto a Roma”, conclude felice. Oggi Jessica è rinata: “Io ho avuto non solo la grande fortuna di riprendere in mano la mia vita e di essere Jessica, ma anche di rinascere grazie a Red Canzian che mi è stato tanto vicino.”

Dal Sito: ilsussidiario.it 

venerdì 3 maggio 2019

Murphy: il cane contro l’ansia per i pazienti dell’ospedale

Il cane Murphy: le coccole contro l’ansia da ospedale 

I pazienti di un ospedale che hanno trascorso 10 minuti con il cane Murphy – uno Springer Spaniel di quattro anni – hanno riferito di sentirsi più a loro agio, più felici e meno angosciati in attesa di un operazione urgente. Una visita di un cane può ridurre l’angoscia e questo è quanto riferito da uno studio dell’Università di Saskatchewan in Canada .

Uno studio condotto da il Royal University Hospital di Saskatoon

Lo studio, pubblicato sul Patient Experience Journal e condotto da il Royal University Hospital (RUH) di Saskatoon, Saskatchewan – il primo dipartimento di emergenza in Canada per introdurre la pet-therapy, ha riscontrato un aumento significativo dei livelli di comfort e sentimenti positivi dopo aver trascorso del tempo, coccolando o interagendo con il cane da terapia.

I 124 pazienti che stavano aspettando l’intervento hanno notato che il loro livello di angoscia man mano diminuiva dopo aver interagito con Murphy e poi hanno compilato questionari sul loro sentimenti prima e dopo aver incontrato Murphy. 

I temi più comuni sono stati “gioia” e “calma”. Quando Murphy entra nel pronto soccorso, l’umore cambia rapidamente: tutti sorridono. Durante le visite, il cane guarda i pazienti con grandi occhi marroni in attesa delle coccole e a volte Murphy ha bisogno di un incoraggiamento per lasciarli. In realtà è difficile capire chi si gode di più la visita, se il paziente o il coccolatissimo Murphy.

Dal Sito: amicidicasa.it 

Il potente messaggio di Justin Bieber ai fan: 'Non fate vincere l'ansia e la paura'

Da tempo alle prese con problemi di ansia e depressione, Justin Bieber ha rivolto un messaggio di grande impatto a tutti i suoi fan di Instagram. La popstar invita a non aver paura delle proprie fragilità e di combattere sempre per ciò che si ama.


Lo scorso febbraio, Justin Bieber ha annunciato di aver intrapreso nuove cure contro depressione e ansia. Il cantante canadese soffre da tempo di problemi legati alla sfera psicoemotiva, e ora più che mai è intenzionato a ritrovare il proprio equilibrio, forte dell'amore della moglie Hailey Baldwin e - secondo alcuni gossip - del suo desiderio di diventare papà. Di recente, Bieber ha anche riscoperto la fede e pare che la sua ritrovata spiritualità lo stia aiutando a uscire dal vortice della paura.

In queste ore, Justin Bieber ha condiviso su Instagram un lungo post di incoraggiamento rivolto a tutte le persone che vivono situazioni come la sua. Il messaggio lanciato dal cantante è molto potente:

Non smettere di combattere la propria battaglia è come avere già vinto. Combattete per ciò che amate e per chi amate, non lasciate che la paura e l'ansia vincano. Dio ci ha dato potere, amore e una mente sana!

Continuando a discutere di fede, Bieber scrive:

Gesù mi ha dato la libertà. Dio è lo stesso di ieri, ora e per sempre: è sempre buono con noi. Non ha paura delle nostre pene e delle nostre fragilità, le accoglie.

Justin Bieber ce la sta mettendo tutta per ritrovare se stesso. Pare che abbia addirittura cambiato abitudini: per riuscire a contrastare l'insonnia, ha installato in camera sua una sorta di capsula iperbarica, in grado di rilassare il sistema nervoso.

Ecco cosa scriveva lo scorso marzo al pubblico, affidandosi sempre ai social:

Ho fatto molti errori, sono concentrato su me stesso e sulla riparazione di alcuni danni profondi che ho dentro, in modo da non cadere a pezzi. Questo per essere un buon marito e diventare il padre che desidero essere.

Forza, Justin!

