Una persona su 5 soffre nel corso della sua vita di un disturbo dello stato d'animo. È importante sapere da cosa è affetta per poterla trattare adeguatamente curandola
Le depressioni e i disturbi d’ansia sono da alcuni decenni al centro del dibattito generale. La loro diffusione è notevole e in costante aumento, e si sa che una persona su cinque presenterà nel corso della vita un disturbo dello stato d’animo. Nei pazienti affetti da qualche patologia medica, si presenta nel 10-20% dei casi, con percentuali più elevate in caso di certe malattie, come quelle cardiovascolari, oncologiche o neurologiche.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità stima che la depressione unipolare sarà la seconda causa di disabilità nel 2020. Un altro aspetto importante è che è sempre più chiara la sua influenza negativa nell’evoluzione di patologie fisiche, essendosi dimostrato che i pazienti depressivi hanno una mortalità (non solo attribuibile al suicidio) superiore a quella della popolazione in generale.
La depressione, un’epidemia sociale
I disturbi depressivi raggiungono un’incidenza annuale vicina al 5% della popolazione, con una prevalenza per tutta la via del 15%. L’età media dell’inizio della depressione nei vari studi si colloca per entrambi i sessi intorno ai 30 anni.
Tra i fattori socio-demografici spicca il sesso, essendo la prevalenza per i disturbi depressivi il doppio nella donna rispetto all’uomo, almeno nelle età medie. Il rischio di cronicità è superiore nella donna. Le differenze tra i sessi non hanno una causa chiara, ma intervengono senz’altro fattori socio-culturali (maggiore espressione di problematiche psichiche nella donna, doveri domestici e familiari) e biologici (ormonali). I separati e divorziati sono più inclini a soffrire di disturbi depressivi. Un’ampia rete di sostegno sociale sembra poi essere un chiaro fattore di protezione dalla depressione.
La depressione è un disturbo emotivo caratterizzato fondamentalmente da alterazioni dell’umore, tristezza, diminuzione dell’autostima, inibizione, affaticamento, insonnia, pensieri negativi, e ha come conseguenza la diminuzione dell’attività viale, ovvero impedisce di svolgere normalmente le attività della vita quotidiana.
La depressione e l’ansia sono considerate entità autonome nelle varie classificazioni diagnostiche attuali, ma nella pratica clinica spesso coesistono. La distinzione di questi quadri non è facile, visto che entrambi comportano disturbi del sonno, alterazioni dell’appetito, deficit di attenzione e concentrazione, stanchezza, astenia e irritabilità.
La depressione dello stato d’animo varia poco da un giorno all’altro, e in genere non risponde ai cambiamenti ambientali. Per questo, per la diagnosi di episodio depressivo è richiesta una durata di almeno due settimane, anche se si possono accettare periodi più brevi se i sintomi sono eccezionalmente gravi o hanno un brusco inizio.
Si raccomanda sempre di ricorrere a esperti in materia quando nella propria vita si percepiscono irregolarità emotive fuori dal comune, tenendo presente che la famiglia, gli amici e gli affetti sinceri sono rimedi molto efficaci nella cura di questa disfunzione.
Dal Sito: aleteia.org
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