sabato 29 giugno 2013

VOLONTARIATO...


DARE UNA
DEFINIZIONE AL TERMINE "VOLONTARIATO"
 In maniera predominante ci sono queste tre parole:TEMPO - DONARE - PROSSIMO 
Usiamo il termine TEMPO per sottolineare che in una società caotica, cinica,
materialista, dove il tempo significa denaro ed egoismo, noi NO, noi andiamo controcorrente, usandolo per portare un po’ di aiuto a chi ne ha bisogno, ricevendo così la gratificazione del fabbisogno più grande, che è quello di nutrire la nostra ANIMA, componente fondamentale di noi stessi che
moltissime volte l’essere umano dimentica (per non dire perde!!!) ma che, per fortuna, in un volontario è sempre nutrita.

Usiamo il termine DONARE, molto legato al discorso precedente.
Sfruttando risorse molto importanti come il tempo, non per denaro
 (altro cardine fondamentale nella società in cui viviamo),
ma solo per sapere che grazie al nostro aiuto un'altra persona sta meglio, o solo per farla sorridere, scopriamo che quel sorriso, quel loro stare bene sono la loro moneta di scambio, la più importante, quella che nutre la cosa più
importante di noi stessi l'ANIMA!

Usiamo il terzo termine, il PROSSIMO: gli altri verso i quali provare amore indiscriminato e fraterno per essere loro utili.

COME DEVE ESSERE UN VOLONTARIO?
 
Scopriamo che alla fine tutti lo identifichiamo in una persona che sia:
UMILE, COSTANTE, OTTIMISTA, DISPONIBILE, ALTRUISTA, COMPRENSIVA, GENEROSA, INTRAPRENDENTE,
INVENTIVA, TENACE, PAZIENTE, EMPATICA, ADATTABILE, SOCIEVOLE, MALLEABILE, ecc…

Senza però esagerare perché pensiamo che alla fine il volontario sia sempre un essere umano, e per questo imperfetto!!! :o)

COSA PENSATE CHE VOGLIA DIRE "...SONO UN VOLONTARIO", "... FACCIO VOLONTARIATO" ... ?? 
Per noi, VOLONTARIO NON E', chi dedica agli altri, il proprio tempo libero, ma chi trova del tempo libero per gli altri QUANDO GLI ALTRI HANNO BISOGNO... 

Associazione Insieme Onlus 
  
 
 
 
 
 

IL TUO ANGELO...




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Fermati un minuto e leggi queste parole...
Sono un Angelo ma forse non mi conosci, ma io conosco te...Conosco ogni tuo sorriso, ogni tuo gesto, ogni tua parola,ogni sofferenza che provi, asciugo ogni tua lacrima che nasce dall'anima e sfocia nel cuore;così ho deciso di mandarti questo messaggio per dirti:"Vivi, dolce creatura, non aver paura, non fermarti sulle delusioni e sulle difficoltà della vita,tu vai avanti..."Io sono accanto a te sempre.Ti sorreggerò quando le difficoltà della vita saranno come un mare in tempesta...Quando gioisci, io sorrido per te...Quando ti sentirai solo, rivolgi il tuo pensiero a me.Io sono accanto a te che ti avvolgo con le mie ali per donarti tutto l'amore del mio essere di luce e ti sussurrerò all'orecchio:" Forza piccolo Angelo,trova la forza dentro di te e vedrai che tutto andrà bene..."Io sono accanto a te in ogni attimo, in ogni tuo respiro...Io sono qui per te... 

Il tuo affezionato Angelo Custode
♪♫•*¨*•.¸¸❤ ♪♫•*¨*•.¸¸❤✿.。.:*

venerdì 28 giugno 2013

Un aiuto...


Tecniche di respirazione: 

ritrovare il benessere con un respiro


Ritrovare la motivazione, la concentrazione e la calma interiore può essere semplice come respirare. Un articolo con 3 tecniche pratiche di respirazione da applicare ogni giorno.

