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lunedì 18 marzo 2019

È l’accettazione che porta al cambiamento - la resistenza conduce alla sofferenza


È l’accettazione la strada verso il cambiamento, mentre un cammino basato sulla resistenza, è una sorta di cammino immutabile che gira in tondo nel proprio dolore.

L’accettazione non è rassegnazione, ma consapevolezza.

Imparare ad accettare significa prendere atto delle cose così come esse sono. Rispettarle anche, per quello che sono.

Non possiamo pretendere che tutto vada secondo i nostri desideri, che tutto sia sotto il nostro controllo, che tutto accada come vogliamo.

Dobbiamo accettare ciò che fluisce indipendentemente dalla nostra volontà, che le situazioni, i legami, seguano il loro corso naturale.

Resistere a tutto ciò che deve essere, spesso significa voler negare la realtà dei fatti. Significa aggirare un problema con la sola conseguenza di ingigantirlo.

Significa voler evitare un dolore che comunque non potremo risparmiarci in futuro.

Perché ciò che deve essere, sarà, nonostante si cerchi di rallentarne il corso.

Prendiamo come un esempio un rapporto di coppia ormai giunto al capolinea per almeno uno dei due membri.

Generalmente il partner ancora innamorato cercherà di ignorare tutti quei segnali che indicano una fine certa.

Si aggrapperà ad ogni sorta di illusione pur di non vedere una realtà ormai priva di amore.

Sopporterà l’insopportabile sperando che tutto torni com’era o che comunque non si giunga alla fine.

Condannerà se stesso e il partner ad un periodo di sofferenza e di infelicità nel suo sforzo di resistenza.

Condannerà se stesso al dolore cercando di evitare il dolore.

Prendere atto della situazione, del cambiamento dei sentimenti del partner, accettare che ormai la storia è finita, non significa rassegnarsi alla fine, ma agire con responsabilità, comprendere che la propria vita deve prendere una direzione diversa.

Non significa essere passivi, anzi. Riuscire ad accettare una situazione significa aprirsi a nuove possibilità.

Accettare una situazione che non possiamo cambiare, significa cambiare personalmente.

Significa rispettare il cambiamento altrui.

Significa evitare una dolorosa e lunga agonia piuttosto che affrontare coraggiosamente la sofferenza in modo maturo e costruttivo: crescendo e orientando la propria vita verso prospettive diverse.

In conclusione vogliamo lasciarvi con una frase di Charles Bukowski che recita così:

“Resistere ha senso solo se ne esci con qualcosa in mano alla fine. Ma resistere tanto per resistere è l’infelice condizione di milioni di persone.”

Dal Sito: giornodopogiorno.org

mercoledì 13 giugno 2018

Cambiamento: Accettarsi per Migliorare


Il cambiamento da una situazione in direzione di una situazione migliore parte dall’ accettazione rispetto la condizione attuale.

