“La paura della paura, le ossessioni perché se la porta si chiude resto intrappolato, il terrore di uscire a cena, la paura di un concerto, i percorsi alternativi che studi per non prendere la metropolitana per andare al lavoro, cercare le uscite di sicurezza…”
La nostra sezione Benessere si è spesso occupata di attacchi di panico trattandosi di una disturbo massivamente diffuso nella società contemporanea che interessa molti lettori. Riceviamo spesso commenti e richieste di informazioni più approfondite sull’argomento. La vigilia di Natale, però, ho ricevuto una mail di una nostra lettrice che racconta in maniera davvero struggente cosa significhi convivere con questo tipo di disturbo, quello che può arrivare a “prendersi” e l’inferno che ne deriva. La parte più importante del suo scritto, però, è nel finale in cui viene dimostrato come sia possibile uscire da questo tunnel superando i retaggi legati a vergogna e alle cure farmacologiche che spesso, a causa di pressapochismo informativo e profonda ignoranza, vengono stupidamente demonizzate. Abbiamo quindi deciso di pubblicare questa testimonianza, su richiesta di chi l’ha scritta e rigorosamente in forma anonima, per dimostrare che il dolore privato spesso è un dolore comune a molti dal cui giogo è possibile liberarsi.
“Ho letto i vostri articoli sugli attacchi di panico (in particolare questo: Attacchi di panico come aiutare, 5 cose che dovete ricordarvi di dire a chi amate e che ne soffre) e ho provato un senso di sollievo. Sono una donna separata di 42 anni che soffre di questo male da 12 anni. Il senso di legittimazione che mi ha dato leggere tutti quei commenti di persone sconosciute che parlavano precisamente di quello che io provo ogni giorno, chiusa nella vergogna e nella solitudine di comunicarlo, mi ha fatto riflettere. Io non ho mai accettato di soffrire di una cosa tanto difficile da spiegare, in parte mi aspettavo che dicendolo a qualcuno non avrebbe capito. Per una volta nella vita, anche se in forma anonima, vorrei invece liberarmi e condividere con il mondo intero, protetta dall’anonimato, quello che una persona che soffre di attacchi di panico prova. Magari qualcuno troverà conforto nel riconoscersi, si sentirà meno solo e più “normale”. Altri, forse, che hanno persone che amano a fianco che ne soffrono potranno sforzarsi di capire quello che a loro pare indecifrabile.
La prima cosa che odio del panico è che è invisibile: un occhio pesto, un’allergia, persino un singhiozzo li puoi vedere ma il panico ti si agita dentro e ti fa scoppiare le bombe nel corpo senza dare alcun segnale esterno. Questo ti fa pensare che sei pazzo, perché è tutto nella tua testa, perché fuori non c’è niente, perché gli altri sono tranquilli. Questo fa anche credere agli stupidi, agli ignoranti, agli insensibili che tu finga. Come se ti piacesse il ruolo della malata.
Il panico ti lega a lui, ti sposa, ti entra sottopelle e non sparisce all’esaurirsi di un attacco. Nel frattempo resta l’ansia, iniziano i meccanismi perversi: la paura della paura, le ossessioni perché se la porta si chiude resto intrappolato, il terrore di uscire a cena, la paura di un concerto, i percorsi alternativi che studi per non prendere la metropolitana per andare al lavoro. La macchina che di colpo hai paura di guidare e il senso di umiliazione profonda che deriva dalla coscienza di essere diventato dipendente dagli altri. Da solo è impensabile, fa troppa paura. Se succede mentre guido? Se sbando e vado fuoristrada? Se succede in autostrada? I posti a teatro sempre vicini all’uscita di sicurezza, le scuse che ci si inventa per evitare un aperitivo, il terrore dei luoghi affollati e che manchi l’aria, la paura che venga un infarto mentre cammino. E’ come se si potesse avere una sorta di visione della morte senza morire davvero. L’ansia ti cambia, ti umilia, ti mette all’angolo, si mangia la tua personalità, si divora la tua vita. Tu non decidi più nulla, semplicemente vivi in punta di piedi per non svegliarla. E’ l’esperienza assoluta: nascere e morire insieme.