“Quando liberiamo il nostro respiro, liberiamo le nostre tensioni.” Gay Hendricks.

Respirare è allo stesso tempo il gesto più naturale e più potente che compiamo ogni giorno. Come un filo invisibile, il respiro lega indissolubilmente la nostra mente e il nostro corpo ed è in grado di influenzare profondamente l’una e l’altro.

Voglio approfittare di questo post per parlarti di 3 semplici tecniche di respirazione utili per ricaricarti di energia, per ritrovare la concentrazione e per eliminare lo stress:

1. Un respiro per caricarti
L’attività sportiva è uno dei migliori gesti per iniziare la tua giornata. Rimettere in moto il tuo corpo, dopo un sonno ristoratore, ti dona energia, motivazione e buon umore, ma soprattutto è il modo più semplice per prenderti cura della tua salute giorno dopo giorno.

Esistono decine di allenamenti con cui puoi iniziare la tua mattinata, ma pochi sono efficaci come il breathwalking.

Il breathwalking combina due dei nostri gesti più naturali: camminare e respirare. Sincronizzando opportunamente la nostra camminata e la nostra respirazione, possiamo ottenere numerosi benefici, tra cui:

un maggior livello di energia.
un miglior controllo del nostro stato d’animo.
un notevole incremento della chiarezza mentale.
Ecco un semplice esercizio di breathwalking:

Inizia a camminare finché non trovi un ritmo confortevole.
Fai quattro brevi inspirazioni consecutive, sincronizzandole con la tua camminata.
Fai quattro brevi espirazioni consecutive, sincronizzandole con la tua camminata.
Ripeti per non più di 5 minuti.
Puoi limitare il tuo allenamento mattutino a questo breve esercizio oppure puoi utilizzarlo in preparazione alla tua sessione di corsa. Ti accorgerai immediatamente degli effetti positivi: un leggero senso di euforia, maggior creatività e motivazione. Provare per credere, siamo tutti in grado di camminare e respirare.

2. Un respiro per concentrarti
La respirazione rappresenta anche una delle migliori tecniche di concentrazione e meditazione. Spostare il tuo focus sul movimento ritmico del respiro ti aiuta a svuotare la mente, permettendoti di raggiungere una maggiore concentrazione. Prova ad utilizzare la seguente tecnica di respirazione prima di una sessione di studio.

Per almeno 5 minuti, lascia che la tua mente si concentri solamente su ispirazione ed espirazione. Quando altri pensieri si affacciano, prova ad osservarli in modo distaccato, tornando lentamente a focalizzarti solo sul tuo respiro.

Questo semplice esercizio permette al tuo cervello di raggiungere uno stato di maggiore concentrazione, particolarmente utile per l’apprendimento e la memorizzazione.

3. Un respiro per rilassarti
Una corretta respirazione può influire profondamente sul nostro stato d’animo. Numerose tecniche di rilassamento si basano proprio su esercizi di respirazione.

A mio avviso, la tecnica di respirazione più efficace per eliminare lo stress è la tecnica nota come respirazione diaframmatica.

Ecco come applicare la tecnica della respirazione diaframmatica:


Siediti in una zona tranquilla (la posizione del loto non è necessaria).
Appoggia la mano destra sul tuo addome e la sinistra sul petto.
Inizia a respirare lentamente e con respiri profondi.
Controlla che la mano destra segua il movimento del tuo addome durante l’inspirazione e l’espirazione, mentre la mano sinistra rimane immobile così come il tuo petto.
Ti basteranno 5-10 minuti di respirazione diaframmatica per eliminare le tensioni e godere di una piacevole sensazione di benessere.

A differenza di quello che potrebbe sembrare, la respirazione diaframmatica non è una stramba tecnica di rilassamento orientale, ma al contrario è utile per rieducare il nostro corpo a respirare nel modo in cui è stato “progettato”: con il diaframma.

