giovedì 3 agosto 2017

Bambino interiore: ecco come ritrovarlo allontana ansia e stress



Lo stress e l'ansia dell'età adulta possono essere scacciati grazie alla ricerca del proprio bambino interiore. Ecco come fare a tornare a rivivere e apprezzare l'età della fanciullezza anche da grandi

Da adulti, troppo spesso si smette di ascoltare il bambino interiore, quella piccola voce interna che viene messa a tacere a vantaggio di processi mentali più razionali, ben ponderati e ritenuti indispensabili per svolgere le piccole e grandi attività quotidiane.

Ciò che molti ignorano, però, è che dar spazio all’istinto può aiutare a ritrovare il benessere mentale e a ridurre lo stress giorno dopo giorno.

La vita degli adulti è scandita da lavoro, impegni e attività di ogni genere; quante volte da bambini si è desiderato di arrivare a questa fase della vita per avere maggiore libertà, senza considerare tutte le responsabilità collegate? Ecco che, davanti ad esse, concedersi qualche momento per dimenticare le incombenze e abbandonarsi ad attimi di divertimento spensierato, libero da pensieri e limitazioni, può aiutare a scaricare le tensioni e a provare un po’ di spensieratezza della gioventù.

Ritornare con la mente al passato, al proprio io fanciullo, può tornare utile anche per ripensare agli errori compiuti in precedenza, analizzando a freddo una situazione già accaduta e mettendo un punto allo stress generato dai pensieri negativi. Riflettere, accettare e archiviare le esperienze negative aiuta a mettere una pietra sopra al passato, affrontando il futuro con più serenità, accantonando paure e ansie e vivendo positivamente il presente.

A volte il bambino interiore può affiorare repentinamente in momenti di scelta, nella complessa forma di dubbio davanti a situazioni che richiedono decisioni da prendere. Valutare ogni possibilità, sia dal punto di vista adulto e razionale che da quello più emotivo e sensibile consente di avere una guida migliore nel processo decisionale, in grado di valutare ogni aspetto senza fissarsi esclusivamente su metri di giudizio pratici e materialistici tipici dell’età adulta che poco guardano alle emozioni e ai sentimenti.


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