Alcune serie TV, anche tra quelle animate, sono scritte così bene che poi, indagandone alcune scene, si può imparare qualcosa. È il caso di BoJack Horseman, la serie "comedy-drama" di grande successo creata da Raphael Bob-Waksberg e distribuita su Netflix a partire dal 2014. Pensata per un pubblico adulto, BoJack secondo molti critici affronta in modo particolarmente realistico temi come la depressione, l'ansia, lo stress e altri problemi molto diffusi, e attuali. Anche grazie a questa capacità di rappresentare fedelmente temi così delicati la serie ha attratto fan e ottime critiche. Oggi, di questa capacità se ne riparla per come ha rappresentato un attacco di panico.
Il protagonista della serie, BoJack, è un attore che vive le conseguenze del declino della sua notorietà, finendo per affrontare in prima persona alcolismo e depressione. In uno degli ultimi episodi della sesta stagione (che sarà anche quella finale) Hollyhock, che si crede sia una figlia illegittima di BoJack anche se le cose stanno diversamente (niente spoiler), ha un attacco di panico. Hollyhock, il cui vero nome è Hollyhock Manheim-Mannheim-Guerrero-Robinson-Zilberschlag-Hsung-Fonzarelli-McQuack, che sono i cognomi dei suoi otto padri impegnati in un poliamore omosessuale, arriva a una festa e l'attacco di panico comincia a dare i suoi primi sintomi.
Ciò che vale la pena notare nella scena è che il metodo per liberarsi dall'attacco d'ansia, consigliato a Hollyhock da Peter, un ragazzo lì presente, è un vero metodo consigliato da psicoterapeuti e psicologi. Peter le dice: "guardati intorno e dimmi cosa vedi". A questo punto Hollyhock gli dà retta e comincia a elencare nomi di oggetti, prima di tutto le cose che le provocavano ansia, poi via via oggetti meno attinenti con il suo stato d'animo. "È un trucchetto che mi ha insegnato il mio psichiatra", aggiunge Peter qualche momento dopo. E la cosa interessante è che, effettivamente, quello di riprendere un contatto visivo, e poi verbale, con il contesto che circonda chi sta avendo un attacco di panico è davvero un modo per razionalizzare, calmarsi e impedire che il malessere si protragga.
Ora, non che BoJack Horseman, o altre serie TV scritte particolarmente bene, possano sostituirsi ai consigli di uno psicoterapeuta, eppure, proprio perché sono scritte con accortezza e diffondono informazioni realistiche, possono certamente considerarsi utili a riflettere e ampliare le nostre conoscenze su questi temi. Oltre, ovviamente, a confermare di meritare gli elogi della critica.
Dal sito: esquire.com
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