Prova a concentrarti sulla respirazione diaframmatica più volte durante il giorno: in metro, mentre stai lavorando, davanti alla TV. Trasforma la respirazione addominale in un gesto naturale: i benefici ti sorprenderanno.

dal sito : http://www.efficacemente.com/ 


Psicologo-Psichiatra- Disturbo d'Ansia-Informazione


Il Neurologo. Lo Psichiatra. Lo Psicologo. Lo Psicoterapeuta. 

Questi sconosciuti…

Conoscere i professionisti per scegliere con consapevolezza il percorso più adatto a sé.


Il neurologo è un medico specializzato nelle patologie del sistema nervoso (centrale, periferico somatico e periferico autonomo).
Il neurologo cura -quindi- patologie neurologiche organiche (malattie neurologiche, malattie vascolari, malattie infettive e infiammatorie, malattie neoplastiche, malattie degenerative, sottocorticali e traumatiche) attraverso l’utilizzo di interventi chirurgici e farmaci.
In sintesi. Chi è? 1- Un medico. 2- Cosa cura? Patologie organiche. 3- Come? Attraverso l’utilizzo di farmaci.

Lo psichiatra è un laureato in medicina che ha intrapreso successivamente la specializzazione in psichiatria.
Egli si occupa della prevenzione, della cura e della riabilitazione dei disturbi mentali dal punto di vista teorico e pratico. 
La psichiatria è una pratica medica focalizzata strettamente sull'uso del metodo scientifico-sperimentale come mezzo di indagine conoscitivo, sull'uso prevalente dei farmaci come mezzo curativo e con l'utilizzo accessorio di metodologie altrimenti tipiche della psicologia (colloquio, test etc.).
In sintesi. 1- Chi è? Un medico. 2- Cosa cura? Disturbi mentali. 3- Come? Principalmente attraverso l’utilizzo di farmaci.

Lo psicologo ha conseguito una laurea quinquennale in psicologia e l'Esame di Stato, che consente l'iscrizione all'Ordine degli Psicologi, che abilita alla professione.
Lo Psicologo è formato e preparato per il primo ascolto, valutazione, diagnosi, orientamento e supporto, riguardo a tutti i disagi e disturbi psicologici, ed è la principale figura di riferimento per tutti coloro che vedono compromessa la propria salute psicologica.
Lo psicologo non prescrive farmaci. I farmaci sono "esclusiva" competenza del medico, quindi un laureato in medicina.
In sintesi. 1-Chi è? Uno psicologo. 2-Cosa cura? Disagi emotivi. 3-Come? Attraverso colloqui di supporto.

Lo psicoterapeuta è un laureato in psicologia o in medicina, che ha conseguito una specializzazione post-universitaria in Psicoterapia.
La psicoterapia è una branca specialistica della psicologia che si occupa della cura di disturbi psicopatologici di diversa gravità che vanno dal modesto disadattamento all'alienazione profonda e possono manifestarsi in sintomi tali da nuocere al benessere di una persona fino ad ostacolarne lo sviluppo causando fattiva disabilità.
Lo psicoterapeuta con laurea in psicologia non prescrive farmaci. I farmaci sono "esclusiva" competenza del medico, quindi un laureato in medicina.
In sintesi. 1-Chi è? Uno psicologo o un medico. 2-Cosa cura? Disturbi psicopatologici. 3-Come? Principalmente attraverso la relazione terapeutica.

In sintesi.
a) Psicologo/Psicoterapeuta e Psichiatra
La differenza sostanziale tra Psicologo/Psicoterapeuta e Psichiatra risiede nel modo di vedere la persona e nell’approccio utilizzato; mentre i primi due guardano la persona nel suo insieme, evitando di concentrarsi solo sul disturbo, lo Psichiatra utilizza un metodo che può essere definito di diagnosi/cura. In sostanza egli focalizza la sua attenzione sul problema cercando di risolvere solo quello, esattamente come fa il Medico. Egli cura i disturbi psichici e le malattie mentali attraverso l’utilizzo dei metodi propri della Psichiatria, che comprendono l’utilizzo di farmaci.
c) Farmaci
Lo psichiatra, è un laureato in medicina con specializzazione in psichiatria e per questo motivo, tratta i disturbi psichici e le malattie mentali attraverso l'utilizzo di farmaci.
Lo psicologo-psicoterapeuta NON può prescrivere farmaci in quanto non abilitato dalla sua formazione professionale. Per questo motivo, spesso psichiatri, psicologi e psicoterapeuti collaborano per fornire supporto ad una stessa persona.

