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giovedì 15 ottobre 2020

Crisi di pianto: quali sono le cause e come si possono risolvere



Il pianto può essere provocato da diverse emozioni. Si può piangere per un dolore fisico, per una brutta notizia ricevuta, per lo stress, per unmalessere mentale, ma anche di gioia, felicità e commozione. A volte, però, succede che ci si senta sull'orlo delle lacrime senza un apparente motivo. Si parla allora di crisi di pianto, che non hanno nessuna funzione "catartica", ma che ci fanno sentire come se avessimo un "peso" sulle spalle e non riuscissimo a togliercelo.

Che cosa sono le crisi di pianto?

Non tutti vivono allo stesso modo il pianto. La concezione attorno a esso deve molto al rapporto che si è avuto con questa azione sin dall'infanzia. Infatti, si possono riconoscere ancora oggi famiglie dove il pianto viene considerato con un certo "imbarazzo" e come una dimostrazione emotiva da non condividere con gli altri. In altre situazioni, invece, l'atto del piangere è ben accetto perché rappresenta uno sfogo delle proprie emozioni e/o preoccupazioni. Soprattutto in queste realtà, passa sempre più spesso il messaggio che piangere non rende deboli, anzi ci rafforza. 

Tuttavia, esistono dei casi in cui si nota che si piange troppo di frequente e senza che se ne capisca subito il motivo. Così, può capitare di essere da soli circondati da altre persone e di sentire all'improvviso di non potere più trattenere le lacrime. Quello che si libera è un pianto incontrollato che porta solo a un sollievo temporaneo quando finalmente si conclude. Questo perché le crisi di pianto tendono a ripetersi nel tempo a distanza abbastanza ravvicinata.

Le cause

Non bisogna dimenticare che le crisi di pianto non sono un "disturbo", bensì dei sintomi. Infatti, anche se sul momento si può non risconoscerle, dietro a ogni crisi si nasconde una causa ben precisa. Questa dipende da diversi fattori, in primis dallo stato emotivo della persona che la sperimenta. Così, si è notato come un periodo particolarmente turbolento possa portare a sbalzi d'umore e a un'impellente necessità di piangere ripetuta per diverso tempo. Abbiamo riassunto i motivi principali da cui possono derivare le crisi di pianto.

1. Stress e ansia

Come già accennato, una delle cause principali delle crisi di pianto è un alto accumulo di tensione, ansia e stress. Tutto ciò trova conferma negli studi della Università di Pittsburgh, dove si mette in evidenza che le situazioni di conflitto tendono a essere uno dei fattori cardine dello scatenarsi delle lacrime. A volte, proprio il pianto può diventare il mezzo con cui si trova un riavvicinamento dopo il contrasto, soprattutto nelle relazioni interpersonali.

Tuttavia, sempre i ricercatori statunitensi hanno dimostrato come molto spesso le crisi di pianto dovute all'ansia, vissute in modo "autonomo", non portano nessuna di sensazione di sollievo, anzi, andrebbero ad aumentare il senso di malessere. Parrebbe, infatti, che piangere per una situazione di tensione e stressante porterebbe l'organismo a discernere ulteriori ormoni dello stress.

2. Stanchezza

Questa motivazione la si riscontra soprattutto con i bambini. A chi non è capitato di vedere un bambino di 4 o 5 anni a cena, magari al mare, lamentarsi senza una plausibile spiegazione e iniziare a piangere? Questo tipo di crisi di pianto sono legate, appunto, alla stanchezza. Nel caso preso in esame, può essere successo che il bambino non ha riposato in modo adeguato nel pomeriggio e/o che si è stancato eccessivamente durante tutta la giornata. Arrivato alla sera, sente di non avere più forze e questa sensazione provoca lo scatenarsi delle lacrime. 

Tutto ciò, però, non vale solo per i bambini. Anche gli adulti, quando hanno sonno, possono essere preda di un pianto inaspettato e indesiderato. Alcuni studi hanno dimostrato che, quando non si dorme abbastanza durante la notte, si è facilmente soggetti a sbalzi d'umore, tristezza, irritabilità e, appunto, allo sfogo delle lacrime. A lungo andare, il non dormire a sufficienza può avere delle conseguenze anche sulla salute.

