L'ansia è una patologia che colpisce moltissime persone, spesso a causa di situazioni pesanti da vivere: ecco tutti i metodi per aiutare una persona ansiosa.
L’ansia è uno stato d’animo comune che, nei giorni moderni, riesce a portare giù di morale moltissime persone. La domanda che dobbiamo porci è: come si può aiutare una persona ansiosa?
Non sempre è facile comprendere, per chi non ha disturbi legati all’ansia, come una persona cara che ne soffre si possa sentire. Questo porta ad avere delle difficoltà nel fornire un aiuto concreto, eppure i metodi sono diversi: alcuni possono risultare più compatibili ad un carattere e meno utili su un altro. L’obiettivo è trovare quello giusto per il nostro soggetto per potergli permettere di stare meglio. Passiamo quindi ai metodi.
Far sentire la tua vicinanza e comprensione
L’ansia non si manifesta sotto il punto di vista fisico solo quando una persona è agitata. Infatti, spesso questo stato angoscioso si riversa in modo involontario nell’organismo, causando quelli che comunemente chiamiamo attacchi di panico. Un modo efficace per cercare di aiutare qualcuno che, purtroppo, soffre di questa dannosa patologia è far sentire loro la nostra vicinanza e comprensione.
È molto importante, per la persona, sapere di avere qualcuno accanto, anche attraverso il contatto fisico, il quale tranquillizza moltissimo. Importantissimo, però, è anche che il soggetto non si senta giudicato da te. Il giudizio che involontariamente, si potrebbe esprimere nei confronti di quella persona, magari attraverso degli atteggiamenti non voluti, potrebbe destabilizzare ancora di più il soggetto. Serve, invece, che si mostri comprensione e vicinanza al suo status mentale del momento. Bisogna far capire che sei lì per aiutarlo.
Trascorrere del tempo insieme
Importantissimo, insieme alla vicinanza nei momenti di crisi, è la vicinanza in momenti di tranquillità. Una presenza costante, infatti, sarà sempre un appoggio sicuro per chi ha questa patologia. Trascorrere del tempo insieme alla persona che soffre d’ansia è importantissimo al fine di non farla sentire abbandonata. In questo modo il soggetto ansioso saprà sempre che può contare su di qualcuno e che, nel caso di paure estreme o di attacchi di panico, basterà comporre un numero di telefono per sentire vicinanza.
Questo si può fare semplicemente dando delle attenzioni, oppure telefonando, senza un apparente motivo, solo per chiedere come sta. Importantissimo è far capire, alla persona in questione, che tu stai dando la tua più completa disponibilità. Questo accadrà dicendogli di chiamarti ogni qualvolta ne abbia bisogno, oppure di passare da te nel momento della necessità. Piccoli gesti, che però potrebbero cambiare lo stile di vita di qualcuno.
Non irritarsi
Spesso, quando una persona è in balia di un attacco di ansia, oppure è in uno status ansioso perenne, tende ad essere notevolmente più irritabile. Potremmo tranquillamente pensare che questa cosa non appartenga al carattere del nostro amico e che, perciò, non sia giustificata. In realtà, i caratteri in stati di panico si trasformano, mostrando atteggiamenti che magari vogliono solo essere di difesa. L’importante è non irritarsi. L’obiettivo è riportare la calma nella mente del nostro soggetto e, per questo motivo, non bisogna inserirealtro stress irritandoci a nostra volta. Bisogna cercare di trasmettere, invece, la nostra calmaall’altra persona, facendogli capire che è tutta una sua paura, che, in realtà, quello che lo spaventa non esiste.
Questo lo si fa mantenendo il tono di voce basso, ascoltando tutto quello che ha da dire e poi rispondere in modo pacato, facendo capire che per voi quel problema non è tale e che non c’è niente per cui effettivamente valga la pena di agitarsi. L’unica cosa certa, però, è che non ci saranno risultati immediati. Se siete bravi, se riuscite ad avere costanza, a lungo termini si vedrà il risultato. Lì per lì, quella persona potrebbe risultare solo più irritata di prima, ma è il vostro mantenersi calmi che conta.
Divertirsi insieme
Molto efficace, sicuramente, è il divertirsi insieme con attività che possano svagare l’animo della persona. L’obiettivo è quello di distrarre il più possibile la persona ansiosa. Si consigliano, principalmente, attività all’aria aperta, come fare attività fisica all’aperto, magari correndo o facendo semplice esercizio fisicoche, di per sé, è un metodo riconosciuto e affermato per combattere l’ansia e lo stress.
