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lunedì 10 giugno 2019

Ansia, depressione e attacchi di panico per il caldo africano in arrivo

Come ridurre la “paura del caldo” estivo

La medicina è ormai certa che le forti ondate di caldo estivo inneschino gravi stati di ansia, depressione e attacchi di panico in molte persone, specie se anziani e soli.

Insomma caldo intenso e afa tendono a creare le condizioni ideali per scatenare un grave disagio psico-fisico proprio nella stagione nella quale la forte luce solare dovrebbe stimolare al massimo invece la produzione di serotonina, l’ormone del buon umore

I sintomi premonitori 

Si palesano sotto forma di ansia , spesso accompagnata da  difficoltà di respirazione, sbandamento, stanchezza, capogiri, testa vuota.

A questa fase seguono poi perdita di controllo, sudorazione, affanno, fame d’aria, tachicardia fino a sconfinare in ripetutiti attacchi di panico e nella depressione. Depressione e attacchi di panico a loro volta si autoalimentano l’un  l’altro. 

Per di più una nottata insonne per colpa del caldo, acuisce ancor più tali sintomi.

Gli anziani le persone più colpite

Tali disturbi psico-fisici sono molto comuni nelle persone - numerose nella popolazione anziana - che hanno una esagerata reazione di allarme in presenza di sensazione dii caldo e addirittura anche prima che l’ondata di caldo arrivi.

Infatti queste persone consultano in maniera spasmodica le previsioni meteo, ossia divengono preda dell’ansia (ansia anticipatoria) già per timore che arrivi un evento di forte calura ovvero già prima che tale evento venga preannunciato  da parte dei Meteorologi. 

Ma, come si può immaginare, depressione e attacchi di panico divengono gravi e insopportabili qualora le previsioni meteo parlino di “fonte ondata di caldo”, “Caldo record” “, “temperature fino 40 gradi e oltre” , “il caldo più intenso degli ultimi 100 anni”.

Ecco allora qualche suggerimento

  • Consultate più siti meteo prima di “bere” la notizia. 
  • Fate “training mentale autogeno"! Ovvero adottate le tecniche suggerite dal noto metodo di convincere la vostra mente, passo dopo passo, che non c’è alcun pericolo in vista e che di caldo non si muore, se prendete poche  semplici precauzioni ambientali;
  • In casa, se aborrite l’aria condizionata, fate uso almeno di un ventilatore;
  • Se avete un finestra all’ombra e una al sole, tenete aperte entrambi perché l’aria fresca della parete all’ombra tende ad entrare nei locali della Vostra casa per poi uscire dalla finestra al sole.

Dal sito: meteogiuliacci.it

giovedì 4 aprile 2019

Se l'umore dipende dal tempo

Il freddo pungente, il caldo intenso, il forte vento sono solo alcuni dei fenomeni atmosferici che possono incidere negativamente sulla psiche: come uscirne.

Meteoropatici per natura lo siamo un po’ tutti; appena ci svegliamo guardiamo fuori dalla finestra per sapere che tempoc’è, se c’è il sole o no. Così possiamo diventare malinconici dopo tre giornate uggiose consecutive, o irritabili dopo una settimana umida e afosa. Il clima è così importante per la psiche che ha influenzato usi, costumi, arte e carattere di tutti i popoli del mondo.


Esiste persino una “teoria del clima” (un po’ generica a dire il vero), secondo la quale i popoli del Nord del mondo, gli scandinavi ad esempio, si sono plasmatisui lunghi e freddi periodi senza sole: più depressione, maggior chiusura relazionale, più assunzione quotidiana di alcolici che “riscaldano” l’esistenza. I popoli del Sud sono invece più aperti e solari, quasi che la quantità e la qualità del sole in più diventi aspetto caratteriale, modo di essere.

Anche il cinema e la pittura a volte possono farci vedere come vive l’anima di chi sta poco al sole (il celebre Urlo del norvegese Munch) rispetto a quella di chi fa dei bagni di luce (i quadri di Gauguin). Noi italiani siamo a metà strada, abituati a un clima temperato con giornate però ultimamente anche molto diverse fra loro.

Quando il clima ci tiene “prigionieri”

Eppure molti fra noi hanno una sensibilità assai più spiccata di altri: sono i veri meteoropatici, quelli il cui umore e i cui pensieri si orientano  quasi totalmente sul tempo che fa. Anzi, si può dire che in loro è il tempo a “fare” l’umore. C’è chi soffre l’umido, chi il caldo, chi il vento freddo, l’afa, l’assenza di sole o l’eccesso di luce, ecc. Più che in sintonia sono in balia del clima, e ciò rende la loro vita un’altalena continua di pensieri e stati d’animo contrastanti che impediscono un fluire sereno dell’esistenza. Una vera schiavitù. Inoltre la persona, che assume dentro di sé il tempo che fa, trasporta poi “il tempoche fa” in famiglia: porta cioè il climanelle relazioni più strette, sul luogo di lavoro e ciò non giova né a lei né a chi le sta vicino, che deve adattarsi a cambiamenti incomprensibili.

Come “riconoscerti”

Puoi considerarti meteoropatico se senti tue almeno tre delle seguenti affermazioni.

- Presti particolare attenzione al tempoche fa. Fai commenti, ne parli con le persone, ti lamenti spesso.

- È raro che ci sia un clima che ti faccia sentire proprio bene: senti spesso che potrebbe essere meglio di ciò che è.

- Se fai una vacanza essa è fortemente influenzata dal clima del luogo (ad esempio troppo umidità al lago) e dal tempo durante il soggiorno (ad esempio qualche giorno di pioggia e freddo).

- In alcuni giorni di ogni mese ti senti debole e prostrato, anche psichicamente, senza riuscire a trovare un qualsiasi nesso casuale, e viceversa, hai giorni immotivati di super-energia.

- Le persone intorno a te manifestano spesso uno sconcerto per l’alternarsi frequente e immotivato dei tuoi stati d’animo e delle tue idee.

Clima e umore: quattro tipi

Benché l’ipersensibilità al clima sia dovuta soprattutto a fattori costituzionali, si può intuire un senso nell’insofferenza per un certo tipo di clima. Ci sono quattro tipi principali di meteoropatici, che modificano il proprio suo umore in rapporto a quattro diversi climi.

-   Caldo e umido: ansia, eccesso di responsabilità e claustrofobia

-   Troppa luce: difficoltà a vivere la pienezza delle emozioni

-   Pioggia o nuvoloso: disagio verso l’introspezione e il raccoglimento

-   Molto freddo: sensazioni di essere fragili e attaccabili


Cosa puoi fare

Stai in “sintonia attiva”

Non subire passivamente il tempo che fa. Cerca di capire qual è il clima che ti dà più energia e sfruttalo al meglio, mentre ripiegati e non osare troppo quando esso ti è ostile.

Non scaricare sugli altri

Non permettere che il tuo clima interiore negativo invada tute le relazioni con gli altri. Proteggi amici e familiari da questi “temporali dell’anima”. È più facile se impari a riconoscerli.

Tieni un diario

Se noti che vai a “periodi climatici”, dai sul calendario il “voto” all’umore della giornata. Se dopo sei mesi noti delle ciclicità costanti, consulta uno psicoterapeuta. Potrebbe trattarsi di un Disturbo dell’Umore.

Attrezza la tua casa

Disponi la tua casa in modo da mitigare la difficoltà climatica. Se soffri freddo e grigiore, ad esempio, usa luci e colori caldi, che possono limitare gli effetti del mondo esterno.


Dal Sito: riza.it