Anche se tutti i disturbi d’ansia hanno un meccanismo comune, legato
all’ipervalutazione del pericolo, essi possono essere distinti in
categorie.
Tra queste rientrano:
l'ansia da
prestazione: si manifesta in genere di fronte alla necessità di dover
affrontare una performance (un compito al lavoro, un esame a scuola, una
gara sportiva, ecc.), ma compare anche nel momento in cui viene
richiesto al soggetto di affrontare situazioni nuove (come una nuova
scuola, un nuovo posto di lavoro, un nuovo partner sessuale, ecc).
l'ansia da separazione: è la forma di ansia che si avverte nel momento
in cui ci si separa da qualcuno che rappresenta un punto di riferimento
importante. In questa situazione rientrano molteplici meccanismi, che
vanno dal timore di non ritrovare più la persona amata, da cui ci si sta
separando, alla sensazione che a questa possa accadere qualcosa mentre
si è assenti.
l'agorafobia: il termine deriva da agorà
(assemblea, riunione, mercato). L’agorà nella polis greca era la piazza
centrale, entro la quale si svolgeva tutta la vita politica, sociale e
commerciale della città. L’agorafobia viene definita come l’ansia
relativa al trovarsi in luoghi o situazioni dai quali sarebbe difficile o
imbarazzante allontanarsi in caso di malore, o nei quali non ci sarebbe
possibilità immediata di soccorso. Esempi di situazioni che l’individuo
tende ad evitare sono viaggi in treno, ristoranti, negozi affollati,
cinema, teatro, chiese, gallerie, ecc.
l'ansia sociale: chi
soffre di ansia sociale tende a sentirsi estremamente a disagio quando
si trova in mezzo ad altre persone; in questa forma di ansia spesso le
relazioni vengono vissute come minacciose, e quindi il soggetto tende ad
evitarle il più possibile. Ci si sente inadeguati quando ci si deve
confrontare con gli altri, e pertanto è meglio limitare le relazioni (e
quindi il confronto stesso). Ciò dà luogo ad atteggiamenti di evitamento
di tutte quelle situazioni sociali, dallo sport alle feste, sino alla
frequenza a scuola.
Molte persone provano un certo imbarazzo, o
disagio, in certe situazioni sociali, ma chi soffre di ansia sociale
non si sente semplicemente in imbarazzo o a disagio: non si sta parlando
di semplice timidezza. Queste persone avvertono che qualunque cosa
faranno o diranno verrà attentamente valutata dagli altri, con esito
probabilmente negativo. E’ un meccanismo fortemente legato alla propria
autostima deficitaria.
Il timore di questi soggetti è legato
soprattutto ad alcune circostanze: mangiare in pubblico, parlare in
pubblico, firmare davanti a qualcuno, stringere la mano a qualcuno,
telefonare a qualcuno, ecc. L’ansioso sociale è quindi sensibile a tutte
quelle situazioni in cui si sente esposto allo sguardo altrui. Spesso
uno sguardo anche casuale basta per gettarlo nel panico.
L’ipersensibilità verso i movimenti oculari porta questi individui a
sentirsi piuttosto a disagio nelle situazioni in cui potrebbero venire
osservati.
Chi soffre di ansia sociale ha il costante timore
che gli altri lo giudicheranno strano, ansioso, debole o peggio ancora
stupido. Affrontare le relazioni sociali con questi presupposti non
aiuta di certo il soggetto ad essere rilassato: al contrario queste
persone appaiono (e si sentono) piuttosto goffe e rigide quando
interagiscono con gli altri.
l'ansia che nasce a seguito
dell'utilizzo di sostanze come la caffeina, la cannabis, la cocaina o
indotta da l'utilizzo di farmaci come quelli ipnotici o sedativi.
Il disturbo ossessivo-compulsivo: si tratta di un disturbo d'ansia
caratterizzato dalla presenza costante di ossessioni, pensieri
ripetitivi a volte privi di senso, e compulsioni, ovvero comportamenti
che la persona si sente costretta a ripetere per diminuire lo stato di
ansia. Il controllare più volte se si è spento il gas o il lavarsi
ripetutamente le mani per paura di contrarre infezioni, ne sono un
esempio.
Nelle forme di ansia rientrano anche gli attacchi di
panico, il disturbo di ansia generalizzata e il disturbo post-traumatico
da stress:
- Gli attacchi di panico sono caratterizzati dalla
comparsa improvvisa di sensazione di angoscia unitamente a sintomi
fisici come tachicardia, iperventilazione e senso di soffocamento. La
persona che vive l'attacco di panico può avvertire anche sintomi come la
sudorazione profusa, il dolore toracico, nausea e giramenti di testa.
Questi sintomi sono accompagnati dalla sensazione che stia per succedere
qualcosa di drammatico, come il sopraggiungere della propria morte.
- Il disturbo d’ansia generalizzato caratterizzato da uno stato emotivo
di continua preoccupazione e attesa di fonte a situazione per le quali
tale atteggiamento non risulta essere giustificato
- Il
disturbo post-traumatico da stress che sopraggiunge dopo un trauma,
un'esperienza dolorosa o di sofferenza vissuta direttamente o
indirettamente. E' un disturbo che può insorgere a seguito di una serie
di eventi traumatici di natura molto diversa come le aggressioni, le
violenze fisiche o psicologiche, gli incidenti, i periodi di prigionia o
le calamità naturali, ossia tutti quegli eventi che hanno cambiato per
un determinato periodo di tempo la vita di chi vi è stato partecipe in
maniera dolorosa e violenta.
Chi soffre di disturbo
post-traumatico da stress manifesta atteggiamenti di maggiore distacco
verso le persone unitamente ad un aumento di aggressività ed
irascibilità, oltre alla sensazione di rivivere l' esperienza traumatica
durante l'arco della giornata o durante il sonno.
dal sito : http://www.medicitalia.it/
Nessun commento:
Posta un commento