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mercoledì 29 agosto 2018

I 10 sintomi fisici causati dall'ansia che forse non ti aspetti



L'ansia
 è un problema che ci attanaglia spesso e volentieri, rendendoci difficile dormire serenamente la notte e affrontare in maniera lucida le nostre giornate. La causa scatenante sono pensieri negativistress lavorativo o personale, la sensazione di non essere in grado di fare tutto e nel modo giusto o anche il timore di dover affrontare situazioni che sembrano troppo grandi.

Anche se i disturbi di tipo psichico sono quelli che più facilmente associamo all'ansia, anche alcuni sintomi fisici sono da attribuire direttamente e indirettamente alla sua azione. Il corpo è in completo squilibrio quando la mente non è lucida e soprattutto quando questo status negativo prosegue per lunghi periodi.

In questo caso, questi 10 sintomi fisici causati dall'ansia, dobbiamo proprio aspettarceli.

  1. Dolore al petto e tachicardia - Quando ci si sente ansiosi, i battiti iniziano ad essere irregolari o a salire velocemente. Si può addirittura pensare di essere vittime di un infarto, ma in realtà si tratta di un antipaticissimo attacco di panico. Lo stress porta anche a dolori intercostali.

  2. Dolori muscolari e articolari - L'ansia può favorire anche un cambio della postura, in quanto fa irrigidire i muscoli e fa fare movimenti non lineari. La conseguenza diretta è che le fasce iniziano a tirare come dopo un allenamento fisico, ma ovviamente senza i classici benefici dell'attività sportiva.

  3. Capogiri - I famosi attacchi di panico, generati dall'ansia, provocano un aumento dell'adrenalina. Il cuore pompa più forte e la pressione sanguigna aumenta velocemente. Il risultato si può tradurre in vertigini e capogiri.

  4. Mal di testa - Ansia e stress sono anche direttamente responsabili di mal di testa e attacchi di emicrania. Inoltre posizioni sbagliate e muscoli contratti a causa di una condizione di panico, possono far patire anche la cervicale, peggiorando così il dolore alla testa.

  5. Insonnia - Per ovvi motivi, una pressione alterata, unita a continui pensieri negativi, non possono che generare insonnia e rendere difficile l'addormentamento, come anche rendere impossibile un sonno risposante e continuativo.

  6. Problemi di stomaco - È molto frequente avere conati di vomito e nausea dopo un attacco di panico o comunque successivamente ad una situazione ansiogena. La pressione scende improvvisamente e questo provoca sia giramenti di testa, sia disturbi a livello di stomaco.

  7. Visione offuscata - L'impennata di adrenalina e l'iperventilazione, situazioni tipiche in una condizione di forte stress e ansia, possono anche provocare disturbi momentanei alla vista. Le pupille potrebbero apparire anche piuttosto dilatate.

  8. Pelle alterata, brufoli e acne - Dobbiamo farcene una ragione, la pelle è la cartina al tornasole dei nostri disturbi fisici e psichici. Se soffriamo di ansia aumentano sia la produzione di cortisolo, sia la sudorazione, che influiscono negativamente sulla bellezza dell'epidermide.

  9. Caldo, sudorazione, brividi - I picchi di adrenalina possono portare anche ad un aumento della temperatura. Il corpo reagisce termoregolandoci attraverso la sudorazione. La reazione immediatamente successiva possono essere freddo e brividi, quando la situazione di ansia è passata.

  10. Ipertensione - Come detto, l'ansia è responsabile dell'aumento della pressione sanguigna. Questa condizione va tenuta sotto controllo per evitare tutti gli effetti collaterali classici dell'ipertensione. Lo stress può sembrare facile da gestire, ma se non trattato nei modi giusti può portare a danni al sistema cardiovascolare di una certa importanza.

lunedì 6 febbraio 2017

Le Malattie Psicosomatiche Sono Angeli Custodi: Se le Ascolti, Guarisci.


Era una settimana che non stavo in piedi, respiravo a fatica e mi girava la testa. “Strano”, ho detto alla dottoressa, “ero in formissima, e poi di colpo è cominciata una tachicardia che non mi fa dormire. E ho anche un dolore al petto: non è che mi viene un infarto?”. La dottoressa mi ha prescritto subito un elettrocardiogramma. Risultato? Il battito è regolare, tutto nella norma. Allora ho fatto un esame del sangue, non sia mai che la tachicardia sia dovuta alla tiroide. Risultato? Sono sana come un pesce.

