mercoledì 11 giugno 2014

Storie di panico - Il cammino di Matteo



Tutto è cominciato il 23 ottobre di qualche anno fa, un anno super per le mie vittorie sportive, un europeo vinto, varie presenze in nazionale. Quel giorno ero sulla strada del ritorno per  Padova  dopo la vittoria del titolo italiano, cominciano formicolii alle mani e ai piedi, pensavo che mi si fossero addormentati gli arti contemporaneamente. Non capivo!
Il giorno dopo durante un allenamento inizia un respiro affannoso senza preavviso, aria densa come fango, non riesco a controllare il respiro e poi svengo. Al risveglio non avevo ricordi dell’accaduto.
Il mio corpo era arrivato all’esasperazione, aveva tenuto duro per tutto l’anno agonistico e alla fine dopo l’ultima vittoria sì e lasciato andare.
Un mese di questi attacchi e poi la cosa peggiore: comincia l’aggressività. Quando iniziavo a stare male non volevo vicino nessuno, genitori e amici ovviamente preoccupati si avvicinavano ma avevo la pulsione di fargli dal male, (per fortuna son riuscito sempre a trattenermi.)
Stavo male avevo paura di uscire di casa rivedere la mia ex, gli attacchi di panico erano puntuali, ce ne erano a valanghe.
Finalmente uno spiraglio, iniziai un percorso di terapia che ancora adesso porto avanti.
L’ansia persiste e si ripresenta ogni  volta che la vita mi pone davanti a delle scelte.
La paura di scegliere, di non farcela, di esser giudicato.
Intanto inizio a maturare l’idea di partire per l’Australia e la Nuova Zelanda, il terapeuta mi spinge mi sprona in questo senso. Dopo un no secco dai parenti decido di farcela da solo senza nessun appoggio economico, pochi ci credevano e nemmeno io ne ero convinto.
Metto via un po’di  soldi e così parto.
Il primo mese son stato perennemente a faccia a faccia con l’ansia, il cuore mi pareva esplodere, il materasso lo sentivo muoversi al ritmo del cuore. Piano piano però mi accorgo che le cose cambiano, prima programmavo tutto per paura, per ansia si essere al sicuro da non so che cosa, poi arrivai al punto da arrivare in una citta senza sapere dove dormire la notte, incontro gente favolosa, viaggio con il furgone con altri quattro ragazzi, due francesi, due canadesi. Lavoriamo in una fattoria di fragole, viviamo la vita, me la godo, e più me la godevo più volevo godermela. Le gocce rimanevano in zaino, mai aperte quando stavo male, non ci pensavo, non volevo perdermi un secondo quell’esperienza per colpa dell’ansia. Ora sono tre mesi che sono tornato da quest’avventura ed è come se mi sentissi una persona nuova.
Ho fatto anche la mia tesina sulla paura di aver paura. Io penso di aver viaggiato per affrontare la paura e di averla lasciata in qualche paese .
Tramonti, profumi, persone, esperienze non me le faccio rovinare da me stesso, so che e una parte di me sarà sempre insicura, ma ho costruito uno stabile muro contro la paura. Trovate in voi la maniera di costruire il vostro.
Matteo

5 commenti:

Unknown ha detto...

La paura di scegliere, di non farcela, di esser giudicato.

Grande Matteo! <3

Io sono dieci anni e non riesco neppure ad andare a spasso con i miei cani se sola......

Ho letto con gioia, ammirazione e speranza!

NAMASTE

Unknown ha detto...

io sono entrato in un buco nero 12anni fa più va avanti piu peggiora e la maledetta paura di aver paura non sò se riuscirò ad uscirne e come un incubo

Anonimo ha detto...

Bellissima storia.Bravo Matteo....io più ho meno ho fatto lo stesso percorso. ..15 anni di panico, ora viaggio tranquillamente in macchina e altri mezzi tra cui l'aereo..ci sono dei periodi che aimé l'umore è un Po altalenante,però si va avanti. Sé devo dare un consiglio a chi legge,affidatevi a persone competenti per curare questa malattia,perché altrimenti si rischia di svegliarsi anni e anni dopo pochi risultati.io non mi accontento...!Roberto

Anonimo ha detto...

é il nostrio io che non accetta una realtà balorda dove tutto è disconnesso dalla natura

Anonimo ha detto...

Buondì io ne ho sofferto anni fa pesantemente ho fatto terapia per un anno e mezzo ora da circa 1 mese si ripresenta nn forte ma c'è siccome sono miope vediamo delle mosche volanti e siccome ci dobbiamo convivere io nn riesco a farlo perché sono convinta di avere qlk malattia e quindi siccome sono una persona che pensa tanto troppo iniziano tutti i dolori alla guida queste mosche diventano bianche però dopo 3 sedute dal terapeuta nn ho più avuti attacchi e assolutamente nn prendo gocce solo valeriana qlk volta