La resistenza nei confronti di una situazione o di uno stato che non viene accettato crea tensione e ne blocca la possibilità di cambiamento continuando a perpetuare lo stato indesiderato.
L’ accettazione si impara attraverso la consapevolezzaAttraverso l’accettazione iniziamo a liberarci dalla resistenza, dalla paura e dallo sconforto e da quelle emozioni depotenzianti che impediscono alla gioia e alla serenità di emergere.
Osserviamo la nostra vita, osserviamo gli effetti della resistenza che poniamo nelle varie aree attraverso l’autocritica, la commiserazione ed il giudizio e quindi la “lotta” anziché partendo da uno stato ottimale di accettazione, bellezza e gratitudine.
Spesso rimaniamo intrappolati in esperienze passate di sofferenza anziché essere liberi e quindi impedendoci di esplorare nuove opportunità per il nostro futuro.
Lo facciamo in modo conscio ed inconscio, la resistenza e quindi la paura ci impedisce di andare avanti ed esplorare nuovi territori.
Resistere a ciò che è, a ciò che siamo, a ciò che abbiamo, a dove ci troviamo ora, non è altro che una perdita di tempo ed energia. Perché dunque trascorriamo la nostra vita nella resistenza anziché nell’accettazione?
L’ identità che ci siamo creati: “pensare di non essere all’altezza di determinate situazioni desiderate” è mantenuta dal nostro dialogo interno che si ripete nel corso degli anni, da voci autoritarie che ci raccontano storie di noi riguardo chi siamo e come siamo ed infine ci giudicano perché non siamo modellati a qualche standard predefinito.
L’ identità è mantenuta dal non verificare “Cosa mi sta dicendo il mio corpo? Cosa mi stanno dicendo le mie emozioni?” Lasciamoci guidare dai sentimenti, dal nostro termostato interiore, quando non lo facciamo, la resistenza crea lo stress, la sofferenza e l’insoddisfazione.
Ed il messaggio che ci da la resistenza è: la vita è una lotta! La resistenza non produce i cambiamenti desiderati e quindi nasce la frustrazione e l’insoddisfazione e ad una maggiore tensione dalla quale sembrano offuscarsi le prospettive di vedere realizzati i propri sogni e la propria vita.
La resistenza non porta al cambiamento!
L’ accettazione porta al cambiamento!
Accogliere anziché giudicare apre la strada alle infinite opportunità.
Lasciarsi andare a ciò che è scioglie ogni tensione e rende fluido il percorso.
L’accettazione diventa la chiave per interrompere il ripetere i soliti, vecchi schemi, pensieri, storie e comportamenti.
Se vogliamo che la nostra vita cambi iniziamo a cambiare il nostro dialogo interiore che ci dice chi siamo, come siamo, chi sono gli altri, come sono gli altri, come sono le cose, com’è il mondo, com’è la vita attraverso la negazione anzichè attraverso l’accettazione.
Perché continui a guardarti di fronte ad uno specchio incrostato dalla sabbia senza darti la possibilità di vedere la tua vera bellezza? Quella sabbia è il tuo dialogo interno che ti dice che non sei adeguato a questo o a quello o che non sei come chicchessia o che non hai qualcos’altro. Chi te lo ha detto che è cosi? Perché lo credi? Ciò che esiste nel mondo è già tuo, basta che tu ne sia consapevole e lo accetti.
Forse pensi che non sia reale? Ma la “realtà” non esiste. Esistono tante realtà quanti esseri umani ci sono su questo pianeta. Ognuno di noi crea e vive la propria realtà. La “realtà” è solo un illusione, è creata dalle nostre esperienze e dalle nostre credenze. Ciò che noi vediamo è qualcosa che è programmato in noi, NON è l’unica realtà. Iniziamo ad accettare totalmente noi stessi e tutto ciò che ci circonda e la realtà si espande. Attraverso la non accettazione e cioè la resistenza si diventa prigionieri degli eventi, del mondo esterno, di se stessi e dei propri pensieri limitanti.
Per interrompere i comportamenti che non portano ai cambiamenti sperati è necessaria l’accettazione totale di se stessi. Non è utile andare contro! Lasciati andare!
Tutto ciò che ti hanno insegnato a credere fino ad oggi potrebbe semplicemente non essere vero! Non possiamo essere come ci hanno detto che “dovremmo” essere. Ed è proprio per quello che ora forse ti senti inadeguato. Ascolta i tuoi sentimentiperché solo tu puoi sapere cosa è giusto per te. Lasciati guidare da ciò che provi. Nessuno può sentire cosa è giusto per un altro. Abbiamo un corpo fisico per questo motivo, per imparare ad ascoltarci dentro, ma nessuno lo può fare al nostro posto.
Iniziamo ad amarci e ad accettarci cosi come siamo, accettando anche quelle cose che al momento sembrerebbe che non ci piacciono. Accettiamole ed amiamole, togliamo la tensione. Sciogliendo la tensione le cose possono finalmente iniziare a cambiare.
Essere arrabbiati con sè stessi o col mondo, sentirsi vittime degli eventi, non accettare se stessi non ci daranno mai la vita che desideriamo.
Vediamo insieme il processo dei 2 diversi atteggiamenti mentali/emozionali:

* Resistenza ==> Sofferenza ==> Chiusura ==> Perdita di Energia ==> Situazioni che si ripetono senza essere risolte

* Accettazione ==> Libertà ==> Espansione ==> Aumento di Energia ==> Situazioni che cambiano in meglio e si risolvono

 

Quando non accettiamo le cose così come sono e puntiamo in piedi le risolviamo? No!
Ci sentiamo meglio? No!
Invece cosa avviene? Vengono ripetuti i soliti schemi e le solite storie identificate come “problemi”, vengono fomentate le solite emozioni che non fanno sentire bene, si fa ritorno al solito precedente programma.
Lasciando andare le convinzioni programmate, le negazioni e le supposizioni permettiamo che una saggezza più profonda ci guidi verso la soluzione.
Abbiamo dunque un’espansione di noi stessi e della nostra vita.
Nel momento in cui iniziamo ad accettare ogni singolo step del percorso accadono 2 processi di espansione che ne allentano la resistenza portandoci verso la realizzazione:
•          Smettiamo di identificarci con il sé sofferente, con le esperienze e reazioni automatiche ed iniziamo a riconoscere il nostro sé autentico.
•          Ci liberiamo dagli aspetti condizionati reattivi della personalità, permettendo loro di tornare alla propria natura autentica.
 
