venerdì 24 settembre 2021

Ansia: quando serve la psicoterapia






Alzi la mano chi non ha mai detto, almeno una volta, di aver provato ansia in una determinata situazione: un esame, un appuntamento, un colloquio di lavoro. Sono davvero tante le situazioni in grado di innescare quell'agitazione, facendoci vivere male.


La pandemia ha aumentato l'ansia?

Negli ultimi tempi, a causa della pandemia, una certa forma di ansia generalizzata ha colpito un po' tutti: la paura del virus, i ripetuti lockdown e naturalmente le preoccupazioni economiche attanagliano una fetta rilevante della popolazione. Aggiungiamo che una delle forme più subdole di ansia, l'ipocondria, riguarda proprio la paura delle malattie, per comprendere come molte persone in questi mesi stiano soffrendo oltre misura la situazione in atto, con conseguenze rilevanti sulla qualità della vita e la salute.

Psicoterapia a distanza: uno strumento prezioso

Non è certo un caso che la richiesta di psicoterapia e supporto psicologico sia in costante aumento, con balzi anche del 30% (fonte: Istat) rispetto alla situazione prepandemica. La possibilità sempre più diffusa di prestazioni psicoterapiche on line attraverso note piattaforme (Skype, Zoom, Meet) ha certamente favorito la crescita della domanda; a fianco della DAD, per molte persone e tantissimi psicoterapeuti è iniziata la PAD, psicoterapia a distanza! Date queste premesse, nei confronti dell'ansia quando è davvero necessaria la psicoterapia e quando possiamo invece farcela da soli? Abbiamo girato la domanda a Andrea Nervetti, Vice Direttore della Scuola di Specializzazione in psicoterapia dell'Istituto Riza.

L'ansia ha molti volti

"Iniziamo col dire che esistono molte forme di ansia" spiega lo psicoterapeuta "e la maggioranza in verità ha poco o nulla a che vedere con la pandemia in corso, ipocondria esclusa. Persino in questo caso però, la pandemia è un innesco, non la causa profonda del malessere, che è sempre interiore."

Intende dire che l'ansia da pandemia non esiste?

"Intendo dire che la causa profonda di ogni malessere psicologico è sempre profonda, non ha a che fare se non a livello superficiale con gli accadimenti del mondo esterno, pandemia compresa. Ha dunque a che vedere con dinamiche interne dell'individuo che soffre. Naturalmente, una situazione di tale gravità, che ha impattato in maniera così vasta sulle vite di tutti, ha un'incidenza sullo stato dell'umore di chiunque, ma le situazioni di ansia che richiedono l'intervento della psicoterapia non hanno praticamente mai a che vedere solo con la paura del virus e gli altri stati d'animo al covid connessi."

Quali sono queste situazioni?

"I disturbi ossessivo compulsivi anzitutto: si tratta di forme di ansia molto subdole che rendono la vita quotidiana molto pesante. Le persone che ne soffrono si costringono a rituali di pulizia o di controllo così complessi e faticosi da impattare negativamente sul vissuto quotidiano e sulle relazioni sociali. In questi casi la psicoterapia è fondamentale ma non solo in questi."

A cosa si riferisce?

"Anche l'ipocondria, l'ansia delle malattie, può diventare un vero ostacolo a una vita serena, così come alcune forme di ansia da prestazione, non solo a livello sessuale. In generale, credo che la psicoterapia serva in tutti quei casi nei quali il disturbo incide direttamente sui principali ambiti esistenziali (lavoro, famiglia, amore) mettendoli a rischio. Questo vale anche per i disturbi di personalità e per quelli relativi al comportamento alimentare: anche in questi casi, la gestione degli impulsi ansiosi che generano i comportamenti disfunzionali andrebbe affrontata con un professionista."

Quando invece possiamo cavarcela da soli?

"In molti casi l'ansia è gestibile senza aiuti esterni. Esistono molte pubblicazioni che offrono preziosi strumenti in grado di aiutare le persone a vivere questa emozione. L'immaginazione creativa, la cedevolezza, allontanarsi dall'idea che eventi del passato siano i responsabili degli stati d'animo odierni: ecco alcuni degli atteggiamenti giusti che possiamo mettere in campo per difenderci dall'ansia."

E che cosa invece cronicizza il disturbo?

"Combattere l'ansia, razionalizzarla, pensare di gestirla attraverso un pervicace controllo della nostra vita. Sono le emozioni a determinarci, non il contrario. Accade anche per l'ansia. ma smettere e indossare gli abiti mentali giusto è alla portata di chiunque".

Dal Sito: riza.it

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