Spesso l’agorafobia è considerata come una forte paura della folla e degli spazi aperti. In realtà, si tratta di un disturbo ansioso caratterizzato dal fatto di evitare luoghi o situazioni da cui potrebbe essere difficile (o imbarazzante) scappare e/o in cui non sarebbe possibile essere soccorsi in caso di attacco di panico. Le paure agorafobiche comprendono un insieme di situazioni che includono il fatto di ritrovarsi soli fuori casa, l’essere “chiusi” in una folla compatta o in una fila d’attesa, che sia a piedi, in macchina o in treno.
Agorafobia e attacchi di panico
Gli agorafobici evitano tutte le situazioni che considerano a rischio oppure le subiscono volente o nolente, con enorme sofferenza. Alcuni ad esempio non possono entrare nei luoghi muniti di porte automatiche, nei luoghi sotterranei oppure negli spazi deserti.A seconda dei casi, l’agorafobia può essere accompagnata da attacchi di panico. L’una e gli altri possono esistere indipendentemente ma spesso sono legati.
Gli attacchi di panico sono imprevedibili e, nel caso dell’agorafobia, possono prodursi in previsione di una situazione a rischio oppure durante la situazione stessa. Sono momenti di intenso terrore durante i quali la persona perde il controllo di sé. La crisi può durare dai 10 ai 20 minuti, che sembrano un’eternità, e raggiunge il suo apice in pochi minuti.
Accettare l’ansia
Che si tratti di un’agorafobia isolata oppure associata ad attacchi di panico, le strategie per riprendere il controllo di sé sono le stesse. In un primo momento è necessario discuterne con il proprio medico curante per porre le basi della diagnosi. Il medico potrà indirizzarvi verso uno psicologo per affinare la diagnosi da un lato e per proporre soluzioni adeguate dall’altro.Prima di tutto, occorre poter prendere coscienza dei vostri sintomi e distinguerli in modo preciso. Imparate a riconoscerli quando arrivano. Al contrario, è inutile obbligarsi ad affrontare le situazioni che creano angoscia fin da subito. Controllare le proprie emozioni non è una cosa facile. Ma almeno riuscirete a superare l’ansia, senza tuttavia farla scomparire. Ad esempio, accetterete più serenamente le sensazioni fisiche e le situazioni angoscianti se imparerete a controllare le vostre angosce. A tale scopo gli esercizi di respirazione e di rilassamento possono risultare utili. Per le persone soggette ad attacchi di panico è necessario mettere in atto una vera e propria terapia per evitare che il problema si cronicizzi.
La psicoterapia
Per le forme meno gravi di agorafobia, il trattamento comprende di solito un percorso di psicoterapia, talvolta associata a medicinali. Il terapeuta aiuta il paziente a riconoscere le modalità di pensiero che lo inducono a interpretare in modo sbagliato le reazioni del proprio corpo, a diventare meno sensibile alle manifestazioni fisiche del terrore e ad affrontare le situazioni a rischio.Per le forme più gravi, la psicoterapia può essere accompagnata dalla somministrazione di antidepressivi allo scopo di prevenire attacchi di panico. A chi soffre di questo disturbo possono essere prescritti anche degli ansiolitici. Non esistono regole fisse: ecco perché è fondamentale rivolgersi a un medico per risolvere il problema.
Elena Bianchi
27/01/2015
Magazine Delle Donne
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