Mentre stavo uscendo dal suo studio, la dottoressa mi ha chiamata:

“Signorina?”. “Si?”. “Le passerà tutto quando smetterà di fare un lavoro che non le piace”.

Com’è che quando sono in giro per il mondo non mi ammalo mai, e quando sono in Italia ne ho sempre una? Come dice mio padre, “Mangi da noi e ti viene la gastrite, mangi mais e fagioli in Kenya dal piatto dei bambini, e non ti prendi niente”.
Benvenuta nel mondo delle malattie psicosomatiche.

Come se non le conoscessi già! L’ho capito da tempo: il mio inconscio comunica con me in questo modo. Anche (e soprattutto) quando non lo voglio ascoltare. Perché io per non ascoltarlo faccio di tutto: mi inganno da sola che vada tutto bene, che sì sono felice come una Pasqua, no non c’è nessun problema, in amore va tutto alla grande, il lavoro, poi, è proprio quello che volevo! Ah che meraviglia la mia vita! E proprio quando si tenta di ingannare se stessi, arriva lei: la malattia psicosomatica, a farci capire che ci stiamo prendendo in giro.

Il nostro corpo non mente: ci dice la verità su ciò che proviamo davvero.

Anni fa, mentre mi trovavo in Cambogia a fare volontariato, e ancora non avevo risolto un certo senso di soffocamento, trovai un interessante documento sulle malattie psicosomatiche, redatto dallo psicoterapeuta Claudio Bonipozzi. Egli afferma che “quando l’ansia e lo stress prendono il sopravvento, il lavoro perde la sua positività e si trasforma in un peso che opprime anziché arricchire”. Se vi siete già sentiti così, sapete di cosa parla.

Bonipozzi ha elencato il linguaggio simbolico di alcuni organi: ogni sintomo, un messaggio.

Ve ne riporto alcuni:

Articolazioni

Le persone che soffrono di dolori articolari sono quasi sempre molto esigenti nei confronti di se stessi o della propria cerchia. A volte appaiono agli altri come molto flessibili, ma la loro docilità è dettata dalla paura e da una sensazione di impotenza di fronte a figure autoritarie. Sono presenti in queste persone sentimenti di collera e da un senso di rivolta, tenuti entrambi sotto silenzio, ma inevitabilmente espressi dal corpo per mezzo di questo particolare disagio.


Mal di schiena

Il nostro corpo, sotto l’effetto di una umiliazione, tende a “piegarsi” o meglio a “ripiegarsi” su noi stessi. La schiena ricurvata segue frequentemente profondi disagi affettivi: la sofferenza ci “piega” (fardelli troppo pesanti da portare).

Il ginocchio (condizione di inferiorità)

Il dolore può esprimere il grande disagio a vivere delle situazioni “umilianti”: rifiuto di sottomettersi.

Apparato respiratorio

Le vie respiratorie sono le vie di comunicazione (scambio tra l’ambiente interno e l’ambiente esterno), dove entra la vita, che verrà poi distribuita dal sangue in tutto l’organismo. Le malattie degli organi della respirazione traducono gli scambi con l’ambiente circostante per quel che riguarda il nostro bisogno di “aria”, spazio e autonomia. Ci possono segnalare un’assenza di gusto per la vita, la perdita di desiderio di continuare a vivere, o anche un senso di colpa devastante.

Laringite (infiammazione del canale respiratorio)

E’ un modo di soffocare la comunicazione quando dobbiamo parlare con qualcuno che è vissuto come l’autorità.

Gastrite (infiammazione della mucosa dello stomaco)

Collegata alla collera perché non ci sentiamo rispettati o apprezzati per quanto valiamo. Il nervosismo e i disagi emotivi sono spesso responsabili. Il famoso “bruciore allo stomaco” parla della presenza di un fuoco che brucia all’interno, ma che non si esprime mai sotto forma di rabbia e ribellione (rabbia inespressa).

Insonnia

Solitamente è un soggetto sempre in movimento durante il giorno, sempre impegnato, con notevoli difficoltà a delegare e a staccarsi da pensieri che circolano continuamente nella sua testa. L’insonne non riesce assolutamente a lasciarsi andare neppure di notte e tenta di portare con sé nel mondo del sonno, tutto quello che appartiene alla sua esistenza diurna. Ha comunque molti volti, ma esistono elementi comuni: insoddisfazione ed attese. L’insoddisfazione riguarda i problemi quotidiani, angoscia di non essere all’altezza, affetti che non “guardiamo”. C’è sempre un timore a lasciarsi andare; indica debolezza e vulnerabilità (uomo); diventa sinonimo di sudditanza e prevaricazioni (donna). Nelle ore diurne sempre c’è movimento, non riesce a staccarsi dalle cose anche se sono deteriorate (rapporti sentimentali, amicizie, ecc.) non perde mai il controllo (aggressività e sentimenti), rimane continuamente legato al passato. Nella difficoltà a prendere sonno una “parte di noi” (l’Io) non vuole perdere il controllo perché teme di incontrare le emozioni profonde (che durante il giorno riesce a tenere sotto controllo). Il risveglio notturno, invece, indica semplicemente che si sta realizzando quello che non si è riuscito a fare durante il giorno; rimuginare su ciò che è accaduto durante il giorno o invaso dalla tristezza, dalla rabbia e dalla paura.