Dal Sito: foxlife.it 

Benefici della camminata: 7 motivi per cui fa bene spostarsi a piedi

Studi e ricerche hanno confermato che 30 minuti, 4 volte alla settimana, sono sufficienti per migliorare la forma psico-fisica, diminuire le tensioni e ridurre le probabilità di sviluppare alcune malattie

Che lo sport sia una medicina naturale per il benessere delle persone è risaputo da tempo, ma non necessariamente bisogna praticare attività eccessivamente faticose. Inoltre, mentre molte discipline non sono adatte a tutti o sono eccessivamente dispendiose e non sempre fattibili, il fitwalking è uno di quegli svaghi che tutti possiamo mettere in pratica, a qualunque età. È necessario solo avere costanza, indossare un paio di scarpe adatte e un abbigliamento comodo per trarre benefici dal camminare.
Al di là del passo da tenere, della difficoltà del percorso e della tecnica da usare la salute psico-fisica migliora, stress e ansia si riducono e il sonno migliora.

8 Motivi per cui è importante andare a piedi
Secondo l'Istituto Americano per la ricerca sul cancro, che si tratti di trekking, di passeggiata veloce, marcia o corsa lenta sono sufficienti un minimo di 25 minuti al giorno per trarre diversi benefici dal camminare.
Ecco i principali.

  1. Fortifica il sistema cardiocircolatorio
    La camminata a passo veloce, in cui si tiene il battito cardiaco più alto del normale, è il miglior modo per allenare il cuore e migliorare la circolazione. Si regolano i livelli di colesterolo abbassando quello cattivo (LDL) e innalzando quello buono (HDL) ed infine si tiene sotto controllo la pressione arteriosa.
  2. Regola i livelli di insulina
    Il fitwalking stimola il lavoro dell'ormone insulina metabolizzando gli zuccheri prevenendo così l'insorgere di patologie come il diabete.
  3. Previene l'osteoporosi
    Tra i benefici del camminare c'è anche la mineralizzazione ossea, fondamentale per evitare l'osteoporosi e tutte le patologie osteo-articolari tipiche dell'età anziana.
  4. Diminuisce il rischio di cancro
    Secondo lo studio pubblicato sulla rivista della American For Cancer Research, le donne in menopausache camminano tutti i giorni 30 minuti riducono il rischio di tumore alla mammella rispetto alle coetanee sedentarie. Inoltre il movimento è benefico anche per il cancro al colon e quello allaprostata, che colpisce molti uomini dopo i 60 anni.
  5. Fortifica il sistema immunitario
    Chi si allena spesso è più sano e in forze perché il sistema immunitarioè più attivo, vengono rilasciate endorfine, si stimola il sistema linfatico e ci si sente più riposati.
  6. Aiuta a perdere peso
    La camminata, se abbinata ad una dieta equilibrata, fa dimagrire; mezz'ora ogni giorno aiuterà a bruciare i grassi assimilati, a tonificare e a rimodellare il fisico.
  7. Riduce ansia, stress e depressione
    Uscire all'aria aperta, passeggiare in montagna o in un parco in mezzo alla natura aiuta le persone stressate a rilassarsi. Anche nei casi di ansia e depressione si consiglia di praticare questa attività che stimola la psiche e le abilità cognitive, favorendo anche il sonno e la tranquillità.

Dal Sito: amando.it

Ridi che ti passa: le ragioni organiche per le quali una risata fa diminuire paura, stress e dolore

Domenica 5 si celebra la Giornata dedicata al buon umore. Il cortisolo tenuto a bada da un gesto liberatorio

Antidoto alla paura e al dolore, apre le porte al buonumore e alla socializzazione. Stiamo parlando della risata che non sarà la migliore medicina, ma è un prezioso alleato del benessere psicofisico.


Diversi studi, infatti, suggeriscono che la risata ha il potere di contribuire al benessere psicologico e fisiologico. Può ridurre per esempio la percezione del dolore, aumentare la tolleranza allo stress e spazzar via la paura. Sembrerebbe infatti che la risata diminuisca i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) e favorisca il rilascio di endorfine che agiscono come una sorta di ansiolitico o antidolorifico.

Lo hanno riscontrato per esempio all’Ospedale pediatrico Meyer di Firenze studiando gli effetti della clownterapia sui piccoli pazienti. «Con la nostra attività di ricerca abbiamo dimostrato che con la terapia della risata, i clown dottori riescono a ridurre la tensione che assale le bambine e i bambini prima di un intervento chirurgico: hanno tipicamente paura dell’anestesia, si spaventano alla vista della mascherina e vivono momenti di tensione per la separazione dai genitori» spiega Laura Vagnoli, della Psicologia pediatrica del Meyer.

