venerdì 17 agosto 2018

Come vincere l’ansia



I disturbi da ansia sono attualmente uno dei problemi mentali più diffusi al mondo: sembra infatti che ne soffrano quattro persone su cento. Uno studio condotto dall’Università di Cambridge mostra che le donne e i giovani sono tra i più colpiti.

Dai dati risulta che i disturbi da ansia costino al sistema sanitario americano oltre 42 miliardi di dollari all’anno, e che, quando non vengono curati o rimangono irrisolti, possono sfociare nella depressione, nell’uso di droga, e persino nel suicidio.

C’è una differenza tra l’ansia normale, che tutti provano quotidianamente, e i disturbi da ansia. La normale ansia è una sensazione che può motivare, mobilitare e proteggere le persone. Nel mondo moderno, l’ansia può fornire una spinta quando bisogna rispettare una scadenza imminente, e può dare fretta alle persone, per esempio quando si scopre improvvisamente che un conoscente ha avuto un incidente. Ma se queste sensazioni cominciano a manifestarsi in situazioni che non sono realmente pericolose o importanti, allora è possibile che si soffra di un disturbo da ansia.

Ci sono diversi tipi di disturbi da ansia; alcuni dei più comuni sono il disturbo da panico e il disturbo d’ansia generalizzato. Chi ha il disturbo da panico può avvertire intensi picchi d’ansia sorgere all’improvviso, con il cuore che inizia a battere veloce; ci si può sentire storditi o senza fiato, e si può addirittura pensare che si stia per avere un infarto o si stia per morire.

Chi soffre di un disturbo d’ansia generalizzato, invece, tende ad aver paura di tutto quello che potrebbe accadergli e potrebbe trovare difficile spostare l’attenzione dalle sue preoccupazioni ad altro. Le preoccupazioni possono essere cosi invadenti da portare la persona a desiderare di saltare la scuola, il lavoro, o altri eventi importanti.

L’ansia non lascia segni, cicatrici o lividi sul corpo, ma può essere più debilitante di una grave malattia fisica, come il cancro o il diabete.

Ci sono delle cure, ma le ricadute sono frequenti e alcuni non riescono a conseguire dei miglioramenti tangibili. Esiste anche una terapia comportamentale cognitiva, ma i tempi di attesa per una visita possono essere lunghi e non tutti gli psicologi sono idonei per chiunque. Ma qualsiasi opzione si scelga si può aiutare se stessi usando ‘scientificamente’ alcuni semplici metodi.

Smettere di auto censurarsi

Le persone ansiose spesso riesaminano quello che intendono dire nelle proprie menti perché non vogliono offendere nessuno. Cercano sempre di trovare il momento perfetto per sollevare una determinata questione e si preoccupano dell’impatto che avranno sugli altri. Poiché le persone ansiose hanno spesso paura, spesso avvertono insicurezza, e temono che altri si stiano approfittando di loro.

Una soluzione consiste nello smettere di censurare le proprie parole e azioni.

All’inizio potrebbe sembrare difficile, ma è importante iniziare. Si può cominciare con le persone con le quali ci si sente maggiormente a proprio agio, per poi farlo gradualmente con tutti. Appena si comincia a farlo, si potrà avvertire un senso di sollievo e si inizierà a considerare sé stessi come persone che pensano in modo indipendente. Inoltre questa è un abilità che può essere sviluppata con la pratica.

Vivere nel presente

L’ideale sarebbe concentrarsi unicamente su quello che si sta facendo. Se si pensa molto a quello che è accaduto ieri o a quello che succederà domani, questo potrebbe significare che non si sta vivendo nel presente. E se non si vive nel presente, è molto più probabile sperimentare stati di ansia.

Ma c’è una via d’uscita. Ogni volta che spuntano dei pensieri che generano turbamento non bisogna rifornirli di energia. Invece bisogna concentrarsi il più possibile su quello che si sta facendo nel presente. Quando si beve una bevanda calda, ad esempio, si può provare a immergersi nell’esperienza, fare attenzione alla sensazione scaturita dalla tazza calda appoggiata sulla propria pelle e all’aroma della bevanda.

Quando ci si immerge nel presente, il corpo si rilassa e la mente diventa serena. È stato accertato da diversi studi che questo genere di consapevolezza riduce drasticamente l’ansia.

Imparare a perdere

Poiché le persone ansiose a volte hanno maggiori difficoltà a stringere relazioni con gli altri, hanno spesso la sensazione di dover fare tutto il possibile per preservare le relazioni che già hanno. Questo può renderli troppo dipendenti e bisognosi d’attenzioni.

Ma per preservare la propria salute mentale è importante imparare a perdere. Se si litiga con qualcuno e questa persona vuole porre fine al legame di amicizia, bisogna saper lasciare andare. È meglio per la propria dignità e, ironicamente, può rafforzare la propria autostima e aumentare la fiducia in se stessi.

Come dicevano gli antichi monaci buddisti: «Quando si lascia andare la presa, si può sperimentare qualcos’altro». Quando si smette di pensare alle circostanze che non possono essere cambiate, la mente automaticamente inizia a pensare alle possibilità future. Il che può essere esaltante e energizzante. Infatti, imparare a perdere non riguarda solo le proprie relazioni, ma ogni ambito della propria vita. Non resta che provarci.

Olivia Remes è una dottoranda dell’Università di Cambridge in Inghilterra. L’articolo originale è stato pubblicato da The Conversation.

Dal Sito: m.epochtimes.it

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