venerdì 31 agosto 2012

Andrea e il coraggio di uscire dal panico




Voglio raccontarvi la mia esperienza riguardo i DAP.

Ho avuto gli attacchi di panico per circa 2 anni. Adesso è circa un anno che ne sono uscito. Faccio una piccola premessa: con la frase che ho scritto qui sopra, nessuno pensi di trovare in me una "soluzione" o quant'altro di simile solo perchè leggete da uno sconosciuto che è riuscito a risolvere questa cosa. Io vi voglio soltanto raccontare la mia esperienza e il mio punto di vista a riguardo. Di base ricordatevi una cosa: NESSUNO vi farà uscire dagli attacchi di panico se non VOI STESSI e basta!

Ho sofferto di disturbi d'ansia fin da quando ero ragazzetto, cioè da quando avevo 14 anni, ma non mi erano mai sfociato in attacchi di panico veri e propri: essi sono iniziati poco dopo la maturità, ossia quando mi trovavo in uno stato di completa "sospensione nel vuoto" dovuta alla mia situazione circostante. Il 1° attacco di panico, come immagino per tutti, fu terribile: non avevo la più pallida idea di cosa mi stesse succedendo... non immaginavo neanche che potesse accadermi una cosa simile! Chiamai il 118 perchè credevo di morire, di un infarto improvviso o chissà cos'altro. Nessuno può capire questa sensazione se non la prova in prima persona. Solo in quel momento sentii per la prima volta addebitarmi un "disturbo di attacco di panico" pronunciato dalla dottoressa dell'ambulanza.

 Da li si sono seguiti altri attacchi, in svariati posti: in macchina, in casa (soprattutto durante i pasti, anche davanti i miei genitori), fuori con gli amici, durante le mie varie attività ecc. Non ho mai avuto particolari problemi di spazio: mi capitavano e basta, e non capivo il perchè. In seguito all'ennesimo attacco susseguitosi in poco tempo dai precedenti, mi recai completamente sconvolto dal medico generale di famiglia, il quale mi prescrisse subito dei calmanti: ne presi 2 e mi sembrava di impazzire. Ho sempre avuto una certa repulsione ad immettere roba chimica nel mio organismo, specie se questi mi causavano reazioni strane, ossia la sensazione di impazzire da un momento all'altro.  Smisi subito di prenderli.

Sotto consiglio di un amico, intrapresi un percorso di psicoterapìa di gruppo dove ho avuto la fortuna di incontrare uno psicologo molto bravo. La sua grande capacità era quella di mettere i puntini sulle I a tutte le domande e questioni che ognuno di noi gli poneva. Ero l'unico ragazzo maschio di 10 persone, quindi potevo anche avvertire un certo senso di "imbarazzo", per fortuna mai divenuto problema. Lo psicologo, oltre a farci dialogare tra di noi, ci fece seguire un metodo ideato da uno psicologo Australiano e ci fece fare vari e semplici esercizi di respirazione e rilassamento muscolare.
In tutto questo periodo capii una cosa molto semplice: potevo avere anche tutte le persone del Mondo a dirmi: "Stai tranquillo, passerà, starai meglio" ecc ma non avrei mai risolto il problema in questo modo! Certo, le parole di conforto servono, fanno bene, ma non sono la soluzione. Come non lo sono le medicine, a mio parere.

Capii che dovevo innanzitutto capire il perchè iniziavano: sapevo di portarmi addosso un peso che trascinavo dietro da molti anni dovuti a "disagi adolescenziali" (chiamiamoli così) di vario tipo, ma non avevo mai focalizzato bene il problema. O forse, più semplicemente: non volevo farlo. Ero quasi arrivato al punto di ingannare me stesso, di non dirMi la verità, di non volerla accettare. Il tutto era contornato da una condizione fisica (proprio a livello muscolare - stato di forma) completamente scadente: ero completamente goffo, mi stancavo subito, faceva fatica ad alzarmi dal letto (SE mi alzavo!). Il mio corpo soffriva della depressione che la mente gli arrecava. Iniziai a vedere gli attacchi di panico come un segnale del mio cervello come se mi dicesse: "Andrea! Ancora non ti sei reso conto che così non va bene? Devi toglierti questo peso!". E così è stato. Iniziai a stancarmi di questa situazione. Mi dicevo: "Non è possibile, ho 22 anni e guarda in che condizioni sono!". Non sopportavo più l'idea di avere la mia vita condizionata da una condizione mentale che in realtà NON ESISTE!

