venerdì 7 luglio 2017

Si è spento il mondo?


Il termine depressione è entrato sempre più nel linguaggio comune e spesso alla fine di una giornata “no' esclamiamo: “sono depresso!!”. È una sensazione comune quella della tristezza ma i momenti tristi sono in genere collegabili ad eventi specifici e non interferiscono particolarmente con la vita affettiva e relazionale.

Quando invece si può parlare di depressione? E cosa significa depressione?

Possiamo iniziare a pensare che si tratti di depressione quando il senso di vuoto, la disperazione e un forte senso di impotenza impediscono il normale scorrimento della vita, percepita come insignificante. La consueta routine diventa fonte di fatica insostenibile e quello che prima si faceva senza nemmeno pensarci ora richiede un impegno che ti sembra di non riuscire a sostenere. Giorno dopo giorno le energie si affievoliscono, la fatica prende il sopravvento e si inizia a fare sempre meno, finchè ci si lascia andare, a volte in un processo improvviso, altre volte in maniera lenta e subdola tanto che non ce ne si accorge finchè non ci si resta intrappolati senza avere più la forza di uscirne.

Dal punto di vista clinico la depressione è un disturbo dell'umore che colpisce circa 15 persone su 100; si caratterizza per un disinteresse per il mondo esterno e per un disinvestimento dalle relazioni.

Tuttavia l'aspetto di cui in questo articolo mi voglio occupare maggiormente è il vissuto, ovvero le sensazioni ed emozioni che si provano quando si soffre di depressione.

La depressione ti fa allontanare dalle persone che ami, ti getta nello sconforto al punto tale che vivere ti sembra impossibile, ti obbliga a restringere il campo degli interessi e ti fa sentire perennemente infelice. Senti che non c'è via di uscita, che comunque è un destino già scritto e che qualunque cosa tu possa fare sai già che non servirà a nulla. La caratteristica principale della depressione è l'assoluta mancanza di senso, tutto è insignificante, cose e persone che prima ti facevano sentire delle emozioni ora sono tutte ugualmente insignificanti e indifferenziate.

Ti senti incompreso da chiunque e più ti propongono attività con l'intento di farti stare meglio e distrarti, più ti senti oppresso e distante dalla vita, vorresti solo essere lasciato in pace e in silenzio.

Se ti riconosci in questa descrizione, o in una parte di essa significa probabilmente che stai
attraversando un momento particolarmente complesso e difficile della tua vita, come risposta ad un evento reale accaduto o apparentemente senza nessun motivo scatenante.

Nessuno si ammala di depressione in modo uguale ad un altro, ognuno ha la sua modalità di reazione alla malattia; le cause che la scatenano possono essere interne o esterne, a volte molto gravi (lutti, separazioni, perdite, traumi), altre volte invece sono cosi ben nascoste da non essere immediatamente individuabili.

Quando si sta male si vorrebbe eliminare subito il malessere. Le persone vicine ti dicono di reagire, di rimboccarti le maniche, cercano di spronarti. E più ti dicono queste cose più il tuo malessere aumenta. Consultare uno specialista significa trovare uno spazio di ascolto dove attraverso empatia e sospensione del giudizio si può uscire dall'idea che guarire dalla depressione sia solo una questione di buona volontà. Il lavoro principale che si fa con un terapeuta è quello di ricercare i significati perduti e di rimettere insieme i pezzi di un puzzle che sembra frammentato e privo di senso.

La depressione non si manifesta allo stesso modo nelle donne, negli uomini, nei giovani e negli anziani. Vediamo quali sono le maggiori differenze:

La depressione nelle donne:

La depressione colpisce le donne con una frequenza di due volte superiore a quella maschile. Ci sono sicuramente fattori ormonali che influenzano tale percentuale, come la sindrome premestruale, il disturbo disforico premestruale, la depressione post partum e la depressione legata alla menopausa.I sintomi sono tutti quelli legati ai sentimenti negativi: forte tristezza, senso di colpa e di indegnità, disprezzo per se stessi, stanchezza eccessiva. Inoltre ci sono anche tutti gli aspetti legati all'eccesso, come dormire troppo o troppo poco, mangiare troppo e di conseguenza aumentare di peso, lamentele fisiche continue e somatizzazione, con conseguenti e ripetuti disturbi fisici.

La depressione negli uomini:

Nel sesso maschile la depressione ha un'evoluzione più subdola, essendo percepita come un segno di debolezza e dunque culturalmente inaccettata. Gli uomini tendono dunque a mettere in atto comportamenti più impulsivi prima di arrivare alla depressione vera e propria, che risulta quindi più

difficile da diagnosticare. Il maschio raramente manifesta sentimenti di colpa e disgusto verso di sé, ma magari lamenta una stanchezza eccessiva, una perdita di interesse per il lavoro e per la rete sociale, una diminuzione della passione per i soliti hobby e una forte irritabilità, spesso accompagnata da difficoltà del sonno. Sovente accade che la depressione si manifesti con attacchi rabbiosi, comportamenti sconsiderati e abuso di sostanze e il rischio suicidario è più elevato rispetto alle donne.

"Avevo un cane nero. Il suo nome era depressione." VIDEO


Prima di arrivare a sentirsi schiacciati dal peso del cane nero si può chiedere l'aiuto di uno specialista che possa aiutare a vedere anche altre possibilità e restituire i significati che sembrano essere spariti nel nulla, ma in realtà sono solo nascosti dietro a delle lenti scure. Togliere gli occhiali neri è possibile, con il giusto aiuto.

Dott.ssa Giulia Causa

Dal Sito: www.psicologi-italia.it

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