3. Depressione

Rispetto alle altre due cause, quest'ultima è da trattare con ancora più delicatezza. In generale, non si può parlare semplicemente di depressione perché esistono diversi disturbi depressivi, ognuno dei quali ha un'origine e dei sintomi differenti. Per esempio, si può andare dalla depressione post partum e dal disturbo depressivo con ansia con frequenti attacchi di panico alla depressione agitata. Senza addentrarci nei vari tipi di questo malessere della salute mentale, è bene sapere che molti di essi presentano delle crisi di pianto, più o meno frequenti.

Quando le crisi di pianto sono legate alla depressione

Quando si soffre di uno dei disturbi depressivi, ce ne si può accorgere perché le crisi di pianto non sono l'unico segnale di questo malessere. Normalmente, chi è depresso vive in un costante stato di tristezza o percepisce come un senso di vuoto, un qualcosa che non si sa "riempire". In generale, agli sbalzi d'umore si sostituisce una mancanza e un assopimento a livello emotivo. Inoltre, ci possono essere problemicon il cibo, con la cura di sé e persino con il sonno.

Che cosa si può fare in caso di crisi di pianto?

I rimedi per le crisi di pianto dipendono da che cosa le ha scatenate. Per esempio, nel caso di quelle dovute alla stanchezza, il nostro consiglio è di cercare di dormire abbastanza ogni notte. Il numero di ore di sonno necessarie varia da persona a persona, ma di norma si raccomandano dalle 7 alle 9 ore agli adulti e almeno 10 ai bambini, con delle modifiche in base agli anni.

Per quanto riguarda quelle legate all'ansia e allo stress, si dovrebbe cercare una vera valvola di sfogoperché, come abbiamo visto, piangere rischia solo di peggiorare la situazione. Prova qualche sport per scaricare la tensione, come la boxe o la corsa, o alcune discipline di meditazione come lo yoga per esternare le energie negative e introiettare quelle positive. Allo stesso modo, trova o dedicati a un tuo hobby che ti faccia staccare "la mente", per esempio la pittura o suonare uno strumento. D'altra parte, se queste strategie da sole non funzionano, allora è meglio rivolgersi a uno psicologo, onde evitare che si arrivi a un estremo carico d'ansia che potrebbe portare ad attacchi di panico o all'esaurimento nervoso.

Infine per le crisi di pianto legate alla depressione, che sia post partum o di altro genere, l'unico rimedio è quello di intraprendere un percorso con uno psicologo o psicoterapeutache sia in grado di offrirti tutto l'aiuto di cui hai bisogno.


Dal Sito: alfemminile.com


domenica 10 marzo 2019

Secondo gli psicologi, le persone che piangono molto hanno questo tratto di personalità unico

Ci sono persone che pensano che quando piangono diventano deboli, ma in realtà le cose non sono proprio così. A volte è bello sentirsi deboli per un momento, lasciare andare tutta la frustrazione che si ha dentro e lasciarsi andare una volta per tutte.

Le lacrime ci dimostrano questo, anche se ad un certo punto della nostra vita pensiamo di essere di acciaio, abbiamo sentimenti ed è solo una questione di tempo prima di dimostrarli. D'altra parte, gli psicologi dicono che le persone che piangono spesso hanno una caratteristica speciale nella loro personalità.

Piangere dimostra che sei un grande amico. 

Magari incontri uno dei tuoi amici ed entrambi ricevete delle tristi notizie. Riesci a sentire che tutte le tue emozioni sono fuse ed arrivi al punto di non sapere esattamente come reagire, senti quelle cose scomode e irritanti in gola. Non pensarci più e piangi, fai il primo passo e, a tua disposizione, consola il tuo amico. Questo tipo di momento crea un legame molto più forte di amicizia e consente ad entrambi di conoscersi anche quando sono completamente disintegrati.

Piangi significa che non temi i tuoi sentimenti. 