Psoriasi (una spessa corazza per isolarsi dal mondo)

Vengono colpite, in genere, persone ipersensibili che hanno un gran bisogno dell’amore degli altri.

Candida e Herpes vaginale

Il bruciore dell’herpes richiama, a livello simbolico, il “fuoco” e al bisogno costante di purificazione. Per certi versi questa sintomatologia consente al soggetto di espiare certe esperienze peccaminose. Se invece l’herpes si associa anche alla Candida, il dualismo regola-trasgressione, santità-peccato viene rafforzato da un “imbianchimento” (fungo): manifestando tutto il suo “candore” come se si volesse mostrare la sua pulizia morale, a dispetto del comportamento particolarmente trasgressivo.

Tachicardia

E’ un’improvvisa accelerazione del ritmo cardiaco: emozioni che in qualche modo cercano di emergere, di esprimersi, in pratica risalire a galla.

Interessante, vero?

Chissà se vi siete rivisti in certi comportamenti da lui elencati?

Di gastrite ho sofferto per anni; di laringite ogni tanto; di tachicardia ne ho sofferto qualche giorno fa. Che cosa sta cercando di dirmi? Una cosa che so benissimo, ma non voglio ammettere a me stessa.

Quando mi passerà? Quando affronterò il problema, e lo risolverò. Eliminando la causa che sta alla base della malattia psicosomatica di solito si guarisce. Come scrive lo psichiatra Fausto Manara:

Bisogna trasformare i malesseri psicologici in alleati.

Vi riporto un suo passo illuminante:

“Quando si rimane sordi alla sua voce, l’esperienza non insegna nulla. E’ anche per questo che ci impegniamo più volte in progetti del tutto estranei ai nostri desideri, magari per compiacere coloro da cui vorremmo amore, sapendo in anticipo che, anche se li realizzeremo, non ci porteranno vera gioia. E’ ancora per questo che ci neghiamo la libertà in nome del quieto vivere, quando ben sappiamo che non è così facendo che il vivere sarà mai davvero quieto”.

Quante volte siete diventati schiavi del quieto vivere? Io lo stavo diventando, e poi ho deciso di uscirne. Come? Decidendo di ascoltare una malattia psicosomatica (il senso di soffocamento e l’attacco di panico) come fosse un angelo custode. Tre mesi dopo il mio arrivo in Cambogia, il senso di soffocamento sparì come per incanto. Ma non fu un incanto: scelsi solo di lasciare per un anno il lavoro di insegnante (che mi soffocava) per inseguire un sogno (darmi gratuitamente agli altri, anche se avevo mio padre contro – e non solo lui).

Raffaele Morelli lo dice chiaro:

La rinuncia a essere se stessi prima o poi si trasforma in disagio, in malattia.

Non sopporto più il fidanzato, che non mi lascia essere me? Ecco che mi viene la colite! Un’amica insegnante aveva avuto un alunno a scuola che non voleva continuare gli studi scientifici dopo la scuola superiore: lui voleva suonare il sassofono, era un artista, ma non riusciva a dirlo a suo padre. Il risultato? Spesso arrivava a scuola senza voce.

Lo psichiatra e creatore della bioenergetica Alexander Lowen parlava di una sua paziente che aveva sempre una sensazione di soffocamento. Come mai? Perché stava soffocando la sua protesta: quando era giovane, non era stata capace di protestare contro l’atteggamento dei suoi genitori, nè aveva osato gridare contro di loro: lei soffocò il grido, e le si era chiusa la gola.

Si può vivere così, con una sensazione costante di insoddisfazione, che ti corrode la vita? No, non si può. Che vita sarebbe?

Stanca di stare male, avevo speso l’anno prima della grande decisione leggendo libri psicologici e motivazionali per comprendere cosa stesse cercando di dirmi il mio inconscio; siccome non lo ascoltavo, aveva cominciato a urlare – ne avevo parlato anche qui: Non sentirti turbato se la mente pensa (e il corpo risponde).