Qual è il meccanismo che mantiene e perpetua situazioni di scarsità, insoddisfazione, sofferenza, sensazioni di non trovare una via d’uscita ai propri problemi?
LA RESISTENZA
Qual è l’interruttore, la leva da spostare per cambiare le cose e poter vivere al di fuori della trappola degli schemi ripetitivi?
L’ ACCETTAZIONE
Questo non significa che le cose debbano rimanere cosi come sono anche se non ci piacciono, ma significa che innanzitutto dobbiamo accettarle completamente, vederle con occhi nuovi ed amorevoli, amarle e poi la situazione finalmente si apre, si trasforma, cambia e migliora.
E’ indispensabile espandere le proprie credenze e cambiare il proprio stato affinchè avvenga la trasformazione.
Il cambiamento avviene quando abbiamo allentato la tensione e lo abbiamo accolto amorevolmente. Quando iniziamo ad accettare tutto di noi, di come siamo, del nostro passato e della nostra vita attuale.


di Monica Giovine

Dal Sito: piuchepuoi.it


giovedì 17 maggio 2018

Non Posso Cambiare La Situazione Ma Posso Cambiare La Mia Mente



“Non devi cercare di fare in modo che le cose vadano come vuoi, ma accettare le cose come vanno: così sarai sereno.” Epitteto

I latini usavano dire: Faber est suae quisque fortunae, vale a dire ognuno è artefice della propria fortuna, del proprio destino e in ultima analisi è il costruttore della propria vita. In questo senso non è azzardato sostenere che la persona che più di tutte può renderci felici è rappresentata, per ciascuno, da se stesso.

Ci sono situazioni che possiamo cambiare, altre no

Certo, ci sono situazioni che non possiamo cambiare ma possiamo cambiare la mente: preferite la via della rassegnazione o dell’accettazione?

Se mi alzo una mattina e penso “Oh mio Dio, non credo sarò capace di affrontare la mia separazione“, vuol dire che la mia vita non è affatto come la desidero” ovviamente mi sentirò male o comunque frustrato/a.

La via della rassegnazione

Questo atteggiamento mi porterà ad avere un pensiero tipo “ok, le cose stanno così, me ne faccio una ragione perché tanto non posso fare nulla per cambiarle”. Questo è RASSEGNARSI e scegliere più o meno consapevolmente la strada della frustrazione, dell’impotenza, della tristezza, dello svuotamento, del vedere la vita con occhi incolori.

La via dell’accettazione

E sappiatelo: tutte noi, ci siamo caduti a volte. Non importa. Se in questo preciso momento ci rendiamo conto che stiamo seguendo questa strada, possiamo scegliere di cambiarla… in un istante. Esiste infatti un’altra via, quella dell’accettazione.

“Ci sono sempre due scelte nella vita: accettare le condizioni in cui viviamo o assumersi la responsabilità di cambiarle” Denis Waitley

La via dell’accettazione, nella stessa situazione, ci porterà ad avere un pensiero tipo “ok, le cose stanno così: mi piacerebbe che fossero diverse ma prendo atto che ora questa è la situazione. Ok, ci sto. Adesso cosa possa fare per migliorarla? Cosa è in mio potere per cambiarla?”

E da lì ogni cambiamento è decisamente più semplice. Quante volte le persone dicono “NON POSSO ACCETTARLO!” quasi sempre con rabbia, frustrazione, rancore, malessere? Quante volte tu, lo hai detto e lo dici ad alta voce o nella tua testa? Non lo trovi stancante? Non è difficile, vivere in un mondo in cui devi sempre lottare contro qualcosa o qualcuno?