(Dott.ssa Cristiana Aprile-Dott.ssa Elena Mattiello)

lunedì 24 giugno 2013

Disturbo da Attacco di panico e Ansia-Sintomi e cura-Informazione.



Disturbo da attacco di panico

Secondo il D.S.M. IV una persona su venticinque, in relazione al sesso di appartenenza e all’età, soffre del disturbo di attacco di panico.
Questo disturbo compare soprattutto durante l’adolescenza o la prima età adulta ma anche in qualunque momento della vita.
Il primo attacco solitamente insorge dopo uno stress, un evento traumatico, in modo del tutto spontaneo e spesso mentre ci si trova in luoghi affollati oppure di notte causando un risveglio improvviso e molto agitato.
L’attacco di panico, di solito, dura al massimo mezz’ora e in questo periodo la persona prova un’improvvisa e intensa apprensione associata alla paura di perdere il controllo di se stessa o di morire.
Per diagnosticare un attacco di panico è necessario che la persona avverta almeno quattro dei seguenti sintomi:
§        palpitazioni;
§        vertigini o giramenti di testa;
§        respiro affannoso;
§        sensazione di soffocamento;
§        sudorazione;
§        senso di dolore al torace;
§        formicolii alle mani;
§        sensazione di svenimento;tremori;
§        nausea;
§        vista annebbiata;
§        vampate di caldo o sensazione di freddo;
§        debolezza alle gambe;
§        bocca secca;
§        tensione muscolare;
§        impressione di non riuscire a parlare o a pensare;
§        impressione che le cose intorno non siano reali;
§        paura di perdere il controllo.
Quasi sempre la forte intensità di alcuni di questi sintomi porta la persona che li prova a ritenere di avere un grave problema organico tanto  da rivolgersi spesso al Pronto Soccorso.
La persona colpita teme ovviamente che possa accadere di nuovo innescando così un circolo vizioso che può trasformare il singolo attacco di panico in un vero e proprio disturbo.
In sostanza, dopo il primo attacco di panico, la persona ha la sensazione che la vita non sarà più come prima e vive in un continuo stato di ansia per il timore che il fatto possa ripetersi.
La persona perciò mette in atto tutte le precauzioni per prevenire l’attacco (evitamenti, comportamenti proiettivi, …) e in questo caso si parla di Disturbo di Panico senza agarofobia.
Sentirsi in trappola, senza via di fuga, in uno stato di allerta estremo come nell’imminenza di una catastrofe: questo è lo schema degli attacchi di panico.
Non si conoscono con certezza le cause del loro insorgere, però possono incidere su di essi i seguenti fattori:
·        genetica;
·        stress;
·        alcune modifiche nel funzionamento di determinate parti del cervello.
Gli attacchi di panico possono portare complicanze notevoli nel normale svolgimento della vita quotidiana.
Si possono, infatti, sviluppare fobie specifiche come:
Ø     paura di guidare;
Ø     paura di uscire di casa;
Ø     tendenza a evitare situazioni sociali;
Ø     problemi al lavoro o a scuola;
Ø     abuso di sostanze stupefacenti o di alcool;
Ø     depressione.
Il trattamento per gli attacchi di panico ha come obiettivo l’eliminazione di tutti i sintomi legati agli episodi per riprendere la gestione normale delle attività quotidiane.
L’uso di farmaci e la psicoterapia possono essere entrambi efficaci nel trattamento per gli attacchi di panico.
Un altro strumento per combattere gli attacchi di panico è rappresentato anche dai gruppi di aiuto-mutuo-aiuto (AMA).
Sono gruppi formati da persone che, avendo in comune lo stesso problema, sperimentano con gli altri momenti di solidarietà, di condivisione.
Questi gruppi sono gestiti da un “facilitatore” che, agevolando i rapporti fra i componenti, aiuta il gruppo a raggiungere con efficacia i propri obiettivi.
E’ opportuno che la figura del “facilitatore” sia supervisionata da uno psicoterapeuta che ha il compito di riuscire a cogliere i contenuti emotivi che non vengono comunicati espressamente nella discussione e di comunicarli in termini comprensibili ed espliciti al facilitatore.
L’obiettivo principale del gruppo è quello di permettere ai membri di acquisire una consapevolezza maggiore di sé e dell’altro per tendere al benessere e alla risoluzione dei propri problemi.
In America sono una realtà ormai diffusa e praticata ma anche in Italia sono sempre più richiesti come risposta a forme di disagio e malessere non raggiungibili con altre forme più tradizionali di cura.
Lo scopo essenziale del gruppo di aiuto-mutuo-aiuto è dare l’opportunità di condividere le esperienze e di aiutarsi a mostrare l’uno all’altro come affrontare i problemi comuni.
Ciascuno riceve aiuto e contemporaneamente dà aiuto perché lo sforzo individuale teso alla risoluzione dei propri problemi diventa sforzo per risolvere un problema comune.
Alla base di questa esperienza gruppale esistono delle regole stabilite all’inizio degli incontri:
·        numero dei partecipanti;
·        incontri settimanali, giorni e orari;
·        gruppo aperto;
·        gruppo chiuso;
·        riservatezza, ciò che si dice nel gruppo deve rimanere al suo interno;
·        responsabilità personale: ogni persona è protagonista del proprio star bene.
I gruppi offrono ai membri la possibilità di sentirsi inseriti in una sorta di piccolo sistema sociale in cui smettono di essere portatori di un disagio e diventano membri di una rete quasi familiare.
I gruppi, pur costituendo un’opportunità di supporto, non possono essere considerati sostitutivi di un’adeguata terapia individuale o di gruppo nella quale lo psicoterapeuta non si limita al ruolo di “Supervisione” ma assume un ruolo terapeutico diretto.   