E poi la nascondi, te ne vergogni. Diventi bravissimo a mentire, a inventare le scuse migliori e più credibili per abbandonare una cena, una riunione, una festa. Non ti muovi senza un piano di emergenza per la fuga. Ho sbagliato, mi sono nascosta e mi sono vergognata a lungo. Mi sono colpevolizzata perché nonostante gli sforzi non passava, mi impegnavo ma non passava. L’anno scorso un’amica carissima, che ha capito senza che io le dicessi nulla, mi ha letteralmente trascinata da uno psichiatra. Già dalla prima seduta ho capito quanto tempo avessi perso: lui traduceva i miei sintomi e miei disagi come fossero la cosa più normale e più diffusa del mondo. Mi ha anche detto sorridendo che si tratta di una delle patologie più diffuse in assoluto e che quindi di cure ce ne sono davvero parecchie. Lo psichiatra mi ha detto che prima si cura l’urgenza, ovvero si fa rientrare l’attacco farmacologicamente e poi, quando sono serena, si lavora anche a livello terapico. Così abbiamo fatto. Mese dopo mese ho iniziato a smettere di soffrire, gli attacchi sono spariti anche se l’ansia generalizzata è rimasta. In 12 anni non avevo mai avuto una tregua di 10 mesi, ora facciamo anche terapia. Ho paura a dirlo, perché mi sembra troppo bello per poterci credere davvero, ma inizio a credere, per come stanno andando le cose, che curarsi e uscirne sia possibile. L’unica cosa che non è possibile è dimenticarli: non si torna mai più gli stessi dopo averne sofferto.
Grazie se pubblicherete questa lettera che spero di cuore possa servire ai tanti che conoscono questo dramma.”
Valeria Panzeri
Urban Post
30 commenti:
Ti comprendo benissimo,mi ha letteralmente tarpato le ali ho 54 anni e convivo con questo mostro che non mi ha mai lasciato da 30 anni.tante vie ho intrapreso a livello farmacologico e psico- terapeutico.ti posso dire che sono diminuiti come quantità e come consistenza,ma non mi hanno mai lasciato;mi hanno condizionato una vita intera e.............mi condizionano tuttora.Io non ci credo più a tal punto che mi sono ritagliato un mio spazio che,mi costa tanto ma non sono stata all'altezza di uscirne.Vorrei potermi svegliare un giorno da persona normale tolgo il disturbo altrimenti per quello che è stata la mia vissuta con questo
mostro Patrizia Mancino
Mi sono commossa leggendo le tue parole perché purtroppo mi ci ritrovo in pieno....ho 30 anni e ne soffro dà sei,praticamente ho vissuto e sto vivendo gli anni della gioventù in compagnia del panico! Grazie per averci raccontato la tua storia,ci dà la possibilità di avere una speranza
La donna che ha scritto questa lettera mi ha descritto, tranne che io ci sono ancora dentro e credo che non ne uscirò mai!!
Ho provato anche un paio di volte con la terapia ma ho dovuto interrompere perché nel parlare venivano fuori ricordi che avevo cercato di dimenticare e alla fine stavo peggio di prima...di farmaci neanche a parlarne perché mi facevano star male fisicamente con gli effetti collaterali...ma la cosa peggiore é che anche quando raramente ( al ché ho smesso di farlo) cerchi di parlare e spiegare quello che provi, pur avendomi portato proprio loro al primo attacco di panico in ospedale, vedo mentre parlo quello sguardo assente di quelli che stanno pensando ai fatti loro e non ti ascoltano per nulla e tu sei solo una voce di sottofondo ai loro pensieri...
Salve donna di 47 anni.
Da 16 anni (secondo me è partito da li: da un trauma parto. Soffro di Agorafobia...farmaci,psicologi,psichiatra....
Ogni tanto sono stata bene alte e no...da 2 anni peggiorata non esco più da sola.
Se esco mi devo attaccare a qualcuno o a qualcosa perché se mi viene l'attacco e sono sola si irrigidiscono le gambe e potrei cadere, per non cadere mi accascia.
Solo sola .....veramente sola io e questo incubo
Ciao prova con la tecnica del emdr per rimuovere i traumi, é molto efficace, parlane con il tuo medico.. E una psicoterapia, vedrai andrà bene
Ciao...come ti capisco..cara amica e sorella..io ho 44anni,e ci convivono DS sempre ora sono sotto farmaci.ho creato un gruppo su w.app di auto aiuto vorrei tu entrassi senza paura lasciò il mio numero 3472470072
Io sto per cominciare un nuovo cammino e ci conto tantissimo. Venerdì al concertone a S.Siro, a Milano, sono stata malissimo. Ho deciso di riprovare con un nuovo medico..non posso permettere a questo pesantissimo problema di tarparmi le ali. Ho 56 anni..da 10 convivo con questo male e con i suoi alti e bassi. Devo farcela....Grazie per la testimonianza incoraggiante.
