mercoledì 6 maggio 2015

Come si curano gli attacchi di panico?


Chiunque soffra sistematicamente di attacchi di panico, conosce bene le modalità in cui questi si manifestano e può descrivere in modo molto preciso la sensazione che prova e tutti i sintomi fisici che entrano in gioco in questi frangenti. Il disturbo di panico, nelle sue forme più acute, può influire notevolmente sulla vita quotidiana degli individui che ne sono affetti, arrivando ad essere sotto certi aspetti invalidante. Questo articolo vuole porsi come un approfondimento che parte da una prima introduzione dedicata al panico – che può aiutare a riconoscerne i sintomi e le manifestazioni – per poi passare ad una panoramica delle terapie utilizzate per la cura dello stesso.

Una piccola introduzione per capire meglio il panico
Il primo passo da fare per curare gli attacchi di panico è prendere consapevolezza degli stessi, capendo la tipologia di disturbo che ci si trova a fronteggiare: il tutto va fatto sotto la guida di uno specialista, l'unico in grado di diagnosticare la presenza di un disturbo di panico vero e proprio. Prima di procedere è importante fare una precisazione: a tutti può capitare, in situazioni di pericolo o di forte stress, di provare singoli e sporadici attacchi di panico e ciò è perfettamente normale. Diversa è invece la situazione di coloro che soffrono di un disturbo di panico vero e proprio, che si trovano a fronteggiare attacchi frequenti, associati ad alcuni sintomi ben precisi e alla paura del presentarsi di nuovi attacchi.

Qualora vi troviate, quindi, ad avere dei dubbi in merito alla vostra condizione, la prima cosa da fare è chiedere aiuto, senza avere timore. Non bisogna infatti isolarsi o considerarsi “sbagliati” per la presenza di questo disturbo, che può essere curato grazie ad un intervento professionale mirato. Non lasciatevi convincere da soluzioni fai da te o improvvisate e non ascoltate quanti cercano di proporvi soluzioni illuminanti, senza tuttavia avere le conoscenze ed i titoli per farlo, ma ricordate di affrontare il tutto con tranquillità.

Le paure che scatenano il panico sono diverse, ma gli attacchi funzionano tutti allo stesso modo: nella persona che ne è affetta si genera un circolo vizioso di forme di evitamento che alimenterà la paura, fino a farla diventare panico vero e proprio (all'interno di un circolo vizioso). A fare crescere la paura, inoltre, sono i tentativi di risolvere quello che viene percepito come un problema, che si concretizza nel rimandare o evitare le situazioni considerate minacciose. Questo non fa altro che alimentare il circolo vizioso di cui abbiamo parlato prima. Tecnicamente, un attacco di panico corrisponde ad una risposta di paura e a seguito del primo episodio di attacco di panico si configura un sintomo specifico, che prende il nome di ansia anticipatoria.

A partire da quel momento, subentrerà nella vita della persona questa nuova forma di paura che può condurre ad un nuovo attacco di panico. Come è possibile comprendere, non si tratterà più di qualcosa di sconosciuto, ma di una sorta di "premonizione" (ovviamente da intendersi in senso lato), che può definirsi come una paura della paura. A complicare la situazione, interviene poi l'impossibilità immediata di trovare una causa al fenomeno: chi è affetto da attacchi di panico si chiede perché stia avendo una reazione di questa portata in assenza di una minaccia concreta. Allo stesso tempo, l'individuo si convince di poter avere altri attacchi, in qualsiasi momento e senza alcuna ragione apparente. Ecco perché l'attacco di panico è un vero e proprio "oggetto fobico", che si nutre di altra paura.

La cura degli attacchi di panico
Come abbiamo già anticipato nel titolo, argomento principale di questo testo è la risposta ad una domanda molto frequente: come si curano gli attacchi di panico? In particolare, le due "strade" seguite sono due e cioè il trattamento psicoterapeutico e quello farmacologico, che vedremo in dettaglio di seguito.

Come funziona il trattamento psicoterapeutico?
Per ridurre i sintomi del panico, si punta su un cambiamento della percezione della realtà minacciosa. Il trattamento psicoterapeutico focalizza la propria attenzione sul modo in cui il problema agisce nel presente, per intervenire su quelle tentate soluzioni di cui abbiamo già parlato. Il percorso compiuto insieme al terapeuta serve a "sbloccare" quelle risposte personali che possono aiutare ad affrontare e superare il problema. Il paziente viene aiutato ad acquisire la capacità di gestire la realtà ed i suoi effetti, in modo da poter mettere in atto comportamenti diversi da quelli attuati fino a quel momento ed interrompere così il circolo vizioso del panico. Il percorso si snoda attraverso un cambiamento della percezione, che quindi modifica le reazioni e fa prendere consapevolezza: evitando di evitare, la persona affetta da attacchi di panico acquisisce maggiore fiducia nelle proprie risorse.

La sua mente viene "allenata" ad affrontare la paura, trasformandola in coraggio, per raggiungere l'obiettivo della preziosa autonomia personale (che viene alimentata anche da progressivi cambiamenti). Attraverso la psicoterapia, il paziente acquisisce alcune conoscenze e delle tecniche da utilizzare nel momento del bisogno: si tratta di dare vita ad un nuovo sistema percettivo reattivo, che può sostituire completamente quello che esisteva in precedenza.

E la terapia farmacologica?
Il funzionamento delle terapie farmacologiche adottate per la cura del disturbo di panico è differenze da quello della psicoterapia: queste infatti danno un sollievo immediato, eliminando la componente fisiologica legata all'ansia, ma hanno poca influenza su ciò che viene percepito come uno stimolo pauroso. Il fatto che, inoltre, l'attacco di panico si caratterizzi per la natura improvvisa ed episodica e per la sua intensità, fa sì che, una volta terminato il farmaco, la paura di avere ulteriori attacchi possa ripresentarsi, anche più forte di prima. Per questo motivo, alcuni considerano il trattamento farmacologico come un semplice “supporto”, che può aiutare ad accelerare il processo di ripresa, attraverso un sostegno immediato e concreto, da associare agli strumenti messi a disposizione dalla psicoterapia. Quello che effettivamente consente alla persona colpita da attacchi di panico di risolvere il problema, infatti, è anzitutto la consapevolezza di potercela fare.

In conclusione, non possiamo fare altro che ribadire quanto abbiamo già detto prima: in presenza di dubbi o perplessità relative agli attacchi di panico ed agli episodi che sperimentate personalmente, vi invitiamo a confrontarvi con uno specialista.



A-Zeta.it

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