 Dott. Lorenzo Flori                                                                             
Psicologo Psicoterapeuta
Terapeuta EMDR
Pesaro via Giolitti G. 113

lunedì 17 giugno 2013

La bellezza....




LA BELLEZZA NON E’ NEL VISO… 

LA BELLEZZA E’ NELLA LUCE DEL 

CUORE…

Scelgo....






Scelgo di vivere per scelta, e non per caso.  Scelgo di fare dei cambiamenti, anzichè avere delle scuse.  Scelgo di essere motivato, non manipolato.  Scelgo di essere utile, non usato.  Scelgo l'autostima, non l'autocommiserazione.  Scelgo di eccellere, non di competere.  Scelgo di ascoltare la voce interiore, e non l'opinione casuale della gente. 
Eileen Caddy 

Il volo di una farfalla


Impariamo...



Impariamo a valorizzare le tante cose che non si possono comprare.L’amicizia, l’amore, l’affetto, un abbraccio e i baci non si comprano…Il sole, il mare, il vento e la pioggia non si comprano…Il volo di una farfalla, il sorriso di un bambino, le parole dettate con gli occhi di un animale non si comprano…Il verde degli alberi i colori dei fiori non si compra…Un abbraccio, il suo calore che può trasmettere durerà in eterno.Fermiamoci un attimo e riflettiamo su queste cose… “quanto” abbiamo intorno a noi e “quanto” possiamo donare con un piccolo gesto, un sorriso, una carezza, un abbraccio, un bacio… Tendiamo ogni tanto una mano anche solo per accarezzare un fiore e sentire che in questo mondo ancora esiste qualcosa in cui credere, qualcosa di magico, d’importante che mai nessuno potrà portarci via…