«La risata e l’allegria riescono a ridurre l’ansia con l’effetto tra l’altro di accrescere la collaborazione del piccolo paziente con il personale sanitario oltre a rendere meno necessaria la somministrazione di farmaci sedativi».

Anche studi successivi a quello del Meyer pubblicato nel 2005 sulla rivista Pediatrics hanno evidenziato effetti benefici della risata e dell’umorismo sull’ansia che il ricovero in ospedale comporta ai bambini (e ai genitori) contribuendo a fronteggiare meglio la situazione.

LA RISATA AIUTA A SOCIALIZZARE

Condividere momenti di gioia e ilarità, in altre parole ridere in compagnia, migliora il rapporto con gli altri (oltre che con se stessi).

«La risata del resto e l’umorismo in generale è un modo per comunicare ed entrare in relazione con l’altro. Attraverso la risata infatti esprimiamo il nostro stato d’animo – entusiasmo, gioia, ilarità, allegria – e possiamo influenzare positivamente le relazioni interpersonali predisponendo anche gli altri al buonumore e a rilasciare la tensione» puntualizza Vagnoli.

La risata insomma promuove la coesione sociale e può aiutare a instaurare nuove relazioni perché, come emerge da uno studio condotto all’University College London, una bella risata aiuta le persone ad aprirsi e a entrare in confidenza con il proprio interlocutore.

LA RISATA È CONTAGIOSA

E poi il buonumore è contagioso. Del resto il contagio emotivo innescato dalla semplice visione della mimica facciale del sorriso è presente anche nelle scimmie. E così per la maggior parte delle persone è difficile ascoltare o vedere qualcuno ridere e non sentire l’impulso di fare altrettanto, perché vengono attivate aree cerebrali che facilitano la risonanza emotiva.

Uno studio pubblicato nel 1989 sulla rivista Ethology ha evidenziato la natura sociale della risata riscontrando che un individuo ha fino a 30 volte maggiori probabilità di ridere quando è in compagnia rispetto a quando è solo. Tanto che secondo uno studio pubblicato su Current Biology le persone a più alto rischio di sviluppare comportamenti antisociali sono meno sensibili alle risate altrui di fronte alle quali in loro non scatta il cosiddetto contagio emotivo. «Del resto già nei bambini la mancanza di riso è indice di vuoto affettivo e di mancanza di sani contatti umani» puntualizza la psicologa del Meyer.

LA RISATA FA BENE ANCHE ALLA COPPIA

Ridere, al contrario, è una cartina al tornasole anche di una buona relazione di coppia secondo uno studio condotto da un team di psicologi della Martin Luther University Halle-Wittenberg. La risata gioca infatti un ruolo importante nel consolidare il rapporto e può essere indicativa del feeling tra i partner, soprattutto del livello di complicità e della condivisione di un simile senso dell’umorismo. Gli autori sostengono infatti che sapersi prendere in giro e ridere insieme l’uno dell’altro, in altre parole saper gestire battute e risate, è segno di una forte intesa. 

@simona_regina

Dal Sito: lastampa.it

La gastrite psicosomatica: perchè arriva, come si cura

La gastrite psicosomatica è l'espressione corporea di sentimenti repressi e disagi interiori che non si riesce a esprimere: come cambiare rotta

Gastrite nervosa o psicosomatica, cause e sintomi

La gastrite è un'infiammazione della mucosa gastrica, ovvero la parete interna dello stomaco a contatto coi cibi; le cause all'origine di questo disturbo sono diverse e ne esistono diverse tipologie, per semplicità suddivise ingastrite acuta e gastrite cronica.

Gastrite nervosa, gli aspetti simbolici

Nella gastrite i diversi sintomi risultano collegati a specifici significati simbolici. E' importante, per questo, cercare di leggere il dolore nelle sue tipologie che possono variare da persona a persona. Unagastriteche dà un dolore "a tenaglia", ad esempio, può riferirsi a situazioni sentite come soffocanti: chi la avverte potrebbe essere indeciso tra l'agire di testa e l'agire d'impulso. Un fuoco che divampa indica una passione, una rabbia che vorrebbe scoppiare e che invece rimane bloccata dentro. Cosìil bruciore, sintomo di un'emozione trattenuta che ribolle e ci "corrode" internamente.