Anche se l'età è molto differente, capisco benissimo questa signora. Sono un'adolescente di appena 18 anni, e soffro di attachi di panico da due anni e mezzo. Il mio primo attacco si presentò in classe, quando mi venne chiesto di leggere, cosa che a me normalmente piaceva fare. Purtroppo da quel giorno la mia vita sia scolastica che sociale è un pò troppo cambiata. Non riesco più a stare tranquillamente in classe, non riesco a parlare tranquillamente con qualcuno al telefono, non riesco a raccontare qualche mio problema ad un altro..Mi sento come se la mia vita fosse appesa ad un filo..Che mi permette a malapena di svolgere le azioni essenziali. Purtroppo, di questo mio problema ne è a conoscenza il mio ragazzo, e qualche amico. Ammetto di non essere in grado di parlarne con mia madre nè quanto meno con un medico. Penso di sapere il motivo dell'arrivo di questa così detta malattia. I miei genitori sono separati da quando io avevo 4 anni..Mia madre col passare del tempo aveva trovato un compagno, che inizialmente era una persona d'oro, ma che a lungo andare si è dimostrato scortese, ossessivo, e me ne combinava parecchie. Sono entrata a far parte del circolo vizoso dello stress, e così iniziò la mia lotta contro l'ansia. Tutt'ora non sto bene, anzi, va sempre peggio. Non mi sento capita, non mi spiego il perché di tutto ciò, delle volte mi sento depressa, ho voglia di piangere e isolarmi da tutto, sento il bisogno di sfogarmi e lasciarmi andare. Avrei tanta voglia di poter ricordare la mia adolescenza come un periodo difficile (delusioni d'amore o di amicizia), ma bello; purtroppo sò benissimo che così non è, perché della mia adolescenza ricordi belli ce ne sono ben pochi, e saranno per sempre coperti da questo muro colmo di ansia e terrore. Spero solo di poter affrontare questo ultimo anno scolastico, e spero sopratutto di superare gli esami senza sprofondare nel panico, come mi capita anche per una semplice interrogazione..
Sarò felice se qualcuno avrà voglia di condividere con me la mia storia, e magari, riceve dei consigli che potrebbero aiutarmi!
Ma la cosa che auguro a tutti, me compresa, è quella di riuscire ad abbandonare questo tunnel, tenendo dentro di noi solo questo non gradito ricordo.
Sai, comprendo in pieno cosa provi, perché io ho iniziato a soffrore di attacchi di panico a 16 anni, ora ne ho 18. Ma non ne ho mai parlato con mia madre né tanto meno con un medico..Quindi mi ritrovo in questo tunnel di terrore senza via di uscita..
Salve a tutti, sono una ragazza di 24 anni sposata e mamma di un bellissimo bambino di quasi 7 mesi.. ho letto questa lettera e i vostri commenti, rivedendomi molto in me.. soffro di attacchi di panico da quando avevo 14 anni (10 anni per l'esattezza) tutto è cominciato dalla morte del mio carissimo papà, (un brutto incidente stradale con la moto) lasciando me di 12 anni la mia sorellina di 7 e mia mamma da soli al mondo.. io penso che essendo stata una morte improvvisa la mia vita mi sia rivoltata contro.
ho avuto il mio primo attacco di panico mentre andavo a scuola lo ricordo come se fosse stato ieri,sono salita sull'autobus pieno zeppo di persone mi sono seduta e ho iniziato ad avere una forte nausea, ho subito pensato a mal d'auto così ho chiesto a una mia amica una bottiglietta d'acqua... ho solo peggiorato la cosa è iniziata a mancarmi l'aria le mani mi tremavano non riuscivo a tenere nulla in mano e non riuscivo nemmeno a parlare, la mia amica mi guardava incredula ma non faceva nulla io cercavo di mantenere la calma e in testa mi dicevo "stiamo arrivando, stiamo arrivando", mi salvò qualla vocina, appena scesi dall'autobus e respirai un pò d'aria fresca mi calmai subito, ma non appena salì in classe e vidi la classe piena di gente mi riniziò la stessa sensazione dell'autobus.. dovetti chiamare mia mamma e tornare casa.. nell'arco dei giorni capii che in un supermercato o ferma in fila in un semaforo dentro la macchina o ad un concerto o ad una festa non potevo andare perchè affollato, da lì colleghai il funerale di mio padre di cui mi ricordo soltanto mooooltisssima gente e nient'altro, nella mia mente ho cancellato quel bruttissimo giorno ma che tutt'ora ne pago le conseguenze..