Eli 

venerdì 14 giugno 2013

L' Auto-Mutuo-Aiuto per aiutare a uscire dal disturbo d'Ansia


Gruppo "Anima Libera" di Catania 

Presentazione gruppo

Il gruppo “Anima Libera” di Catania nasce dall'incontro di più persone che hanno deciso di “uscire fuori” dal limite delle proprie maschere per liberare la loro voce, il loro respiro e condividere l’esperienza del DAP, presente e passato della loro vita.
I membri del gruppo provengono dalle diverse parti della Sicilia e si riuniscono a cadenza bisettimanale nei locali di una Parrocchia di Catania.

Presentazione facilitatore
Il mio nome è Flora, sono laureata in Psicologia dinamica e clinica presso l’Università La Sapienza di Roma e specializzata in Psicoterapia Umanistica e Bioenergetica presso la Scuola “Psicoumanitas” di Roma.
Nel corso della mia vita professionale ho maturato diverse esperienze: nel campo del volontariato (collaborando con Caritas Diocesana di Roma e attualmente con altri Enti), dell’insegnamento, ho lavorato presso strutture residenziali (Case famiglia), in sportelli scolastici, fino a giungere alla mia attuale libera professione di Psicologa Psicoterapeuta.
L’idea di aprire una sede dell’associazione nazionale “Insieme Onlus” a Catania nasce proprio da una concreta necessità. In particolare, dopo essermi trasferita nella mia terra natia, l’utenza che maggiormente si presentava con una domanda di “aiuto” psicologico, portava una sofferenza di DAP e di disturbi di base ansiogena.
Da qui la necessità di fare qualcosa per offrire un punto di riferimento efficace nonché un servizio di sostegno e aiuto per tutti coloro che vivono quotidianamente nella “paura della paura” e che sentono il vitale bisogno di parlarne e di condividere il proprio disagio con chi “può realmente capire”.

Nasce così il gruppo di auto-mutuo aiuto “Insieme Onlus” di Catania, in collaborazione con la sede centrale di Grottammare.

TI ASPETTIAMO!

Ogni venerdì dalle ore 17,00 alle ore 18,30

presso la Parrocchia S.Luigi Gonzaga, viale Mario Rapisardi n.230.
Referente : Flora Castronuovo 334/9179558


www.insiemedap.it
info@insiemedap.it




L'ANGELO CUSTODE


L'ANGELO CUSTODE 
Ci son persone che appaiono nella tua vita e lasciano un segno indelebile che rimarrà sempre in te.
Sai chi sono quelle persone?
Gli amici...Quegli amici che ti stanno vicino in ogni momento,
quegli amici che ti tengono per mano mentre cammini nella strada della vita,
quegli amici che ti aiutano a pensare al domani senza dimenticare ieri,
quegli amici che ti sanno ascoltare, senza mai giudicare,
quegli amici che prestano attenzione ad ogni tua parola, ad ogni tuo gesto
solo per il semplice motivo che in quel gesto vedono te, le tue incertezze,
le tue paure, le tue emozioni, i tuoi pensieri,la tua forza e la capacità di rialzarti
dopo aver barcollato ed essere caduta...
ed io, quando mi si chiede di pensare a una persona unica vedo te,
un’amica speciale che resterà sempre nel mio cuore;
ricordati sempre che in quel cuore ci sarà sempre un posticino per te,
perché ti ritengo una vera amica
e tu non dimenticare che io ci sarò,
se lo vorrai,
sempre...”

Poesia di :
Valentina Cucchierato

mercoledì 5 giugno 2013

… Il bivio…di Valentina





… Il bivio…Perché la direzione utile non è sempre la più semplice che tu puoi scegliere…(cit.)