Alla fine avevo deciso di accogliere la malattia psicosomatica e di ascoltarla: stavo male perché non solo ero invischiata in una relazione d’amore che non faceva per me, ma anche perché non stavo mettendo a frutto i miei talenti, ciò che io ero veramente. Mi stavo soffocando, e di conseguenza non respiravo più.

Ho imparato che si può sempre scegliere: di continuare a fare finta di niente (e stare sempre peggio), o di ascoltare i sintomi della malattia psicosomatica, e diventare ciò che siamo. Purché, come afferma Manara, “si abbia il coraggio di uscire dal territorio cupo dell’ormai per entrare in quello luminoso del perché no?“.

E tu, hai mai sofferto di malattie psicosomatiche? Le hai ascoltate? Come bisogna reagire quando il nostro corpo ci parla, secondo te?


Bibliografia:Claudio Bonipozzi, La medicina psicosomatica in Articoli e pubblicazioni Georg Groddeck, Il libro dell’Es, Adelphi, 1961
Alexander Lowen, Paura di vivere, Astrolabio, 1980
Fausto Manara, Occhiali per l’anima, Sperling & Kupfer, 2005
Raffaele Morelli, Puoi fidarti di te, Mondadori, 2009

mercoledì 1 febbraio 2017

Quando il corpo va in ansia: i sintomi fisici dei Disturbi d’Ansia.


I Disturbi d'Ansia possono davvero provocare malesseri fisici privi di cause mediche: riconoscere la vera natura di questi sintomi aiuta ad intervenire prontamente per risolvere il problema.




“Può l’ansia provocare tutto questo?” è una domanda ricorre nella mente di chi, soffrendo di disturbi legati all’ansia, è colpito anche da sintomi fisici che fatica a ricondurre a cause psicologiche, anche quando gli accertamenti medici eseguiti lo suggeriscono.

I principali Disturbi d’Ansia (Disturbo da Attacchi di Panico con o senza Agorafobia, Fobia Semplice e Fobia Sociale, Disturbo Ossessivo - Compulsivo, Disturbo Post Traumatico da Stress e Disturbo Acuto da Stress, Disturbo d’Ansia Generalizzato) non coinvolgono solamente gli aspetti mentali, ma anche il funzionamento del corpo e portano al conseguente sviluppo di disturbi somatici che fanno parte del quadro ansioso anche quando appaiono intensi e persistenti.

Specialmente in questi casi chi ne soffre fatica a credere che tali disturbi possano realmente dipendere dalla propria psiche e non da qualche patologia organica, e può reagire in diverse maniere. Alcuni concentrano l’attenzione sui sintomi fisici dell’ansia finchè le preoccupazioni ipocondriache divengono il “focus” del disturbo, altri continuano ad essere colpiti da sintomi sia corporei sia psichici senza che i disturbi fisici siano l’ostacolo maggiore al recupero del benessere (rappresentando tuttavia un importante elemento di disturbo della serenità del soggetto), mentre in altri casi ancora il Disturbo d’Ansia si esprime da subito o in un secondo momento unicamente sul piano somatico, ad es. con attacchi di panico che coinvolgono contemporaneamente diversi distretti corporei.

In molti di questi casi il sintomo somatico provocato dall’ansia non è riconosciuto subito come tale e si osserva il ricorso frequente (ed eccessivo) a farmaci palliativi e/o una ricerca spasmodica di immaginarie cause organiche, che si concretizza in lunghe trafile di visite ed esami medici anche ripetuti più volte nel tempo.

E’ indubbiamente necessaria una valutazione medica dei singoli casi per evitare di scambiare per sintomo d’ansia un disturbo corporeo di altro tipo, ma quando il responso medico è negativo, e indica che la causa del disturbo è psicologica, alcune persone si sottopongono ugualmente ad ulteriori accertamenti che portano a perdere tempo prezioso e allontanano il momento in cui inizieranno il trattamento psicologico dell’ansia.


