venerdì 14 luglio 2017

Pet therapy, a ogni paziente il suo animale



I cani sono eccezionali per aiutare gli ipovedenti ma regalano sensazioni positive anche a chi soffre di malattie invalidanti

È stato scientificamente provato che il contatto fisico uomo-animale produce delle sensazioni uniche e provoca nuovi stimoli: uno stato di benessere che si raggiunge con un continuo scambio di carezze e dimostrazioni d’affetto; si reagisce così in maniera positiva ai traumi che a volte ci riserva la vita.

Tutti i cani possono dare sollievo a chi ha malattie e disturbi di vario genere, ma oggettivamente tra le razze per la pet therapy ce ne sono alcune più predisposte di altre. Per anni la pratica di utilizzare gli animali come supporto nelle cure mediche e psicologiche, anche in ospedale, è stata una prerogativa dei Paesi più avanzati, ma adesso finalmente è una realtà anche in Italia, grazie a nuove leggi che permettono l’introduzione di cani e gatti nelle strutture sanitarie.

Pazienti ipovedenti

Le razze per la pet therapy per gravi problemi fisici. Ci riferiamo in questo caso a persone che hanno subito alterazioni motorie, che siano temporanee o permanenti, e a chi soffre di problematiche sensoriali, come la cecità o la sordità. In questi casi, la razza che da sempre si è distinta per la capacità di fornire un supporto concreto è il Pastore tedesco, con una naturale propensione all’apprendimento e formidabili doti fisiche. Molti validi sono anche il Labrador e il Golden retriever.

Pazienti affetti da sordità

Per chi soffre di sordità, nello specifico, sono preferibili animali di taglia più ridotta: Terrier, Chihuahua, Papillon, Barboncino nano e Schauzer nano.

Malattie terminali e invalidanti

Le razze per la pet therapy per malattie invalidanti e terminali Nei casi più gravi, la presenza di un cane dal carattere particolarmente stabile può essere un grande aiuto, soprattutto dal punto di vista psicologico e morale. L’animale deve essere dolce e fedele, ma al tempo stesso discreto, non troppo invadente. Anche in questo caso, i cani da pastore si distinguono per il proprio equilibrio: Pastore tedesco per primo, ma anche pastore scozzese, Bobtail, Briard. Golden retriever e Labrador sono ottime scelte, forse le migliori in assoluto, purché si tratti di esemplari tranquilli, e lo stesso vale per il Bovaro svizzero. Volendo invece un esemplare di taglia inferiore, si può puntare su Spaniel e Barboni.

Pazienti con problemi psichici

Le razze per problemi psichici depressione, ansia, attacchi di panico e disagi mentali possono trovare un aiuto concreto nella presenza di un cane, grazie al rapporto che si viene a creare tra l’uomo e l’animale. Si deve però trattare di un esemplare affettuoso e tranquillo, che è disposto a farsi coccolare. Tra le razze di taglia ridotta troviamo il Maltese, il Cavalier King Charles, lo Shih–Tzu, il Bolognese, il Jack Russell Terrier, il Bouledogie francese e il Barboncino, mentre chi cerca un animale più grande può optare per il Terranova, il Bassett hound, il Boxer e ancora Labrador e Golden retriever.

Ci sono anche gatti dottore

Anche i gatti per la pet therapy La pet therapy oltre che con i cani si può fare con quasi tutti gli animali, cavalli, conigli, pony. Anche gatti e la razza migliore in questo senso è il Ragdoll, la famosa bambola di pezza che hanno ottenuto ottimi risultati con i bambini specialmente. Tutti i Ragdoll hanno un particolare carattere che li differenzia dagli altri comuni felini; loro sono dolcissimi e coccoloni e si legano in modo morboso alle persone, si instaura subito una bella amicizia e grande fiducia: il suo rilassarsi e abbandonarsi completamente nelle braccia del padrone ogni volta che viene preso in braccio aiuta tantissimo. Non graffia e non si stanca mai di essere accarezzato, non aggredisce. Il continuo contatto fisico con questo gatto, carezze e strofinii, produce in loro una meravigliosa melodia: il dolce suono delle fusa, che ha su noi effetti benefici e rilassanti. Ecco perché chi ha in casa un Ragdoll, dopo un po’ si sente diverso, più tranquillo e rilassato ed i bambini più sicuri si sé.

Scegliere l’esemplare giusto Benché sia utile sapere a priori su quali razze orientarsi, non è un elemento sufficiente per la scelta dell’animale più adatto ad accompagnare una persona con problemi fisici o psicologici. Ogni esemplare ha il proprio carattere, che può risultare anche fortemente diverso rispetto alla norma della razza. Inoltre, un cane o un animale troppo esuberante rischia di
essere difficile da contenere, soprattutto per chi ha problemi motori o invalidità sensoriali. Per questo, è bene scegliere un cane già adulto, di almeno 12 mesi, in modo che il suo carattere sia formato e che sia possibile valutarlo senza brutte sorprese.

Sandra Torasso

Dal Sito: lasentinella.gelocal.it

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