E quanto prima lo accettiamo, tanto prima smetteremo di soffrire

Quando una persona non vuole rimanere al nostro fianco possiamo fare ben poco per trattenerla. È inutile lamentarci se abbiamo perso un’opportunità di lavoro. Per quanto proattivi, entusiasti e positivi siamo, ci sono situazioni che non possiamo cambiare. In questi casi ci resta solo la possibilità di cambiare la nostra mente.

I pericoli della non-accettazione

Ci sono situazioni che dobbiamo accettare anche se non siamo in grado di cambiarle. Quando non le accettiamo si trasformano in un ostacolo che ci sottrae energia. Il vero miracolo succede quando le accettiamo, dato che durante questo processo di apparente resa cresciamo e voltiamo pagina. Che cosa accade quando non accettiamo una situazione che non possiamo cambiare?

Ci mantiene bloccati

Se ci troviamo di fronte a un muro e tentiamo di tutto per abbatterlo ma senza riuscirci, ci sentiremo frustrati e inizieremo a lamentarci. In questo modo resteremo bloccati sul nostro cammino. Al contrario, se cerchiamo di trovare altre soluzioni, possiamo continuare ad andare avanti, grazie anche al muro che ci ha stimolati.

Ci rende infelici

Quando non riusciamo a cambiare la situazione o gli altri non soddisfano le nostre aspettative, la frustrazione può crescere enormemente. Legandoci a questo problema ci impediamo di essere felici, è come se ci costringessimo a trascinare una grossa pietra, anche se in realtà ci piacerebbe lasciarla andare, ma non sappiamo come.

Ci impedisce di vedere le opportunità

Un problema o una situazione negativa, soprattutto se mantenuti nel tempo, tendono a generare frustrazione. E in questo stato non solo non siamo in grado di andare avanti, ma non riusciamo neppure a percepire le soluzioni e le opportunità che abbiamo sotto gli occhi. Non accettare un fatto significa chiudersi alle opportunità, scegliendo di rimanere nel passato.

Non è la situazione, è come reagisci

Spesso confondiamo la realtà con le nostre reazioni. Ma è importante notare che non è la situazione in se stessa che genera frustrazione, sofferenza o angoscia, queste sono solo le nostre risposte agli eventi che non possiamo o non vogliamo gestire. Si tratta di una differenza sostanziale, perché in questo modo è possibile separare l’evento dalla nostra reazione allo stesso. Si tratta insomma di renderti conto che stai reagendo a un significato, non a un fatto.

Infatti, molte volte siamo noi stessi che aggiungiamo benzina al fuoco, immaginando i peggiori scenari possibili o lasciando che le emozioni negative prendano il sopravvento. In questo modo otteniamo solo di peggiorare la situazione, quando l’obiettivo è quello di sentirci meglio. In pratica, finiamo per perdere la prospettiva che bene e male, negativo e positivo, si basino essenzialmente sui nostri punti di vista, su come scegliamo di reagire a determinate situazioni.

Molte delle situazioni che a prima vista possiamo considerare negative o cattive, possono essere positive, o almeno assumere un carattere neutro se cambiamo prospettiva e ne approfittiamo.

Naturalmente, non si tratta di relativizzare tutto o soffrire in silenzio. Quando una situazione non ci piace o diventa un ostacolo per il raggiungimento dei nostri obiettivi, dobbiamo cercare di cambiarla, ma se non siamo in grado di farlo, sbattere continuamente contro il muro servirà solo a farci del male. Se non siamo in grado di abbattere quel muro è meglio imparare a sfruttarlo.

Per raggiungere questo obiettivo, è importante capire che tutto dipende dall’interpretazione, che è determinata dalle nostre esperienze, le aspettative e le emozioni che ci trattengono e ci condizionano. Tuttavia, quella che stiamo vedendo non è l’unica realtà, ma solo un aspetto di questa. La nostra reazione alla situazione sarà la versione finale. Pertanto, concentrati sulla ricerca di soluzioni, non lamentarti.

Ricorda che la vita non è come si desidera che sia, molto spesso è capricciosa e imprevedibile. Continuerà a mettere dei problemi sul tuo cammino ma anche nuove opportunità. Sei tu che scegli se vuoi essere una vittima o se preferisci prendere in mano le redini e imparare ad ogni passo che fai.

Dopo tutto, ricorda che nulla è per sempre. Se qualcosa non ti piace, prova a cambiarlo, se non è possibile, non torturarti e cambia atteggiamento. Impara ad abbracciare la vita con tutto ciò che comporta.

Ana Maria Sepe

Dal Sito: psicoadvisor.com