mercoledì 20 giugno 2018

Quando è bene rivolgersi ad uno psicologo?



Molte persone credono che rivolgersi allo psicologo sia un segno di debolezza e di incapacità di affrontare le difficoltà che la vita ci propone. In realtà, non si rendono conto che richiedere un aiuto professionale significa essere consapevoli dei propri limiti e decidere coraggiosamente di affrontarli. Del resto, le persone veramente forti non sono coloro che seppelliscono le proprie debolezze, ma che cercano di affrontarle e di risolverle. 

Inoltre, è importante sottolineare che non è necessario essere “pazzi”, come invece si tende a credere, per poter usufruire dell’aiuto dello psicologo, poiché ci sono alcune fasi o periodi dell’esistenza che possono risultare particolarmente difficili da gestire (come interrompere relazioni amorose forti, avere figli, sposarsi o venire a conoscenza di una patologia) e che possono dare origine ad ansia, depressioni, disturbi alimentari o psicosomatici. 

In tali circostanze spesso non si riesce a trovare una via d’uscita e si cominciano a svalutare le proprie risorse personali, arrivando a sperimentare paura, sofferenza, tristezza e stress, ovvero sentimenti che possono influenzare negativamente la capacità di attuare scelte e di interagire con gli altri. Quando il malessere è impossibile da gestire l’intervento dello psicologo è, dunque, necessario per ritrovare la serenità perduta. 

Situazioni che potrebbero richiedere l’intervento di uno psicologo

Di norma, ci si dovrebbe rivolgere ad uno psicologo:

per riuscire a convivere con una malattia cronica;

per superare eventi particolarmente traumatici (abusi) e lutti;

per mettere un punto a delle situazioni irrisolte;

per risolvere dinamiche malsane legate alla famiglia, all’ambiente lavorativo e scolastico;

per raggiungere una maggiore consapevolezza del proprio io interiore e di quello delle altre persone;

per porre un freno ai continui sbalzi d’umore;

per la crescita personale;

per uscire da uno stato di dipendenza (alcol, droghe, fumo, cibo, sesso);

per recuperare l’autostima;

per migliorare la propria qualità di vita;

per contrastare ansia, stress, attacchi di panico, depressione e pensieri negativi;

per porre fine a delle situazioni di stallo, che provocano dolore e che incidono negativamente sulla propria vita;

per lavorare sul proprio carattere e la propria personalità;

per superare una crisi temporanea di natura affettiva;

per delle esigenze di orientamento e di comprensione.

In che cosa consiste l’aiuto fornito dallo psicologo?

Lo psicologo, attraverso il dialogo e l’ascolto, garantisce sostegno alle persone colpite da disagio, dando loro gli strumenti necessari per superare eventuali stati d’ansia o di malessere. Inoltre, fornisce le informazioni necessarie relative al problema riscontrato e promuove una gestione dell’esistenza libera dalla sofferenza. 

Tale figura, crea uno spazio protetto entro il quale confidarsi e confrontarsi, senza alcun tipo di pregiudizio, in modo da sondare parti dell’Io ancora inesplorate, ma fondamentali per l’eliminazione o l’attenuazione di determinate circostanze dolorose, spesso percepite come insuperabili. 

Infine, lo psicologo aiuta le persone a vedere le problematiche che le affliggono con occhi diversi, in modo da fornire loro una diversa percezione delle cose e del mondo, meno limitata e rigida, e da permettere loro di ritrovare l’oggettività perduta. Il percorso attuato dallo psicologo richiede tempo e fiducia, ovvero deve crearsi un’intesa tra specialista e paziente, che non è sempre immediata. 

Di norma, cercare uno psicologo in città piuttosto grandi, può creare agitazione e può portare molte persone a desistere. Tuttavia, bisogna iniziare la terapia, sapendo che in caso di insoddisfazione sarà possibile cambiare professionista in qualsiasi momento.

Dal Sito: filodirettomonreale.it

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