Certe volte mi chiedo come il tempo possa cambiare così facilemente le cose , un giorno sei bambina e il giorno dopo ti ritrovi donna, che tu lo voglia o no. Ci sono cose che la vita non ti sconta, prezzi da pagare anche se il conto non era il tuo… e allora ti trovi davanti ad un bivio, uno di quei tanti a cui ci si trova di fronte lungo il percorso della vita… e devi scegliere, anche se la tua età forse non dovrebbe essere quella delle scelte, ma quella della spensieratezza… purtroppo non è sempre e per tutti così… ma infondo va bene… l’importante è avere i tempi giusti, saper reagire nel modo giusto.. si.. giusto, concetto chiave… cos’è giusto? è un concetto troppo difficile per chi le cose sbagliate non sa cosa sono… ma non importa nemmeno questo… l’importante è sapersi alzare dopo un periodo nero, dopo un’adolescenza mancata non a causa tua, dopo un’infelicità dietro l’altra… bisogna crearsi lo spazio per un pò di serenità per sè stessi.. sempre… indipendentemente da quello che accade intorno… e allora forse le cose inizieranno a girare, girano…. forse è la volta buona…. forse è arrivato il momento che la fortuna giri dalla mia, o forse non è fortuna, forse è solo la volontà di uscire dal baratro che mi ha portata fin qui..(Valentina Cucchierato)

Dal Blog di Valentina 

Tu chiamale se vuoi… Emozioni.



Tu chiamale se vuoi… Emozioni. 
Io ho un problema con le emozioni.
Prima non “sentivo” o sentivo poco quello che provavo, poi mi sono educata ed ho imparato, ho imparato che un cuore che batte troppo veloce non è sempre e solo un cuore innamorato, ma spesso è un cuore impaurito… Ho imparato che i miei pensieri mi provocano terribili emicranie e che, qualche volta, sarebbe meglio lo spegnessi il mio cervello. Ho imparato che la sede delle emozioni è la pancia. Per quello si dice “sentire di pancia, ecc” perché li c’è la sede delle nostre difese (immunitarie e umane) e da li passa tutto… Ecco il perché di coliche, dolori e somatizzazioni varie.Ho imparato che il mio “non sentire” era una difesa per non “sentire troppo”, perché io sono fatta così, sento troppo e sempre.
Me la sono raccontata per anni, ho pensato di esser fatta di ghiaccio, o meglio… Di aver costruito un gran bel muro di pietra intorno a me, al mio cuore e alle mie emozioni. Il mio corpo però, non sa mentire…
Ora sento, sento tanto, per la maggior parte della gente sento fin troppo. E c’è quest’empatia, con le persone, con i cambiamenti della natura, con la terra, che mi tende diversa. Che non è necessariamente un male eh… Ma che in un mondo così incentrato sulla superficialità e sulle cose banali, mi porta a star da sola.
Perché si, a volte quello che non è uguale a noi spaventa ed è più semplice lasciar andare che rimanere. È più facile pensare a se stessi prima che agli altri. È facile dire “ti capisco” quando non tu sei messo le mie scarpe e non hai camminato nella mia storia e nella mia vita. Camminare in quelle scarpe non è stato sempre facile, per nulla, ma da fuori tutto è semplice, tutto è comprensibile. Invece per esserlo davvero si dovrebbe andare oltre. Oltre al pregiudizio di cosa è “normale” e cosa no, oltre all’età, alla vita che uno può avere, o aver avuto. Ci dobbiamo render conto che noi siamo così anche grazie alla nostra storia, al nostro passato, bello o brutto che sia… Sta a chi abbiamo di fronte provare a capire davvero, andando oltre, cosa può averci portati a stare così, ad avere questa “sensibilità” così spiccata da isolarci da un mondo troppo impegnato per badare alle cose che escono dallo standard. Non siamo un’azienda… Basta pensare per numeri e per standard. Ognuno è quello che è, e ognuno è ciò che prova. (Valentina Cucchierato)
Dal Blog di Valentina