in 10 anni ho avuto solo un paio di anni con un po di tranquillità li avevo lo stesso ma riuscivo comunque a godermi la vita.. poi sono riniziati molto piu forti e adesso ancora combatto con tutto ciò, non riesco ad andare fuori città riesco solo a stare con mio marito mia sorella e mia mamma in tranquillità e non riesco a fidarmi di nessun'altro.. ho passato la.mia gravidanza con una grandissima ansia ma alla fine ho passato anche questo..ho parlato con tanti amici di questo mio problema ma mai nessuno mi ha creduto fino in fondo non gliene dò una colpa, ma sono "rincuorata" dal fatto che non sono la sola a soffrirne e che cè qualcuno al mondo che capisca i miei stessi stati d'animo.. ringrazio questa lettera e i vostri commenti mi hanno fatto scendere una lacrima un bacio �� a tutte
Ciao mi spiace molto per come ti senti è posso capirti . Io ho 37 anni e sono mamma e all'età di 19 anni ho avuto il mio primo attacco di panico ero a scuola proprio come te ricordo ancora quel giorno e il cuore che batteva così forte che mi sembrava di sentirne il rumore. All'inizio ho sottovalutato la cosa pensavo passerà ,sarà staoun un caso . Attorno avevo persone che sminuivano ciò che provavo e mi sentivo in difetto.
Ho avuto periodi buoni alternati a momenti di panico. Mi barcamenavo alla bene e meglio sapendo che in qualsiasi momento avrei potuto avere paura. Sono riuscita a fare anche qualche viaggio mi sono sforzata perché come puoi immaginare prendere un aereo non è la cosa più semplice per chi ha persino paura di stare seduta al cinema o guidare in una galleria.
Dopo essere diventa mamma ho avuto un peggioramento proprio mentre vivevo il periodo più bello della mia vita ho avuto talmente paura che sono andata al ps. Li ho avuto chiaro che era giunto il momento d'intervenire, non ero più sola avevo la mia bimba e mio marito a cui pensare. Ho fatto un colloquio con uno psichiatra e di comune accordo ho iniziato la terapia con una psicoterapeuta, ho evitato i farmaci perché il solo pensarci mi creava maggiori attacchi di panico. Ammetto che il percorso non è semplice, ci sono momenti difficili ma riesci a prendere coscienza di cosa stai vivendo ti aiuta a conoscerti meglio e scoprire cose che non riuscivi a vedere con alcune tecniche riesci a controllare meglio l'ansia per vivere meglio le situazioni di vita quotidiana, riesci a comprendere il suo Modus operandi e grazie a pensieri più funzionali cercare di spezzare il cierchio della paura.
Ti consiglio di iniziare ora che sei giovane prima inizi prima migliorerai e con il supporto di una persona competente riuscirai ad affrontare in più facilità le tue cadute sapendo che comprende come ti senti e soprattutto non ti giudica.
Anche per me non era facile parlare di queste cose quindi ti consiglio di trovare un terapeuta che ti infonda fiducia perché ti renderà il lavoro più facile come è successo a me ma soprattutto ricordati di aver fiducia in te delle tue potenzialità e non arrenderti al primo ostacolo,ricordati che più eviti di fare le cose per paura più eviterai di fare e arriverai al punto che tutto ti farà paura come state sola o stare in mezzo a troppa gente , fare una passeggiata o andare al lavoro .Sarà un percorso lungo e difficile ma ne uscirai più forte e più consapevole, forza io credo fermamente che ne vale la pena e che tu sei perfettamente in grado di affrontarlo .
Capisco benissimo cosa vuol dire non essere capite..Io ne ho parlato con qualcuno solo dopo due anni..E siccome mia madre ha diversi pensieri e preoccupazioni non ne ho parlato ancora con lei..Per me sarebbe straziante vederla stare male e farla vivere con la consapevolezza di avere una figlia che soffre di attacchi di panico causati dai comportamenti sgradevoli del suo ex compagno..