IL MALESSERE FISICO DELL’ANSIOSO

Vediamo quali sono i sintomi somatici dei Disturbi d’Ansia, presenti con intensità e frequenza differente da caso a caso:
Sintomi cardiovascolari: tachicardia, palpitazioni, extrasistolia, aritmia, dolore o fastidio al petto, ipertensione o cali di pressione, svenimento
Sintomi respiratori: dispnea, sensazione di soffocamento, sensazione di nodo alla gola, asma (peggiora se già presente)
Sintomi gastrointestinali: nausea, gastrite, reflusso gastroesofageo, diarrea, sindrome del colon irritabile
Sintomi neuromuscolari: sensazione di sbandamento (gambe traballanti), tremore, rigidità, parestesie (sensazione di torpore e formicolio), contratture, tensione muscolare, debolezza e affaticabilità
Sintomi neurologici: vertigini, sensazione di “testa vuota” o leggera, sensazione di sbandamento, tremore,) e vampate di calore
Sintomi dermatologici: orticaria, rossore o pallore del volto, iperidrosi (eccessiva sudorazione)
Sintomi urinari: impulso improvviso ad urinare, aumento della frequenza dell’orinazione (pollachiuria).

[Per completezza ricordo che sintomi psichici dell’ansia comprendono: sensazione di minaccia e pericolo, pensieri ossessivi, irrequietezza, irritabilità, iperattività, disturbi dell’attenzione e della concentrazione, insonnia con difficoltà ad addormentarsi e/o a mantenere il sonno senza svegliarsi.]

Questo elenco non è esaustivo perché in realtà la manifestazione corporea dell’ansia è multiforme e varia da individuo a individuo e uno stato di ansia costante espone al rischio di insorgenza o peggioramento di molte patologie psicosomatiche (come l’asma e l’ulcera duodenale).

Alcuni sintomi fra quelli sopra elencati sono tipici dell’Attacco di Panico (es: tachicardia, dispnea, capogiri, iperidrosi, nausea), mentre altri possono essere presenti per lungo tempo anche nei momenti in cui la persona non si sente “agitata” (fase acuta). Quando l’ansia è una condizione costante e pervasiva l’organismo vive uno stress intenso che provoca modificazioni alla sua fisiologia, ad es. con l’aumento dell’attività del sistema nervoso autonomo (simpatico) e della secrezione di ormoni come il cortisolo e l’adrenalina che influiscono fra l’altro sul battito cardiaco (frequenza e gittata), sulla pressione sanguigna e sul funzionamento del sistema immunitario.

Come detto sopra, questi sintomi compaiono in differenti combinazioni nei singoli casi, ma ciò che accomuna i sintomi somatici è spesso la loro persistenza e anche intensità, che motiva la persona che ne soffre a dubitare che si possa trattare “solo” di ansia. A volte infatti si sottovaluta l’importanza e anche la drammaticità dei disturbi psicologici più comuni, e si tende di conseguenza a pensare che non possano arrecare danni o fastidi non sopportabili o non superabili con la semplice “forza di volontà”.

Questo pensiero tuttavia non corrisponde alla realtà, dal momento che corpo e mente sono profondamente interconnessi e il disagio che una persona vive si può esprimere intensamente su entrambi piani.


COSA FARE SE LE ANALISI MEDICHE SONO NEGATIVE?

Il consiglio alle persone che si chiedono “può la sola ansia farmi stare così male?” non può che essere questo: fidatevi del vostro medico e degli eventuali accertamenti effettuati.

Evitate un utilizzo improprio ed eccessivo di farmaci che attenuano solamente i sintomi e soprattutto di psicofarmaci ansiolitici che non vi siano stati prescritti da un medico, e in questo caso rispettate le sue indicazioni per evitare fenomeni di dipendenza e di tolleranza.

Se il responso medico non indica alcuna patologia organica che sia causa dei vostri sintomi non lasciate passare troppo tempo, perché rischiereste solo di veder cronicizzare o peggiorare i vostri disturbi: affidatevi ad uno psicologo per chiedere una valutazione della vostra situazione e parlate con lui di quale tipo di trattamento può essere indicato nel vostro singolo caso.

L’ansia si può combattere e vincere, ma questo è possibile solo se si sa (e si vuole) riconoscerla e se non si lascia che trascorra troppo tempo prima di cercare un soluzione adeguata ed efficace al problema.


BIBLIOGRAFIA

AAVV: "Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders IV-TR" (American Psychiatric Association)
F. Giberti, R. Rossi: "Manuale di Psichiatria" (Piccin)
R. Pettorossi, S. Astori, A. Baffigi: "Psichiatria. Manuale di apprendimento" (Centro Scientifico Editore)
G. O. Gabbard: "Psichiatria Psicodinamica" (Raffaello Cortina)
F. Deutsch: "Il misterioso salto dalla mente al corpo. Uno studio sulla teoria di conversione" (Martinelli)
F. Alexander: "Medicina Psicosomatica" (Editrice Universitaria Firenze)


Dr.ssa Flavia Massaro

Dal Sito: www.medicitalia.it