La nausea e una vita che "non va giù"

Quando il sintomo principale della gastrite è la nausea, ci racconta che molto nella nostra vita è avvertito come invasivo e pericoloso. Queste sensazioni compaiono soprattutto in momenti di transizione ai quali è inizialmente difficile adattarsi, a causa di qualcosa che "non va giù" o che - letteralmente - "fa schifo". Se il tentativo di uscire da questa realtà indigesta non trova soluzioni, il corpo si assume l'onere di esprimere il rifiuto che non si riconosce a livello cosciente: ecco che continue eruttazioni possono significare che la persona sta cercando di segnalare un disagio di fondo. In questo modo lo stomaco mette in atto la sua sonora protesta, riversando contro l'ambiente ostile la sua aggressività incontrollabile.

L'identikit di chi soffre di gastrite nervosa

I tratti di personalità più comuni in chi soffre di gastrite sono un alto livello di introversione, un'apparente indipendenza e un atteggiamento che vorrebbe essere ironico, ma che risulta sarcastico e irritante.Inoltre la dimensione quotidiana di chi ha "lo stomaco in subbuglio" è ricca di altre sfumature che rendono il suoi carattere molto complesso: vediamo insieme alcuni degli aspetti che lo caratterizzano. 

Il rapporto con le emozioni - Ciò che più è evidente nei soggetti con gastrite è un'aggressività che difficilmente riescono a gestire: sono infatti molto sospettosi e talora arrivano anche ad avere veri e propri complessi di persecuzione. E' possibile che ogni tanto la rabbia trattenuta si tramuti in esplosioni di collera (di solito evitate in quanto temute). Il "digerire" torti, offese e l'ingoiare "bocconi amari" è sicuramente una delle cose più difficili per questi soggetti che tendono "a legarsi al dito" ogni contrarietà.

L'atteggiamento verso il mondo - Chi soffre in particolare di nausea e vomito frequenti, ricorre inconsciamente a questi sintomi per salvaguardarsi da eventi temibili (o presunti tali), tentando di rifuggire una situazione percepita come minacciosa.  Essi cercano di espellerla da loro, "vomitandola" e negando successivamente ogni contatto con situazioni "pericolose" (questi timori, soprattutto nelle donne, riguardano in particolare l'ambito sessuale).

Gli affetti - Le relazioni affettive di queste persone sono in genere vuote e fredde. Un vuoto colmato apparentemente con l'aria "introdotta" nello stomaco, quell'aria che causa  frequenti eruttazioni. È un atto di compensazione che rivela una grande caratteristica di chi soffre di gastrite: un desiderio di accettazione e amore frustrato.

La sessualità -  La carenza di affetto influenza anche la dimensione erotica del gastritico, che ha la tendenza a vivere i rapporti sessuali in modo ambivalente: sente un forte bisogno di esprimere  il proprio eros - spesso spiccato e passionale - ma nello stesso tempo ha il timore di non essere ricambiato con la medesima intensità. Finisce così per attivare non di rado meccanismi carichi di aggressività, la cui espressione verso l'esterno viene puntualmente repressa e rivolta contro il proprio stomaco.

La famiglia di origine - Molto spesso le persone che soffrono di gastite hanno una madre invadente, che vuole imporre ai figli le proprie scelte di vita in ambito scolastico, professionale e sentimentale. Questo avviene anche attraverso "ricatti" mentali impliciti che influenzano soprattutto il momento della tavola, dove si è spesso costretti a consumare il pasto in un clima carico di tensione. Il cibo assumerà così una valenza negativa e quando verrà ingerito risulterà immediatamente indigesto, proprio come la situazione familiare.

Il bruciore tipico della gastrite viene spesso descritto da chi lo prova come una fiamma che divampa e "mangia" dall'interno. In effetti, l'aumento dell'acidità gastrica equivale a un meccanismo autoaggressivo, ad un'esplosione che non trova altri sbocchi. La gastrite non nasce a caso ma si nutre dei nostri disagi e delle nostre sofferenze: imparando a riconoscerne "la voce", riusciremo a capire cosa non va in noi stessi.

Dal Sito: riza.it