Da evitare assolutamente, nelle attività divertenti, l’assunzione di alcool, che, al contrario di ciò che si pensa, non fa dimenticare i problemi, ma li ingigantisce solo. Infatti, chi soffre d’ansia potrebbe avere moltissimi effetti collateralidall’assunzione di sostanze che alterano lo stato mentale, come l’alcol.
Mostrarsi orgoglioso quando ci sono dei miglioramenti
Come detto in precedenza, i miglioramenti non sono immediati, ma a lungo andare verranno sicuramente fuori. Quando lo faranno, bisogna mostrarsi orgogliosi il più possibile. Questo sarà uno stimolo essenziale per la persona che farà in modo che non si abbatta, nonostante il percorso sia difficile. Chi aiuta è uno dei motivi per il quale la persona aiutata cerca di combattere contro questa patologia.
Farsi vedere felici dei progressi ottenuti è importantissimo e porterà, sicuramente, ad un ulteriore slancio di qualità al fine di arrivare al risultato desiderato. Vedersi gratificati per i propri sforzi non è qualcosa che fa piacere solo a soggetti ansiosi, ma a tutti. Quindi, è anche altrettanto fondamentale il non perdere mai la speranza, che è un appiglio importantissimo. Se ci si mostra scoraggiati, si può buttare giù la persona in modo definitivo: se non ci crede fino in fondo chi aiuta, il soggetto ansioso non potrà farcela.
Essere sempre sé stessi
Se siete lì pronti ad aiutare qualcuno, significa che quel qualcuno è importante per voi. Ciò vuol dire che vi conoscete a vicenda, che conoscete le sfaccettature del carattere e i modi di fare propri dell’uno e dell’altro. È quindi essenziale non incorrere in cambiamenti di personalità ed essere sempre se stessi. Bisogna rimanere il punto d’appoggio fisso che la persona conosce, non bisogna cambiare, questo le destabilizzerebbe. Bisogna mostrarsi disponibile, affettuoso e presente, ma certamente non va dimostrato ciò che non si è. Sarebbe solo deleterio sia per la persona cara che per il rapporto tra chi aiuta e il soggetto in difficoltà. Riuscire a dare una parvenza di normalità, in questa battaglia, è essenziale per tutti.
Non essere insistente
Se si vuole aiutare qualcuno di vicino a migliorare la sua vita, uscendo dalla schiavitù generata dall’ansia, sicuramente è perché c’è un grande affetto di mezzo. Questo, però, non vuol dire costringere una persona a fare ciò che non vuole, quindi è importante non essere insistente. Il miglioramento, come accennato in precedenza, è essenziale al fine della guarigione, ma può avvenire solo se la persona con i disturbi è convinta di voler guarire. Convincere qualcuno a farsi del bene, però, non sempre risulta chiaro e lineare. L’importante, però, è non usare man forte o, in qualsivoglia modo, costringere qualcuno a reagire in un modo che non gli appartiene. Bisogna rassicurare la persona, non convincerla a fare qualcosa che non vuole fare. C’è bisogno che lui sappia che può contare su qualcuno, ma non che sia costretto ad agire come qualcun altro decide.
Psicoterapia
Tutto quello che è stato detto in precedenza è giusto e reale, ma bisogna essere consapevoli del fatto che essere seguiti da un professionista è sempre la cosa migliore. La psicoterapia è un processo graduale che porta al miglioramento massimo delle facoltà mentali di una persona. Andare in psicoterapia significa riconoscere innanzitutto di avere un problema di ansia, ma soprattutto significa lottare per risolverlo.
Nel suo piccolo, chi vuole aiutare qualcuno deve essere consapevole del fatto che questa è la strada che si deve intraprendere e, senza forzare la mano, c’è bisogno di farlo capire anche alla persona ansiosa. L’ansia, prima di essere uno stato mentale, è innanzitutto una patologia. Dalle patologie si guarisce attraverso le terapie. E chi più di uno psicoterapeuta può guarire da una patologia della psiche?
Rimedi naturali contro l’ansia
Quando si parla di rimedi naturalibisogna partire sempre da un presupposto: non si tratta di medicinali specifici. Per assumere medicinali non ci si può basare su consigli letti online, per quanto possano essere validi: solo un medico abilitato può dirvi cosa prendere e se prendere qualcosa che vi possa aiutare. Perciò tutto quello che è scritto qui si basa su rimedi totalmente naturali, che non hanno bisogno di prescrizione medica, ma che possono essere utili.
