Chi soffre di una condizione ansiosa non è una persona che semplicemente prova nervosismo, che so, di fronte a una prova d’esame all’università o quando deve andare a farsi visitare dal medico.
Quelle sono situazioni che, chi più chi meno, rendono nervosi tutti quanti. No, l’ansia è qualcosa di più “pesante” e può avere conseguenze serie sulla qualità di vita delle persone che ne sono colpite.
Tanto per capirci, la definizione dei “disturbi d’ansia” che troviamo su Wikipedia recita così: “I disturbi d’ansia sono un insieme di disturbi psicologici caratterizzati da forme di paura e di ansia ingiustificata o patologica che si accompagnano spesso a manifestazioni fisiche e che creano notevole disagio all’individuo”.
Per chi patisce questa condizione, situazioni che per le altre persone sono banali e per nulla o poco stressanti diventano dei veri e propri incubi. Per esempio tornare a casa quando è buio.
Chi si trova a convivere con una persona ansiosa sa che nella maggior parte dei casi le crisi sono passeggere e che l’unica strategia che si può adottare è aspettareche la persona si calmi da sé.
In ogni caso, non serve a nulla esortare alla calma, perché è come invitare chi soffre di raffreddore a smettere di starnutire.
L’unico atteggiamento produttivo per chi sta accanto a una persona ansiosa è la comprensione. Da fuori chi non soffre d’ansia si rende conto che le paure dell’ansioso sono infondate, ma la cosa peggiore è dirglielo, perché nella sua mente quelle paure sono invece anche troppo reali.
Dunque comprensione e anche aiuto medico, se serve. Se la persona ansiosa, come è probabile, non si rende conto che la sua condizione è patologica, un aiuto concreto può essere quello di indurla a farsi vedere da un medico.
Lo specialista nel caso potrà anche prescrivere dei medicinali (benzodiazepine a altri).
Dal Sito: pianetadonne.blog
Nessun commento:
Posta un commento