sabato 2 settembre 2017

Extrasistole e cuore: sintomi, cause, rimedi


Introduzione

L’extrasistole è un disturbo in cui il cuore si contrae in modo anomalo, prima del previsto, alterando così la normale successione del battito cardiaco. Si tratta della forma più semplice, e in genere innocua, di aritmia, termine che si usa per indicare qualsiasi alterazione del ritmo cardiaco.


Sono talvolta avvertiti dal paziente a livello toracico, che può descriverli come “sensazione di aver perso un battito” o come forte colpo nel petto. Le extrasistoli possono essere isolate, cioè comparire occasionalmente e apparentemente senza ragione, o manifestare una qualche cadenza regolare, possono essere singole o presentarsi in successione.

L’extrasistole è un fenomeno molto frequente e quasi tutti, prima o poi, ne soffriamo.

Se di tanto in tanto avvertite un’extrasistole, ma nel complesso siete sani, probabilmente non c’è motivo di preoccuparsi e non è necessaria alcuna terapia.

Se invece gli episodi di extrasistole sono frequenti, o se soffrite di una patologia cardiaca a monte, probabilmente dovrete ricorrere a una terapia che vi aiuterà a sentirvi meglio e a curare i problemi cardiaci presenti.

Cause

Il cuore è costituito da quattro cavità:

due superiori (gli atri),

due inferiori (i ventricoli).

In condizioni normali il battito cardiaco è regolato dal nodo senoatriale, una zona di cellule specializzate che si trovano nell’atrio destro. Questo pacemaker naturale produce gli impulsi elettrici che innescano il battito cardiaco. Dal nodo senoatriale gli impulsi elettrici attraversano gli atri e arrivano ai ventricoli, facendoli contrarre e facendo loro pompare il sangue nei polmoni e nel resto dell’organismo.

L’extrasistole è un insieme di contrazioni premature che iniziano in una zona diversa del cuore. Da un punto di vista medico se il battito imprevisto origina nelle camere superiori del cuore (atri) si parla di extrasistole atriale, mentre se nasce dalle camere inferiori (ventricoli) si parla di extrasistole ventricolare. Si noti che i battiti cardiaci non sincronizzati e anomali di solito sono meno efficaci nella loro azione di pompaggio del sangue nell’organismo.

Le contrazioni anomale in genere anticipano il battito normale e spesso interrompono l’ordine normale degli eventi, perché normalmente gli atri dovrebbero prima dei ventricoli.

I motivi per cui si verifica l’extrasistole non sono sempre chiari, anche perchè molto frequentemente compaiono in soggetti sani e in buona salute; in questi casi possono essere dovute per esempio a:
  • stress (fisico e/o psicologico),
  • ansia,
  • stanchezza,
  • febbre o malessere in genere
e di norma non sono motivo di preoccupazione.

Diverso è invece il caso di un’origine da disturbi cardiaci (come una miocardite) o di diversa localizazione, che possono essere per esempio:
  • disturbi dello stomaco come l’ernia iatale od il reflusso gastroesofageo,
  • disturbi della tiroide (per esempio tiroidite),
  • infezioni,
  • alterazioni o squilibri chimici dell’organismo (per esempio carenza di potassio),
  • anemia.
In questi casi è necessario affrontare il problema che ne è alla base, che può rappresentare un rischio di salute più o meno importante, e in questo modo spariranno anche i sintomi cardiaci.

Anche le patologie cardiache o le lesioni possono alterare il percorso degli impulsi elettrici.

Fattori di rischio

Il rischio di extrasistole può aumentare a causa di determinati fattori scatenanti, patologie e sostanze stimolanti:
  • caffeina,
  • alcol,
  • sostanze d’abuso (droghe),
  • consumo eccessivo di bevande gassate,
  • alcuni farmaci (digossina, aminofillina, … ma anche i vecchi antidepressivi triciclici),
  • tabacco,
  • esercizio fisico,
  • ipertensione (pressione alta),
  • ansia,
  • patologie cardiache congenite e non, coronaropatie, infarto, miocardite e cardiomiopatia.
La probabilità di comparsa aumenta con l’età.

Sintomi

Molto spesso il paziente non si accorge di nulla e l’aritmia viene registrata in modo inatteso da un elettrocardiogramma richiesto per altri motivi.

I sintomi delle extrasistole, quando percepiti, possono essere così descritti dai pazienti:

battito che esita,

palpitazioni,
cuore che batte forte o che “salta in gola”,
cuore che salta un battito o più battiti.

Più in generale il soggetto acquisice maggior consapevolezza del proprio battito cardiaco (in termini di forza, frequenza o ritmo), ma questa percezione può essere sgradevole e/o violenta. In caso di pazienti ansiosi non è raro sentir ipotizzare una sensazione di arresto cardiaco con pericolo di morte.

I sintomi tendenzialmente peggiorano a riposo e possono scomparire con l’esercizio fisico; nel caso in cui invece aumentino con l’attività è opportuna una rivalutazione medica perchè spesso indicativi di patologia più importante.