Ho apprezzato molto l'attenzione che hai dedicato alla mia storia, mi fa piacere sapere che qualcuno mi aiuti, mi dia dei consigli, e mi dia in un certo senso un pò di forza per andare avanti. Purtroppo mia madre ha già dei pensieri e delle preoccupazioni..Non voglio metterle sulle spalle la consapevolezza di avere una figlia che soffre di attacchi di panico causati dai comportamenti indiscreti del suo ex compagno..Non voglio darle anche questo peso..Di conseguenza momentaneamente non posso prendere appuntamenti da uno psicologo, ne quanto meno prendere dei farmaci a sua insaputa..Non vedo l'ora di finire la scuola, magari potrò sbrigare con più facilità questa faccenda..Però è straziante sapere che tra un mese ricomincerà l'ansia di alzarsi la mattina, sapere che da un momento all'altro in classe potrei avere un attacco..Sapere di fare figuracce con i miei compagni non è che mi entusiasmi più di tanto..Siamo 18 in classe, solo 2 mie compagne sanno il mio problema. Mi sento davvero in un tunnel, mi sembra un incubo senza fine..Spero che tu ti riprenda al più presto in modo da poterti godere in pieno la tua bellissima famiglia e crescere la tua bimba con tutta la tranquillità che meriti!❤
Vi capisco. Anche io soffro ormai da 7 anni e ho 38. La crisi,qualche problema in famiglia e vuala al pronto soccorso. A me ritornano a periodi di stress.ultimamente sto praticando qualche tecnica di meditazione e sembra che funzioni.provate anche voi,non ce niente da perdere.ci vuole solo deduzione e volontà.Spero di farcela anzi sicuramente
La speranza esiste......credimi! !
Io ne ho sofferto per anni..per precisione...dai 30....primo periodo..di 2 anni circa...poi pace....poi ancora altro periodo ....passato anche questo. ..e poi nuovamente l'ultimo.....più lumgo...più complesso...accompagnaTo anche da depresine. .....
Poi ho detto basta!!
Non l'ho pensato...l'ho deciso...ho capito che dovevo cambiare io,ho compreso che io ero l'artefice di tutto e quindi io stessa potevo essere la mia cura...ho imparato lentamente a farmi scivolare le cose addosso...ho imparato a mettermi alla prova..a fare piccoli passi...e ogni vittoria anche se piccola....allontantanava di un passetto il mostro. ..
Quando io sono cambiata...quando io ho iniziato a guardare tutto da un'altra prospettiva...a guardarmi da un'altra prospettiva. .e a volermi bene...lui è andato via...e questa volta è per sempre...perché ormai ho capito e l'ho capito!
Aggiungo che è molto riduttivo così come ho esposto la mia esperienza. ..non è semplice ...descrivere quale molla è scattata nella mia mente. ...ma ho capito che il panico è un nemico amico....ti fa star male...per aprirti gli occhi.....solo che se non riesci soffri da matti per tutta la vita....vorrei poter dire molto di più. ..vorrei poter aiutare con il mio vissuto molto di più. ..perché ogni vostra parola mi fa rivivere tutto. ..se potessi vorrei ritardi tutti fuori dal tunnel...come mi sono tirata fuori io da sola...senza una parola di conforto e di comprensione da nessuno. ...se volete...nel mio piccolo...io sono qui....
Dopo 6 mesi di completa chiusura in casa, un farmaco mi ha aiutato ad uscirne... Quel farmaco piano piano non ha fatto altro che darmi forza psicologicamente... E ora dopo 10 anni, sono una ragazza libera dagli attacchi e da ben 5 anni libera anche dal farmaco! Si può guarire, tutto sta nel capire che noi possiamo fare molto per noi stessi, abbiamo imparato a stare soli e da lì costruire molto! Forza e coraggio a tutti voi
Ciao io ne soffro da molto tempo.ho chiesto aiuto ma secondo me nn è facile trovare una brava psichiatra.ti danno i Farmaciae e via....No ,non si fa così,io penso che la cosa migliore sia parlare con chi volete,nn è necessario una psicologa ma qualcuno che ascolti il mostro che c è dentro e che nn ti fa vivere"normalmente".X i "normali" possiamo sembrare finti,falliti, si fa in fretta a giudicare,ma se sei fortunata come me trovi un amica/O vero che ti Ascolta,nn ti giudica,ti sta vicino,ti sopporta e ti supporta.nn sn guarita e dal mio punto di vista x ora nn credo che ne si possa uscirne del tt,ma si può migliorare,credetemi.nn è facile ma è fattibile.grazie a tt
Mi piace la tua risposta. Piena di entusiasmo e di speranza per gli altri! Io ho 44 anni e ne soffro da 5 adesso ma ne avevo sofferto per 3 anni anche in adolescenza! Ultimamente ho deciso di dire anch'io basta,ero arrivata al punto di aver paura di mangiare che soffocassi. Il terrore andare dal dentista e non parliamo della risonanza magnetica alla schiena(un incubo) ma BASTA è ora di riprendermi la mia vita!
Esattamente cosi' da pelle d'oca leggere che qualcuno ha le tue stesse sensazioni disagio e perdita di autostima come dici tu l'ansia ti umilia ti mangia la personalita'
Mi sono "rivista" in pieno! soffro di DAP da...forse sempre, me li ricordo alle elementari, poi tutta una vita in salita, ai miei tempi era una patologia "non esistente", solo verso i 24 anni un angelo (un ottimo medico) mi ha suggerito che probabilmente ne soffrivo, ho dovuto aspettare altri anni per poter intraprendere una cura farmacologica e poi la psicoterapia, sono riuscita (faticosamente) ad avere due figli, un lavoro che mi distruggeva, non ce la facevo a prendere la metropolitana, ad ogni fermata dovevo scendere, arrivando in ritardo e stando malissimo, mi offendevano, mi sono sentita dare dell'assenteista, della scansafatiche..e piangevo! A casa non ero capita, purtroppo mio marito non capiva questo mio disagio, i pianti, la disperazione, e non mi vergogno di dire che ho pensato anche di farla finita...solo il pensiero dei miei figli mi ha fermato! Ancora adesso nei momenti di maggiore stress ne soffro, a volte finisco anche al PS perchè l'attacco mi destabilizza, le recidive sono sempre dietro all'angolo,ormai sono nonna e in pensione...l'unico mio rammarico è che uno dei miei figli ne soffre come me, me ne sono accorta subito e subito siamo corsi ai ripari....mia madre ne soffriva negli anni '60! Mai mollare, questa "malattia" ti rende molto ma molto più forte, curarsi sia con i farmaci che con la psicoterapia e ogni tanto fare un..tagliando! ... E accettarsi con i propri limiti!
leggendo la Bibbia e passare tutti i giorni con la Bibbia anche x solo 10 minuti mi sono guarita ♡
Salve a tutti ho 50 anni e soffro di attacchi di panico da 8 anni......ora oltre all' ansia ho un altro problema nn riesco più a deglutire ho fatto ecografia nulla è radiografia con una pappetta anche li nulla......Nn so che fare.......qualcuno mi può aiutare? Grazie Cristina
Ciao Cristina di solito questo fastidio viene chiamato "bolo isterico", il cosiddetto nodo alla gola, ed è proprio causato dall'ansia. Puoi leggere questo articolo che ne parla http://attacchidipanico-ansia-agorafobia.blogspot.it/2017/11/bolo-isterico-nodo-alla-gola.html?m=1
Un caro saluto.
Io soffro di attacchi di panico ansia e attacchi d'ansia da 5 anni, sto seguendo un percorso con lo psicologo e con le medicine... io dico che dobbiamo lottare con le nostre forze...dobbiamo essere più forti di noi di quel mostro...
Anche io paura di soffocare quando mangio...nn l ho mai detto a nessuno .mi sentivo ridicola☹️!poi un giorno mia figlia ha fatto il mio stesso gesto e da li ho deciso di combatterlA....di nn farmi più prendere .e' difficile avvolte vinco io avvolte lei.ma io nn mollo.vorrei un giorno andare a cena e mangiare in compagnia dei miei amici senza che pensino che sono una che vuole mantenere la linea��!prima o poi tutto passa...deve passare
Mi rispecchio tanto in te ..pensavo che ero l unica e non ne ho parlato mai con nessuno..ti capisco cosa provi ..io non c'è la faccio più ..periodi sto bene e periodi no..sono esausta non c'è la faccio più
Mi rispecchio tanto in te ..pensavo che ero l unica e non ne ho parlato mai con nessuno..ti capisco cosa provi ..io non c'è la faccio più ..periodi sto bene e periodi no..sono esausta non c'è la faccio più
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