CAUSE:
Per comprendere il motivo per cui l’ansia scatena ad alcuni gli
attacchi di panico e ad altri no, dobbiamo rivolgere l’attenzione a
diversi fattori: lo stress psicologico (rappresentato
da eventi di vita come separazioni, divorzi, lutti, licenziamenti,
trasferimenti, problemi sentimentali o finanziari, incomprensioni
coniufali, nascita di figli e altri eventi legati ad un significativo
aumento del senso di responsabilità e quindi di ansia, tensione e
stress); lo stress fisico (rappresentato da condizioni
di esaurimento, affaticamento da eccessivo lavoro, abuso di droghe e
alcol, scarso sonno, diete esagerate, ipoglicemia ecc.); tenendo conto
ovviamente delle caratteristiche di personalità, ossia
del modo in cui abitualmente ci comportiamo, emozioniamo ed interagiamo
con gli altri, che rappresenta il nucleo della nostra identità,
differenziandoci dagli altri. Coloro che soffrono di attacchi di panico,
si descrivono come ansiosi, sensibili, emotivi, nervosi, tendenti ad
angosciarsi e preoccuparsi eccessivamente; sono quindi più predisposti
ad attacchi di panico e, più in generale, a soffrire di disturbi
d’ansia.
SINTOMI: I sintomi fisici
dell’attacco di panico possono includere: palpitazioni, tachicardie,
aumento della sudorazione, dolori toracici o sensazioni di sconforto,
intorpidimento o formicolio degli arti, sensazioni di soffocamento o
difficoltà respiratorie, vertigini, tremori, nausea, brividi o vampate
di calore, altri inconvenienti gastro-intestinali. I sintomi fisici
dell’attacco di panico sono accompagnati da sintomi mentali ed emozionali,
quali: un senso crescente di terrore, una forte paura di perdere il
controllo, di morire o di impazzire, la sensazione di essere “fuori dal
proprio corpo” o provare un senso di irrealtà come i sogni; talvolta
“congelarsi”, sentendosi paralizzati dalla propria paura. Inoltre, il
soggetto colpito dall’attacco di panico, può: provare un forte desiderio
di fuggire dal luogo dove l’attacco è iniziato, essere convinto di
richiedere urgenti cure mediche. L’attacco di panico normalmente è
accompagnato da altri sintomi e disturbi come: ansia, fobie,
depressione. Sono abbastanza frequenti anche le fobie sociali (es. paura
di parlare in pubblico) ed alcuni possono presentare sintomi di tipo
ossessivo-compulsivo, con pensieri ed azioni ripetitive e non volute, o
abusare di alcol e droghe, credendo di poter controllare così il loro
stato.
DIAGNOSI:
Riconoscere e diagnosticare un attacco di panico non è sempre facile:
talvolta trascorrono anche molti anni prima di identificare il problema.
Spesso questo succede perché i sintomi tipici degli attacchi di panico
sono comuni anche ad altre malattie, come depressione, disturbi
endocrini e cardiovascolari. Il medico, quindi, può prescrivere una serie di esami (del sangue, delle urine, ecografie, consultazioni specialistiche,
ecc.) che non aiutano a fare chiarezza. Per facilitare le cose, quindi,
è necessario che la persona descriva con chiarezza come si sente e che
cosa prova. Il medico, dal canto suo, non deve trascurare alcun aspetto.
TERAPIA FARMACOLOGICA
Per disinnescare le reazioni abnormi caratteristiche del disturbo da
attacchi di panico è indispensabile ricorrere ai farmaci. I composti più
indicati in questo caso sono gli antidepressivi, in particolare gli inibitori del sistema di riassorbimento della serotonina (SSRI) e della noradrenalina (SNRI). Possono anche essere necessari: TCA, farmaci appartenenti alla alla classe di antidepressivi chiamati “antidepressivi triciclici”; Benzodiazpine, farmaci che sono dei lievi sedativi, appartenenti al gruppo di farmaci chiamati “deprimenti del sistema nervoso centrale”; MAO, farmaci appartenenti alla classe di antidepressivi chiamati “inibitori delle monoaminossidasi”.
TERAPIA COMPORTAMENTALE: Per
ottimizzare gli effetti della terapia farmacologica e offrire al
paziente un efficace mezzo di autogestione delle sensazioni sperimentate
nelle diverse circostanze della vita quotidiana è utile abbinare ai
farmaci una terapia comportamentale per sciogliere il legame tra le situazioni critiche e la reazione ansiosa del paziente.
L’approccio comportamentale prevede che la persona affetta da disturbo
da attacchi di panico, anziché evitarli, si esponga gradualmente agli
eventi ritenuti stressanti, analizzandoli con l’aiuto dello specialista
ed elaborandoli n chiave positiva per far rientrare l’esperienza vissuta
in un contesto di normalità, affrontandola meglio in seguito.
PREVENZIONE: Per prevenire gli attacchi di panico occorre: seguire
ritmi di vita regolare, dormire a sufficienza, adottare
un’alimentazione sana, praticare un’attività fisica moderata
quotidianamente, assumere tutte le terapie prescritte dal
medico con regolarità, rispettando i dosaggi indicati; evitare alcolici e
bevande a base di caffeina, non fumare o quanto meno ridurre il numero
di sigarette abituali, frequentare gruppi di auto-mutuo aiuto,
condividendo la propria esperienza con altre persone affette da un
problema analogo. Un buon punto di partenza sta nell’iniziare a mettere
in discussione se stessi, riconoscendo che anche i punti di vista degli
altri hanno un valore; imparando, ogni tanto, ad accettare un consiglio o
una critica, senza sentirsi svalutati. E’ opportuno mettere da parte i preconcetti
in modo da allargare la mente, senza seguire sempre schemi rigidi che
può chiudere in una corazza difensiva, ostacolando le relazioni ed il
benessere. Può essere positivo aiutarsi con delle tecniche di
rilassamento.
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