Dopo aver affrontato l'ansia da sola, la Kocharekar ha cominciato a parlare di ciò che sentiva ai suoi amici. Ha così scoperto che molti di loro hanno condiviso delle esperienze simili, e quindi ha deciso di continuare a documentarsi e realizzare il suo progetto "Riconoscere l'ansia".
Nonostante le illustrazioni siano umoristiche, il lavoro pone un focus sull'interpretazione delle paure da parte di persone che soffrono regolarmente d'ansia. Questa condizione può causare panico e stress, spesso senza motivo, che si ripercuotono sulla salute del malato.
In sostanza il lavoro della Kocharekar vuole accendere un faro sulla realtà dei disordini mentali e spiegare che va bene chiedere aiuto.
"Non autodiagnosticatevi una malattia, per favore parlate con un dottore o un terapista," dice. "La consapevolezza di avere un problema è il primo passo per superarlo. Spero che le persone con o senza ansia possano comprendere meglio la malattia, così che possano aiutarsi l'un l'altro".
Sembrerebbe proprio una missione. Date un'occhiata ad altri lavori che potrete vedere in "Riconoscere l'ansia" (Acknowledge Anxiety, titolo originale).
Stai sempre troppo a pensare.
Non ti chiamano per l'orario previsto e cominci a sudare.
Quando senti un piccolo rumore nella notte, cominci ad immaginare scenari come una pugnalata mortale.
Hai chiuso a chiave la porta?
Quando controlli se hai con te il tuo cellulare prima di sederti in taxi, durante, dopo essere scesa. Due volte.
Sei estremamente indecisa.
La meditazione è...
I videogiochi ti stressano.
Non puoi leggere il giornale perché...
Sei sempre in preda a paranoie e troppa prudenza.
Hai paure irrazionali.
Il tuo subconscio è preoccupato dal non avere nulla di cui preoccuparsi.
PRANITA KOCHAREKAR
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