Ho iniziato a lavorare su me stesso, a fare un viaggio introspettivo (più di quello che già facevo precedentemente). Iniziai ad accettarmi, ad accettare quello che mi accadeva e soprattutto quello che mi era accaduto. Riuscii in qualche modo a spezzare le catene che mi legavano al passato ed a preoccuparmi meno (o meglio: nella giusta maniera) dei problemi del presente e del futuro. In qualche modo sono riuscito a far scattare una "molla" nella mia testa, la stessa molla che ti scatta quando sei, o meglio, credi di essere innamorato di una persona e non la vedi per come è, fino a quando un giorno in qualche modo la cosa cambia e con gli occhi vedi la persona come è veramente. E' la stessa cosa!
Capii di essere uscito da questo baratro un anno fa, proprio di questi tempi, durante il mio compleanno: a cena iniziò un attacco, mi dissi: "Eh no, stavolta no!", andai in bagno e mi ci rinchiusi per circa 5-10 minuti. Mi rilassai, iniziai a respirare con calma e a scacciare i pensieri negativi con quelli positivi. Mi resi perfettamente conto di essere in grado di controllarli, di eliminarli dalla nascita. Provai un grande senso di soddisfazione e da li in avanti la cosa non ha fatto altro che migliorare.

Spero di non avervi annoiato troppo con la mia storia molto sintetizzata, ma sono qui anche per parlarvi dei rimedi. Leggo innumerevoli post di persone che si arrendono, che non riescono ad uscirne e che prendono farmaci per anni. Ho sentito interviste di psichiatri a dir poco allucinanti: affermazioni del tipo: "Dagli attacchi di panico non ne uscirai mai" oppure: "L'unico rimedio sono gli psicofarmaci". Questo è FALSO!
Sono totalmente contrario all'uso di ansiolitici, psicofarmaci e tutto quello che vi pare. Coprono soltanto il problema ma non lo risolvono mai! E' come smettere di fumare: se ti tolgono il pacchetto di sigarette tra le mani, non fumi sul momento, ma la voglia non andrà via e non appena potrai comprarti un altro pacchetto, continuerai a fumare. La vedo alla stessa identica maniera. L'unica cosa che posso comprendere è l'uso di goccioline che ti aiutino ad addormentarti nei casi più pesanti: dormire è importante e fondamentale per tutto.

Per risolvere un sintomo del genere, mettevi in testa che non ci riuscirete in 3 giorni. Dovete lavorare su voi stessi e fare uno scalino alla volta. Ripeto: uno scalino alla volta! Piano piano, poco per volta, con costanza ed applicazione. E' un po' come per quelli che vogliono dimagrire 10-20kg in un mese senza rendersi conto che è completamente inutile (e qui mi fermo perchè non voglio divagare). Questo ritmo continuo, ovvero la forza di volontà nello stare bene (non è un reato stare bene, ricordatevelo!), lo potete trovare solo e soltanto voi! Nessuno potrà "trasmettervelo". Qualcosa o qualcuno potrà aiutarvi ad avvicinarvici, ma per trovare il modo per far scattare la famosa molla di cui vi parlavo prima lo potete fare solo e soltanto voi! Mettetevi in testa che dagli attacchi di panico SI ESCE! E' risolvibile la cosa. C'è chi ci mette un po' di più, chi un po' di meno, ma in OGNI CASO PUOI USCIRNE!

Leggo di persone che scrivono di essere in cura da 5 - 10 - 20 - 30 anni. Vi pare che la chimica vi abbia risolto qualcosa? La mia risposta è: NO.
Lavorate su voi stessi. In che modo? Sta a voi scoprirlo, nessuno ha la "soluzione universale". Tutto sta nel vostro modo di ragionare, nella vostra capacità di essere critici ma NON autodistruttivi. Solo così riuscirete a risolvere questa cosa in modo permanente.
Avete problemi ad andare in macchina in autostrada? Vi fanno paura i caselli autostradali? Vi fanno paura i rettilinei dritti? I centri commerciali affollati o poco affolati? Gli ascensori? Bene, IMPARATE a trovare il VOSTRO MODO per poter affrontare queste cose! Ma NON pretendete di farlo in un attimo! Fatelo piano piano, affrontatelo con calma! All'inizio fatevi accompagnare da qualcuno, fate pochi passi, fermatevi quando non ce la fate più. Il giorno dopo riprovateci. E così via, fino a quando non vi muoverete da soli in completa autonomìa. PROVATECI!
I problemi si affrontano, non bisogna scappare. Se bevi per dimenticare non risolvi assolutamente niente! Siamo tutti grandi e vaccinati e intelligenti quanto basta per capire questo, no?

Concludo dicendo che la mia non è una "verità assoluta". E' solo un mio pensiero ed il mio modo personale di vedere la cosa. Spero che possa esservi d'aiuto. Da quando ho subìto questa cosa mi sento proprio in dovere di aiutare gli altri, nel mio piccolo. So di avere scritto tanto ma ho cercato di essere il più sintetico possibile. Se qualcuno vuole parlarne ancora, sono disponibilissimo nel farlo. Basta che mi mandiate un messaggio privato su facebook o rispondete ai commenti . Vi anticipo che non dovete sperare di venire da me credendo che io vi dia una soluzione perchè "ne sono uscito". In tal caso, rileggetevi tutto quello che ho scritto perchè probabilmente non avete capito bene. :P
In bocca al lupo a tutti per tutto!!!