Potrai anche piangere per qualcosa di poco importante o forse perché ti senti triste, stanco, qualcosa che ti è successo che ha innescato un sentimento che non ti piace avere... Il punto è che quando rilasci le lacrime, stai finalmente riconoscendo il tuo vero stato di spirito e ti stai lasciando andare. L'importante è rimuovere tutto il dolore che hai dentro perché altrimenti non starai solo chiudendo la porta per gli altri che cercano di conoscerti, ma rimarrai bloccato e questo può innescare seri problemi emotivi.

Non dai importanza a quello che gli altri pensano. 

Col tempo, proverai a sopprimere tutto ciò che senti, ma siamo umani e nessuno può sopportare così tanti conflitti nella mente, quindi non rifiutarti di lasciar andare tutto ciò che ti disturba attraverso le lacrime. La cosa migliore del pianto è che dimentichi semplicemente che ci sono persone intorno a te. In quei momenti, non ti importa se qualcuno ti guarda o ti giudica, tanto meno sei interessato al posto in cui ti trovi e questo indica solo che quando hai raggiunto il limite, esplodi emotivamente senza pensarci.

Piangere diminuisce lo stress. 

Senti il tuo corpo rilassarsi e la tua mente scompare dopo aver pianto? Una ricerca fatta nel 1983 dall'American Psychological Association ha rilevato che la maggior parte delle persone che sentono la tristezza e la malinconia sono le più stressate e lasciandole piangere, il loro corpo e la mente raggiungono un livello di completo rilassamento e mantengono la calma per un po’ di tempo.

Dal Sito: emozionifeed.it

lunedì 20 novembre 2017

Perché abbiamo bisogno di piangere?


Lungi dall'essere sinonimo di debolezza, il pianto ci aiuta a canalizzare e a liberare le tensioni e ha sul nostro organismo un effetto simile a quello degli analgesici.

Veniamo al mondo piangendo. Piangiamo tanto, a volte per tristezza, altre di felicità. Troppo spesso abbiamo bisogno di piangere, ma ci tratteniamo dal farlo perché pensiamo che in questo modo saremo più coraggiosi o perché, comunque, non viene ben visto lasciarsi andare in questo modo.

Tuttavia, questo modo di “scaricarsi” è essenziale per esprimerci, per andare avanti o per dimostrare come ci sentiamo. In questo articolo vi raccontiamo perché abbiamo bisogno di piangere di tanto in tanto.

Il bisogno di piangere profondamente per liberarci

Le lacrime sono uno strumento usato per vari fini: per scaricare la tensione o per attirare l’attenzione, per dare sfogo alla nostra tristezza o alla delusione, per ricordarci di qualcosa che è successo in passato, ecc. Può anche essere una reazione fisica istintiva, come quando starnutiamo, soffriamo di allergie o ridiamo a crepapelle.

Piangere ci fa sentire meglio, più tranquilli e può aiutarci ad essere coscienti di cose che non vedevamo o che non volevamo vedere.

Certamente ricorderete una di quelle volte in cui avete pianto “con tutte le vostre forze” e dopo vi siete addormentati di sasso oppure siete usciti dall’angolo in cui vi eravate rifugiati per svolgere qualche attività. Perché? Perché il pianto serve per togliersi un gran peso dalle spalle.

Esistono persone in grado di piangere, ma ce ne sono altre che non riescono a farlo così facilmente. Quando siamo piccoli, veniamo spesso rimproverati quando piangiamo, perché ci viene detto che è una cosa da deboli, da capricciosi o da viziati.

Si tratta di una cosa che rimane incisa nella nostra mente e per questo, a volte, non ci consentiamo di piangere quando ne abbiamo bisogno.Controllare troppo le emozioni (negandole o camuffandole con sorrisi falsi) è dannoso per la salute.

Se il corpo accumula troppe sensazioni negative, non solo si generano depressione, tensione e stress, ma è anche probabile che ciò influisca sul carattere o la personalità. Maggiore irritabilità, cattivo umore e nervosismo sono alcuni segnali.

Non dimenticate che da qualche parte l’organismo deve pur espellere tutto ciò che fa male e provoca sofferenza. Un giorno non riusciremo più a trattenere queste lacrime e la tristezza sfocerà in un pianto senza precedenti o in un attacco d’ira.