Per rimedi naturali si intende delle sostanze biologiche che possono avere degli effetti positivi sul nostro organismo, aiutandolo, magari, a rilassarsi. Esistono delle erbeparticolari che possono essere utili a supportare il nostro corpo in stati di ansia pesanti, dandogli una mano a rilassarsi. La più famosa tra queste piante è sicuramente la camomilla, utilizzata molto spesso sono strumento per addormentarsi. La camomilla, infatti, in molti casi, aiuta a rilassare i muscoli e a conciliare il sonno. Di nuovo, non bisogna intenderla come un farmaco per l’insonnia, ma solo come una sorta di tisana dagli effetti benefici.
Altre tisane o erbe utili per questi problemi sono:
Tè verde;
Il luppolo, con proprietà terapeutiche spesso sconosciute;
Melissa;
Lavanda;
Valeriana.
Queste sono solamente erbe che possono, in alcuni casi, recare beneficio al nostro stato psicofisico.
Floriterapia: Fiori di Bach
In caso di stati di ansia molto imponenti, si è trovato che alcune terapie a base floreali possono avere buoni risultati. Questa prende il nome di floriterapia e si basa sul consumo di bacche o fiori. Il suo risultato si vede nella sua azione in diverse tipologie di ansia, derivati, magari, da stati transitori difficili, momenti pesanti e logoranti per la nostra psiche.
L’utilizzo in particolare di Fiori di Bach può portare alla conoscenza del Rescue Remedy. Si tratta di un “elisir” che prevede l’unione di 5 fiori che il dottor Edward Bach mise per iscritto nel 1934. Edward Bach lo utilizzò come strumento in diverse situazione di emergenza, iniziando da problemi di dolore fisico, come dopo alcuni incidenti, passando poi a problematiche di carattere psichico.
I benefici sono diversi: calma, serenità, sollievo quasi immediato. Inoltre, cosa molto importante, aiuta a ridimensionare il nervosismo e la paura, riuscendo quasi a rilassare i nervi. Come detto in precedenza, questi sono rimedi naturali, che non necessitano di prescrizione medica: non si tratta di farmaci, ma solo di erbe reperibili senza problemi.
Il Rescue Remedy moderno prevede, quindi, l’assunzione di diverse erbe, tutte con benefici differenti, ma che mischiate insieme aiutano l’organismo sotto diversi punti di vista:
Agrimony: è una pianta adatta per stati di ansia caratterizzati da problemi interiori, quasi inconsci, che tendiamo a tenere per noi e a non voler manifestare. Aiuta ad affrontare i problemi, regalando una sensazione di serenità e ottimismo;
Walnut: aiuta contro l’ansia derivante da un momento stressante o da un trauma derivato da un cambiamento di vita. Dona una sensazione di costanza, decisione e coraggio, che sono utili a prendere in mano le redini della propria vita;
White Chestnut: combatte l’ansia provocata da pensieri ai quali non si riesce a trovare una soluzione, che portano a rimuginarci sopra in perpetuo. Il fiore in questione aiuta a tenere a bada dei pensieri ossessivi, donando una sensazione di rilassamento;
Aspen: è il fiori che agisce contro inquietudine provocata da paure indefinite. Riesce ad infondere coraggio, aiutando a trovare lo spirito giusto per combattere questa paura interna;
Elm: contro ansia provocata da eccessive responsabilità, che colpisce principalmente chi non si tira mai indietro, ma che poi finisce con il chiedere troppo a se stesso. Aiuta a gestire lo stress e a ricaricare energicamente il corpo;
Impatiens: rimedio perfetto contro l’ansia provocata dall’attesa. Ne soffre chi non riesce ad aspettare, neppure davanti ad un semaforo, che ha sempre fretta. Il fiore aiuta a tranquillizzare la mente e ad aiutare a comprendere di non poter accelerare il fluire delle cose;
Scleranthus: si focalizza sull’ansia derivante dal dover prendere una posizione di fronte a due possibilità. Chi ne soffre oscilla da un estremo all’altro, in una perpetua indecisione. Aiuta a mantenere la mente lucida, ricostituendo la scala dei valori e delle necessità;
Red Chestnut: si occupa dell’ansia provocata dal pensiero che possa accadere qualcosa di brutto ai propri cari. Si focalizza su chi considera la vita come una continua minaccia, ma che non si preoccupa tanto del suo benessere, quanto di quello di tutte le persone che gli sono attorno. Il fiore aiuta a gestire questi pensieri e la sensazione di iperprotettività.
Con l’utilizzo di questo “elisir”, si è scoperto che ha un fattore positivo anche in persone malate di altre patologie, magari conseguenze dell’ansia stessa, come tachicardiae attacchi di panico.