Non si può definire un problema banale, dal momento che i sintomi clinici associati al disturbo ansioso depressivo misto in molti casi rischiano la cronicizzazione. Vuoi perché non si è cercato un aiuto specializzato o perché non si è ricevuta una diagnosi valida e adeguata, è comune trovare pazienti che arrivano addirittura a elaborare pensieri suicidi.
Irritabilità, malessere, anedonia,senso di colpa, sentimenti negativi e disperazione… La vita quotidiana di una persona in balia dell’ansia e della depressione assomiglia a una palude di sabbie mobili: si sprofonda un po’ di più ogni giorno, in maniera lenta ma costante, fino ad affogare.
Situazioni del genere sono molto complesse e per questo richiedono la migliore assistenza e i migliori approcci terapeutici, anche perché i casi sono in continuo aumento.
In questa realtà clinica coesistono diversi sintomi e aspetti che un professionista deve essere in grado di riconoscere il prima possibile.
“La felicità più grande non sta nel non cadere mai, ma nel risollevarsi sempre dopo una caduta.”
-Confucio-
Depressione e ansia
Il legame tra ansia e depressione è ben noto in ambito psicologico e psichiatrico. Esperti del settore come il Professor David Barlow, direttore del Center for Anxiety and Related Disorders dell’Università di Boston, ci dicono che le due patologie sembrano coinvolgere i medesimi processi cerebrali da un punto di vista neurobiologico.
Studi come quelli condotti alla Emory University di Atlanta, negli Stati Uniti, dimostrano tale affermazione. Sia l’ansia che la depressione hanno origine nel nostro cervello. Più precisamente, nell’amigdala: è qui che risiede il nostro “centro della paura”, e può capitare che questa struttura sia troppo reattiva. Ciò porta, ad esempio, a recepire qualsiasi evento o stimolo in maniera sproporzionata, accompagnandolo a emozioni negative molto intense.
Con la depressione la realtà ci appare come congelata, e ci sentiamo in un costante stato di impotenza che ci fa perdere la speranza. Tuttavia, questa paura eccessiva causa a sua volta un turbinio incessante di pensieri e di preoccupazioni per il domani, che portano con sé ulteriore ansia, angoscia e disperazione.
D’altra parte, secondo molti esperti, la causa alla base della particolare sensibilità di alcuni individui alla sofferenza, che porta a sviluppare questa condizione, sarebbe un fattore predisponente genetico. Ciò andrebbe a sommarsi al contesto che ci circonda e alla mancanza di strumenti quando si affrontano circostanze diverse.
Quali sono i sintomi del disturbo ansioso depressivo misto?
La prima domanda che può venire in mente è: se soffro di ansia e depressione, ho un disturbo psicologico? Bene, prima di rispondere, bisogna precisare che tutti siamo in qualche modo suscettibili alla comparsa di tali stati d’animo in determinati momenti.
Il problema è quando questi diventano persistenti e compaiono insieme. Le manifestazioni cliniche devono coesistere in maniera permanente (più di un mese) e nella stessa misura. È necessario inoltre che siano accompagnate da ulteriori sintomi come:
- Problemi di concentrazione e di memoria.
- Preoccupazione costante.
- Pensieri fatalisti, pessimismo e disperazione.
- Alterazioni del sonno.
- Anedonia (mancanza di motivazione, vitalità, energia, ecc.).
- Irritabilità e costante malumore.
- Senso di inutilità, di colpa, bassa autostima e simili.
- Costante stato di allerta accompagnato dalla sensazione che qualcosa di brutto sta per accadere.
- Disturbi gastrointestinali.
D’altra parte, gli indicatori più eclatanti di questa condizione sono senz’altro alcuni stili di vita estremiche accomunano molti pazienti, come mancanza di igiene, ritiro sociale, incapacità di andare al lavoro e altro ancora.
I dati epidemiologici ci dicono che solo nel 50% dei casi viene diagnosticato nell’ambito delle cure primarie. A volte, infatti, i pazienti non si sottopongono regolarmente a controlli oppure non sono seguiti da professionisti specializzati.
Come si tratta il disturbo ansioso depressivo misto?
L’approccio terapeutico dipende da molte variabili, ma se c’è un fattore determinante, questa è la realtà personale di ciascun paziente. Ci sono individui, ad esempio, che presentano una sintomatologia lieve e possono dunque beneficiare al massimo da una terapia di tipo psicologico. Nei casi più gravi, però, l’approccio psicologico sarà coadiuvato da un intervento farmacologico.
È in ogni caso conveniente per i pazienti godere di un approccio multidisciplinare che includa, per esempio, anche forme di assistenza sociale e di psicoeducazione. La persona con disturbo ansioso depressivo misto ha bisogno del maggior sostegno possibile. Di seguito troviamo le strategie terapeutiche più comuni:
- Terapia cognitivo-comportamentale, orientata alla ristrutturazione cognitiva, per ridurre l’ipervigilanza, la paura e l’ansia.
- Tecniche di rilassamento.
- Trattamento farmacologico (antidepressivi e ansiolitici).
- Psicoeducazione: ai pazienti viene spiegata la loro situazioneinformandoli su cosa sono la depressione e l’ansia e quali strategie applicare per curarle e prevenirle.
Infine, vale la pena di soffermarsi su un aspetto in particolare: ormai tutti sappiamo che molte persone soffrono di ansia e depressione. Tuttavia, quando la loro intensità è tale da portare alla comparsa del disturbo ansioso depressivo misto, la situazione si complica ulteriormente e il problema, purtroppo, non sempre viene identificato in maniera adeguata.
È dunque buona norma rivolgersi sempre a un professionista specializzato per ottenere le migliori risposte, attenzioni e indicazioni.
Dal Sito: lamenteemeravigliosa.it
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