Solo nei casi di extrasistoli più gravi ed associate a tachicardia (aumento della frequenza cardiaca) possono comparire

mancanza di respiro,

vertigini,
affaticamento.

Molto raramente si arriva allo svenimento.

Quando chiamare il medico

Se vi sembra che il cuore perda un battito, faccia fatica a battere oppure avvertite una sensazione strana al torace, andate dal medico per capire qual è la causa dei sintomi.

Nella maggior parte dei casi delle occasionali extrasistoli non sono un problema, ma è indispensabile verificarne la natura benigna con il medico per escludere patologie cardiache o di altra origine.

Pericoli

I pazienti con frequenti episodi di extrasistole benigne potrebbero essere maggiormente soggetti a sviluppare aritmie, ma molto dipende dalla causa.

Negli altri casi gli eventuali rischi sono quelli connessi alla patologie scatenante, se presente.

Diagnosi

Se il medico sospetta che soffriate di extrasistole, probabilmente vi prescriverà un elettrocardiogramma (ECG). Quest’esame è in grado di scoprire se ci sono dei battiti anomali, di identificare la loro ricorrenza e la loro origine e di diagnosticare eventuali patologie cardiache a monte.

Elettrocardiogramma


Essendo per natura un fenomeno che talvolta è occasionale o poco più, il sintomo potrebbe non verificarsi durante i pochi minuti necessari al completamente dell’elettrocardiogramma standard, in questi casi il medico può optare per l’utilizzo di un dispositivo Holter in grado di registrare continuamente (per 1-2 giorni) il battito cardiaco del paziente, attraverso specifici elettrodi adesivi collegati per un’estremità all’organismo del paziente e all’altra a un dispositivo portatile di registrazione.

Questo approccio garantisce al medico la possibilità di verificare l’andamento del battito durante tutte le situazioni del quotidiano (riposo, pasti, lavoro, relax, …), permettendo una valutazione più approfondita e ampia rispetto all’elettrocardiogramma standard.

In caso di ulteriori e/o persistenti dubbi sulla natura delle extrasistole (o di altri disturbi rilevati con gli esami precedenti o emersi durante la visita) è possibile ricorrere al cosiddetto elettrocardiogramma sotto sforzo, che permette di registrare l’attività elettrica del cuore mentre il paziente cammina sul tapis roulant o fa la cyclette. Può essere utile per capire la gravità delle contrazioni ventricolari premature. Se l’extrasistole scompare o diminuisce durante l’esercizio fisico, di solito non è considerata grave. Viceversa, se l’esercizio fisico provoca l’extrasistole, ci può essere una probabilità maggiore di problemi di aritmia seri.

Esistono poi ulteriori esami più invasivi, che tuttavia nella maggior parte dei casi non sono necessari.

Cura e terapia

La maggior parte dei pazienti affetti da extrasistole, ma altrimenti sani, non avrà bisogno di alcuna terapia, perchè si tratta di fenomeni benigni e legati a condizioni non patologiche (ansia, difficoltà digestive, stress, …). In alcuni soggetti ansiosi, o quando i sintomi siano particolarmente fastidiosi, è possibile ricorrere a farmaci in grado di rallentare il battito cardiaco riducendo gli episodi (in genere si ricorre a farmaci detti beta-bloccanti, a basse dosi) o anche ansiolitici, che si sono dimostrati molto efficaci nella riduzione dei sintomi causati da stress e paure.

Quando secondarie a patologie non cardiache, per esempio in caso di ipertiroidismo o pressione alta, la terapia è ovviamente volta alla malattia di fondo.

Quando presente un disturbo cardiaco in grado di causare aritmie più gravi potrà invece essere necessario ricorrere a farmaci antiaritmici
i già citati betabloccanti,
alternative come l’amiodarone,

o interventi più invasivi (ablazione, pacemaker, …), necessità rara nei soggetti giovani.

Prevenzione

Eliminare i fattori scatenanti frequenti dell’extrasistole, come un eccessivo consumo di caffeina o il fumo, può essere utile e talvolta indispensabile per diminuire la frequenza e la gravità dei sintomi.

Altrettanto importante può risultare il controllo e la gestione dell’ansia, per esempio attraverso tecniche di rilassamento nei casi più leggeri (yoga, pilates, training autogeno, …), oppure con farmaci e/o psicoterapia quando il disturbo risulti più profondo.

Molto utile agire sullo stile di vita:
una dieta sana e leggera,
un regolare esercizio fisico,
il recupero e il mantenimento del peso forma

sono fattori spesso sottovalutati, ma decisivi nella riduzione del numero di episodi.

Può essere infine utile tenere traccia dei fattori scatenanti, in modo da riuscire a individuare e correggere cause modificabili, come ad esempio:
sostanze (alimenti, bevande, farmaci, …),
azioni (eccesso di esercizio fisico, …)

in grado di favorire la comparsa di extrasistoli.

Dal Sito: www.farmacoecura.it


Nessun commento: