giovedì 3 agosto 2017

Ansia: sempre più giovani ricorrono ai farmaci


l 10% dei ragazzi tra 14 e 19 anni ha usato ansiolitici o calmanti nell'ultimo anno. E spesso li rubano ai genitori.


Quello dell’ansia è un disturbo che affigge molti italiani, ma il dato che sconvolge è relativo alla popolazione giovane. Sempre più giovani, infatti, ricorrono ad ansiolitici e calmanti, proprio per alleviare i disturbi legati all’ansia. I dati a riguardo sono emersi da un sondaggio condotto dall'Osservatorio Nazionale Adolescenza su un campione di 8.000 studenti. Dall’indagine è emerso che nell’ultimo anno scolastico ben il 10% degli adolescenti, nel tentativo di gestire le problematiche della vita quotidiana, ha optato per i farmaci. Il doppio di loro invece si è rivolto ad uno psicologo.

Il quadro non è confortante neppure per quanto riguarda le modalità con cui i giovani si procurano i farmaci: "a volte - spiega Maura Manca, presidente dell'Osservatorio - li rubano nell'armadietto dei genitori o, più spesso, li trovano online. Ma capita anche che se li scambino tra di loro, senza considerare poi le conseguenze".

Insomma, non sempre si tratta di terapie prescritte dagli psicologi: talvolta quello che si verifica è un utilizzo sconsiderato ed irresponsabile del farmaco, volto più che altro a calmare i sintomi nell’immediato piuttosto che a risolvere la causa scatenante.

Ma quali sono i motivi di uno stato di ansia così diffuso tra la popolazione giovanile? Fermo restando che ciascuno ha delle problematiche differenti, i giovani sono accomunati dal fatto che "non conoscono la tolleranza alla frustrazione, per questo cercano sempre un rimedio al di fuori di sé", continua Manca. La difficoltà a gestire le sconfitte deriva, secondo la presidente dell’Osservatorio, dal fatto che la famiglia non insegni la fatica né la rinuncia e per questo i figli si ritrovano ad essere più immaturi. Oltre alla responsabilità dei genitori viene evidenziata anche quella dei social network. L’utilizzo costante di tali sistemi di comunicazione fa sì che i ragazzi siano “continuamente bombardati da input e questo non permette loro di abbassare mai i livelli di tensione".

Maura Manca, dopo aver analizzato il problema, fornisce anche delle possibili soluzioni, racchiuse in tre regole: la prima consiste nel considerare l’ansia come un’opportunità da sfruttare per un migliore rendimento. Il disturbo in questione, infatti, aumenta i livelli di adrenalina nel nostro organismo e quindi la concentrazione. La seconda tattica riguarda la gestione dell’ansia: il problema non deve essere visto nel suo complesso, ma nelle sue singole parti da affrontare una per volta. E tutto sarà più semplice. Il terzo consiglio, invece, è di riportare alla mente tutti i momenti in cui si pensava che non ce l’avremmo fatta ed invece è andato tutto per il meglio. "Guardarsi indietro e ripensare a tutto quello che si è fatto è la chiave per sconfiggere anche il peggiore dei catastrofismi".




Dal Sito: www.105.net

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