Per quanto riguarda le sofferenze di natura fisica causate dall’assenza di pianto, citiamo il mal di testa o di collo, il mal di stomaco e la nausea. Le difese diminuiscono e saremo più propensi a soffrire di malattie di qualsiasi tipo.

Le emozioni contenute, inoltre, bloccano il flusso di energia e anche questo influisce sulla salute.

Il pianto profondo è un eccellente metodo naturale per sfogare le nostre pene e per capire di più sulle cause del nostro dolore e della nostra tristezza. Ciò non significa che dobbiamo sperare di accumulare tutti questi sentimenti negativi, ma solo che dobbiamo conoscere il modo di lasciare andare tutto ciò che ci danneggia.

Oggi siamo tutti troppo occupati per comprendere a fondo cosa ci succede. Non ci prendiamo il tempo di analizzare le emozioni quotidiane e prendere decisioni profonde ci risulta particolarmente difficile.

Se siamo impegnati tutto il giorno, non riusciremo mai a piangere e a buttare fuori tutta la negatività.

Forse potreste approfittarne mentre fate la doccia o quando andate a dormire. Questo non vi trasformerebbe in autentici depressi cronici, ma in persone che sanno canalizzare i loro dolori in modo positivo. Dopo, vi sentirete certamente bene, leggeri e dotati di molta energia per andare avanti.

Se per voi piangere è molto difficile, non preoccupatevi. Succede a molti. Avrete bisogno di sensibilizzarvi un po’ e prendervi il vostro tempo. Potete mettere un po’ di musica, leggere qualcosa o vedere uno di quei film che richiedono una buona scorta di fazzolettini.

Non starete piangendo per il protagonista o per la storia in sé, si tratta solo di un meccanismo interessante che ci permette di sprigionare ciò che abbiamo accumulato dentro di noi nel tempo.

Sapevate che esiste un punto all’altezza della gola che, se premuto, attiva il pianto? Potete anche provare respirando profondamente. Per molti questa tecnica aiuta.
Il pianto è un calmante naturale

Abbiamo già parlato dell’area “spirituale” dell’atto di piangere, ma abbiamo detto poco sulle sue conseguenze. Sono stati condotti diversi studi per analizzare il perché dopo aver pianto molto ci si sente più tranquilli.

Se il pianto deriva dal dispiacere, il liquido salato (ovvero le lacrime), invece, hanno la capacità di pulire il dotto lacrimale degli occhi e di idratare i globi oculari in modo naturale. A cosa serve ciò? Né più né meno che a sprigionare gli ormoni del benessere.

Quando siamo stressati, ci sono più possibilità di finire per piangere. Questo si deve a una ragione scientifica più che convincente: espellendo le lacrime, eliminiamo ossitocina, noradrenalina e adrenalina. Questi elementi hanno sul corpo gli stessi effetti di un analgesico.

Gli ormoni fissano la loro attenzione su ciò che proviamo, per questo motivo, dopo un gran pianto, ci sentiamo meglio. Come se non bastasse, gli esperti sostengono che piangere faccia diminuire l’angoscia e che favorisca il rilassamento.
Piangere e ridere danno gli stessi benefici?

Ridere e piangere sono due esperienze particolarmente presenti nella nostra vita. Se le analizziamo a livello fisico, si tratta di fenomeni abbastanza simili. Perché? Perché modificano la respirazione e la pressione sanguigna.

Se ridiamo un’ora al giorno, perdiamo ben 14 grammi di grasso. Forse potrà sembrarvi poco, ma se li sommate in un anno avrete perso ben 5 chili. E questo non è l’unico beneficio, infatti ridere fa aumentare l’autostima, ritarda l’invecchiamento ed elimina lo stress e le tensioni.

Il pianto riesce esattamente in quest’ultima cosa. La medicina ippocratica lo considerava un “purgante per gli umori”. Nell’arco della storia, è stato poi mal interpretato come segno di debolezza e poca integrità.

Questo però non è vero. Riempite la vostra vita di risate, ma anche di pianti!

Dal Sito: viverepiusani.it

Per saperne di più: http://www.stateofmind.it/tag/depressione/